30 dicembre 2008
NON TUTTO IL MALE... - Sopravviverà questo Blog?
Buongiorno, siete tutti intenti nei preparativi per scacciare l'anno vecchio nefasto?
Io ho poco tempo, tra poco parto... Due brevi premesse: 1) nell'articolo "LETTERINA DI NATALE" vi chiedevo alcune considerazione, con l'intento di pubblicare (con il Vs consenso) le email ricevute, ma con grande delusione, ne sono arrivate veramente poche, che peccato! 2) Come avevo preannunciato volevo iniziare una nuova rubrica, tra le tenebre del pessimismo, la luce di ottimismo verso un futuro migliore, al momento sono arrivate poche proposte; ho iniziato con quelle che mi sono arrivate dal Sole24Ore e cioè "OLTRE LA CRISI" e "NON TUTTO IL MALE...", sempre pronto a nuove proposte.
Il 2008 è ormai al traguardo, e per me si chiude veramente male. Sono un po' combattutto e soprattutto inibito nel rivelarvi alcuni avvenimenti e stato d'animo personale, sono frenato perchè questo blog è letto anche da persone che mi conoscono realmente, in carne ed ossa, e che mi hanno visto sempre sereno e sdrammatizzare le difficoltà, ora però la crisi ha morso anche la carne del sottoscritto e nulla si può più nascondere. La mia breve esperienza professionale si può suddividere in 2 parti, prima del 2002 e dopo, cioè l'attività iniziata in proprio con varie esperienze personali dal 1994 al 2002, e "l'arrivo a Milano" post 2002 fino ad oggi. Lo so che può risultare patetico questo atteggiamento e quello che scrivo, ma chi mi conosce, chi mi è stato vicino sa che ho sopportato fin troppo, e per tanto tempo ci ho creduto con entusiasmo, forza di volontà, sacrificio e grande gavetta. Lo studio per cui ho lavoravo, per motivi che (anche e soprattutto per rispetto ed affetto verso gli assenti) non vi posso spiegare, ha deciso di chiudere, la mia attività si interrompe: sogni, optional, progetti, strategie già preparate, prospettive etc etc. chiudono, si spengono o perlomeno si interrompono per un tempo indeterminato. Cancellare tutto, abbattere una casa che era in costruzione, sciogliere una squadra sono avvenimenti spiacevoli e per chi è molto sensibile e si lega alle persone, è una cosa ancor più difficile da accettare e forse da superare. Iniziano gli esami di coscienza, l'autocritica, le riflessioni, si pensa a cosa si poteva fare, cosa si è sbagliato e molti altri pensieri affollano la mente. Penso di aver fatto molte cose buone, nell'autunno del 2002 ho iniziato lo studio e l'operatività sulla svalutazione del Dollaro, nel 2005 sono riuscito anche a prendere il veloce movimento contrario a favore del Dollaro, alla fine di quell'anno ho ripreso il movimento originario, nel 2006 ho iniziato l'operazione a favore dello YUAN contro Dollaro ed ho anche incominciato l'accumulo dello YEN contro Dollaro e soprattutto contro Euro. Un'operazione che nonostante i tentennamenti del 2007 ha dato i suoi frutti nel disastroso 2008, e che frutti! Mi sono sempre messo in gioco, fin dall'inizio, infatti prima di incominciare l'avventura a Milano, ho dovuto superare una specie di "test d'ingresso", una prova di grande audacia, in un periodo determinato: da settembre 2002 a dicembre 2003 dovevo dimostrare una performance azionaria, se per la fine di quell'anno avessi riportato una performance positiva sarei stato assunto, altrimenti amici come prima. Ebbi l'intuito di prendere il momento di recupero, e credo anche la fortuna di capitare nel posto giusto e nel momento giusto. La performance fu del +30%: assunto! E da quel momento non solo continuai la mia operatività sull'azionario in generale, ma mi fu anche data la possibilità di sperimentare le mie analisi sul mondo valutario con strumenti pericolosi e complicate, ma anche redditizi. Ho imparato non tutto, ma molto, lo scontro con una dirigenza bancaria estera molto ostile (vedasi operazione sullo YUAN) che ha comportato molti errori di inesperienza, da cui però ho imparato molto, anche perchè quando si sbaglia sulla propria pelle, si impara due volte, e come sappiamo bene in questo mondo, l'esperienza non è mai abbastanza. La mia prima operazione sul valutario del 1994 sulla Sterlina era poca cosa in confronto a quanto fatto negli ultimi anni, però la sostanza era la stessa, cioè sapere dove andrà una determinata valuta, se hai l'intuito per certe cose, usare uno strumento od un altro è il compito minore, quello che conta è il risultato. Non è stato però tutto "rosa e fiori" come si può intuire, ma non posso nemmeno raccontarvi tutto, anche perchè nella storia sono comprese altre persone e quindi per rispetto posso solo fermarmi alla superficie. Come detto ci sono stati molti sacrifici, dolori e delusioni, ma ho imparato molte cose, e se questa crisi economica/finanziaria è figlia anche di una cattiva GESTIONE DEL RISCHIO, ho capito che in questo lavoro è importante la GESTIONE DEI RUOLI. Ho voluto avere delle conferme per fare queste affermazioni ed essere certo di quello che scrivo al 100%! Se tu fai una cosa, devi essere tu a portarla compimento. Ognuno di noi commette degli errori, facendo le cose a 4,6 o 8 mani si rischia solo di sommare gli errori di ognuno dei protagonisti, con il rischio di tramutare una possibilità in una cosa totalmente negativa. Io ho commesso sempre l'errore di dare il libero arbitrio, di costruire una squadra intorno a me, di dare la possibilità ad ognuno di decidere e di operare a suo piacimento, ed invece questo è stato completamente sbagliato! Alla fine di quest'esperienza mi sono ritrovato a gestire un mini Hedge Fund composto anche da cose su cui mi ero opposto, e vi assicuro che l'esperienza non è piacevole, soprattutto in momenti drammatici. E' così vale anche per il BLOG, sono sempre stato reticente e frenato nello scrivere titoli ed operatività, alla fine per me era solo un esercizio, che alla fine ha portato solo delusioni e molte critiche. Questo perchè non puoi consigliare a qualcuno di fare qualcosa quando tu hai un obiettivo ma non sai quale obiettivo ha la persona che ti legge. Non puoi far guidare un auto di Formula1 ad una persona che è abituata a guidare un auto normale, non puoi far indossare una taglia 44 ad uno che indossa la 52. Non puoi far correre la maratona ad uno che fa i 100 metri, e di esempi se ne potrebbero fare all'infinito. Mi si è criticato per i portafogli preparati, per aver iniziato a comprare troppo presto, per aver sbagliato i timing. Io avevo una mia strategia e cioè travasare i guadagni dal rialzo dello YEN con calma ed accumulo sull'azionario, non avendo esigenze del guadagno immediato. D'altronde ho sempre scritto che finchè lo YEN non avrebbe perlomeno rallentato la sua forza, le borse non si sarebbero riprese, quella condizione era imprenscindibile, e soprattutto era dovuta ad un indicatore che mi ero inventato. Mi sono ritrovato a fare un confronto sulle due ere vissute, ed alla fine mi sono ritrovato con il risultato di non aver mai subito accuse, nemmeno quando ci sono state forti perdite, perchè in un caso o nell'altro mi ero comportato sempre in modo onesto e soprattutto avevo avvisato dei possibili pericoli. Prima del 2000 avevo dei clienti che mi seguivano con spirito intraprendente, grande voglia di imparare ed entusiasmo, scivolato di mano con la bolla Internet. Alla fine, nonostante le perdite non mi hanno linciato, perchè hanno sempre riconosciuto che io li avevo avvisati della batosta in arrivo, perchè non è stata evitata? A causa di errori di inesperienza, a causa di scarsa imposizione. Così oggi, e l'errore è in gran parte dovuto alla gestione dei ruoli. Un altro particolare non trascurabile è quello legato alle mie prestazioni, infatti io mi sono sempre fatto pagare non a scatola chiusa, o sulla consulenza, ma sulle prestazioni. Proprio per questo sono abituato a mettermi in gioco, sono sempre stato abituato prima a dimostrare e poi a chiedere. Stupido? Ingenuo? Sciocco? Pirla? A me sembra onesto, soprattutto perchè pretendo la fiducia, credo nella fiducia e nel rapporto di complicità. Un misto di idealismo e concretezza. Mi sono sbottonato fin troppo e non voglio aggiungere altro. Vi dico solo che se questo blog non verrà più aggiornato, la giustificazione sono i problemi personali concreti. Dopotutto questo blog ha raggiunto ormai i 5 anni di vita, ed il 5 è sempre stato per me un numero importante. Bisogna decidere, la vetrina del blog non ha portato i risultati che mi aspettavo e se non è arrivato nulla vuol dire che non ho il potenziale che pensavo di avere, o che questo potenziale è stato espresso male. Quando arriva la crisi, si devono tagliare gli optional, ed anche se in questo blog ci ho messo molta passione ed impegno, alla fine risulta essere solo un optional difficile da mantenere. Se mi guardo indietro ho avuto molte occasione per creare grandi occasioni, ma gli errori compiuti sono stati maggiori, di sicuro però mi hanno dato l'esperienza, una cosa che nemmeno la crisi mi potrà togliere. Doveva andare così? E' sempre vero il detto che se tu non decidi per la tua vita, la vita decide per te. Intanto vi auguro una serena conclusione d'anno e state tranquilli che se deciderò di chiudere, per rispetto di chi mi legge, vi avviserò. Un abbraccio, Bud Fox
PREVISIONE 2009 - Chi vincerà, il Toro o l'Orso?
