28 novembre 2014

Panino e Listino: PETROLIO QUESTA VOLTA NO



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 


Petrolio, questa volta no.
Successivamente al crollo del 2008 verso i 60$ consiglia l'entrata tramite ETF, questa volta no e i motivi ci sono:
1) La massa di liquidità che allora spingeva sulle Materie Prime, ora ha altri interessi;
2) L'Era del Petrolio è tramontata nel 2008 quando Goldman rilanciò a 200$ il target per l'Oro nero, quando Jim Rogers voleva il petrolio a 300$ e non avrebbe ceduto finchè non fossero spuntate le pale eoliche al centro di Berlino;
3) Il "Peak Oil" è una favola tanto quanto la "fine del Mondo" per i Maya;
4) Le energie alternative, lo shale oil e shale gas, una crescente coscienza per l'inquinamento dovuto ai combustibili fossili etc etc ridurranno l'utilizzo del petrolio
5) nel breve la guerra dei prezzi e l'abbondante offerta farà crollare le quotazioni

Sul mio profilo Twitter potrete vedere un grafico storico. Voglio ricordare che nel 1999, anno in cui l'economia andava bene per molti, sebbene Cina e India non fossero forti come lo sono oggi, il Petrolio è arrivato a quotare 10$. 
Era il 1999, solo 15 anni fa, anche se sembra preistoria.
Nel breve sarà battaglia, non solo a livello geopolitico con forse contrastanti tra Iran, Siria, Venezuela, Nigeria e Russia da una parte, Arabia e USA dall'altra con gli Emirati e Qatar a fare da spettatori, ma sarà anche importante a livello finanziario, ora che la marea nera cala, vedere quanti sono rimasti nudi.
Molto dello shale, con prezzi che cadranno a 60$ o sotto, faranno la fine dei cercatori d'oro del Colorado e dei pionieri di Internet nel 2000 e con loro tutte le finanziarie, banche ed Hedge Fund che o avevano posizioni long sul Petrolio oppure hanno investito (sempre a Leva) in questo nuovo settore non vedendo utili.
Attenzione, il petrolio ora è un bene per il consumatore, per chi importa, ma saranno dolori per altri.


LIBERO 19 Novembre 2014
“Superman dove sei adesso?  Tutto è andato male in qualche modo gli uomini di acciaio, gli uomini di potere a breve perderanno il controllo”, Superman, che i Genesis cercavano disperatamente nella loro “Terra di confusione”, era impegnato altrove, stava volando sopra i grattacieli di Tokyo nella colossale impresa di ravvivare il Giappone: era l’Abenomics. Un progetto a cui molti credevano, tanto che l’Economist gli dedicò una copertina che raffigurava il premier Abe come un supereroe pieno di poteri: politica monetaria super espansiva, deficit di bilancio mostruoso, svalutazione dello Yen, indice di Borsa euforico, un’artiglieria che nemmeno Yamamoto poteva sognare. A capo dell’esercito Kuroda  (governatore della BoJ) che al grido “Banzai!” scagliava i suo kamikaze al torchio per uno stampaggio furente di moneta. Per affondare Yamamoto sono state necessarie la Yorktown, l’Enterprise e la Hornet le 3 super ammiraglia USA, per affondare l’immenso esercito di Abe è bastata l’Iva. Un piccolo aumento dal 5 all’8%, e l’economia è ritornata nell’incubo della recessione.
“Land of confusion”, la terra di confusione, non solo nel potere, ma anche nei numeri, ormai non solo le previsioni di Borsa perdono di significato, ma anche quelle economiche fornite dai grandi centri di ricerca e dalle banche d’affari. Lo si è visto in Italia con una ripresa ormai rinviata sine die, e lo si è visto ieri in Giappone all’uscita del dato sul Pil, un arretramento dell’1,6% quando le attese degli economisti erano per una crescita del 2%, un bagno di delusione.
Dopo questo dato sconfortante, si correrà sicuramente ai ripari rinunciando al secondo aumento dell’Iva. Non se ne esce, e in sottofondo torna “Hotel California” degli Eagles, la colonna sonora di questo interminabile ciclo. La sentiamo in America quando la Yellen rinvia costantemente l’aumento dei tassi e la sentiamo  in Giappone costretto ora a indietreggiare sugli inasprimenti fiscali.
E se un giorno scoprissimo che la favola del “Bengodi Finanziario” (denaro gratis) non riuscirà mai a rilanciare l’economia? Non ditelo mai ai mercati, il giorno che lo scopriranno si tornerà alla realtà, e verrà giù tutto.
PIAZZA AFFARI: sale ancora l’export italiano, un’altra picconata al populismo dei nemici dell’Euro. Non è la moneta unica il male dell’Italia, sono i numeri a dirlo. E subito Piazza Affari si accende. 18,500 può bastare? Sono un Toro della prima ora, ma rimango dell’idea che si possa ritornare a 18,000 prima della grande corsa. Sopra 20,200 cambierò idea.
WALL STREET: per Francesco Caruso è il “volo di Icaro”, io non sono così drammatico, anzi sono sempre stato rialzista, ma ora c’è il rischio di una correzione. Prudenza.
NIKKEI: una delle nostre stelle, ma la corsa verso i 18,000 ora potrebbe rallentare. Debolezza in arrivo.
PETROLIO: dopo le previsioni dei Maya, il “Peak Oil” un’altra bella fiaba. Nel 2009 dissi di accumulare sul crollo, ora è meglio stare lontani.
BET: ricordate le impennate di Valentino Rossi dopo ogni vittoria? Le stesse potremmo rivederle fare alla nostra Bet. 0,50 il muro da scavallare.

