email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox
Da dove iniziare? Si potrebbe con un'imprecazione, ma non è nello stile di questo blog, ormai anche lanciare imprecazioni non serve più a nulla.
E' appena arrivato l'annunciodel rinvio dell'IVA fino a Gennaio del prossimo anno e cosa si sono inventati per coprire l'ammanco? Non qualche taglio alla spesa pubblica, non diminuzioni di spesa, non delle riduzioni all'interno del Parlamento, ma semplicemente un nuovo aumento della benzina. Che genialata!
Non basta oggi sono arrivate anche le brutte notizie dalle aste, che come al solito, quando ci si trovi nei pressi delle scadenze sui titoli di stato, i rendimenti improvvisamente si alzano, ricorda un po' l'andamento del prezzo della benzina nei pressi dei ponti festivi e del periodo delle vacanze, in questo siamo campioni di tempismo.
Questa volta però non si può dare la colpa al mercato, perchè a farci del male ci pensiamo benissimo da soli. Ci voleva una nuova crisi, una nuova insulsa crisi, ma non ne avete ancora abbastanza?
Ormai è veramente insopportabile, una continua presa in giro, e qui non si parla solo dei cali della borsa, ma è il continuo maltrattamento dell'Italia e dei suoi cittadini.
Oggi abbiamo offerto titoli a rendimenti più alti, il che significa pagare interessi maggiori, vengono bruciati gli incassi di nuove tasse e imposte, e ora come si copriranno queste nuove spese da interessi?
Vuoi vedere che reintroducono l'IMU?
Ma cosa direbbe oggi Spaventa? Il problema è che persone come Luigi Spaventa non ci sono più, e quello che hanno scritto e prodotto viene oggi interpretato dai viventi, a piacimento.
E mentre loro litigano, arriva l'omino da oltre frontiera a piluccare, un pezzo sano, uno pregiato e uno di prestigio, uno dopo l'altro piano piano ci vengono scippati, e noi non ci possiamo fare niente, mentre la politica litiga e distrugge, noi rimaniano spettatori passivi.
E' possibile andare avanti con questi giochi, con questi bluff, con questo grande show, mentre intorno al circo il Paese fatica e arranca?
Questo voler costruire e poi, improvvisamente, abbattere, come soffiando a un castello di carta, assomiglia sempre più a un disegno diabolico.
Ricordate il comportamento della Merkel durante la "CRISI GRECA"? Montava e improvvisamente smontava, l'Italia sta facendo copia e incolla.
Tornando a noi, per rimetterci al passo, vi posto qui sotto il pezzo di "Panino e Listino" in edicola Mercoledì 18 Settembre e così torniamo in pari.
Per quanto riguarda la NEWSLETTER, questo weekend, in mezzo alla tempesta politica governativa italiana, dovrei farcela, con coraggio nel momento di crisi, produco.
Visto che siamo a fine mese comincerò con il pezzo forte: l'aggiornamento trimestrale delle "10 DI BUDDY 2013"
Ovviamente invierò a quelli che hanno aderito, valgono le regole che ci siamo detti, la massima libertà, onestà, fiducia e collaborazione. Può andare bene? Non ambisco a creare il Paradiso, ma un posto dove essere in armonia e a proprio agio. Ci proviamo, speriamo!
Vi lascio con un pezzo musicale per salutare definitivamente l'Estate, arriva la malinconia d'Autunno e speriamo che la Borsa sappia accendere le emozioni...LIBERO 18 Settembre 2013
"Ormai i cobra fischieranno sugli ultimi piani./ Ormai le ortiche
faranno tremare cortili e terrazzi./ Ormai la borsa sarà una piramide di
muschio./ Ormai verranno le liane dopo i fucili/ e molto presto, molto presto,
molto presto./ Ahi, Wall Street!"
