24 ottobre 2008
24 OTTOBRE 1929 (Giovedì nero) - 24 OTTOBRE 2008 (Venerdì nero?)
Buongiorno. Lo YEN continua a "menare" le danze, ma i media anche quelli specializzati, continuano ad ignorarlo, eppure (e qui si è sempre scritto) il barometro è il Sol Levante, è sempre la moneta giapponese il Giuliacci che decide quando fa brutto e quando farà bel tempo. Nonostante la decisione dell'OPEC, la speculazione continua nell'opera di smontamento degli asset finanziari, crollo delle materie prime, caduta del Petrolio, caduta dell'Euro e delle valute ad alto tasso e ruggito del Dollaro (probabilmente più che ruggito è il canto del cigno) che segna la fine dell'era Bush, un periodo caraterizzato dal vizio e dall'illusione. Siamo arrivati, come da tempo ripete il Prof. Arcucci, alla glaciazione della finanza? E' arrivata la temuta deflazione degli asset finanziari? L'Oro doveva essere il salvagente del risparmio, doveva arrivare a 3000$, ed invece, va a fondo peggio del piombo. Un segnale importante, arriva però dalla macroeconomia, in casa della Bank of Jappan suona una campana, o peggio una sirena che chiama pericolo: il surplus dell'interscambio commerciale si sta consumando, lo Yen, questo nuovo Bolton, deve andare ai box. Poco fa (per coerenza) ho dichiarato: "MILANO (MF-DJ)--"Il mercato azionario e' il piu' liquido, quindi chi deve fare cassa vende azioni. Si penalizzano tutti i titoli, al di la' del settore di appartenenza, delle prospettive, dei fondamentali". Lo afferma un trader interpellato da MF-Dow Jones, secondo cui "il barometro per valutare la performance delle Borse e' l'andamento dello yen: finche' la moneta nipponica si manterra' su livelli elevati le Borse continueranno a perdere. Il dollaro/yen", spiega l'esperto, "ha rotto un livello importantissimo, quota 96 (il cambio e' sceso ai minimi dal mese di agosto 1995, ndr). Il ritorno sopra questa quota sarebbe un segnale estremamente positivo per i mercati". "Gli operatori stanno chiudendo le posizioni speculative, anche sul mercato dei cambi, e l'unico mercato liquido e' quello azionario", conclude il trader. A Milano lo S&P/Mib cede il 7,39%. pl (END) Dow Jones Newswires October 24, 2008 10:36 ET (14:36 GMT) Copyright (c) 2008 MF-Dow Jones News Srl". Nouriel Roubini ad una coferenza a Londra rilancia sulla crisi, affermando che è seriamente probabile una strage di hedge fund e di non stupirsi se le autorità governative decideranno di chiudere i mercati per 2 settimane. Ora lungi da me voler smitizzare questo neoguru, ma penso ad esempio alla Garzelli, idolatrata per aver previsto il crollo del Dow Jones nel 1987, e poi gettata come una scarpa. L'avete più sentita? Roubini potrà anche aver ragione, ma le ultime dichiarazione assomigliano sempre più ad un delirio di onnipotenza piuttosto che ad analisi ben ponderate. E' quasi certo che gli hedge fund che finiranno al tappeto saranno numerosi, ma il punto è un altro, quale la motivazione. Il problema sta tutto nella leva (e qui entra in causa il complesso coinvolgimento dello YEN), esistono in questo mercato in crollo 3 distinte categorie: chi vende per chiudere le posizioni, chi va al ribasso grazie all'uso dei derivati/futures e chi invece è costretto a chiudere le posizioni perchè marcato dall'eccessivo uso della leva. Prendo FIAT come esempio, il titolo si riavvicina sempre più al valore nominale, e non credo che la spinta arrivi da chi vende, ma da chi avendo in portafoglio molte azioni del gruppo è costretto dal rientro dei margini a scaricare le azioni per fare cassa e coprire il buco. Credit Crunch, parola chiave che ho usato mesi fa, e forse qualcuno ricorderà quando negli anni passi, ogni tanto ho ricordato quanto diabolico sia l'uso della leva, le sue proprietà malefiche emergono in tutta la loro forza quando le situazioni sono critiche e pericolose. Lo Yen, il Giappone sono il centro, la sorgente di chissà quante operazioni in leva, e probabilmente (visto il livello storicamente basso dei tassi) molte di queste operazioni si sono aperte anche in Dollari, e forse qui sta una parte del perchè il biglietto verde abbia recuperato in modo così vigoroso. Chissà quanti hanno tirato la corda con gli scoperti, pensando che la crisi fosse alla fine, pensando di diventare alive, riuscire a superare la crisi indenni o con pochi danni. Il problema è che quando inizia l'avanzata del vortice non si sa dove si fermi, fracassa tutto quanto trova e non fa prigionieri, è impietoso. Ritornando all'esempio FIAT, chissà quanti hanno tentuto le azioni fino all'ultimo sperando di non dover vendere, e poi hanno dovuto scaricare massicciamente, più le perdite si allargano (anche solo potenziali) più la corda si stringe e fa male. Molti Hedge salteranno e saremo, anche solo psicologicamente (o virtualmente più poveri) però in questo caso vorrei ricordare una frase di Gordon Gekko: "il denaro non si fa nè si perde, semplicemente si trasferisce, da un'intuizione ad un'altra, magicamente...". Tralasciando l'aspetto poetico, vorrei ricordare che per chi perde, c'è chi da questa crisi sta guadagnado. Il mercato è un "gioco" a somma zero, per chi guadagna c'è chi perde e viceversa. E' logico che quando la borsa (la più popolare forma di investimento speculativo) cresce, siano in molti a gioire e ad essere più ricchi, e quando scende sia il contrario, ma per chi ha perso, ripeto, c'è chi ha guadagnato. In questi casi la psicologia regna. Oggi Piazza Affari ha realizzato un bel doppio minimo, e già questo è un buon elemento di speranza, lo Yen contro Dollaro retrocede ed è un altro buon segno, anche se 96/96,50 è ancora lontano, la giornata non è chiusa, la chiusura di WALLY potrebbe stupire in positivo. Se poi in tutto questo mi rimetto a pensare che ho speso mesi a predicare ed a scrivere che lo YEN si sarebbe rivalutato (soprattutto contro Euro) in modo vigoroso, che era la grande occasione, ed aver accumulato bene sopra 150, ed ancor di più sopra 160, avendo però chiuso troppo presto il tutto, mi viene, forse, da piangere. Era l'occasione della vita per chiudere in bellezza e dedicarmi qualcos'altro, magari un viaggio in Africa, nuove esperienze per un maggiore arricchimento culturale. Ormai è fatta, acqua passata non macina più, ma in questo blog rimane tutto scritto e si può ricordare. Si va avanti, ed in questo caso mi viene in mente Bertolt Brecht: "Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore". Buon weekend!
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato
Etichette:
1929,
Arcucci,
credit crunch,
Deleveraging,
Dollaro,
FIAT,
Gordon Gekko,
Hedge Fund,
Leva,
Nouriel Roubini,
Yen
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento