28 maggio 2014

Panino e Listino: MARIO CESAR DRAGHI E CARLO MAGNO ANCELOTTI, ITALIANI REGNANTI D'EUROPA (Mercoledì 28 Maggio in edicola su Libero)



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 



"Preferisco la coppa" aveva detto e scritto, così è stato. Partita apparentemente noiosa questa finale di Champions, e poi, improvvisamente una raffica di emozioni, ancor più che nella finale tra Bayer e Manchester. L'allenatore conta? Secondo Mourinho è tutto, secondo Ancelotti deve fare il minimo indispensabile per non commettere errori, ma quando vedi 11 tori bianchi caricare fino all'ultimo, fino a che ci sarà fiato, capisci che un allenatore, un certo tipo di allenatore conta, eccome se conta. 11 giocatori non si trasformano in 11 guerrieri se non hanno un condottiero per cui immolarsi.
La scena in sala stampa, la gioia intorno ad Ancelotti descrive un'armonia e una gioia incontenibile, sono i "normal one" devoti al sacrificio e alla pura umanità di trattamento e di comportamento. Carlo Magno Ancelotti, nel calcio, è diventato il nuovo re d'Europa, un comandante dal volto umano.
Ancelotti non è l'unico italiano che l'Europa ci invidia, da molti mesi, in costante fase crescente c'è Mario Draghi, negli ultimi giorni incoronato da Handelsblatt il grande Cesare. Anche la Germania si inchina davanti all'imperatore dell'economia, oggi considerato come l'unica figura capace di salvare e saldare la claudicante Europa.
Questo e altro troverete nel nuovo numero di "Panino e Listino" in edicola oggi su Libero.
Temi operativi come al solito non mancano, titoli e obiettivi di prezzo, tutto su Piazza Affari, anche se a dire il vero, parecchi titoli stranieri ci stanno dando buone soddisfazioni. Se fossimo una squadra di calcio potremmo dire di aver fatto un'ottima campagna acquisti, in stile Udinese: compriamo a poco, venderemo a molto. E magari ci qualificheremo pure per la coppa!

Qui sotto come tradizione troverete il pezzo della scorsa settimana.
Ora partenza, ci rileggiamo presto, prestissimo.







 LIBERO 21 Maggio 2014
Era una sera uggiosa d’Autunno, sulle Borse regnava il panico, la politica era in affanno, la Russia era paralizzata dall’inquietudine, mentre l’economia mondiale rischiava di cadere in recessione. Il mondo e i mercati finanziari hanno il fiato sospeso, un raggelante silenzio in attesa delle parole di un uomo. No, non mi riferisco alla “lunga notte dell’Euro”, né  alle indiscrezioni di Tremonti, di Geithner o degli altri protagonisti del Novembre 2012. La crisi che sto raccontando è quella dell’Ottobre 1998, quando il fondo LTCM rischiò di far saltare il mondo della finanza. Se i mercati finanziari sono tutt’oggi pulsanti, lo devono a una persona: il Maestro Alan Greenspan, all’epoca  considerato, se non la persona più importante, sicuramente la più influente. Greenspan in una sera d’Ottobre riunì attorno a un tavolo un gruppo di grandi investitori e li convinse ad agire. Lui fece il resto, con una scure tagliò violentemente i tassi e compì l’opera. Storie, romanzi e retroscena della finanza, come quello relativo al Novembre nero dell’Euro e dell’Italia del 2012, il complotto che deve fare tanto scalpore, soprattutto nell’imminenza della tornata elettorale. Scalpore fatiscente ed effimero, perché le trame nel mondo della politica e soprattutto della finanza sono sempre esistite e sempre esisteranno: quelle di cui veniamo a conoscenza e quelle di cui non sapremo mai nulla. A conoscenza sì, ma sempre in ritardo, come la riunione che si svolse l’8 Febbraio 2010 a New York, una cena segreta presso un grosso broker di Manhattan, piatto principale del menù: la frantumazione dell’Euro. La leggende narra che a quel tavolo fosse seduto anche George Soros, proprio lui, lo speculatore che nel 1992 affondò la Lira, ci riprovò nel 2010 con l’Euro e oggi tenta di darci lezioni su come uscire dalla crisi. Nel 2010 come sappiamo gli andò male, perché la finanza non fa mai preferenze, colpisce, indistintamente. Sopravvivere è l’unica cosa che conta.
PIAZZA AFFARI: “sell in May and go away” avranno pensato gli operatori all’uscita del dato sul Pil Italia. Chissà perché se gli Usa deludono le stime è colpa del meteo, se capita da noi la colpa è del governo. “Tafazzismo” tricolore. Ora a 20,000 siamo atterrati, un po’ di  su e giù, un po’ di brivido, ma è questa la base da cui ripartire.
BIESSE: una nuova entrata, peccato averla vista solo ora. Ha già corso molto, ma chi ha fatto bene, farà ancora meglio.
ESPRINET: questa è un ritorno. Pronti per la scalata a 9. E sopra si vola a 16, i massimi assoluti.
DEUTSCHE BANK: “è proprio vero che la finanza e gli investimenti tedeschi hanno dilapidato i giganteschi avanzi commerciali”, saggio Sunseri. Chi ricorda l’operazione TMobile (DT) e Voicstream? Le casse della telefonia tedesca ancora sanguinano. Oggi, nonostante la crisi dell’Euro stia passando e nonostante lo stato di salute della Germania, la più grande banca tedesca mendica denaro, possibile? Il timore di molti è che questa operazione prosciugherà risorse dirette a banche italiane. Non scherziamo, c’è talmente tanta liquidità da allagare il Sahara.