25 novembre 2014

Panino e Listino: PETROLIO E SHALE OIL IL PERICOLO PER WALL STREET (Mercoledì 26 in edicola su Libero)



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 



E se fosse questa la nuova bolla?
Sembra che siano molte le banche e finanziarie esposte e indebitate nella rivoluzione dello "shale oil & gas", ma come ormai sanno tutti, se il Petrolio scende sotto certi livelli, si dice 70/80$, l'attività in "shale oil" va in perdita.
Se i pozzi chiudono, non si paga più e chi era a credito, facilmente in leva, come è d'uopo in questa nuova era finanziaria, si troverà facilmente nei guai e il castello cade.
Forse è fantasia, forse è un allarme assurdo, ma bisogna tenerne conto, anche in vista della riunione dell'Opec di Giovedì, giorno in cui nelle tavole americane sarà servito un tacchino rigoglioso.
Lo scrivo perchè ormai sono note le mie paure sul Nasdaq e su Wall Street in generale, troppo veloce la corsa nell'ultimo mese.
La mano invisibile della Fed sarà pronta a sostenere i corsi azionari, ma se ricordiamo bene, la Yellen ha più volte ribadito, seguendo il suo "Dow Jones Indicator" di non essere troppo favorevole ai rialzi sfrenati dell'indice.
Domani su Panino e Listino tutto questo, e altro ancora, oltre ovviamente al cadeau natalizio...

24 novembre 2014

MARIO DRAGHI BABBO NATALE 2014?



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 



La settimana che sta per cominciare, l'ultima di Novembre, a mio avviso é la più importante dell'anno.
Intanto iniziamo con Tokyo e vediamo come reagisce all'effetto Draghi e  a quella che a mio avviso é l'evanescente euforia di Wall Street.
Come scritto  mercoledì su Panino Listino la corsa del Nikkei  é  giunta a una sosta. Tra qualche ora i primi esiti...
Rally di Natale sì, o Rally di Natale no?