Siamo alla fine del 2008 e com'è abitudine ha inizio la sequenza liturgica delle previsioni per l'anno che sta per iniziare. Prima di passare al nuovo anno, vediamo in breve come sono andate le previsioni per il 2008: pochi pessimisti, una manciata di catastrofisti e molti, tanti più o meno ottimisti. Risultato: un ribasso catastrofico. Per il 2009 ho fatto una veloce ricerca, i catastrofisti sono naturalmente aumentati, gli ottimisti ovviamente diminuiti e poi abbiamo una maggioranza distribuita tra l'incertezza e la prudenza. Se vigesse la legge del contrappasso, dovremmo pensare ad un 2009 luminoso. Purtroppo non è così semplice, e non basta nemmeno un grande ribasso ad alimentare la certezza di un rimbalzo. Meglio concentrarci su chi si sbilancia e cerca di fare una previsione chiara, dettagliata e soprattutto motivata. Nel sito TgFin potete trovare le "10 profezie" di Evan Newmark, che per il solo fatto di essersi audacemente esposto (mettendo adirittura in palio il suo MBA a Harvard) merita attenzione e stima. Date una letta, semplice, veloce e mirato . Tra i catastrofisi, primeggia "Mister Doom", ovvero Nouriel Roubini, salito agli onori della cronaca per le sue previsioni sulla devastazione dovuta alla crisi finanziaria, non appagato, rilancia per un 2009 ancora ricco di negatività. "State cash, via da Borsa e Bond", questo è il suo motto, aggiunge, "La Recessione terminerà alla fine del 2009, e per il 2010-2011 avremo solo una timida ripresa", conclude, "la disoccupazione USA toccherà il 9%". Tremiamo, se gli riuscirà il bis, la situazione sarà tragica. Tra gli altri catastrofisti c'è chi prevede una discesa del nostro indice sotto i 10,000 (ora siamo a 19,000), speriamo che Berlusconi non legga. E c'è chi prevede (come l'analista Yamada) una caduta dello S&P500 anche fino a 400, speriamo che OBAMA non legga. E poi c'è Bill Gross, leggenda del mercato obbligazionario che rilancia la sua previsione sul Dow Jones a quota 5,000. E' un rilancio, perchè la stessa previsione Bill Gross la fece nel 2002, poi è successo che il Dow ha ripreso a correre fino a superare 14,000. Ora però siamo tornati sotto 9,000, ed il clima pessimistico alimenta le stime al ribasso. E' sempre la stessa storia, quando si sale, le previsioni vengono riviste verso l'alto, quasi non esistesse la forza di gravità o un limite al cielo, quando si scende si continua a limare, non pensando che esiste sempre un pavimento, ma poi si pensa che toccherà scavare all'infinito. La mia previsione? Il mio ottimismo impallidisce davanti ai mostri sacri ed a tanto pessimismo. Si, sono ottimista, a conferma dell'opera di accumulo iniziata lo scorso Ottobre. Senza tanti giri di parole, quello che penso per il prossimo anno è questo: "ci sarà un rimbalzo corposo, potremmo assistere anche ad un rialzo dell'indice fino a 20-30%, ma questo rimbalzo sarà riassorbito, come minimo per metà, ma potremmo assistere anche ad un risucchio totale. In ogni caso penso che l'anno si concluderà positivamente". Mi pare chiaro, ma non è detto che sia sicuro, tutt'altro. Fortunatamente c'è anche chi pensa che il 20-21 Novembre 2008 si sia visto un minimo, alcuni indicatori lo confermano. Il National Bureau of Economic Research mostra che nell'imminenza di una recessione i rendimenti dei titoli a rating a tripla B, balzano verso l'alto, e cominciano a scendere verso la metà di una recessione, ossia quando s'è visto il momento peggiore della crisi. In altre parole quando si è toccato il fondo. Nella presente grave contrazione economica, il rapporto tra il rendimento dei titoli a tripla B e quello del Treasury decennale ha raggiunto il punto più alto mai registrato: con 3,31 nella prima metà di dicembre, s'è superato il 3,12 del giugno 1932. Ora i rendimenti dei titoli a tripla B sono in discesa da quasi due settimane, il rendimento medio è ora al 5,95% contro il 3,9% dei Treasury. Questo alimenta le speranze che i livelli visti tra il 20-21 Novembre, se non siano i minimi, possano almeno essere un "intorno ai minimi". Ma quello che risulta più disarmante, è l'analisi di Norm Conley, presidente di un piccolo hedge fund, il quale ha calcolato dal 1926, quale sarebbe stato il rendimento, se si fosse investito nell'S&P500 solo quando il rapporto tra titoli a tripla B e Treasury stava scendendo il risultato sarebbe stato un ritorno medio del 18%, contro l'1,34% realizzabile investendo quando il rapporto cominciava invece a crescere. Questo fa ipotizzare che quando scendono i differenziali di rendimento, e gli investitori si spostano sui titoli a rischio più alto rispetto ai Treasury, anche le azioni sono prossime a riprendersi. Come sappiamo, ed abbiamo capito, anche la migliore teoria non è infallibile, e quindi non è detto che anche questa volta il processo debba per forza ripetersi. Non ci resta che attendere l'inizio del nuovo anno, senza tentare acrobazie o miracoli, molte volte, la scelta più semplice e di buon senso è stata la più azzeccata ed efficace.
29 dicembre 2008
NATALE CON I TUOI, SANTO STEFANO CON I... "TUOI"
Il Natale è per me sempre un momento speciale, il calore delle luci, la neve, i regali, lo stare con le persone che ami, la sorprese di rivedere persone lontane (in tutti i sensi), l'albero di Natale, il presepe, vedere i bambini felici e tante, tantissime altre cose... poi c'è il giorno di Natale che per me è un momento molto triste, sul perchè preferisco tacere. Il Natale 2008 è stato doppiamente doloroso, sono arrivate alcune delusioni, aspettate o inaspettate poco importa, se hai dei sentimenti, se sei una persona sensibile, pesano in modo diverso, da persona a persona, ma pesano. Ognuno di noi ha una scala di valori rispetto ai problemi, ognuno di noi vive diversi problemi in modo diverso, ed in modo altrettanto differente li affronta, ma ripeto, se hai dei valori e dei sentimenti, le delusioni scottano. Fortunatamente arriva il 26, Santo Stefano, per me una giornata felice. Ho sempre pensato che ognuno di noi ha una famiglia che gli viene assegnata dal cielo, dal buon Dio, ed una famiglia che noi ci scegliamo. Per questo, da qualche anno, è tradizione passare un secondo Natale con la famiglia che mi sono scelto. Un pomeriggio sera con gli Amici, le persone a cui vuoi bene. Quest'anno si è aggiunta anche la ragazza di uno dei miei più cari Amici, si chiama Rossella, solare come pochi, spontanea, viva e che si affeziona. Niko, sei fortunato! Una giornata passata con mille chiacchere e risate, conoscendoci meglio, scherzando, tra una tombola ed un Trivial, litigando a Tabù ed accompagnati dal radicchio fritto della nonna, la specialità culinaria della giornata. Questo è il mio vero Natale. Ognuno di noi ha la possibilità di scegliere, ed io ho scelto loro...
22 dicembre 2008
LETTERINA DI NATALE - Caro Babbo Natale...
Si avvicina le feste, per quest'anno gli acquisti dei regali sono più imnpegnativi, non si compra più "a spreco", ma ci cerca di "comprare intelligente e utile". Bisogna metterci testa e fantasia. Per questo quello che chiedo a voi lettori è un'impresa titanica. Chi di voi scrive ancora le lettere su carta? Email, messaggini, anche il caro vecchio fax è quasi in pensione, prendere la penna in mano. Cara biro non ti conosco... Suvvia, uno sforzo, per chi spontaneamente avrà voglia di scrivermi due righe, una riflessione sull'anno che si chiude, che emozioni vi ha portato questa crisi, quali reazioni, pensieri, buoni o cattivi propositi ed anche se questo blog vi è stato utile o se vi ha danneggiato. Visto che il tempo per tutti è poco, per nostra o altrui volontà, ogni email che mi arriverà sarà preziosa come il tempo che avete saputo dedicarmi. IL TEMPO: l'unico bene che ancora non si è deflazionato di valore...
L'indirizzo email è sempre lo stesso: paninoelistino@gmail.com
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SI AVVICINA IL NATALE - Toro Toro Toro
Toro in avvistamento a WallStreet, mancano solo le corna per esserne certi, mentre a Piazza Affari non si è vista nemmeno la coda. Natale è sempre più vicino, la mente si riposa e si ha maggiore spazio per la riflessione, si pensa a quanto si è fatto ed al tempo stesso emergono i dubbi per quello che si dovrà fare. Avevo vaticinato un Babbo Natale spellacchiato, ma pur sempre con una sacca di doni, ed invece qui sembra non arrivino nemmeno le renne. Volevo fare il sorpresone, ma il mercato non segue il mio inchiostro, il mercato va dove vuole, quando vuole e con chi vuole. In ogni caso, poche scuse, qui toro, torello o anche solo un vitello, il rialzo arriva! Sia per Natale o per Capodanno, alla peggio per l'inizio del nuovo anno... Chiudiamo in rima e tagliamo la testa all'Orso, almeno per qualche settimana!
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19 dicembre 2008
IL FALO' DELLE VANITA' - Miller e Doris, gli invincibili non esistono
Avete visto le scadenze tecniche? Sono pazzesche, ancor di più quelle di fine anno, in giornate semi festive. I segnali sono comunque super incoraggianti, anche con il petrolio in caduta. C'è stato un rimescolamento delle carte, ed i finanziari hanno preso lo scettro della speculazione: grande Unicredit!