27 maggio 2014

ELEZIONI EUROPEE 2014: Il Grillo urlante



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 

Il presagio era già scritto nelle fiabe, il Grillo parlante non aveva fatto una bella fine, figuriamoci cosa poteva accadere a un Grillo urlante.
Patetico il fuggi fuggi dal palco di Grillo, prima la ressa per salire e urlare un "vaffanculo" generale protetti dal comico, e ora, dopo la sonora sconfitta, sono tutti lì a togliersi l'elmetto, rispolverando l'antico ulivo della pace e della speranza.
Che tristezza!
Borse che volano: "EFFETTO RENZI"? A Barisoni non piacerebbe. Questa volta anch'io la penso diversamente, lo definirei effetto "Grillo schicciato". Ricordate cosa è successo nel Febbraio 2013? La Borsa salì sui primi exit poll di vittoria per Bersani e subito ci fu il crollo nel momento in cui fu chiaro l'enorme successo del Movimento di Grillo.
Tanta era la paura alla vigilia di queste elezioni per un rafforzamento del M5S, che alla notizia del flop, le Borse, Milano in particolare, hanno brindato.
Può essere l'interpretazione giusta? Forse non del tutto...

Ora siamo tutti in attesa del grande evento, l'ennesimo "Draghi Day", -9, è partito il conto alla rovescia.
A dopo con Panino e Listino

23 maggio 2014

ELEZIONI EUROPEE 2014 E UCRAINA



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Vi ricordate vero che Domenica si vota anche in Ucraina, o sbaglio?
Qualunque sia l'esito delle elezioni europee, credo che un nuovo giro sotto 20,000, magari con un po' di brivido, ci stia tutto.
Un ultimo giro da comprare.

Vedere una Lega sopra il 5% sarà uno degli esiti più assurdi oltre che deleteri, Berlusconi è a rischio flop e poi c'è l'incognita Grillo. Dal punto di vista dell'economia e dei mercati, meglio faranno gli euroscettici, meglio sarà per l'Europa.
Smuovere le fondamenta per respirare la freschezza di un vento nuovo.
Ma quanti andranno veramente a votare?

22 maggio 2014

Panino e Listino: LO SPREAD "EFFETTO GRILLO" O "EFFETTO RENZI"?