18 novembre 2014

Panino e Listino: DOPO L'ITALIA, ORA LE NUVOLE DEL MALTEMPO COPRONO IL SOLE DEL GIAPPONE (Mercoledì 19 Novembre in edicola su Libero)



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 



Quando senti dire in un annuncio meteo: "buone notizie per il fine settimana, previsto bel tempo e un aumento delle temperature intorno ai 25 gradi, tempo gradevole che farà molti felici..." capisci che se la notizia viene data in Ottobre, 25 gradi al Nord, qualcosa non va, non solo per il tempo, ma anche per la comunicazione.
Il Sole fa piacere a tutti, a molti, ma non si può dire che 25 gradi in Ottobre siano una buona notizia.
Luca Mercalli dice che la gente deve essere educata agli allarmi sul maltempo. Ecco allora penso che quei 25 gradi, ai fini dell'educazione, non siano una buona notizia. Penso sempre che la comunicazione cerchi sempre un modo frivolo per allievare le cattive condizioni lavorative e di vita quotidiana che molti di noi costantemente vivono e così capita che un raggio di sole che allontana le nuvole o un clima primaverile, anche se capita d'Autunno, possa essere una buona notizia che fa salire l'umore del povero italiano.
Sono i vizi dei nostri tempi, capita nel calcio e capita soprattutto in Borsa dove le cattive notizie economiche sono una buona notizia perchè saranno il propellente di nuovi stimoli monetari e che a loro volta faranno eccitare a dismisura le borse.
Così succede a Tokyo, sconfitte economica che portano ad aumentare l'arsenale nucleare per combattere recessione e deflazione, così capita in Europa dove il pifferaio Draghi continua a strofinare il suo bazooka rendendolo sempre più lucido e brillante per la platea degli investitori, quando alla fine è solo uno specchietto per le allodole.
E' il "Bengodi Finanziario" un lungo viaggio tra le favole della finanza, c'è chi deve ancora partire, c'è chi vuole prolungare il viaggio e c'è chi, come la Yellen sembra già pronta a fare ritorno.
Sarà vero come ho scritto che il Dow Jones è il "Dow Indicator" il nuovo indicatore utilizzato dalla Fed per calibrare le proprie politiche economiche?

Domani su "Panino e Listino", sperando di non subire limature, troverete il racconto della "Battaglia di Abe e Kuroda", una battaglia simile a quanto visto nella Seconda Guerra Mondiale, con il finale a sorpresa.
Ovviamente ci saranno i temi operativi: correzione finita oppure no? E il nostro gioiellino, ostinatamente strofinato, a differenza di Draghi, questo non è uno specchietto per le allodole...




LIBERO 1 Ottobre 2014
La leggenda narra di particolari poteri speciali e di un telefono rosso collegato a una linea esclusiva. Lo stesso telefono rosso che permetteva al Commissario Gordon di avere una comunicazione diretta con Batman, Bill Gross lo aveva per avere informazioni riservate dalla Fed.
Bill Gross mitologico investitore, secondo solo a Warren Buffet, creatore del fondo PIMCO (1971) divenuto celebre per le sue previsioni, folle (ultimamente all’apice della follia, l’ultima newsletter è un elogio funebre al suo gatto morto), una rockstar della finanza, era l’invitato d’onore al tavolo di Baron’s (il vangelo di Wall Street), dittatoriale con i dipendenti, idolatrato dalla massa di risparmiatori suoi seguaci. I ritorni, intesi come rendimenti, soprattutto negli anni ’90 furono favolosi. Nel 2009 s’inventò il termine “New Normal” per descrivere un’era fatta di bassa crescita per gli Usa, bassi profitti e alta disoccupazione: la finanza non sarà più così generosa, abituatevi ad abbassare il vostro tenore di vita. Non andò proprio così, ma questa non fu un’eccezione perché ultimamente il suo tocco magico si stava appannando, evidentemente quel telefono rosso non squillava più come ai tempi di Greenspan. Il Qe lo aveva spiazzato e parecchio irritato, le sue continue previsioni (forzature) sui tassi che sarebbero dovuti crescere, erano smentiti impietosamente dalla realtà, e i risultati sui conti si vedevano, da mesi PIMCO soffriva di un’emorragia di fondi a causa della fuga di molti clienti. L’infallibilità non esiste, nemmeno per Bill Gross.
Il primo a lasciare fu El-Erian, la scusa, l’affetto della figlia, e ora il capo supremo Bill Gross, c’è di che sospettare. PIMCO, dominatrice del mercato obbligazionario rimane ora orfana. Cosa si cela dietro il misterioso addio? Sta per emergere uno scandalo, o questo è il primo campanello d’allarme che ci avvisa del prossimo scoppio della bolla obbligazionaria? E’ la bomba termonucleare, non dimenticatelo.
PIAZZA AFFARI: Milano Finanza ha di recente elaborato dei nuovi panieri di borsa rilanciando il gruppo storico dei 30 titoli, l’ha chiamato Mf Italy 30 Top Cap. Lodevole iniziativa, ma si può pensare di rilanciare il sistema Italia  usando degli inglesismi? Mib30, Mibtel, Numtel, Comit questi sono e rimarranno per me i nomi dei nostri indici. L’Italia si rilancia anche utilizzando la lingua italiana. 20,200 ha tenuto, inizia Ottobre, sarà il mese della direzione: sopra 21,500 si campa, sotto 20,200 si muore.
ITALIAONLINE: insieme a Zalando pronta a sbarcare in borsa. Non sono Alibaba, ma testeranno la voglia di euforia a Milano. Nostalgia di Numtel.
TELECOM: prima spagnola, poi francese, egiziana e infine australiana. Una telenovela e la nostra Telecom assomiglia sempre più a Brooke Logan, tutti la vogliono ma nessuno la sposa. Chi sarà il Ridge della telefonia? Puntate da non perdere.

