30 dicembre 2008

PREVISIONE 2009 - Chi vincerà, il Toro o l'Orso?


Siamo alla fine del 2008 e com'è abitudine ha inizio la sequenza liturgica delle previsioni per l'anno che sta per iniziare. Prima di passare al nuovo anno, vediamo in breve come sono andate le previsioni per il 2008: pochi pessimisti, una manciata di catastrofisti e molti, tanti più o meno ottimisti. Risultato: un ribasso catastrofico. Per il 2009 ho fatto una veloce ricerca, i catastrofisti sono naturalmente aumentati, gli ottimisti ovviamente diminuiti e poi abbiamo una maggioranza distribuita tra l'incertezza e la prudenza. Se vigesse la legge del contrappasso, dovremmo pensare ad un 2009 luminoso. Purtroppo non è così semplice, e non basta nemmeno un grande ribasso ad alimentare la certezza di un rimbalzo. Meglio concentrarci su chi si sbilancia e cerca di fare una previsione chiara, dettagliata e soprattutto motivata. Nel sito TgFin potete trovare le "10 profezie" di Evan Newmark, che per il solo fatto di essersi audacemente esposto (mettendo adirittura in palio il suo MBA a Harvard) merita attenzione e stima. Date una letta, semplice, veloce e mirato . Tra i catastrofisi, primeggia "Mister Doom", ovvero Nouriel Roubini, salito agli onori della cronaca per le sue previsioni sulla devastazione dovuta alla crisi finanziaria, non appagato, rilancia per un 2009 ancora ricco di negatività. "State cash, via da Borsa e Bond", questo è il suo motto, aggiunge, "La Recessione terminerà alla fine del 2009, e per il 2010-2011 avremo solo una timida ripresa", conclude, "la disoccupazione USA toccherà il 9%". Tremiamo, se gli riuscirà il bis, la situazione sarà tragica. Tra gli altri catastrofisti c'è chi prevede una discesa del nostro indice sotto i 10,000 (ora siamo a 19,000), speriamo che Berlusconi non legga. E c'è chi prevede (come l'analista Yamada) una caduta dello S&P500 anche fino a 400, speriamo che OBAMA non legga. E poi c'è Bill Gross, leggenda del mercato obbligazionario che rilancia la sua previsione sul Dow Jones a quota 5,000. E' un rilancio, perchè la stessa previsione Bill Gross la fece nel 2002, poi è successo che il Dow ha ripreso a correre fino a superare 14,000. Ora però siamo tornati sotto 9,000, ed il clima pessimistico alimenta le stime al ribasso. E' sempre la stessa storia, quando si sale, le previsioni vengono riviste verso l'alto, quasi non esistesse la forza di gravità o un limite al cielo, quando si scende si continua a limare, non pensando che esiste sempre un pavimento, ma poi si pensa che toccherà scavare all'infinito. La mia previsione? Il mio ottimismo impallidisce davanti ai mostri sacri ed a tanto pessimismo. Si, sono ottimista, a conferma dell'opera di accumulo iniziata lo scorso Ottobre. Senza tanti giri di parole, quello che penso per il prossimo anno è questo: "ci sarà un rimbalzo corposo, potremmo assistere anche ad un rialzo dell'indice fino a 20-30%, ma questo rimbalzo sarà riassorbito, come minimo per metà, ma potremmo assistere anche ad un risucchio totale. In ogni caso penso che l'anno si concluderà positivamente". Mi pare chiaro, ma non è detto che sia sicuro, tutt'altro. Fortunatamente c'è anche chi pensa che il 20-21 Novembre 2008 si sia visto un minimo, alcuni indicatori lo confermano. Il National Bureau of Economic Research mostra che nell'imminenza di una recessione i rendimenti dei titoli a rating a tripla B, balzano verso l'alto, e cominciano a scendere verso la metà di una recessione, ossia quando s'è visto il momento peggiore della crisi. In altre parole quando si è toccato il fondo. Nella presente grave contrazione economica, il rapporto tra il rendimento dei titoli a tripla B e quello del Treasury decennale ha raggiunto il punto più alto mai registrato: con 3,31 nella prima metà di dicembre, s'è superato il 3,12 del giugno 1932. Ora i rendimenti dei titoli a tripla B sono in discesa da quasi due settimane, il rendimento medio è ora al 5,95% contro il 3,9% dei Treasury. Questo alimenta le speranze che i livelli visti tra il 20-21 Novembre, se non siano i minimi, possano almeno essere un "intorno ai minimi". Ma quello che risulta più disarmante, è l'analisi di Norm Conley, presidente di un piccolo hedge fund, il quale ha calcolato dal 1926, quale sarebbe stato il rendimento, se si fosse investito nell'S&P500 solo quando il rapporto tra titoli a tripla B e Treasury stava scendendo il risultato sarebbe stato un ritorno medio del 18%, contro l'1,34% realizzabile investendo quando il rapporto cominciava invece a crescere. Questo fa ipotizzare che quando scendono i differenziali di rendimento, e gli investitori si spostano sui titoli a rischio più alto rispetto ai Treasury, anche le azioni sono prossime a riprendersi. Come sappiamo, ed abbiamo capito, anche la migliore teoria non è infallibile, e quindi non è detto che anche questa volta il processo debba per forza ripetersi. Non ci resta che attendere l'inizio del nuovo anno, senza tentare acrobazie o miracoli, molte volte, la scelta più semplice e di buon senso è stata la più azzeccata ed efficace.

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