Abbiamo capito che gli invincibili non esistono, ed anche quelli che mettono in bella mostra l'armatura scintillante, poi si scopre che dietro di loro non hanno gli scheletri nell'armadio, ma un cimitero di guerra. Questa grande crisi sta mettendo alla prova anche i gestori più disciplinati e di talento. Una delle vittime illustri è Bill Miller, leggendario gestore del fondo comune Legg Mason Value Trust. Per 15 anni (dal 1991-2005) Miller, aveva battuto sistematicamente l'indice S&P500, fino al grande trauma, il tonfo del 2008. La perdita da inizio anno è -58%. Il buon Miller nonostante gli errori, ha continuato insistentemente a seguire il suo metodo e la sua strategia, pensando che il mercato stesse esagerando nel punire le sue scelte. Ed invece stavolta a sbagliarsi (e di grosso) è stato lui. Gli attivi del suo fondo, colpiti da perdite e riscatti, si sono ridotti nel giro di un anno da 16,5 a 4,3 miliardi di dollari. La storia di Miller insegna (e conferma) la necessità di dubitare sempre, di ammettere che le lezioni non sono mai finite, soprattutto sui mercati finanziari. Miller, sospirando ammette: "ho iniziato questa professioni all'inizio degli anni '80, e non ho mai sperimentato una situazione come quella che sto vivendo". 30 anni di mercati non sono uno spazio temporale sufficiente per una solida esperienza, lo zaino è mezzo pieno, ma non sappiamo se l'altra metà sarà più o meno utile di quello che abbiamo già vissuto. Miller aveva applicato alla realtà modelli che avevano sempre funzionato, ed era evidentemente convinto che non potessero mai fallire. Prima o poi il suo principio guida, che fino al buco nero, gli ha sempre permesso di eccellere tornerà a funzionare, ma in questo momento, la moda in auge è un'altra, ora regnano i grandi ribassisti alla Jhon Paulson e gli scettici alla Hendry, che sicuramente faranno proseliti che a loro volta saranno decimati da una nuova ondata rialzista. Come ho più volte ripetuto in questo blog, e come molti hanno capito pagando di tasca, non esistono metodi e strategie infallibili. Totalmente diversa la metodica di Ennio Doris ed il suo motto secolare del "comprare quando scende" che ci accompagna dalla fine del 2000, quando secondo le sue idee ed il suo portafoglio (non il nostro) sulla correzione del dopo bolla, era il momento di ricominciare con gli acquisti. Peccato che il titolo Mediolanum alla fine del 2000 quotasse intorno ai 16 euro, ed oggi, dopo un tempo relativamente lungo, valga meno di 4 euro. Tutto può essere nella vita, ed ancor di più nei mercati, ma metodologie di questo tipo hanno più il sapore di mega spot, ben poco educativi e di scarso apprendimento, che hanno lo scopo o di addomesticare il cliente o di portarlo alla totale sfiducia. L'altra sera ad EXIT ho assistito al dibattito tra guanti bianchi, Doris in compagnia di un altro rappresentate del comparto gestioni finanziario, e dall'altra parte l'associazione consumatori ed un giornalista finanziario. La parola d'ordine era: "non facciamoci del male, siamo già pieni di cerotti". Tra i tanti errori che ho fatto nella mia breve esistenza c'è anche quello di non aver mai voluto lavorare in una banca per una questione di etica e di obbligo morale, non avrei mai accettato di vendere ad una persona un prodotto che già sapevo fosse marcio e perdente. Se sbaglio è a causa mia e non per conflitti d'interesse. La mia coscienza non mi darebbe pace. E' come se un macellaio, pur sapendolo, vendesse ai propri clienti la carne guasta. Con questo non voglio accusare nessuno della categoria finanziaria, c'è molta gente per bene e molto competente, padri di famiglia, che sono obbligati a seguire le direttive dall'alto, non dipende da loro, ma dal sistema. Finchè ne avrò la possibilità ne rimarrò fuori, ma si può vivere di sola coscienza e sincerità? Dopo la breve esperienza Mediolanum, un amico di famiglia mi propose di entrare nella sua società di assicurazione, mi promise un posto nella gestione titoli della clientela, mi promose cose irreali, puntava sul mio potenziale. Aveva mentito pur di avermi, sinceramente mi sentivo onorato, però una volta capito, rifiutai. Molto probabilmente, in questo modo, farò ben poca strada, ma di sicuro l'esperienza aumenta. Miller, a differenza di molti altri gestori, nella sua carriera (compreso l'ultimo tristissimo anno) ha dimostrato di meritare le comissioni ricevute. In anni di duro lavoro Miller ha saputo garantire rendimenti, altri gestori e private banker, nello stesso periodo hanno saputo offrire al massimo inviti a teatro, prove in pista di auto da corsa e qualche insulso scenario sui mercati. In compenso, i loro clienti hanno pagato parcelle occulte per diversi migliaia di euro all'anno procapite. E' doveroso riportare al centro il VALORE, in tutti i sensi ed in tutte le sue forme.
PS. per chi non fa il "Friday night" questa sera su Rete4 è in programmazione un bellissimo film: "I soldi degli altri". Un film molto più reale ed istruttivo di quanto si possa immaginare. Efficace.
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18 dicembre 2008
DOLLARO $studio personale$ - Dollaro Carry trade
Bernanke ha finalmente aperto l'immenso acquedotto centrale della FED, in ogni casa americana, dai rubinetti, al posto dell'acqua usciranno litri di dollari. Sembra che le pompe pomperanno liquidità a pressione crescente, finchè il cavallo non sarà costretto a bere per non affogare. Ora ci si chiede, quali sono le reali intenzioni della FED? Sono consci dei possibili effetti collaterali? Cosa sopravviverà dopo questi interventi con shock elettrici per rivitalizzare il corpaccio americano? E quali saranno i settori e gli attori del sistema che sapranno approfittare di queste misure eccezionale sia in termini temporali che quantitativi? Queste domande meritano riflessioni ed un articolo più approfondito. Ora andiamo a rileggere quanto ho scritto esattamente 1 mese fa, alla vigilia del G20, l'appuntamento tanto atteso, ma altrettanto fasullo visto che alla commedia, mancava l'attore principale, il personaggio (secondo TIME) dell'anno, ovvero OBAMA. Fu, come previsto, un nulla di fatto, ma da quel momento qualcosa è cambiato (cliccare qui) . Se infatti guardiamo a Wall Street, possiamo notare che qualche giorno dopo è stato toccato un minimo, ed ora siamo sopra quel livello di un rispettabile 20%. Il cross Dollaro/Yen, infido come sempre, mi ha lasciato una perdita, abbandonato lo stop a 96 siamo abbondantemente scesi verso territori incubo per gli esportatori giapponesi, sotto 80 c'è solo la BOJ e tutto il suo arsenale. L'Euro invece ha portato rispetto, e non mi ha fatto fare brutta figura, quell'ottimismo che aleggiava sulla nostra valuta, il fuoco che iniziava ad accendere la miccia da mia fantasia e strategia, si è tramuta in un reale lancio missilistico, su sempre più su, verso livelli che solo la mia follia poteva immaginare. Un balzo che dalla mia entrata a 1,26 fa ben 20 figure di rialzo in pochi giorni! Le ampie oscillazioni sono una caratteristica del valutario, ma così ampie sono sinceramente rare, occasioni da cogliere! In questo caso bisogna parlare di forza dell'Euro, visto che la valuta si è apprezzata contro tutti, persino contro i samurai. Ora io non posso dirvi se quel 1,24 era il minimo che non rivedremo per parecchio tempo, forse anche questa volta sono stato fortunato ad aver preso un minimo dell'Euro di lungo periodo, lo capiremo con il passare del tempo, quel che è certo è che la nuova strategia di politica monetaria americana, mette un'ipoteca pesante, sulla futura debolezza strutturale del Dollaro. Hic sunt leones, entriamo in territori difficili ed inesplorati, e solo per questo l'audacia di Bernanke merita stima e apprezzamento. Molte mode rischiano di cambiare, e questo mi porterà parecchi mal di testa, non saranno facili da interpretare. A prima vista, sembra di capire che il Dollaro potrebbe sostituire lo YEN come valuta Carry Trade, anche se per questa notte è atteso una decisione della BoJ analoga a quella della FED. Difficilmente la BCE sarà così coraggiosa, quindi per l'Euro si prospettano nuovi fasti, mentre è probabile che al gruppetto dei combattenti si unisca la Banca d'Inghilterra. Vi ricordo sempre le 3 regole che porto sempre con me per approcciare sui cambi, una base classica . Quanto dichiarato ieri da Alex Weber (presidente Bundesbank e membro Bce) fa però ben sperare: "Non griderei "al lupo!" se in una situazione di inflazione molto bassa e tassi reali positivi, i tassi nominali scendessero brevemente sotto il 2%". Come detto, non facciamoci illusioni, perchè non vedremo grandi esagerazioni, anche perchè la BCE studierà attentamente le evoluzioni dell'Euro, pronta ad intervenire in fasi di eccesso. Intanto, per il bene delle nostre tasche, con l'Euro in salita, il Petrolio continua nella sua picchiata. Un'altra anamolia da analizzare. Ora vediamo quanto tempo trascorrerà prima che i benefici si trasferiscano alla pompa...
Ps.1 Questo pomeriggio, in un programma radiofonico, Rampini ha risposto ad una mia domanda sulle differenze tra la politica della Fed di oggi e quella della BoJ di ieri. Scriveremo anche di questo e degli obiettivi di Bernanke.
Ps.2 Un approfondimento lo merita anche la sensibile debolezza della Sterlina. Chi ha seguito i miei suggerimenti, almeno qui, deve essere molto soddisfatto. La debolezza era stata prevista ancora nell'Estate 2007. Presto un nuovo aggiornamento.