11 novembre 2014

Panino e Listino: TEVEZDONA, CALCIO E BORSA, RICCHI DI FANTASIA MA POVERI DI GUADAGNI (Mercoledì 12 in edicola su Libero)




email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 


In merito al gran goal di Tevez e ai surreali paragoni che a questo sono seguiti, Gianni Mura con la saggezza che lo contraddistingue, scrive: "tutto bello, ma prima di paragonarlo a Maradona, bisogna ricordare che il pibe lo slalom se l'era inventato con l'Inghilterra e non con il Parma". Un massacro, un masso che affonda le astrusità che si sentono e leggono sia su calcio che sulla Borsa. 
Modestamente aggiungo ai paragoni che in queste ore si sono sprecati, che a differenza di Maradona, e lo si vede bene da qualsiasi immagine, Ronaldo, Tevez, Messi e aggiungete chi più vi pare, il pallone lo devono inseguire, mentre per Maradona (riguardate gli slalom) è parte integrante del corpo.
Calcio e Borsa, entrambi piccoli e grandi amori che corrono in parallelo, lo si vede sempre più in questi tempi di esagerazione e di crisi, si fantastica sempre molto ma alla fine non si guadagna mai.
Pensate all'Inter, oggi tanto discussa, fino a qualche anno fa sul tetto del mondo per l'impresa del "triplete". Il giorno dopo, pur non essendo io un tifoso nerazzurro ho pensato, fossi in Moratti ora venderei tutti, o quasi, in primis Milito che invece di ringraziare, dopo il successo come prima cosa mi chiede un aumento di stipendio. 
Vittoria, prestazioni massime ed età per molti avanzata, insomma un "vendi alla notizia", che affare sarebbe stato, e invece sull'onda dell'entusiasmo si tiene tutto e si pensa di andare oltre, ma chissà fino a dove, forse razionalmente nessuno lo sa, ma si tiene. E poi si perde, così accade quando titoli buoni arrivano a cadere su valori irrazionali che nel presente fanno paura, ma in futuro, guardandosi alle spalle sono state occasioni, mancate da molti e prese da pochi.
Sono così lontano dalla realtà?
Ognuno poi deve fare quello che crede, o ha conoscenze, o ha fiducia, altrimenti è meglio lasciar perdere perchè rimangono solo chiacchere e confusione, e alla fine grandi rimpianti.

