03 dicembre 2008
On the floor - LO YEN DICE: CRISI FINANZIARIA
Ieri sera il NABE (il prestigioso istituto americano che ufficializza l'inizio di una Recessione e ne sancisce la sua fine) ha formalmente annunciato che la Recessione USA è datata Dicembre 2007. I listini Europei avevano già pagato la caduta di Tokyo ed i pessimi dati di giornata, Wally ha pensato bene, dopo questa nuova tegola e nonostante le parole incitanti di Bernanke, di fare un altro tuffo nelle vendite. Listini a picco, colpa della Recessione! I titoli dei media sono una semplice fotocopia. Dal mio punto di vista non è così, io continuo a seguire i miei personalissimi indicatori, e vuoi la casualità, vuoi che questi siano veramente efficaci, senza l'arretramento dello YEN non esiste rialzo di borsa che abbia il fiato lungo. La FED continua a stampare denaro, cerca di rendere gli ingranaggi del sistema più oliati, togliendo i granelli di sabbia della sfiducia che ancora sono causa di inceppamenti. Ci sono ancora degli aspetti che non tranquillizzano gli operatori e che quindi sono fonti di incertezza, e sappiamo quanto l'incertezza sia nemica del toro in borsa. Sui ribassi dei listini volano i prezzi dei TBOND (quindi crollano i rendimenti), ma al tempo stesso salgono anche i costi dei CDS sul debito pubblico USA. Cosa vuol dire? Che costa di più assicurarsi per investire su titoli di stato USA, rispetto ai titoli tedeschi e giapponesi. In parole ancora più semplici, il mercato prezza un rischio d'insolvenza maggiore per gli USA, rispetto alla Germania ed al Giappone. Se vengono messi in dubbio gli Stati Uniti d'America, figuriamoci le singole società, infatti salgono sia i costi dei CDS per le aziende, sia il tasso che le imprese devono pagare sui bond emessi. L'emergenza è nella finanza, e proprio per questo non vorrei che la debolezza economica fosse sopravvalutata. Se il credito, la leva ed il rischio vanno in contrazione, lo YEN non può altro che riemergere e rafforzarsi. Non esistono scorciatoie. Le azioni, in questo sentiment continuano a scottare e ad avere scadenze brevi. L'incertezza è tale, che tenere in portafoglio un titolo per troppe ore, viene percepito come un rischio. Si vende ai primi rialzi ed a maggior ragione si realizza quando si vede un rally corposo in poco tempo. Lo scoppio della bolla del carry trade e la riduzione della leva, hanno avuto l'effetto opposto, riportando massicciamente la liquidità verso porti sicuri, blindati. Per rivedere la liquidità fluire nei solchi lasciati ad una severa siccità, si devono vedere le reazioni dei protagonisti che hanno pagato la capitolazione, e cioè: l'EURO deve risalire, il Petrolio reagire o perlomeno tenere e lo YEN... La scorsa settimana mi sono astenuti da commenti generali sulla borsa, perchè un rialzo dei listini accompagnato da una lateralità dello YEN mi risultava sospettoso. I livelli di breve si limano di giorno in giorno, ma credo che sul DOLLARO/YEN rimanga scritto in calce 96/96,50. L'Oriente con il NIKKEI, tiene in mano il nostro destino e quello del Toro...
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato
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