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16 dicembre 2008
IL FALO' DELLE VANITA' - Bernie Madoff, l'ammazza Hedge Fund
Nell'era della finanza creativa, della ricchezza a crescita infinita, dei modelli matematici infallibili, degli algoritmi magici, dei metodi a rendimento garantito e di tutte le diavolerie della tecnologia applicata alla finanza, l'autore dello scandalo del nuovo secolo (il tramonto di un modo di fare finanza) non è un nouvel enfante prodige o un rampante ingegnere finanziario. L'Arsenio Lupin, l'architetto di un castello di carte, l'illusionista che ha ammaliato l'elite, il pifferaio che ha portato il denaro al lago per poi vederlo affondare, è un vecchio (permettetemi l'agettivo) gestore di 70 anni, con un pedigree di grande rispetto, nel cui curriculum è presente anche una carica istituzionale della grande finanza come la presidenza del Nasdaq, dotato di vari optional come il passepartout per i circoli e le organizzazioni più importanti. All'anagrafe Bernard Madoff, per gli amici Bernie, sconosciuto a molti di noi mortali, un adorazione per quelli che contano, oggi è un appestato per tutti. Secondo gli ultimi dati, si tratta di una mega truffa di 50 miliardi di dollari, le varie Parmalat e Worldcom impallidiscono al confronto, Milken, Hoffenberg, Bennet per non parlare del nostrano Ricucci (solo per rimanere ai casi più recenti) al confronto sono dilettanti. Chi pensa che il grande calderone di questo truffa finanziaria sia stato preparato grazie alla tecnologia più sofisticata della nuova finanza creativa, si sbaglia di grosso. Bernie, che a 70 anni pensava ormai di farla franca, diffidava della tecnologia, la sua contabilità era custodita in uno sgabuzzino nel sottoscala del suo appariscente ufficio newyorkese. Classico gioello di rappresentanza, luccicante come uno specchietto per le allodole, il formaggio per i topi della finanza sempre alla caccia di alti e facili rendimenti. E per far capire quanto era all'antica il personaggio che ha ipnotizzato la finanza moderna, sembra che le transazioni da lui effettuate, fossero rigorosamente annotate a matita per poter essere facilmente cancellate ad uso e consumo del falso. Madoff diffidava della tecnologia, inaffidabile, lascia tracce indelebili. La storia insegna, vedasi le martellate ai computer di casa Parmalat, prima che scoppiasse lo scandalo, o la botola nel pavimento trovata in casa Rizzoli che secondo gli inquirenti conteneva documenti compromettenti. E in tutta questa antica saggezza popolare, l'amo usato per pescare la ricchezza mondiale è il più antico dei trucchi: il "Ponzi scheme", più volgarmente detto "Catena di Sant'Antonio". Un sistema di facile applicazione, ma di durata limitata, il gioco funziona finanto che il numero di chi versa denaro è superiore a quello di chi lo riscatta. Quando (come in questo caso) vi è stata una grande richiesta di rimborso e presumo minima di versamento, con una cassa ridotta ormai all'osso, la catena è saltata e sono affiorati i feriti. Un sistema molto semplice, che ho visto fare a livelli provinciali e che non ha mai funzionato, è impossibile, prima o poi la fune, o meglio la catena non regge, perchè arriva sempre il momento, nonostante la pubblicità ed i passaporali, in cui i versamenti diminuiscono e la crisi porta la massa a bussare alla tua porta. Bernie non ha fatto nessuna distinzione di classe, anzi ha letteralmente incendiato il denaro dei ricchi, un fuoco che ha fatto devastazione in ogni categoria: pensionati di lusso a Palm Beach, anziani in case di riposo, giocatori di squadre di baseball, gli gnomi delle banche svizzeri, gli invincibili delle banche spagnole, personaggi televisivi, monarchi del real estate, mecenati del Brandeis Museum e persino enti di beneficenza. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, il tornado della devastazione e della definanziarizzazione del sistema ha colpito, e questa sembra solo la palla di neve che inizia a rotolare e che potrebbe lentamente ingrossarsi travolgendo chissà quanti hedge fund e piccole finanziarie. In questi giorni abbiamo potuto leggere il bollettino delle istituzioni colpite ed illuse da Madoff, nei prossimi giorni non mancheranno certo gli interventi dei veggenti, di chi aveva capito (ma non aveva detto) che Madoff era un bluff, di quelli che sapevano già quale sarebbe stato il finale. Ricordate tutte quelle copertine patinate raffiguranti i giganti della finanza creativa, quelli che avevano trovato il metodo per il guadagno infinito? Statue cadute, il cigno nero è sempre in viaggio, e non sai mai quando e dove può colpire. Il futuro sembra sempre lontanissimo, tanto siamo intenti nel pensare a come realizzare il colpo di giornata, e poi arriva il giorno, che nel tuo laghetto appare qualcosa di misterioso, ed arriva la voragine che si riappropria di anni e anni di costruzione, tutto in un momento, in qualsiasi momento, anche a 70 anni. La radice di questi crack è l'illusione degli alti rendimenti istantanei ed infiniti, un bancomat che vomita denaro a getto continuo, dall'ansia da prestazione che non ti lascia respiro e dal guadagno assicurato. La perdita è respinta, non esiste in questo vocabolario, e poi improvvisamente si materializza in fattezze da incubo e si impadronisce di tutto. Quante volte in questo blog ho ripetuto che il "tutto e subito" non esiste, e se anche fosse, ha una durata limitata. Nemmeno le basi più solide hanno la garanzie di sopravvivere agli uragani, ma almeno sono state costruite per avere longevità. Io non sarò certo il migliore dei gestori, ma ho sempre cercato di avere dei principi, di sbandierare onestà e trasparenza anche a costo della perdita e della retrocessione. Lo scandalo Madoff fa parte del processo che porterà a conclusione un modo di fare finanza, l'autostrada che come ho già detto ci ha fatto entrare nel tunnel dell'avidità e che all'interno di questo ci sta torturando per non avere più fiducia, costringendoci a mollare. Il tempo, ci insegnerà, o meglio ricorderà, a chi è rimasto nella barca, che proprio in questi momenti, in cui ogni tipo di controllo entrerà in azione per un futuro più sicuro, chi ha lasciato, rientrerà alla prossima festa, come sempre, quando sarà ormai finita...
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14 dicembre 2008
NELLA TANA DELLA VOLPE: Buddy Fox incontra... Alberto Bisin Professore alla New York University
Dopo una lunga gestazione, ecco finalmente il parto. L'attesa dovrebbe essere premiata, l'ospite è illustre, un gran colpo per questo mini blog, il contenuto dell'intervista? Bhe, qui tocca a voi giudicare. Il professore Alberto Bisin è uno degli autori del popolarissimo sito noiseFromAmeriKa (per avere maggiori informazioni sulla persona e sul sito in questione, cliccate qui). In questa intervista abbiamo cercato di approfondire i temi della crisi e l'evoluzione economica. Spero sia di semplice compresione, e che possa aiutarvi nel capire meglio quanto è accaduto e cosa potrebbe accadere. Buona lettura e... alla prossima!
1) Dalla scoppio della Bolla Internet 2000 si è paventato fino alla noia che gli Stati Uniti fossero preda della Sindrome Giapponese 1989, e della temibile deflazione. Così non è stato. Oggi, in questa nuova crisi, la fantasia corre fino al 1929. Invece di rincorrere il terrore, non le sembra che sia proprio questa la crisi che più si avvicina all'ostile "Sindrome Giapponese" e che questa situazione (e non quella del 2000) abbia fin troppe analogie con la bolla del 1989?
Assolutamente. Dopo una severa bolla immobiliare, all'inizio degli anni 90, il Giappone è entrato in profonda recessione. Ma quello che maggiormente spaventa della crisi Giapponese è la sua anomala durata. Per tutto il "decennio perduto", dal 1991 al 2001, il Giappone e' cresciuto in media al 0,72%, un crollo rispetto al ritmo di crescita cui il paese era abituato (3% dal 1973 al 1991, 8% dal 1955 al 1973).
Le cause della mancata crescita nell'esperienza giapponese sono oggi ben comprese. La Banca del Giappone ha ridotto i tassi di interesse essenzialmente fino a zero e ha pompato grandi quantità di moneta nel sistema. Anche la politica fiscale del paese si è mantenuta estremamente espansiva. Perchè queste politiche espansive classiche non hanno funzionato? La visione classica, "idraulica", della politica economica come un sistema di leve che qualora azionate producono effetti su reddito, consumo, e investimenti, è incorretta. Nel caso del Giappone, aspettative deflazionistiche hanno reso bassi tassi di interesse ed elevata liquidità completamente inefficaci: banche ed imprese, aspettando prezzi decrescenti, hanno drenato moneta dal sistema, ritardando gli investimenti e deprimendo l'attività economica. Inoltre politiche fiscali espansive, specie in paesi ad elevato indebitamento, hanno effetti ridotti perche' generano aspettative di alte tasse in futuro.
Le politiche economiche anti-congiunturali sono spesso di limitata efficacia, e così è stato in Giappone nel corso degli anni 90. Ma la durata della crisi ha alla sua radice una causa reale: il crollo del tasso di crescita della produttività. Fumio Hayashi e Ed Prescott hanno calcolato che nel periodo 1991-2000 la produttività totale dei fattori in Giappone è cresciuta ad un tasso di circa l'1.7% in meno rispetto al trend. Due sono i fattori che hanno maggiormente contribuito alla scarsa crescita della produttività: la riduzione dell'orario di lavoro di 4 ore settimanali a partire dal 1988 e l'incapacità del sistema finanziario di allocare il risparmio verso gli investimenti più produttivi. Questa incapacità, in particolare, è stata il risultato di un sistema finanziario troppo legato al settore pubblico, che non gli ha imposto la necessaria ricapitalizzazione dopo la crisi.