Domani su "Panino e Listino" la cronaca dell'ultima tavola rotonda dei Guru, non c'era il sottoscritto, ovviamente, io ero sugli spalti ad ascoltare e prendere appunti. Appunti che potrete leggere domani, e se poi volete, ne riparliamo.


LIBERO 24 Settembre 2014
“Oggi siamo di fronte a nuovi sviluppi che ci cambieranno la vite al di là dei nostri sogni" con queste parole Steve Case celebrava il matrimonio tra Aol e Time Warner, nasceva il più grande gruppo multimediale del mondo! Era il 2000, eravamo tutti malati di Borsa e soprattutto di tecnologia. Era il tempo di Acampora, guru dell'analisi tecnica, per broker e investitori già una star, per i risparmiatori lo diventa quando annuncia il nuovo obiettivo sul Nasdaq: quota 6,000. Esplode l’euforia tra la folla, anche se già il testosterone era in ipercomprato.
Che i livelli fossero quelli d'allarme l'avevo già intuito da un particolare, e cioè che nei borsini delle banche, la periferia di Piazza Affari, il nome di Acampora era pronunciato tanto quanto la marca di un buon prosecco. Tutti volevano azioni, si passava da un titolo all'altro così, come bere uno spritz, fino all'ubriacatura totale, e poi lo sboom, e ti trovi in mano un mucchio di cartacce, senza più risparmi e con un gran mal di testa.
Dopo aver smaltito la delusione, gli esperti incominciarono a profetizzare quale potesse essere la prossima bolla, il settore più gettonato era quello delle biotecnologie, materia rara a Piazza Affari, altri continuavano a puntare su internet e tutto quanto fa tecnologia. Come sempre succede in Borsa, le previsioni non si avverano mai, o quasi. Spuntò il castello delle banche e della finanza, castello di carta che durò poco, bruciato  dal “falò delle vanità” che tanta povertà ha lasciato sotto la cenere.
Nemmeno il tempo per leccarsi le ferite che subito siamo travolti da una New wave tecnologica, il social, in tutte le sue forme: Facebook, Twitter, Linkedin e oggi Alibaba.
Ammetto che sentire l'euforia radiofonica di Barisoni nell'annunciare il botto del colosso cinese, qualche brivido me lo provoca, ma rimane pur sempre tutto confinato agli addetti ai lavori. Le cifre lo dimostrano: il 90% dei titoli collocati di Alibaba è in mano ai grandi investitori, solo il 10% a piccoli risparmiatori e, una volta eliminate le parentele si riduce a un 4%. Il giorno che accadrà il contrario, il giorno che sentirò parlare di Alibaba, come un tempo accadeva per Tiscali e Finmatica, sarò pronto a scappare dalla borsa. Fino ad allora sono solo correzioni.

PIAZZA AFFARI: credo che il mese di Settembre si chiuderà con un nulla di fatto. Non si andrà troppo lontani dai livelli in cui ci troviamo ora, non dobbiamo chiudere sotto 20,200.
BET: c’è chi si illude che quota 4 euro possa essere raggiunto in un battito di ciglia, c’è chi invece continuerà a comprare e vendere e poi ricomprare, ovviamente a prezzi sempre più alti, e poi ci sono i saggi, quelli che hanno la capacità di mantenere il titolo in portafoglio e magari aggiungere qualcosa a ogni correzione. Voi con chi state?
FIAT: a bordo con noi ora c’è anche Tamburi. Così si mette il turbo!
FIDIA: una volta era la gemella di Prima Industrie. Sarà ancora così?
ALERION: scalda i muscoli. 4 primo step.


 

05 novembre 2014

Panino e Listino: "SOLO I PESCI MORTI SEGUONO LA CORRENTE" (Oggi in edicola su Libero)



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox

"Solo i pesci morti seguono la corrente" e noi di questo blog pesci morti non siamo.
Non lo facciamo per moda, nè meccanicamente ma con ragionamento e l'intuito dell'Animal Spirit andiamo contro il pensiero e le paure dominanti.
La pioggia di vendite a mio avviso non è finita, ma il sole del rialzo è sempre più vicino, lo puoi già intravedere attraverso le ultime nuvole.
Oggi in edicola su Panino e Listino.

