09 marzo 2016

Panino e Listino: RICOMINCIO DA MARIO DRAGHI (Giovedì 10 Marzo in edicola su Libero)



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 



 09/03/2009, ci sono date che rimangono indelebili nella vita di ogni persona, voi ricordate ancora dove eravate e cosa stavate facendo quel giorno?
Un giorno come un altro, all'apparenza, un giorno di ribasso come tanti altri in quel momento, eppure, nonostante non fosse successo nulla di eclatante, quello è il giorno che segna il minimo dei mercati della nostra generazione. Minimo per Wall Street, da quel giorno, sono passati 7 anni (la crisi del settimo anno?), gli indici americani si sono più che triplicati. Da quel momento a oggi, non si è verificata nessuna delle catastrofi che i ribassisti, portati in gloria dopo la crisi del 2008 avevano paventato e previsto.
Oggi, in una delle tante fasi di turbolenza che ciclicamente si creano in un ciclo rialzista, si ricomincia da Mario Draghi, l'eroe dei nostri tempi, il salvatore della patria per l'Italia.
Cosa farà domani? Cosa verrà estratto dal cilindro per appagare l'attesa fin troppo angosciante che si è creata sui mercati?
Domani su Panino e Listino troverete alcune ipotesi, più i soliti temi operativi.
E il ricordo torna al 2009, a Brembo e a cosa vuol dire veramente cogliere le occasioni.
Come promesso, qui sotto uno dei vecchi articoli, ovviamente senza i temi operativi.
A domani

LIBERO 18 Febbraio 2016

Dicevano i vecchi saggi di borsa: “le tendenze si assomigliano fino a quando qualcuno lo scopre”. Le similitudini esistono, finché la massa non se ne accorge e il gioco finisce. Non siamo così ingenui da credere che tutto, nel tempo, si ripeta meccanicamente, sarebbe troppo facile, ma quello che sta accadendo in questo inizio d’anno ha le fattezze di un mostro inquietante e già visto: l’Euro grizzly.
Ve la ricordate la crisi dell’Euro?
 Nel 2011 le borse  subirono un forte tracollo, Piazza Affari scese da quota 22.000 a 14.000, in termini percentuali fu peggio di quanto visto fino a ora,  in pericolo era l’Europa, e nonostante questo la moneta unica si rivalutava, più o meno come oggi, la differenza è nello strumento usato per attaccare: cinque anni fa si colpirono i Btp e tutti i titoli di stato dei paesi periferici, oggi invece sotto attacco sono le banche. Nel 2011 l’obiettivo era affondare l’Euro, oggi il bottino sono gli NPL,  i famosi crediti inesigibili che tanta gola fanno alla speculazione internazionale.
Gli NPL, croce per qualcuno, delizia per altri. Le banche si trovano in pancia qualcosa come circa 200 miliardi di crediti incagliati, impacchettati come lo furono i titoli tossici delle banche Usa, verranno offerti al mercato a un prezzo, scontato, che è già stato messo a bilancio. Ma per la  speculazione internazionale quel prezzo è troppo alto, vuole strappare più sconto, e sa che il tempo gioca a suo favore. Le banche italiane non possono attendere, devono liberarsi il prima possibile della loro tossicità, e qui ritorna la manovra affondamento, più i titoli calano in borsa e più si costringe a vendere gli NPL con precipitosità e con prezzo ancor più svalutati.
La salvezza? Mario Draghi. Nel 2012 gli bastò parlare, la formula magica “whatever we takes” spazzò via le nuvole e tornò il sole, oggi si dovrà fare molto di più. Si dice che le Banche Centrali abbiano finito le munizioni, questa è una sciocchezza sesquipedale. Frasi ripetute prima dei “tassi zero” e anche dopo il primo “QE”: le vie delle Banche Centrali sono infinite, come le loro munizioni e anche gli arsenali. Ciò che mi preoccupa è che nonostante gli sforzi di Draghi e l’artiglieria usata (e potenziale), al netto dei mercati finanziari, non si vedono ancora risultati strutturali. La guerra di Draghi, Yellen e Kuroda, rischia di trasformarsi in un nuovo Vietnam.
PIAZZA AFFARI: carnevale è finito e dunque abbiamo scherzato? Pronti a ripartire? Siamo già partiti. Comprare era la cosa giusta, ma se nel 2011 ci sono voluti 6 mesi per cadere del 35%, qui ci sono volute poche settimane per fare quasi altrettanto. Questo ribasso è troppo cattivo e violento per non avere un significato. Attenzione a 18.000.
BOLZONI: avete capito a cos’è servito questo ribasso?  A comprare i gioielli sacrificati. Avevo appena analizzato il titolo, ero pronto a segnalarlo quando, è arrivata l’OPA. Peccato! I segnali c’erano. Ricordate sempre, quando c’è chiasso su un titolo, o è già tutto fatto o non succederà nulla. Quando invece un rialzo passa sotto traccia, bisogna comprare. D’altronde questo era un titolo “DOT” (denominazione di origine tamburiana) una certificazione di assoluta qualità.
 

7 commenti:

Anonimo ha detto...

DOMANDA: non leggo da tempo i commenti..c'è stato il trasferimento ad altro sito?..se si, quale? Grazie. Arturo.

Anonimo ha detto...

Nessun commento all' intervento di Draghi? Mi sembra che non vi sia + nessuno?
Meglio tornare al CB che avere la rete!
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Andrea

Anonimo ha detto...

CB???
Cos'è?

Anonimo ha detto...

Buddy sembra preferire facebooke twitter al blog. E a forza di lamentarsi dei lettori che "criticano" il suo operato qui non viene quasi più nessuno a scrivere e commentare.

Anonimo ha detto...

CB allias Baracchino Citizen Band 27Mhz chiedi ai camionisti ancora qualcuno li usa, ( grazie a Marconi )
Ma oggi c'e' la Rete :)
Saluti
Andrea

Anonimo ha detto...

tutti a scommettere sui bianconeri, è lì che si fanno i soldi, non sulla borsa

Michele

Anonimo ha detto...

beh, io sinceramente preferisco il silenzio al chiasso delle sciocchezze.
Meno commenti? Nessun commento? Tanto meglio, i lettori che restano, e sono sicuro che noi fedeli siamo sempre molti, avranno ora meno dolore ai timpani.
Tempo fa qualcuno paragonò Buddy a Toscanini.
Bene, ora godiamoci la buona musica.