19 dicembre 2008

IL FALO' DELLE VANITA' - Miller e Doris, gli invincibili non esistono


Avete visto le scadenze tecniche? Sono pazzesche, ancor di più quelle di fine anno, in giornate semi festive. I segnali sono comunque super incoraggianti, anche con il petrolio in caduta. C'è stato un rimescolamento delle carte, ed i finanziari hanno preso lo scettro della speculazione: grande Unicredit!


Abbiamo capito che gli invincibili non esistono, ed anche quelli che mettono in bella mostra l'armatura scintillante, poi si scopre che dietro di loro non hanno gli scheletri nell'armadio, ma un cimitero di guerra. Questa grande crisi sta mettendo alla prova anche i gestori più disciplinati e di talento. Una delle vittime illustri è Bill Miller, leggendario gestore del fondo comune Legg Mason Value Trust. Per 15 anni (dal 1991-2005) Miller, aveva battuto sistematicamente l'indice S&P500, fino al grande trauma, il tonfo del 2008. La perdita da inizio anno è -58%. Il buon Miller nonostante gli errori, ha continuato insistentemente a seguire il suo metodo e la sua strategia, pensando che il mercato stesse esagerando nel punire le sue scelte. Ed invece stavolta a sbagliarsi (e di grosso) è stato lui. Gli attivi del suo fondo, colpiti da perdite e riscatti, si sono ridotti nel giro di un anno da 16,5 a 4,3 miliardi di dollari. La storia di Miller insegna (e conferma) la necessità di dubitare sempre, di ammettere che le lezioni non sono mai finite, soprattutto sui mercati finanziari. Miller, sospirando ammette: "ho iniziato questa professioni all'inizio degli anni '80, e non ho mai sperimentato una situazione come quella che sto vivendo". 30 anni di mercati non sono uno spazio temporale sufficiente per una solida esperienza, lo zaino è mezzo pieno, ma non sappiamo se l'altra metà sarà più o meno utile di quello che abbiamo già vissuto. Miller aveva applicato alla realtà modelli che avevano sempre funzionato, ed era evidentemente convinto che non potessero mai fallire. Prima o poi il suo principio guida, che fino al buco nero, gli ha sempre permesso di eccellere tornerà a funzionare, ma in questo momento, la moda in auge è un'altra, ora regnano i grandi ribassisti alla Jhon Paulson e gli scettici alla Hendry, che sicuramente faranno proseliti che a loro volta saranno decimati da una nuova ondata rialzista. Come ho più volte ripetuto in questo blog, e come molti hanno capito pagando di tasca, non esistono metodi e strategie infallibili. Totalmente diversa la metodica di Ennio Doris ed il suo motto secolare del "comprare quando scende" che ci accompagna dalla fine del 2000, quando secondo le sue idee ed il suo portafoglio (non il nostro) sulla correzione del dopo bolla, era il momento di ricominciare con gli acquisti. Peccato che il titolo Mediolanum alla fine del 2000 quotasse intorno ai 16 euro, ed oggi, dopo un tempo relativamente lungo, valga meno di 4 euro. Tutto può essere nella vita, ed ancor di più nei mercati, ma metodologie di questo tipo hanno più il sapore di mega spot, ben poco educativi e di scarso apprendimento, che hanno lo scopo o di addomesticare il cliente o di portarlo alla totale sfiducia. L'altra sera ad EXIT ho assistito al dibattito tra guanti bianchi, Doris in compagnia di un altro rappresentate del comparto gestioni finanziario, e dall'altra parte l'associazione consumatori ed un giornalista finanziario. La parola d'ordine era: "non facciamoci del male, siamo già pieni di cerotti". Tra i tanti errori che ho fatto nella mia breve esistenza c'è anche quello di non aver mai voluto lavorare in una banca per una questione di etica e di obbligo morale, non avrei mai accettato di vendere ad una persona un prodotto che già sapevo fosse marcio e perdente. Se sbaglio è a causa mia e non per conflitti d'interesse. La mia coscienza non mi darebbe pace. E' come se un macellaio, pur sapendolo, vendesse ai propri clienti la carne guasta. Con questo non voglio accusare nessuno della categoria finanziaria, c'è molta gente per bene e molto competente, padri di famiglia, che sono obbligati a seguire le direttive dall'alto, non dipende da loro, ma dal sistema. Finchè ne avrò la possibilità ne rimarrò fuori, ma si può vivere di sola coscienza e sincerità? Dopo la breve esperienza Mediolanum, un amico di famiglia mi propose di entrare nella sua società di assicurazione, mi promise un posto nella gestione titoli della clientela, mi promose cose irreali, puntava sul mio potenziale. Aveva mentito pur di avermi, sinceramente mi sentivo onorato, però una volta capito, rifiutai. Molto probabilmente, in questo modo, farò ben poca strada, ma di sicuro l'esperienza aumenta. Miller, a differenza di molti altri gestori, nella sua carriera (compreso l'ultimo tristissimo anno) ha dimostrato di meritare le comissioni ricevute. In anni di duro lavoro Miller ha saputo garantire rendimenti, altri gestori e private banker, nello stesso periodo hanno saputo offrire al massimo inviti a teatro, prove in pista di auto da corsa e qualche insulso scenario sui mercati. In compenso, i loro clienti hanno pagato parcelle occulte per diversi migliaia di euro all'anno procapite. E' doveroso riportare al centro il VALORE, in tutti i sensi ed in tutte le sue forme.
PS. per chi non fa il "Friday night" questa sera su Rete4 è in programmazione un bellissimo film: "I soldi degli altri". Un film molto più reale ed istruttivo di quanto si possa immaginare. Efficace.


Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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