01 novembre 2014

Hotel California: FED, BOJ, BCE, DA WALL STREET AL NIKKEI E' UN FIUME INFINITO



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox


Scrivere sindrome "Hotel California" inventarsi qualcosa di fantasioso per fare capire in che mondo finanziario economico stiamo vivendo, tipo "il Bengodi finanziario" o altre cose del genere non è servito a nulla, se poi leggi commenti tipo: "interviene la BoJ chi se l'aspettava"...
Io me l'aspettavo, io, perchè in tutto questo c'è una logica iniziata anni fa, non ora, ed è la naturale conseguenza di un processo che viene studiato a monte e non raffazzonato all'ultimo momento come i principianti.
Perchè se scrivi Hotel California, da questo posto dove il denaro sgorga continuamente non uscirai più, vuol dire proprio quello che è successo e cioè la Fed chiude i rubinetti e la BOJ apre le pompe!!!
Ma che ve lo dico a fare, per voi ora conta solo MPS, come contava solo CHL
Le cose qui sono due: o quelli che guadagnano stanno zitti e non commentano mai, oppure siete voi a scegliere ogni volta ed a incaponirvi sui titoli sbagliati.

Nelle 10 di Buddy, oggi come 2 anni fa c'era e c'è il Giappone, il Nikkey, prima da comprare e per quest'anno da continuare ad accumulare sui ribassi perchè sarebbe stato un anno di transizione, nonostante gli esperti continuassero a ripetere che il Giappone avrebbe fatto la fine della Grecia, che il Giappone era morto, che l'esperimento di Abe non funziona, che sarebbe crollato tutto.
Dimenticando che se crollo sarà, se scoppierà la bomba atomica, prima di perdere la guerra saranno messe in campo tutte le azioni possibili, lecite e non lecite. In amore e in guerra non esistono regole, molti dimenticano i saggi detti di un tempo.

Se poi guardi il portafoglio delle "10 di Buddy" per il 2014 vedi 5 semplici titoli: BET, FCA, ESPRINET, FNM e TELECOM che alle quotazioni attuali fanno una media del 30% di rendimento e senza aver toccato nulla, senza stress da trading, senza commisioni da trading e confrontato con un +5% di rendimento dell'indice generale e anche superiore ai migliori indici a livello planetario.

Ma qui conta solo MPS ora, ah dimenticavo anche CARIGE, contano sempre quelle in perdita e intanto chi ha guadagnato gli utili li intasca e senza nemmeno dire grazie.
Io non mi preoccupo, il mio impegno lo metto quotidianamente e con costanza sopra ogni altro essere umano, perchè ormai sono 10 anni che scrivo, senza mai aver saltato un anno, faccio il mio compitino.
I furbi, gli egoisti facciano pure, continuino pure a sfruttare il prossimo, io non me ne curo, per me non avranno mai fortuna.
Io scrivo per la brava gente, quella necessita, che segue senza pregiudizi e senza malizia, quella che conosce la parola riconoscenza, quella costruttiva e propositiva, quella che conosce l'autocritica e che facilita il dialogo, quella che conosce il sacrificio proprio e degli altri, quella che riconosce i meriti e che ha voglia di imparare.
A quelli dico se siamo in MPS ne usciremo, anche da Carige e non per portare a casa i soldi in pari, ma guadagnando.
L'anno scorso o all'inizio di quest'anno, non ricordo, scrissi che MPS mi ricordava molto l'Olivetti degli anni '90 quando sotto la gestione De Benedetti rischiò il fallimento, fece un aumento di capitale sanguinoso e massacrante e a distanza di 2 anni ne uscì in gloria.
Per ora il percorso sembra molto simile, i miopi guardano i crolli attuali per scagliarsi contro qualcuno, altri invece nonostante le perdite in conto, vedono le attuali discese come l'occasione per un grande ritorno futuro.
Scegliete voi da che parte stare, il mio compitino finisce qui.