Può succedere tutto questo negli Stati Uniti? Il sistema finanziario americano è tradizionalmente molto più indipendente dal settore pubblico di quello giapponese. Purtroppo però i recenti interventi della Fed e del Tesoro sono parsi prevalentemente atti a salvaguardare il sistema finanziario. La ricapitalizzazione delle banche è avvenuta a spese dei contribuenti, senza che le autorità richiedessero alle istituzioni finanziarie quella necessaria maggiore trasparenza nei bilanci. Il rischio è quindi che le banche americane, come quelle giapponesi negli anni 90, ritardino a liberarsi di crediti inesigibili e altre passività, a difesa dei propri azionisti ma con effetti disastrosi sull'economia nel suo complesso.
2) Gli USA hanno vissuto gli ultimi anni al di sopra dei loro mezzi, raggiungendo un tasso di risparmio negativo. La famosa tesi del "calabrone", per conformazione non potrebbe volare, così il consumatore USA nonostante i debiti continua a spendere. Non crede che quella di oggi, più che una catastrofe sia l'occasione per ripulire il sistema? In fondo non è questo l'effetto benefico di ogni recessione?
Io tendo a essere d'accordo. Il consumo in prima approssimazione è funzione diretta della ricchezza. Gli americani hanno visto la loro ricchezza in immobili crollare del 20% (e non è finita) e la loro ricchezza in azioni del 40% (e speriamo che sia finita). Riaggiusteranno i consumi, e questo è bene. Che le recessioni in generale siano occasioni di pulizia (gli economisti riferiscono a questo come il "cleansing effect of recessions") è vero ma, credo, solo in parte. Ricardo Caballero, ad MIT, con vari coautori ha guardato ai dati su creazione e distruzione di posti di lavoro, per unità produttiva, e ha documentato notevoli tassi di "distruzione" anche in fasi di boom. In realtà la distruzione è pro-ciclica invece che anti-ciclica.
3) La terza domanda è tradizionalmente dedicata alle previsioni. Sebbene dell'attuale crisi non si conosca ancora l'entità e la possibile durata, sono in molti a considerare le attuali quotazioni un'occasione storica di acquisto. Lo stesso Warren Buffet si è lanciato in uno shopping di inaudita audacia con tanto di megagono. La "Teoria di Graham" (che di Buffet è proprio l'ispiratore) non considera le attuali quotazioni come storicamente basse. Tale indicatore si ottiene dividendo il prezzo delle principali azioni USA per la media dei loro profitti netti dei precedenti 10 anni, corretti per l'inflazione. Per raggiungere un livello oggettivamente basso, il Dow Jones dovrebbe scendere fino a 6000, per raggiungere il minimo storico, il Dow dovrebbe arrivare adirittura a 4000. Le sembra esagerato? D'altronde solo pochi anni fa, ci fu chi pubblicò un libro titolato "Dow 36000".
La domanda dedicata alle previsioni e quella a cui tradizionalmente è meglio non rispondere. E a questa tradizione mi atterrò con piacere. Mi sia permesso però notare che questi "indicatori" sono quello contro cui gli economisti predicano da decenni. Nulla sostituisce la seria analisi empirica, nemmeno decine di "indicatori" tutti assieme. E ogni tanto bisogna saper accettare che non si hanno informazioni sufficienti per prevedere. Questo in finanza succede sempre: le uniche previsioni che si possono fare sono quelle inutili, a meno di "insider trading". E' così non per caso, ma perchè le previsioni sono fatte ogni giorno con tale intensità che sono riflesse nei prezzi.
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12 dicembre 2008
On the floor - MALTEMPO ANCHE IN BORSA
Buongiorno, sono in giro, trovo due minuti per un breve aggiornamento. Bisogna ammettere che, a differenza della scorsa Primavera, le attese di quest'Autunno hanno sempre avuto esiti negativi: prima Lehman, poi i vari Piani Paulson ed anche l'elezione Obama. Appresioni e fiato sospeso che hanno sempre portato ad una pioggia di vendite. Oggi ci troviamo appesi al filo sul salvataggio dell'Auto USA. Mi chiedo, ma perchè l'eventuale notizia della chiusura di GM deve essere necessariamente una brutta notizia? Intendo a livello economico. Certo è un brutto colpo di immagine, diciamo addio a qualcosa di storico, un american dream ma, come dice Shilling è inutile prestare denaro a chi non ha ancora capito che deve cambiare atteggiamento e comportamento se vuole rinascere, altrimenti si tratterà solo di sopravvivenza di una stato comatoso che porterà ad una nuova, futura, richiesta di prestito. Ricordate le immagini dei tre CEO dell'auto sbarcare a Washington con i Jet privati? Vi sembra questo l'atteggiamento di chi, con il piattino in mano, chiede aiuto contro la crisi? Se non cambia la mentalità, meglio fallire oggi, che chiedere ancora sacrifici al contribuente. I lavoratori licenziati troveranno spazio nelle case automobilistiche concorrenti, sicuramente più efficenti, ormai preparate alla prossima evoluzione. In ogni caso, vi riporto qui quanto ho detto al telefono ad un'operatrice di un'agenzia di stampa: MILANO (MF-DJ)--"Il sentore che il piano non sarebbe stato votato dal Senato c'era gia' ieri nel tardo pomeriggio. Ma a mio giudizio alla fine il piano, magari rivisto in qualche aspetto, verra' approvato e dunque non si arrivera' al fallimento di GM". Cosi' un gestore commenta la decisione del Senato Usa di non approvare il piano di bailout per il settore auto statunitense. "I cali sulle piazze europee sono forti, e' vero, ma i volumi restano contenuti", aggiunge l'esperto, sottolineando come di Fiat, una delle blue chip oggi piu' trattate per via delle notizie sul comparto Usa, sia passato di mano lo 0,7% del capitale. pl (END) Dow Jones Newswires December 12, 2008 06:17 ET (11:17 GMT) Copyright (c) 2008 MF-Dow Jones News Srl.
Non ho con me dati per fare un analisi approfondita, però quello che posso percepire non è nulla di diverso da quanto si poteva vedere nei giorni scorsi. Il mercato fa ancora fatica a mantere posizioni a lunga scadenza. Le azioni scottano, appena si accenna ad un guadagno si vende, i compratori sono frenati ed aspettano sempre prezzi più bassi. Sono sempre convinto che sia in formazione una base, sarà snervante, e quindi ancor più selettiva. Lo YEN continua a non mollare, ma da oggi avremo un alleato in più, la BOJ è a bordo ring e si è dichiarata pronta ad intervenire. Un punto per noi. L'Euro mostra nuova forza, e siamo a due. Il Petrolio accenna a reagire, e siamo a tre. Ora vediamo se i dati macro potranno iniettare positività e spingere gli Animal Spirit verso la conferma che il Sentiment sta cambiando...
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11 dicembre 2008
NELLA TANA DELLA VOLPE +++SPOT+++
Domani, se sarò al pc, o al massimo Sabato, cercherò di riprendere in modo costante la rubrica di interviste "Nella tana della volpe", e ricomincerò da un ospite illustre. Nell'attesa, per chi si fosse perso le interviste precedenti, cliccando qui potrà recuperare il... materiale perduto .
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10 dicembre 2008
OLTRE LA CRISI - Eni e l'amico libico
La notizia è appara sui quotidiani domenica: "La Libia entra con il 5% nell'Eni". Non basta, probabilmente salirà al 10%, naturalmente con il benestare del governo, e questo non è solo un segno di educazione che in finanza ha ben poco valore, ma è soprattutto un segno di collaborazione. La poco nota redistribuzione della ricchezza è in moto, e colpirà ancora. ENI non è solo il titolo consigliato dal nostro Berlusconi, ma è anche uno dei pezzi pregiati dell'indice con rendimenti da far invidia alle striminzite obbligazioni, soprattutto ai Bond USA che ieri arrivavano a rendere lo 0%, si lo ZERO per cento. Anche nell'obbligazionario si arriva all'irrazionalità. Tornando ad ENI, vado a rivedere quanto scritto in Gennaio 2008 (cliccate qui, e lì troverete un altro richiamo al 2007), una semplice analisi, che a posteriori, dopo tutto quello a cui abbiamo assistito, fa capire quanto io fossi scettico sul rialzo del Petrolio e sulle possibilità di discesa delle borse . Nell'articolo dichiaravo che sarei rientrato in ENI solo su un ritorno a quota 17/18 (ed eravamo a 25 circa), che lo scenario ribassista si sarebbe rovinato alla rottura di 26 circa. Ebbene ci siamo andati poco sopra per lo stacco del dividendo, e poi la lenta rovina, fino ad arrivare a valere la metà rispetto ai massimi. Se consideravo il titolo ottimo a 17/18, figuriamoci a 14, infatti l'hanno capito anche i Libici, che in fatto di Petrolio sono buongustai. Per quanto riguarda l'Oro nero, ero propenso all'irrazionalità per la folle corsa sopra 100$, oggi dopo questa discesa, il naturale contrappasso alla precedente speculazione, sono in ottica di lungo termine, convinto rialzista. L'ho scritto anche a qualche lettore, ma ci vuole pazienza, ed ENI mi sembra uno di quei cavalli di razza che possono soddisfare gli appetiti di lungo termine. Sono conscio che azzerare i portafogli di obbligazioni, in qualsiasi momento sia contrario alla legge della prudenza e del buon padre di famiglia, ma in questa particolare fase, ci sono aziende solide che regalano dividendi sostanziosi e possibili future plusvalenze. Quello che conta sono sempre le stesse due condizioni: saper scegliere ed avere pazienza, oltre ad una buona consapevolezza delle proprie azioni...
