16 dicembre 2008
IL FALO' DELLE VANITA' - Bernie Madoff, l'ammazza Hedge Fund
Nell'era della finanza creativa, della ricchezza a crescita infinita, dei modelli matematici infallibili, degli algoritmi magici, dei metodi a rendimento garantito e di tutte le diavolerie della tecnologia applicata alla finanza, l'autore dello scandalo del nuovo secolo (il tramonto di un modo di fare finanza) non è un nouvel enfante prodige o un rampante ingegnere finanziario. L'Arsenio Lupin, l'architetto di un castello di carte, l'illusionista che ha ammaliato l'elite, il pifferaio che ha portato il denaro al lago per poi vederlo affondare, è un vecchio (permettetemi l'agettivo) gestore di 70 anni, con un pedigree di grande rispetto, nel cui curriculum è presente anche una carica istituzionale della grande finanza come la presidenza del Nasdaq, dotato di vari optional come il passepartout per i circoli e le organizzazioni più importanti. All'anagrafe Bernard Madoff, per gli amici Bernie, sconosciuto a molti di noi mortali, un adorazione per quelli che contano, oggi è un appestato per tutti. Secondo gli ultimi dati, si tratta di una mega truffa di 50 miliardi di dollari, le varie Parmalat e Worldcom impallidiscono al confronto, Milken, Hoffenberg, Bennet per non parlare del nostrano Ricucci (solo per rimanere ai casi più recenti) al confronto sono dilettanti. Chi pensa che il grande calderone di questo truffa finanziaria sia stato preparato grazie alla tecnologia più sofisticata della nuova finanza creativa, si sbaglia di grosso. Bernie, che a 70 anni pensava ormai di farla franca, diffidava della tecnologia, la sua contabilità era custodita in uno sgabuzzino nel sottoscala del suo appariscente ufficio newyorkese. Classico gioello di rappresentanza, luccicante come uno specchietto per le allodole, il formaggio per i topi della finanza sempre alla caccia di alti e facili rendimenti. E per far capire quanto era all'antica il personaggio che ha ipnotizzato la finanza moderna, sembra che le transazioni da lui effettuate, fossero rigorosamente annotate a matita per poter essere facilmente cancellate ad uso e consumo del falso. Madoff diffidava della tecnologia, inaffidabile, lascia tracce indelebili. La storia insegna, vedasi le martellate ai computer di casa Parmalat, prima che scoppiasse lo scandalo, o la botola nel pavimento trovata in casa Rizzoli che secondo gli inquirenti conteneva documenti compromettenti. E in tutta questa antica saggezza popolare, l'amo usato per pescare la ricchezza mondiale è il più antico dei trucchi: il "Ponzi scheme", più volgarmente detto "Catena di Sant'Antonio". Un sistema di facile applicazione, ma di durata limitata, il gioco funziona finanto che il numero di chi versa denaro è superiore a quello di chi lo riscatta. Quando (come in questo caso) vi è stata una grande richiesta di rimborso e presumo minima di versamento, con una cassa ridotta ormai all'osso, la catena è saltata e sono affiorati i feriti. Un sistema molto semplice, che ho visto fare a livelli provinciali e che non ha mai funzionato, è impossibile, prima o poi la fune, o meglio la catena non regge, perchè arriva sempre il momento, nonostante la pubblicità ed i passaporali, in cui i versamenti diminuiscono e la crisi porta la massa a bussare alla tua porta. Bernie non ha fatto nessuna distinzione di classe, anzi ha letteralmente incendiato il denaro dei ricchi, un fuoco che ha fatto devastazione in ogni categoria: pensionati di lusso a Palm Beach, anziani in case di riposo, giocatori di squadre di baseball, gli gnomi delle banche svizzeri, gli invincibili delle banche spagnole, personaggi televisivi, monarchi del real estate, mecenati del Brandeis Museum e persino enti di beneficenza. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, il tornado della devastazione e della definanziarizzazione del sistema ha colpito, e questa sembra solo la palla di neve che inizia a rotolare e che potrebbe lentamente ingrossarsi travolgendo chissà quanti hedge fund e piccole finanziarie. In questi giorni abbiamo potuto leggere il bollettino delle istituzioni colpite ed illuse da Madoff, nei prossimi giorni non mancheranno certo gli interventi dei veggenti, di chi aveva capito (ma non aveva detto) che Madoff era un bluff, di quelli che sapevano già quale sarebbe stato il finale. Ricordate tutte quelle copertine patinate raffiguranti i giganti della finanza creativa, quelli che avevano trovato il metodo per il guadagno infinito? Statue cadute, il cigno nero è sempre in viaggio, e non sai mai quando e dove può colpire. Il futuro sembra sempre lontanissimo, tanto siamo intenti nel pensare a come realizzare il colpo di giornata, e poi arriva il giorno, che nel tuo laghetto appare qualcosa di misterioso, ed arriva la voragine che si riappropria di anni e anni di costruzione, tutto in un momento, in qualsiasi momento, anche a 70 anni. La radice di questi crack è l'illusione degli alti rendimenti istantanei ed infiniti, un bancomat che vomita denaro a getto continuo, dall'ansia da prestazione che non ti lascia respiro e dal guadagno assicurato. La perdita è respinta, non esiste in questo vocabolario, e poi improvvisamente si materializza in fattezze da incubo e si impadronisce di tutto. Quante volte in questo blog ho ripetuto che il "tutto e subito" non esiste, e se anche fosse, ha una durata limitata. Nemmeno le basi più solide hanno la garanzie di sopravvivere agli uragani, ma almeno sono state costruite per avere longevità. Io non sarò certo il migliore dei gestori, ma ho sempre cercato di avere dei principi, di sbandierare onestà e trasparenza anche a costo della perdita e della retrocessione. Lo scandalo Madoff fa parte del processo che porterà a conclusione un modo di fare finanza, l'autostrada che come ho già detto ci ha fatto entrare nel tunnel dell'avidità e che all'interno di questo ci sta torturando per non avere più fiducia, costringendoci a mollare. Il tempo, ci insegnerà, o meglio ricorderà, a chi è rimasto nella barca, che proprio in questi momenti, in cui ogni tipo di controllo entrerà in azione per un futuro più sicuro, chi ha lasciato, rientrerà alla prossima festa, come sempre, quando sarà ormai finita...
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato
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