email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox
La prima cosa che ho pensato dopo aver letto della morte di Vujadin Boskov è stata: "ma era ancora vivo?"
Sì, io pensavo che fosse già morto, è triste lo so, mi vergogno di me stesso, ma fa emergere anche un'altra verità, quanto il calcio e gli eventi oggi macinano e come i grandi, perchè Boskov era veramente un gigante, vengano velocemente emarginati.
Lunedì tutti i media, giornali, radio, televisioni e internet ricordavano con dolore la scomparsa dell'uomo di Novi Sad, oggi, 48 ore dopo è già tutto cancellato dalla cronaca, anche se infinitamente minore per qualità e cultura, non importa, lo schiacciasassi avanza e non fa distinzioni, non sa leggere nè ragionare, semplicemente avanza.
Ed è un fenomeno preoccupante perchè Einstein diceva: "l'uomo sarà destinato alla propria estinzione quando non smetterà di usare il proprio cervello", i segnali oggi ci sono tutti.
Ascolta Radio24, nel programma sportivo "Tutti convocati" (tristemente orfano di Gigi Garanzini) il lunedì si versano lacrime e si celebra l'addio di Boskov, e due giorni dopo, non si è nemmeno fatto il funerale, e già si calpestano fiori e bara, incensando Mourinho e il suo pensiero che è totalmente contrario a quello di Boskov.
Non è che se uno è morto questo per una qualsiasi legge celestiale dovesse in vita avere sempre ragione, come non è detto che uno in terra, finchè ci sta, debba sempre avere torto.
Oggi va così, un giorno si esalta sull'altare la morale, non si doveva fare questo o quello, il giorno dopo si festeggia per qualcosa che poi sarà la causa di future tragedie.
Oggi si dice che l'allenatore è fondamentale per l'esito di una partita e per lo stato psicofisico di una squadra, Boskov e una persone qualunque come Nereo Rocco, dicevano esattamente il contrario.
Forse Mourinho ha migliorato il gioco del calcio? O forse Boskov e Rocco erano le immagini di uno sport bello che appassionava e avvinceva?
Mourinho è semplicemente l'emblema dello spettacolo, la cosa più diffusa e più amata oggi: fare spettacolo.
E se Boskov invece di un allenatore fosse stato un operatore di borsa, cosa avrebbe detto e come si sarebbe comportato?
E' quello che ho tentato di proporre oggi su "Panino e Listino" in edicola su Libero.
Leggetelo perchè oggi è numero doppio! Ben 2 colonne con molti temi operativi e il racconto del pomeriggio con i GURU (Caruso e Cecere) all'Auditorium della POP MILANO.
Sulle note di Cat Power. qui sotto il numero precedente, la mia esperienza alla presentazione del piano industriale KINEXIA, il mio primo e vero invito ufficiale.
LIBERO 23 Aprile 2014
“Noi siamo nani sulle spalle di giganti, per questo
riusciamo a guardare lontano”: ama le citazioni Colucci per raccontare e
spiegare in modo semplice cos’è e cosa vuol diventare Kinexia, un nano oggi,
che vuole diventare un gigante domani.
“Avere gli occhi verdi non è un fatto ereditario”, è
una delle frasi che come capitelli e
come segnaletica, illuminano la strada che porta a Kinexia: siamo a Palazzo
Clerici, Colucci ha scelto una gemma di Milano per presentare la sua società
agli investitori, tiene al bello, lo si capisce subito, tanto che non solo lo
vuole mostrare, ma anche pulire, affinché lo si veda ancora meglio. Trasformare
i rifiuti in energia e prodotti per arrivare a rinunciare alle discariche,
questo è più di un sogno, è un processo che fa la differenza: recupero
materiali e non lo smaltimento. Se in
California è nata la Silicon Valley, perché in Italia non si può creare una
“Green Valley”?
Un luogo o una valle che può essere rappresentato
come un corpo umano, diviso in vari settori: l’entrata del cibo (rifiuti
raccolti con la differenziata) che vengono smistati nei vari organi (zone di
recupero e conversione) e, dopo un percorso virtuoso e di riciclo, il
residuale, come appunto nel corpo umano, espulso nelle discariche. Si chiama
“Wastend” l’officina del futuro.
“Energia da tutti e per tutti”, parte la terza
rivoluzione industriale, ed è quella che può salvare il pianeta, rendendolo più
vivibile. L’Italia ne ha un gran bisogno, siamo un Paese sempre più inquinato,
varie le cause, ma Kinexia può essere una delle società capaci di ripulire,
depurando e rendendo nuovamente visibili e luccicanti le nostre bellezze agli
occhi di tutto il mondo.
Basta con il catastrofismo ambientale, l’inquinamento
deve essere combattuto con messaggi positivi, si deve sapere che un’azienda che
rispetta e investe nell’ambiente è un’azienda sana e fa bene anche
all’economia.
Colucci spinge su questa nuova rivoluzione
dipingendo l’aspetto industriale, ma ha un occhio anche per la prosa della
finanza: i numeri, sa molto bene che non si possono fare troppi voli pindarici
e che il “debito” oggi per il mercato è una parola orrenda. Decide quindi di
sacrificare il biogas (un lusso troppo grande) per abbellire i conti. “Così
saremo più sexi” dice, e anche il mercato rimarrà affascinato.
PIAZZA AFFARI: la Borsa è l’unica donna che ti da
sempre una seconda possibilità, ma devi avere coraggio e provarci. Così come
dopo il ribasso di Martedì 15, ma la devi saper cogliere, altrimenti rimani con
un portafoglio pieno di “se” e quella donna, la Borsa, se la sposa qualcun
altro. Rimbalzo da 21,000 riuscito, riprende la marcia verso 23,000.
KINEXIA: vuole diventare una “Star”, ma una stella
verde per contraddistinguersi. In effetti già l’anno scorso in borsa ha
brillato, ma è una stella dalla vita molto lunga. Sopra 2,70 c’è una prateria,
dubito però che sarà una cosa di breve.
BE: non aprite quel cassetto. Non è il titolo di un film, ma la commedia
che ha come protagonista la nostra amata Be, e sarà con lieto fine.
COBRA: dopo aver sistemato il debito, ora si cerca marito.
Sarà Vodafone?