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LIBERO CONTRO LE PROVINCE - Il quotidiano di Feltri per l'abolizione
Siamo partiti con il sostegno e la garanzia alle banche, incentivi per lavori pubblici, piano economico per il rilancio, soccorso per i più deboli, aiuti per i settori industriali in difficoltà, sostegno psicologico al consumatore indebolito perchè reagisca al momento difficile etc etc... Lo Stato aggredisce la crisi con dosi massicce di spesa. Ognuno nel suo ruolo, tutti fanno il possibile e la politica? Dovrebbe tagliare i costi. Chi ricorda le promesse in campagna elettorale. Chi ricorda la proposta (promessa) di ridurre le spese abolendo le province? Libero, il quotidiano di Feltri, in questo periodo, attraverso il proprio sito, sta facendo campagna referendaria. (Per chi fosse interessato, cliccare qui) . Che ne dite? Sarebbe un primo passo, arrivare ad un cambiamento sul finanziamento ai partiti sarebbe sperare troppo. Non ce l'ha fatta mai nessuno, ci riuscirà questa crisi?!
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09 dicembre 2008
L'angolo del calcio - IN CAMPO COME NELLA VITA?
Avete visto Menez sabato scorso? Danzava come una pattinatrice nella fanghiglia veneta. Il pallone sfiorato come un fioretto, finta a destra, finta a sinistra con gli avversari storditi da continue piroette. Onore a Spalletti, non solo perchè con grande umiltà, dopo aver capito che il suo schema (da tutti lodato) non funzionava più, ha deciso di rimettersi alla lavagna inventandosi una Roma nuova, ma anche per aver aspettato Menez, dandogli più chance. Il mondo, grazie alla crisi potrà cambiare anche questo atteggiamento, oggi non c'è pazienza per sperimentare, o funzioni subito o sei fuori. Ora la fretta potrebbe essere messa in panchina, sono necessarie basi solide, e per queste ci vuole tempo. Questo weekend ho giocato un'ottima partita, mi sentivo in gran forma, la testa funzionava meravigliosamente, e quando il cervello si connette con il piede, puoi mettere il pallone dove vuoi, ti basta mirare. Lo sport è la mia ricarica, quasi meglio di una vacanza, perchè trovi la squadra, ti impegni in qualcosa che ami, scarichi la tensione e ritrovi l'energia positiva. Nel dopo partita, molte volte rifletto su quanto fatto e su quanto si poteva fare, e mi rendo conto che (anche nel mio piccolo) Rocco era veramente uno dei Guru del calcio, un po' il Warren Buffet del pallone. Più gioco e più mi rendo conto che una delle sue massime: "come sei in campo, sei nella vita", sia una semplice, quanto disarmante verità. Si dice che per capire bene una il carattere di una persona, devi farlo a tavola. Molte dei colloqui fatti dal mio capo, sono stati fatti in un ristorante. Anche se è una situazione difficilmente praticabile, credo che lo stesso si potrebbe fare guardando come una persona si comporta sul campo di calcio. Infatti sul tappeto verde ognuno, a seconda delle qualità e del fisico, ha il suo personale atteggiamento. A me piace stare in mezzo, gestire il gioco, sono il classico rompiscatole che richiama la difesa, le marcature, ma sono anche quello che mette la palla davanti alla porta, che fa il cross morbido da spingere in rete. Certo mi piace fare il goal, però preferisco farlo fare, capire come gioca il mio compagno e servirlo al meglio, trovare il feeling e semplificare il compito al compagno. Nemmeno lì sono esente da critiche, anzi mi piace giocare con persone che mi richiamano e mi insegnano, atteggiamenti da mettere in pratica e che formano quella cosa essenziale che si chiama Esperienza. Giocando mi rendo conto che se c'è opportunismo, egocentrismo in campo, il più delle volte è anche nella vita. In campo come fuori. Così sono anche sui mercati, non faccio le stesse cose tutti i giorni, non seguo lo stesso approccio, ma mi sembra più stimolante capire in che ambiente mi trovo, qual'è il modo di agire migliore, per rendere le cose più semplici e più profittevoli. Certo non posso cambiare a seconda del compagno, in questo caso del cliente, altrimenti invece di una camicia (a collo bianco) Brooks Brothers con bretelle, mi troverei addosso quella di forza;-)
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On the floor - SENTIMENT IN MIGLIORAMENTO?
Buongiorno a tutti! Venerdì ci eravamo lasciati con molti dubbi sulla caduta dei mercati, ed oplà, Wally chiude con il sorpresone!!! Come precedentemente scritto, ispirato solo dall'esperienza, in queste fasi la cosa più probabile sono le trappole, poi molto dipende sempre dall'idea che ognuno di noi ha in testa, sempre che di idee ce ne siano. Attenzione però, non è detto che il mio scenario sia quello giusto, viste le ultime performance, capisco benissimo i vostri dubbi prima di darmi fiducia. Mancano ancora delle conferme, però, rispetto ai casi precedenti, si percepisce che il SENTIMENT sta migliorando. Primo perchè il copione rispetto ai precedenti tentativi di rialzo sembra cambiare, oggi (e la seduta è ancora in corso) dopo il rimbalzone di ieri, siamo scesi consolidando ed ora abbiamo ripreso a salire; due lo YEN non si indebolisce, ma se proprio vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, nemmeno si rafforza ed è già un buon segno; terzo ho scoperto che Kenneth Heebner gestore di CGM Funds si è riempito di titoli finanziari (oltre 40% del suo portafoglio), sostenendo che il settore delle banche sia ampiamente sottovalutato. Che c'è di straordinario? Semplice, Heebner è un noto ribassista, di quelli convinti e per dargli ancora più credito, il gestore è anche conosciuto per aver (quasi) sempre messo a segno scommesse mirate e vincenti, tanto che la sua nuova strategia potrebbe diventare contaggiosa. Il mio raddoppio sulla posizione in UNICREDIT non era poi così campata in aria, ma voglio sempre precisare che sui finanziari non si tratta di posizioni di lungo, ma semplicemente speculative, i bancari non hanno fiato per rialzi strutturali, sono altri i settori che faranno la maratona. Dovete ammettere che ci vuole un bel coraggio a reiterare una strategia cumulativa di rialzo, se le cose andranno per il verso giusto, arriverà il momento delle valanghe di consigli sui titoli da comprare ed il sottoscritto potrà lentamente defilarsi, lascio a loro lo spazio, sperando che con il passare del tempo, qualcuno si potrà ricordare anche di me e di quello che in queste settimane ho scritto...
Ps. vi lascio in compagnia del nuovo singolo dei Keane (Spiralling), un gruppo che mi piace moltissimo, una canzone vivace e frizzante, un ulteriore spinta per il prossimo rialzo?!
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05 dicembre 2008
RUBRICA, INTERVISTA... CE L'HO!
Ora lo posso confermare, finalmente ce l'ho! Non volevo illudervi cari lettori, se una promessa non si può mantenere, non si fa, ed io ho rischiato... è andata bene, mi è stata gentilmente concessa l'intervista per il ripristino della rubrica "NELLA TANA DELLA VOLPE", e potrò pubblicarla la prossima settimana. Perchè non commento la giornata di borsa? C'è ben poco da dire, la disoccupazione è il principe dei ritardatari tra i dati economici, e se l'economia USA ha iniziato drammaticamente a peggiorare da Settembre, i dati negativi relativi a questo settore saranno molti. Saranno negativi anche quando l'economia inizierà a migliorare, e se il dato è ritardatario per l'economia, figuriamoci per la borsa! Rimane valido quanto detto in settimana, tra l'altro ieri ho aggiunto anche un particolare a livello temporale. Il segnale tecnico di oggi è molto brutto, ma quando è in atto il tentativo di formare una base ed un minimo (se questo è ancora possibile) la cosa più sicura sono i falsi segnali. Rimane sempre una condizione, la stessa ripetuta per mesi, finchè lo YEN non arresterà la sua forza, la borsa continuerà a respingere il denaro e la sabbia del credito finanziario frenerà la fluidità della liquidità. Figuraccia o non figuraccia, questa debolezza non può durare...
Ps. Ricordo che per iscriversi al FEED del Volpino, per avere come dire un rapporto più vicino al sottoscritto, deve cliccare qui . Buon weekend!
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Ps. Ricordo che per iscriversi al FEED del Volpino, per avere come dire un rapporto più vicino al sottoscritto, deve cliccare qui . Buon weekend!
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ALTRUISMO vs EGOISMO 1-0
Che periodaccio, ieri sera ero molto sconfortato, anche nello sport, l'egoismo sta dilagando, la spirito di squadra è in difficoltà. Forse sono io che esagero, forse vedo un po' troppo nero, però mi rendo sempre più conto che c'è poca volontà altruistica. All'improvviso, una bella notizia, la vedo al TG5: "giovane di colore sventa una rapina, salvando una donna e resistendo al tentativo di corruzione del malvivente, lo consegna alla polizia", nella dichiarazione aggiunge: "sono fatto così, per una persona in difficoltà farei di tutto". Oddio, non so se io potrei arrivare a quel punto, però queste parole mi hanno ridato energia! Possono esistere mille persone egoiste, furbe ed opportunista, l'importante che per quelle mille ne esista una come quel ragazzo. Mi dicono sempre: "non aspettarti mai nulla da nessuno". E perchè? Perchè bisogna vivere con questi messaggi di pessimismo e rassegnazione, perchè bisogna sempre tentare di fare la furbata, magari deludendo qualcuno, e poi quando capita a noi ci lamentiamo? Perchè sono sempre meno quelli che tentano di dare il buon esempio? Perchè non riconosciamo mai i meriti degli altri? Siamo sempre pronti a puntare il dito contro qualcuno, l'autocritica è più in crisi dell'economia, il protagonismo va in volata. Quando penso allo sport, a personaggi come Dino Zoff, dignitosissimi, che non hanno mai piegato la schiena, capisco perchè su di loro vengono spenti i riflettori. Dovrebbero invece essere l'immagine e l'esempio. A me questa società piace sempre meno, ma ci devo convivere, combattendo, e finchè esisteranno ragazzi come quello citato sopra, le energie non mancheranno...