Questi sono i versi di Federico Garcìa Lorca, uno che il crollo del 1929 l'ha vissuto, e dalle palpitazioni e l'ansia che emerge da questa poesia si può capire quanto il poeta sia rimasto impressionato, quanto la realtà gli sia sembrata tragica se gli ispirò versi così apocalittici. Lorca era approdato in America nel giugno del '29, per sfuggire al regime di Primo de Rivera. Restò impressionato dall'atmosfera della Borsa: "è qui dove ho avuto un'idea chiara di quel che è una folla che lotta per il denaro. Si tratta di una vera guerra internazionale con una lieve traccia di cortesia". In Ottobre la crisi precipita e con essa Wall Street. Garcìa Lorca rimase per ben sette ore a Wall Street, sbigottito, ad osservare le scene di panico: "gli uomini gridavano e discutevano come belve e le donne piangevano dappertutto, alcuni gruppi di ebrei lanciavano forti grida e lamenti sulle scalinate e agli angoli delle strade. Era questa la gente che entrava nella miseria dalla sera alla mattina...". Garcìa Lorca compì in quel momento l'errore più classico che si compie quando la paura ti assale, quando invece di fermarsi e cercare di rimanere aggrappati alla razionalità, si fugge trasportati dal panico, perchè tutto sommato è più facile, salvo poi, nella maggior parte dei casi, pentirsi. Garcìa Lorca non poteva conoscere la "distruzione creativa" di Schumpeter, ma nemmeno poteva immaginare le capacità del capitalismo: una strana macchina che ritrova tutta la sua energia al culmine della crisi. Garcìa Lorca non regge la situazione americana e rientra in Spagna, dopo qualche anno con lo scoppio della Guerra Civile, il poeta si sposta a Granada, praticamente un voto alla morte. Lo specchio perfetto di quanto è accaduto dopo il fallimento della Lehman Brothes, commettendo gli stessi errori fatti da Lorca: scappare da qualcosa senza sapere il perché, sperando di trovare la salvezza, senza sapere di finire in situazioni peggiori. Quando invece l’occasione è a portata di mano, nel caso Lehman: resistere e raccogliere le azioni che la maggioranza getta scelleratamente dalla finestra pensando siano ormai carta straccia, gesto coraggioso e lungimirante. Oggi non assistiamo più ad urla, broker che sti strappano le vesti, foglietti che inondano le sale di contrattazioni, scene di panico totale, oggi è tutto anestetizzato dall'informatica, ma i problemi e le reazioni emotive delle persone rimangono gli stessi. E le rivedremo nella prossima fase euforica, quando chi è uscito si strapperà i capelli, e sarà costretto a ricomprare tutto più caro, molto più caro.
Questi sono i versi di Federico Garcìa Lorca, uno che il crollo del 1929 l'ha vissuto, e dalle palpitazioni e l'ansia che emerge da questa poesia si può capire quanto il poeta sia rimasto impressionato, quanto la realtà gli sia sembrata tragica se gli ispirò versi così apocalittici. Lorca era approdato in America nel giugno del '29, per sfuggire al regime di Primo de Rivera. Restò impressionato dall'atmosfera della Borsa: "è qui dove ho avuto un'idea chiara di quel che è una folla che lotta per il denaro. Si tratta di una vera guerra internazionale con una lieve traccia di cortesia". In Ottobre la crisi precipita e con essa Wall Street. Garcìa Lorca rimase per ben sette ore a Wall Street, sbigottito, ad osservare le scene di panico: "gli uomini gridavano e discutevano come belve e le donne piangevano dappertutto, alcuni gruppi di ebrei lanciavano forti grida e lamenti sulle scalinate e agli angoli delle strade. Era questa la gente che entrava nella miseria dalla sera alla mattina...". Garcìa Lorca compì in quel momento l'errore più classico che si compie quando la paura ti assale, quando invece di fermarsi e cercare di rimanere aggrappati alla razionalità, si fugge trasportati dal panico, perchè tutto sommato è più facile, salvo poi, nella maggior parte dei casi, pentirsi. Garcìa Lorca non poteva conoscere la "distruzione creativa" di Schumpeter, ma nemmeno poteva immaginare le capacità del capitalismo: una strana macchina che ritrova tutta la sua energia al culmine della crisi. Garcìa Lorca non regge la situazione americana e rientra in Spagna, dopo qualche anno con lo scoppio della Guerra Civile, il poeta si sposta a Granada, praticamente un voto alla morte. Lo specchio perfetto di quanto è accaduto dopo il fallimento della Lehman Brothes, commettendo gli stessi errori fatti da Lorca: scappare da qualcosa senza sapere il perché, sperando di trovare la salvezza, senza sapere di finire in situazioni peggiori. Quando invece l’occasione è a portata di mano, nel caso Lehman: resistere e raccogliere le azioni che la maggioranza getta scelleratamente dalla finestra pensando siano ormai carta straccia, gesto coraggioso e lungimirante. Oggi non assistiamo più ad urla, broker che sti strappano le vesti, foglietti che inondano le sale di contrattazioni, scene di panico totale, oggi è tutto anestetizzato dall'informatica, ma i problemi e le reazioni emotive delle persone rimangono gli stessi. E le rivedremo nella prossima fase euforica, quando chi è uscito si strapperà i capelli, e sarà costretto a ricomprare tutto più caro, molto più caro.
FTSE MIB: 17,500 è stato rotto, ecco
l’Epifania, presto arriveranno i doni per tutti.
CHL: finalmente si muove, superata quota
0,05 si carica su ogni debolezza.
TISCALI: anche qui sfondata quota 0,04
BIANCAMANO: anche qui ormai ci siamo. Presto
per alcuni la borsa tornerà a essere una sala giochi