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La vedete la foto in alto? Quella è l'onda gialla che sommergerà il Real Madrid.
Domenica uno sparuto gruppo di tifosi della Juventus ha tentato di rianimare la fiamma della polemica Speziale, fortunatamente, un'altra onda, quella del tifo non violento, l'ha subito spenta sul nascere coprendo il gesto con rumorosi fischi. Un segnale di cambiamento? Forse. Abbiamo capito che se lo Stato non ci tutela, dobbiamo essere noi, con il buonsenso a tutelare noi stessi, emarginando chi rovina lo spettacolo, lo sport, la civiltà e il rispetto.
Domenica sera un amico (Cristian) mi ha fatto un bellissimo regalo, il compleanno in anticipo, il biglietto per la finale di Coppa Campioni di pallacanestro che si giocava a Milano. Maccabi Tel Aviv contro Real Madrid, sulla carta una partita dal risultato scontato, non è stato così in campo. Anche nella pallacanestro si è dimostrato che i trofei non si vincono con le figurine, David Blatt ha fatto un altro miracolo, in campo i giocatori hanno messo l'anima, cancellando il talento di giocatori come Sergio Rodriguez, tanto per citarne uno, che già assaporava il titolo di Mvp.
Era la prima partita di pallacanestro professionistico che vedevo dal vivo, mancava solo la voce di Sergio Tavcar, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ma la sensazione più bella l'ho provanda in mezzo ai tifosi, solo cori in favore e a supporto della propria squadra. Madrid e Tel Aviv gomito a gomito e neanche un gesto di stizza o di provocazione. L'onda gialla era inesauribile, anche nei momenti peggiori tra la fine del primo quarto e l'inizio del secondo fino all'esplosione alla fine del primo tempo. Ai tempi supplementari i tifosi del Real hanno gettato la spugna, li ho guardati, erano affranti, ma sportivi, hanno combattuto urlando, ma è pur sempre uno sport, non si va oltre. Queste sono emozioni.

Intanto in Italia si continua a fare il tifo per tutto e in tutto, nello sport, in Borsa e in Politica, tifo mai pro qualcosa o qualcuno, ma spesso contro e soprattutto deve essere offensivo. 
Chi vincerà?
Ma la domanda più importante, qualcuno andrà a votare?
La fortuna dei politici è dovuta all'accorpamento delle elezioni europee con le amministrative cittadine, altrimenti credo che l'astensione sarebbe stata molto elevata.
Che vada bene o che vada male, sarà tutto a vantaggio dell'Euro. Anzi, paradossalmente, peggio andrà per l'Euro, meglio sarà per l'Euro: Draghi avrà finalmente le mani libere.

Qui sotto il pezzo della scorsa settimana. Credo, nell'articolo in edicola oggi, di aver raccontato qualcosa di utile e interessante. Pensateci.


 LIBERO 14 Maggio 2014
“Grazie, terrò duro, anche se non è facile resistere”, l’oggetto dell’email è Bet, il lettore, tentato da un guadagno superiore al 100% soffre ora di incontinenza da profitto, non resiste e deve realizzare, possibile?
“Armi di distruzioni di massa” così Buffett definiva i derivati, non le azioni, perché i derivati sono capaci di aprire una voragine nel conto, le azioni, male che vada, polverizzano “solo” quanto investito. A volte sembra che i risparmiatori abbiano in mano una bomba, un’arma a orologeria, se non vendo, anche se guadagno, rischio che mi esploda in mano e perda tutto.
Pensate a un proprietario di cavalli che li usa per gareggiare, allo stallone del maneggio da la biada e gli zoccoli migliori, non si spende anche per i ronzini. Oppure pensate a una squadra ciclistica, la bici e i confort maggiori si danno al ciclista più in forma, al leader, si punta su di lui per vincere il giro e non si diversificano le vittorie con tutti i componenti della squadra.
Così non accade in Borsa, spesso si tende ad avere troppa fretta  per vendere i titoli in guadagno, troppa calma nel mantenere i titoli in perdita, commettendo un errore doppio, da matita blu dell’operatività nell’usare i guadagni per mediare i titoli deboli, illudendoci di alleviare le ferite, ma se il titolo è un ronzino, possiamo stare tranquilli che non ci farà mai vincere.
"Trovate un buon investimento e restate fedeli a esso, non fatevi condizionare dalle oscillazioni al rialzo o al ribasso, e non ascoltate nessuno": è una delle regole di Buffett, un decalogo che viene inviato annualmente agli azionisti della Berkshire. Buffett usa la pazienza per cercare i titoli buoni, i cavalli vincenti, una volta trovati salta in groppa e parte al galoppo. A volte il cavallo rallenta davanti a un ostacolo, magari arretra, a volte salta con convinzione, ma non si ritira spaventandosi ai primi guadagni. Nella vita ci vuole coraggio ad affrontare le difficoltà, in borsa il coraggio serve per resistere alle tentazioni e alle piacevolezze, perché non riusciamo a fare il contrario? Peccati di gola, si dirà.
“Non abbiate paura di confessarvi” ha detto il Papa, io lo scrivo a voi: non abbiate paura di confessarvi, qui nessuno vi condannerà.
PIAZZA AFFARI: Milano dal sapore amaro, sembra di rivivere giornate d’autunno, mentre le altre borse fioriscono, qui cadono le foglie. Siamo rientrati in una fase delicata, o si scivola fino a 20,000 oppure, superati 22,000 ci arrampichiamo fino a 24,000. Ancora credo alla seconda ipotesi, in ogni caso, Draghi sotto di noi ha preparato un materasso, anche se cadremo non ci faremo male.
CHL: a Giugno andrà in scadenza un quinto del convertibile, gli obbligazionisti decideranno se incassare il cash oppure se reinvestire in azioni “speciali” CHL. Speciali perché verranno scontate del 20% rispetto al prezzo medio del mese di Maggio. Credo che per invogliare gli obbligazionisti l’azione salirà, 0,05 è sempre un punto di ripartenza. Un ronzino che diventerà purosangue?
POP MI: e con questa abbiamo fatto poker! Nuovo ingresso per Blackrock, la mano invisibile che continuerà a sostenere le quotazioni a Piazza Affari? Le mie preferite rimangono Carige e MPS, preparate il portafoglio per l’aumento.
COBRA: sempre in cerca di marito, ma con gusti difficili. 0,90/0,95 può essere una buona base da cui ripartire per un contratto prematrimoniale.
CISCO: il Nasdaq mi fa ancora tremare, ma questa vecchia star sembra scrollarsi la polvere di dosso. Era un cavallo stanco, ora vuol tornare a correre. Pegaso direzione 40$.
DAX: credo che l’indice da osservare ora sia questo. Sarà rottura vera? Dopo tanto appannamento, ora qualcosa si muove. Quota 10,000 mi toglierà ogni dubbio.