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PORTA A PORTA: La puntura di Vespa anestetizza Tremonti
Ieri sera, tornato dalla partita a calcio, mentre cenavo, faccio una veloce carrelata televisiva, vedo Tremonti a "Porta a porta", mi fermo, sono curioso. Ascolto. Tremonti non sembrava lui, tono basso, nessuno scatto, nessun accento, senza bollicine, quasi narcotizzato. Davanti a lui 4 giornalisti sprofondati sul divano. Nessun botta e risposta, un soliloquio narcotizzante, una predica liturgica, avessi avuto la televisioni in camera, l'effetto sonnifero sarebbe stato perfetto, senza effetti collaterali. La puntata non aveva nemmeno bisogno degli spazi pubblicitari, ci pensava lo stesso Tremonti con i puntuali spot dei suoi libri, un concetto, e subito richiamo alla sua creatore, intervalli quasi calibrati. E poi quei continui riferimenti a chi ha scritto quello, o alla previsioni fatta dall'altro senza mai citare nomi ed autori, abbastanza irritante. Tragica l'escursione in campo finanziario. Durante la strenue difesa dei titoli di stato italiani (definiti come una cassaforte di massima sicurezza, ma il mercato la pensa diversamente), assicura che l'Italia non farà la fine dell'Argentina: "i titoli di stato Italiani sono garantiti dalla Repubblica..." ed ancora "quando i risparmiatori italiani investirono nei titoli di stato argentini (i famosi Tango Bond) nessuno li avvisò che quelli erano titoli a rischio". Tremonti non è un economista, ma sa benissimo che una delle regole base del risparmio e dell'investimento obbligazionario è: IL RENDIMENTO E' FIGLIO DEL RISCHIO. Ovvero tanto è più alto il rendimento, tanto più è alto il rischio. Vogliamo credere che i risparmiatori siano sempre ignoranti? O forse vogliamo che essi rimangano ignoranti?
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04 dicembre 2008
On the floor - EMMA MARCEGAGLIA, BANCHE CENTRALI E BORSA
Buongiorno, siamo arrivati alla prima prova del nove, questo è il giorno della sagra dei tagli, prima la Bank of England (su cui abbiamo pochi dubbi) di seguito, la nostra BCE. Il mercato dopo le esistazioni dell'apertura (anche a causa dei movimenti del forex) riprende slancio con un abbondante segno verde, il che dimostra quanto siano alte le aspettative. La situazione degli indici in generale, nonostante siano tornati sui minimi degli anni, è confortante, si sta probabilmente formando una base solida, che potrà dare spazio non più ad un Rimbalzone violento, ma ad una bella struttura (lenta) rialzista che potrebbe portare fino ad almeno Marzo 2009. L'attesa per quel che potrà succedere tra oggi e domani, è dovuta anche al fatto che se verranno rotti questi minimi si potrebbe scendere negli abissi, dico un numero: DOW JONES almeno 6,000 e lì si aprirebbe il vuoto verso il tragico target dell'autorevole elliottiano Robert Prechter a 4,000, e per lui non è il pavimento. Sempre in termini statistici e di grafici riporto anche un'altra analisi che vede il 14 Dicembre come periodo di svolta rialzista. Molto dipenderà anche da oggi, dalle parole che pronuncerà Trichet e da quanto grande sarà la fobrice, dalle successive mosse si potrà comprendere il sentiment del mercato. Non voglio ripetere le mie analisi e le mie umili previsioni, anche perchè azzardando il periodo di minimo, ricordando gli acquisti sui ribassi, si rischia di apparire ridicoli quando sono in molti a parlare di nuovi ribassi, quando il mercato ti va contro. Questa è l'ora della semina, ed i frutti non crescono nell'immediato, i risultati si vedranno al momento del raccolto, e lì si vedrà se ho agito bene o male. Per quanto riguarda la giornata di oggi, relativamente alla BCE, sono alte le aspettative anche in Confindustria. Per noi ometti, vedere quotidianamente la first lady Marcegaglia, è un piacere per gli occhi, dopo anni e anni del phonato Montezemolo, finalmente qualcosa di buono anche per noi maschietti. Un piacere per gli occhi, meno per le orecchie, perchè la sua retorica istituzionale, oltre che deleteria è anche inutilmente illusoria. Due mesi fa incitava la BCE a tagliare i tassi di 1 punto e mezzo, ben sapendo di parlare al vento, che sarebbe stata inascoltata, infatti la BCE mantenendo il suo status, taglio i tassi di mezzo punto. Oggi, mitiga le sue richieste, chiedendo un abbassamento di 1 punto percentuale. Facciamo un ipotesi, la BCE difficilmente esagera, un altro 0,50% è nelle carte, considerando però lo stato eccezionale della situazione, potremmo arrivare ad uno 0,75%. Che dici Emma, scommettiamo una cena?
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03 dicembre 2008
29 Settembre 2008: IO COMPRO! - ERG dopo il new look, arriva il delisting?
A volte ti illudi quasi di diventare un blog autorevole, lanci un'accusa sulle mosse sbagliate del governo, e subito Tremonti smentisce equivoci e modifica i decreti. Quindi, per non creare confusione, devo subito correggere quanto da me scritto sul blocco delle tariffe dell'ultimo decreto sull'energia, ma lo stesso Tremonti ha dichiarato che toglierà la retroattività dalla norma che modifica il bonus fiscale del 55% sugli interventi di risparmio energetico. Questo mi sembra che tolga spazio agli investimenti ed all'espansione delle energie alternative, disincentivandone l'utilizzo. Correggetemi se sbaglio. Ritornando alla borsa, sempre in tema di ENERGIA, vorrei aumentare l'attenzione sui singoli titoli ed in particolare su ERG. Il Petrolio è in continua picchiata, ed ancora si deve capire dove si posizionerà una base da cui ripartire, e solo per questo motivo il titolo dovrebbe essere accantonato, ma ERG ha delle caratteristiche particolari: la sua discesa è iniziata nel 2006, quando il Petrolio continuava a crescere, il titolo scendeva; ha cambiato pelle, non solo raffinazione e distribuzione, ma anche energie alternative e soprattutto la joint venture con una compagnia russa. Da notare il new look, molto importante, segna non solo il cambiamento di immagine ma anche di strategia. Ricordo ancora le filiali Banca di Roma, nell'era preistorica pre "Bolla Internet", quel titolo bancario era uno dei pochi a non salire, e mi ripetevo, come può salire una banca con quel look così vecchio e "sporco"? Tornando ad ERG, nonostante le borse siano nuovamente sui minimi, il titolo si mantiene per ora a distanza di sicurezza dal pavimento di supporto, in più bisogna ricordare che il titolo fatica anche a causa della zavorra "Milano Finanza". Solo qualche settimana fa, il titolo stava caricando per superare 12 euro un livello molto importante, la notizia apparsa sul quotidiano finanziario relativa al possibile delisting, il classico sostegno dell'acqua della fontana, rimani in aria finchè il getto della notizia funziona poi, chiusi i rubinetti, finisci per terra. Ricordo casi eclatanti, annunciò la possibile OPA su Tiscali, qualche giorno sopra i 2,50 e poi, giù fino a sotto 1 euro; ipotizzò il possibile delisting di SAFILO, anche lì eravamo sopra i 2 euro, e sappiamo dove siamo ora. ERG può resistere anche senza il getto della notizia, anzi sarebbe meglio che tutto tacesse. Proprio ieri è stata stipulata la joint venture con il colosso russo LUKOIL, nei prossimi mesi entreranno soldi freschi che potranno anche essere usati per distribuire un dividendo straordinario. E se è vero che nei momenti di incertezza "The cash is King" perchè una società con una cassa robusta non può migliorare il suo appeal? Se le quotazioni non dovessero migliorare, non stupiamoci il giorno in cui Garrone deciderà di fare l'affare, delistando la società dalla borsa a prezzi sicuramente vantaggiosi, per Lui e forse anche per NOi...