21 maggio 2014

Panino e Listino: IN ATTESA DELLE ELEZIONI EUROPEE E DI DRAGHI, WALL STREET COMANDA (Oggi in edicola su Libero)



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox

La mia idea di si tesi non ci stava sul lezzo di oggi quindi la posto qui.
In attesa dell'esito delle elezioni Europee e delle decisioni di Draghi e Bce, in parte scontate, Piazza Affari perde l'autonomia faticosamente conquistata. Ora, per qualche giorno, sarà nuovamente Wall Street a comandare, se l'America salirá noi rimarremo a galla, se loro scendono noi torniamo in apnea.
La buona notizia è che Wall Street sta tornando in ottima forma.
Per noi ci saranno ancora piccoli brividi, lasciamo sfogare un orso pieno di complessi d'inferiorità, ma poi tutto tornerà a nostro favore,
Euro al ribasso, notevolmente al ribasso, tutto confermato.
I pezzi del grande puzzle stanno andando da soli al posto giusto.

20 maggio 2014

ANTONELLA MANSI LA REGINA DELLA FINANZA ITALIANA



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Ora tutti a farle la corte, è Lei, Antonella Mansi, la nuova regina della finanza italiana.
Cos'ha fatto di così regale e grandioso? E' riuscita a liquidare una grossa fetta della partecipazione MPS detenuta dalla fondazione da lei presieduta.
Bravissima! L'ha fatto ai massimi?
No, ha venduto al mercato e alla finanza americana la partecipazione MPS a prezzi minimi.
Bel risultato!
Oggi la corteggiano tutti, per quale impresa non so, per aver svenduto? Bravi tutti, un bel regalo alla speculazione. 
Ne riparliamo fra un anno, quando MPS varrà anche il doppio, e poi sentiremo cos'avranno da dire, quelli che oggi sono lì per un baciamano a ringraziare e lodare chissà per cosa.
La svendita italiana continua...

16 maggio 2014

BET, UNA SCOMMESSA VINTA? IL PIL ITALIA UNA SCOMMESSA PERSA?



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"Utile raddoppiato" è questo il dato che più risalta nella prima trimestrale della rinascita di BET. Immagino molti di voi davanti al monitor, pronti a stappare champagne, o peggio pronti a comprare per correre in scia a numeri strabilianti.
In effetti il titolo in apertura faceva +6%, ma l'ha fatto anche in giornate passate, un rialzo che subito s'è sgonfiato, lasciando a molti l'amaro in bocca, altri avranno buttato bottiglia e flut.
Utile raddoppiato, il titolo, come spesso accade aveva già scontato tutto, e ora, finita la festa?
Il meglio, anche e soprattutto su BET, deve ancora venire, ma ora, da quello che si vede, si rischia la stasi. Dopo aver corso tanto, ora si rischia una pausa per rifiatare. Una pausa che può essere catalogata come lieve correzione per rientrare a livelli più miti, o un semplice laterale di consolidamento.
A meno che, a meno che come è possibile, nei prossimi giorni, qualche casa d'investimento dimostri di essersi accorta del titolo ed esca con un bell'upgrade. Un rialzo delle stime e dei prezzi.
Ovviamente vale sempre quanto scritto negli ultimi "Panino e Listino".
BET, il cammino è appena iniziato, ma questa è una maratona e non una corsa di velocità, ricordatelo.

PS. ho dimenticato un commento sul PIL, da fare, anche perchè ascoltando Barisoni ci si potrebbe confondere un po' le idee, per come la pensa lui la Borsa dovrebbe essere aperta una volta al mese, in quel giorno inglobare, masticare e digerire tutte le notizie e poi sputare un prezzo.
Non funziona così, il mercato negli ultimi giorni, come avevo timidamente accennato, dimostrava debolezza, probabilmente inglobava una negatività che un PIL inferiore alle aspettative ha fatto sfogare.
Nei trend negativi abbiamo sempre assistito a inserobili debolezze intervallate da violenti quanto effimeri rimbalzi. Perchè stupirsi quando accade il contrario?
Il PIL è un dato vecchio, ora si guarda ai prossimi dati, al materasso soffice della BCE, alle insidie delle elezioni e ai giochi di prestigio della Yellen.
Nulla è cambiato nelle mie mappe, la correzione è arrivata, come spesso accade, aggrappata a motivazioni estrenee alle ipotesi degli analisti, ma è arrivata. Ora ricostruiamo.

14 maggio 2014

Panino e Listino: IL GIRO D'ITALIA PARTE DA PIAZZA AFFARI (Mercoledì 14 Maggio in edicola su Libero)



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L'Irlanda sarà pure un bel paese, quello che non capisco è perchè il Giro d'Italia, ripeto, d'Italia, debba partire da lì?
Forse perchè la nostra bandiera è simile? O perchè entrambe facciamo parte dell'Unione Europea e dell'Euro?
Probabile che mi sbagli, ma da quel che ricordo, il Tour de France non ha mai tentato simili esperimenti, non si è mai macchiato di tali oscenità.
Il Giro d'Italia conquista l'Irlanda, un'altra esportazione per promuovere il Made in Italy, questo è lo scopo del'iniziativa.
Un'iniziativa che considero stupida.
Fa parte dell'artificialità applicata soprattutto allo sport nell'età moderna per esaltare i gusti con componenti "chimici", elevare le emozioni con il doping e non con la componente sportiva.
Come nel calcio, invece di migliorare la qualità con meno squadre, si cerca di aumentare il numero delle partite, pensando che con la quantità si possa colmare la mancanza di stile.
Probabilmente sono antico, è colpa mia, ma preferivo le partite rarefatte con andata e ritorno della vecchia Coppa Campioni, ed era proprio la rareffazione degli eventi a esaltare le emozioni e non il martellamento e la spalmatura di partite capace di coprire l'intera nostra quotidianità.
Il Giro d'Italia deve partire dall'Italia e concludersi in Italia, sono talmente tante le nostre bellezze da scoprire e mostrare, non abbiamo bisogno di promuovere gli altri. Un Giro ben organizzato che non distrugga i corridori, spalmato nell'intera penisola, quale migliore spot per il nostro paese. Quasi meglio dell'Expo.

Piazza Affari che si muove in gabbia, per alcuni il preludio alla distribuzione, per altri, una volta usciti dalla gabbia, saranno dolori per gli ultimi Orsi rimasti in circolazione.
Preoccupati? Quando si ha avuto il coraggio di tenere in portafoglio titoli che hanno cavalcato il lungo rialzo, c'è poco da aver paura. Quando si scende da un +100%, la gestione della posizione diventa più agevole.
Domani su Panino e Listino verrà affrontato proprio questa tema: per guadagnare ci vuole coraggio.
E poi tanti, tanti temi operativi, più del solito, con alcune novità e una vecchia, cara (?) conoscenza. 
Non è il momento di ritirarsi, ma di rilanciare!