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On the floor - LO YEN DICE: CRISI FINANZIARIA
Ieri sera il NABE (il prestigioso istituto americano che ufficializza l'inizio di una Recessione e ne sancisce la sua fine) ha formalmente annunciato che la Recessione USA è datata Dicembre 2007. I listini Europei avevano già pagato la caduta di Tokyo ed i pessimi dati di giornata, Wally ha pensato bene, dopo questa nuova tegola e nonostante le parole incitanti di Bernanke, di fare un altro tuffo nelle vendite. Listini a picco, colpa della Recessione! I titoli dei media sono una semplice fotocopia. Dal mio punto di vista non è così, io continuo a seguire i miei personalissimi indicatori, e vuoi la casualità, vuoi che questi siano veramente efficaci, senza l'arretramento dello YEN non esiste rialzo di borsa che abbia il fiato lungo. La FED continua a stampare denaro, cerca di rendere gli ingranaggi del sistema più oliati, togliendo i granelli di sabbia della sfiducia che ancora sono causa di inceppamenti. Ci sono ancora degli aspetti che non tranquillizzano gli operatori e che quindi sono fonti di incertezza, e sappiamo quanto l'incertezza sia nemica del toro in borsa. Sui ribassi dei listini volano i prezzi dei TBOND (quindi crollano i rendimenti), ma al tempo stesso salgono anche i costi dei CDS sul debito pubblico USA. Cosa vuol dire? Che costa di più assicurarsi per investire su titoli di stato USA, rispetto ai titoli tedeschi e giapponesi. In parole ancora più semplici, il mercato prezza un rischio d'insolvenza maggiore per gli USA, rispetto alla Germania ed al Giappone. Se vengono messi in dubbio gli Stati Uniti d'America, figuriamoci le singole società, infatti salgono sia i costi dei CDS per le aziende, sia il tasso che le imprese devono pagare sui bond emessi. L'emergenza è nella finanza, e proprio per questo non vorrei che la debolezza economica fosse sopravvalutata. Se il credito, la leva ed il rischio vanno in contrazione, lo YEN non può altro che riemergere e rafforzarsi. Non esistono scorciatoie. Le azioni, in questo sentiment continuano a scottare e ad avere scadenze brevi. L'incertezza è tale, che tenere in portafoglio un titolo per troppe ore, viene percepito come un rischio. Si vende ai primi rialzi ed a maggior ragione si realizza quando si vede un rally corposo in poco tempo. Lo scoppio della bolla del carry trade e la riduzione della leva, hanno avuto l'effetto opposto, riportando massicciamente la liquidità verso porti sicuri, blindati. Per rivedere la liquidità fluire nei solchi lasciati ad una severa siccità, si devono vedere le reazioni dei protagonisti che hanno pagato la capitolazione, e cioè: l'EURO deve risalire, il Petrolio reagire o perlomeno tenere e lo YEN... La scorsa settimana mi sono astenuti da commenti generali sulla borsa, perchè un rialzo dei listini accompagnato da una lateralità dello YEN mi risultava sospettoso. I livelli di breve si limano di giorno in giorno, ma credo che sul DOLLARO/YEN rimanga scritto in calce 96/96,50. L'Oriente con il NIKKEI, tiene in mano il nostro destino e quello del Toro...
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UBS - LA SECONDA CHANCE ED IL PENTIMENTO (cronache d'assemblea)
In riferimento a quanto scritto la scorsa settimana sull'assemblea alquanto movimentata in UBS , riporto, per quelli che non hanno avuto informazione, per i curiosi, per gli interessati ed anche per gli azionisti che non vi hanno partecipato, il racconto che un amico mi ha passato: "Cronche svizzere, giusto per essere più precisi ed alla faccia dei pentimenti. All'assemblea UBS, si sono presentati a sorpresa circa 6000 piccoli risparmiatori che hanno inscenato una straordinaria gazzara, furibondi con il Ceo dimissionario Ospel per il bonus che si è recentemente autoconcesso e che si dice sia di 15 milioni di dollari. In più ci sono bonus che lo stesso Ospel ha assegnato ai suoi scagnozzi. La folla inferocita ha chiesto al Ceo di rendere pubblica la sua "buonuscita". Ospel si è rifiutato. E' successa una gazzara mai vista in Svizzera, e uno dei "manifestanti" è salito sul palco, ha urlato a Ospel di restituire il maltolto e, pare, gli ha lanciato qualche bradwurstel dicendo che così non sarebbe comunque morto di fame. Ah, sempre in Svizzera sono state raccolte centomila firme per un referendum popolare contro i banchieri per interrompere la prassi delle liquidazioni d'oro e per far si che i loro stipendi siano pubblici e controllabili e i bonus rapportati al risultato annuale ottenuto. Avanti così..." Nel santuario svizzero, i piccoli fanno sentire la loro voce. In USA, pur di sopravvivere, i Ceo azzerano i loro stipendi. Ed in Italia? In Italia si combatte l'Iva su Sky, mentre chi ha azioni Enel in portafoglio e chi non arriva a fine mese (anche senza Sky) vede diminuire le speranze di uscire da questa crisi...
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02 dicembre 2008
EDISON: Appena stipulato l'accordo in Egitto!
Un'ottima notizia per EDISON: "Edison accelera al rialzo dopo la notizia che il gruppo si e' aggiudicato la gara per il giacimento egiziano di Abu Qir per 1,4 mld usd." Come timing è una pura coincidenza!
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ENERGIA E SKY, AUTOGOAL DI GOVERNO O DI MERCATO?!
Buongiorno! Di solito sugli aspetti politici tendo a tacere, ma quanto fatto dal governo dei giorni scorsi è inacettabile e quindi merita una severa critica. In piena crisi economica, per il bene dei cittadini viene approvato un decreto legislativo sul blocco delle tariffe energetiche. Risultato? Mazzata per i risparmiatori, stracarichi di "aziende di stato" come Enel, e di aziende municipalizzate, beffa per i consumatori, perchè in una fasa deflattiva, si trovano la costruzione di un muro davanti ad un possibile vantaggio. Mi chiedo, ma è possibile che la scorsa estate, duranta l'impennata delle materie prime, poco o nulla si sia fatto per proteggere il potere d'acquisto dei cittadini, ed ora, quando in mezzo alla crisi si vedono benefici per le nostre tasche, si agisca in modo sconsideratamente errato? Con il Petrolio in picchiata, i costi energetici vanno incontro ad un naturale adeguamento verso il basso dei prezzi, la mano dello Stato è inutile. Mi chiedo, in mezzo all'incendio inflattivo da materie prime il governo sapeva solo ipotizzare l'apertura di centrali in data indefinita, senza agire in modo efficace, ed ora, quando non esiste nessuna immediata esigenza, colpisce! In più, mi pare di aver capito, che con gli ultimi provvedimenti si tenta di disincentivare l'utilizzo di energie pulite. Autolesionismo? Berlusconi fa un autogoal clamoroso, anche di immagine. A questo punto, il popolo dei risparmiatori lo metterà alla stregua degli altri corsari di borsa come De Benedetti, Colaninno E Micheli. Molti ricordano lo scandalo sul caso Fiat e l'equity swap risalente al 2005, ma chi ricorda quanto fece Berlusconi con Fininvest nella primavera del 2005? Mediaset come il mercato era in fase di recupero, quando all'improvviso, una mattina di primavera, Fininvest annunciò un equity private placement. In pratica, tramite JPMorgan, Finivest collocò presso investitori privati, una quota intorno al 16% di azioni Mediaset, il titolo quel giorno crollò, non toccando più gli 11 euro, oggi ne vale circa 1/3. Personalmente mi andò bene, il giorno prima feci vendere ad un cliente tutto il pacchetto Mediaset, abbondantemente mediato ed in buon gain al prezzo di 11,18, il titolo toccò mi pare 11,21 di massimo. Fu un caso, io uscii esclusivamente per motivi tecnici, mi sembrava che lì potesse andare per scaricare e non pensare più a quel titolo che mi sembrava avesse poca storia. Fu un caso. Penso però ai fedeli del titolo, che smacco! Fininvest incassò una plusvalenza stratosferica. Ed ora ripenso alle dichiarazione (che il sottoscritto aveva difeso) di buon senso, del nostro Premier di qualche settimana fa: "niente panico, comprate Eni ed Enel". E chi ha comprato? Enel sprofonda grazie al decreto legislativo. Ma che bel regalo! Non sarà certo tutta colpa di Berlusconi, ma strategicamente e mediaticamente mi sembra un bel autogoal! Che ne dite? Per quanto riguarda la "vicenda Sky", mi sembra che in questa delicata fase sociale ed economica, sia un problema inutile. Qualche giorno fa, in merito ai benefici della "social card", la sinistra affermò che il contributo reale era paragonabile all'elemosina, ed ora, davanti al (probabile) minimo aumento di un bene non indispensabile urlano allo scandalo? E le dichiarazioni in diretta di Ilaria D'Amico? Patetica, nella mia personale classifica è in crollo verticale, ha perso moltissimi punti. Capisco che ognuno tenga alle sue cose, che ognuno combatta per i suoi interessi, ma bisogna avere anche delle misure di grandezza. Ci sono necessità e problemi più pressanti. Tra l'altro anche la Francia è intenzionata ad un aumento delle aliquote sulle tv private. Spegnamo lo scatolone e leggiamo più libri e giornali! Mi sembra che la politica italiana, da estrema destra ad estrema sinistra, anche nei momenti gravi e di emergenza, non rinuncia a fare una continua campagna elettorale. Credo che ci sia, o ci debba essere, un limite a tutto. Ps. per quanto riguarda i titoli di borsa, solo qualche giorno fa avevo titolato un post "La borsa ha bisogno di energia". Bene, dopo le performance di ieri, sembra che quanto scritto possa andare a farsi benedire . Apparentemente. I titoli segnalati in quel post erano: Acea, Acegas, ed Edison. Personalmente credo che non ci sia nulla di grave e che la causa sia l'attuale situazione difficile dei mercati in generale. E se proprio vogliamo essere pignoli, aggiungo che sia Edison che Acea sono saliti in breve anche del 10%, ma non ho venduto, perchè compro per il lungo, sono acquisti strategici. Il caso Zaleski è una prova, la sua quota di Edison che dovrà essere al più presto venduta, ha parecchi pretendenti, sembra che davanti alla sua porta si faccia la fila per quella propietà. In quel post erano anche citate ERG, che proprio ieri ha stipultao un contratto con Lukoil, che dovrebbe portare ad un dividendo straordinario e poi c'è la perla delle perle: Tenaris. Il titolo sovraperforma sempre il mercato, per chi fa trading è una manna, per chi ha la possibilità di accumulare sulle debolezze, è un futuro tesoro. L'importante che non scenda mai sotto 6. A meno che il mercato non tracolli in eccesso, ho molti dubbi che possa accadere...
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