Qui sotto, come tradizione, il pezzo della scorsa settimana. 
Agli "abbonati", non temete, tornerà anche il "Dolce e l'Amaro", per ora non si cambia nulla, tenere tutto, e guardate il vostro portafoglio, fino a ora siete riusciti a tenere in portafoglio titoli che continuavano la crescita, senza stressarvi saltando di fiore in fiore. Dovete essere fieri di cotanto coraggio.


LIBERO 07 Maggio 2014
Un giorno di ordinaria follia, allo stadio come in Borsa, può essere la quotidianità. In 8 ore passare dall’euforia al dramma, e concludere con un lieto fine, può diventare routine. Specie se ti imbatti in un titolo come BE. Fino a qualche giorno fa molti non sapevano nemmeno pronunciare il nome esatto e mi incalzavano: “come hai detto Bud? Bet? Be? Sicuro che si chiami così?” Oggi, quel nome, lo conoscono benissimo, la differenza tra la sordità e un buon udito si fa anche con la diversità  di prezzo. Sì perché quando inizia la mia campagna acquisti, BE non la conosceva nessuno, valeva 0,26 cent e scambiava poche migliaia di pezzi. Sono passati solo 6 mesi e non solo il titolo è più che raddoppiato, ma oggi si vedono passare di mano fino anche 7 milioni di azioni. E’ la notorietà, e la golosità. Oggi BE la vogliono in molti, altrimenti non si spiegherebbe perché questa mattina, con l’impennata del titolo, ci sia stata una parallela moltiplicazione degli scambi. Le casalinghe di Voghera (spesso citate da Turani) che al mercato ci vanno per cercare affari a prezzi bassi, si metterebbero le mani nei capelli. “Il guaio principale del denaro è che ti fa fare cose non vorresti fare” ripeteva Manheim al giovane Buddy. Questo è accaduto oggi a molti trader che hanno tentato di operare su Be, come in una giornata di primavera a Londra, il tempo cambia velocemente come il segno davanti alle quotazioni: si parte con un bel sole, un segno più accecante, ma subito arrivano le nubi, pioggia di vendite, fuggi fuggi generale, la maggioranza vende in perdita e poi, nel finale, il tramonto con un alone di rosso. Ma come dice il proverbio: rosso di sera, bel tempo si spera.
PIAZZA AFFARI: secondo i dati Consob solo  il 3,5% delle famiglie, alla fine del 2013, possedeva azioni quotate italiane. E qualcuno parla di bolla? Credo che nella percezione della maggioranza degli italiani, la borsa non sia nemmeno salita, nonostante dall’Estate 2012 a oggi sia quasi raddoppiata. Vale ancora la metà rispetto ai massimi storici e anche per questo credo che il ciclo Toro sia solo agli inizi. Tutti in attesa della BCE e sarà a quota 22,000 che si deciderà se dare o meno fiducia a Draghi.
FIAT: sono in molti oggi a puntare il dito contro la gestione di Marchionne, sono in pochi a ricordare che ieri (era il 2005) Fiat rischiava di diventare americana, senza l’intervento di nessuno. E solo grazie all’abilità di Marchionne, non solo si riuscì a mantenere la Fiat italiana, ma si scucirono anche dei soldi alla General Motors. Si potrà dire che Marchionne non è un industriale ma solo un manager, ma se Fiat ha ancora un futuro, e tricolore, è anche merito suo. Un po’ di incertezza nel breve, ma la rotta è sempre verso nord.
EUKEDOS: vi avevo promesso “effetti speciali”,  per ora gli unici effetti sono stati lassativi. Il titolo ora però sembra tornare caldo, sopra 0,83 allacciate le cinture.
BE: 0,49 sembrava un miraggio, ma ci siamo arrivati. 0,60 un’esagerazione, anche quelli sono stati toccati e abbattuti. Rimane 0,80/0,90, anche se in verità non è quello il traguardo finale, per il lungo termine il mio sogno è in zona 4 euro.