13 agosto 2011

MANOVRA FINANZIARIA DI FERRAGOSTO - Buone vacanze? Solo con Panorama Economy (Martin Solveig)


"Il mio cuore gronda sangue", con un consueto slogan, Berlusconi ha voltuo addolcire la "manovra di ferragosto", una stangata che rovinerà le già brevi e sacrificate vacanze degli italiani. Ieri notte assistevo all'intervento di Berlusconi, un presente già visto, l'immagine che mesi fa sognavo e al contempo mi chiedevo: "chissà come giustificheranno il momento, chissà cosa inventeranno...". Le risposte ahimè sono sempre le stesse, le colpe sono della crisi internazionale, degli speculatori, della mancanza degli Eurobond e di tanto altro, mai e poi mai della Politica. Di tutto quello che si poteva immaginare, mai avremmo pensato che si potesse verificare sotto il sole cocente e ozioso di piena Estate. Non voglio entrare nel merito della manovra, non è mia competenza, non mi sento preparato e non vorrei aggiungere sciocchezze a quello che già si sente, di persone che pensano di sapere è già pieno il mondo. Solo 2 cose: l'aumento delle rendite è l'opzione più stupida, chi dovrà pagare, in questo è in forte perdita, chi potrebbe pagare ha già i guadagni protetti da qualche parte nel mondo (le cassette di sicurezza in Svizzera vanno già a ruba); finalmente si tocca la politica, forse solo sfiorata, però manca ancora molto e ci sarà ancora tanto altro da fare... L'unica certezza è che senza la CRESCITA non si va da nessuna parte. Con un attacco incentrato esclusivamente sulla riduzione del Deficit e del Debito, senza innovazione e incentivi, si corre il rischio di avvitarsi in una sindrome da '29. Rigore si, ma anche agevolazione e stimoli. La CRESCITA è l'unica medicina che può sconfiggere la malattia del DEBITO.
In tutto questo, un particolare salta all'occhio, politici alacremente al lavoro in pieno Agosto e la Casta che finalmente prova il dolore del morso (leggero) della crisi... insomma, questa SPECULAZIONE non è poi così cattiva, non trovate?
Anche se la Speculazione verrà continuamente attaccata per eludere dai veri problemi della nostra economia e della nostra società, è grazie alla SPECULAZIONE se finalmente il Paese immobile, decide di smuoversi.

FERRAGOSTO si avvicina, molti partiranno per le vacanze, oggi la borsa si può seguire anche dall'iPad o da altre tecnologie, saremo online... L'unica ad andare in vacanze è la carta, i più affezionati l'avranno notato, Panorama Economy tornerà in edicola il 25/26 Agosto. Per non lasciarvi soli, vi pubblicherò qui sotto gli articoli che a mio avviso possono essere i più interessanti, da dove eravamo rimasti, fino all'ultimo pubblicato prima della chiusura estiva.
Nell'ultimo numero avevo segnalato POP di MILANO, ho notato che tra i principali titoli è stato il migliore della settimana, sicuramente il migliore tra i bancari. Non male, ogni tanto ci azzecco!;-) I lettori del blog sono molto calati, sarà l'Estate, sarà la svogliatezza, lo scoramento, la disaffezione e delusione, vi capisco, anzi penso che i peones rimasti siano guerrieri irriducibili e per questo vi ringrazio della Fiducia.
Buon weekend guerrieri! Buddy Fox

08 MAGGIO 2011: "-Hai mai sentito parlare di Traiettoria Ottimale? La tua vita è come in fiume, se miri ad uno scopo a cui non sei predestinato, nuoterai sempre contro corrente. Scopri qual è il tuo destino, ed il fiume ti ci porterà. Talvolta gli eventi della vita danno degli indizi sul destino...-. Così parlava il Sergente Lyn Cassady in “L’uomo che fissava le capre”. Anche i mercati finanziaria hanno un loro Destino, ed ogni ciclo ha la sua “Traiettoria Ottimale”. Solo così possiamo spiegare il motivo per cui, all’uccisione di Bin Laden, i mercati hanno fatto spallucce, con grande indifferenza. Nel 2001, dopo la tragedia del WTC, la cattura di Bin Laden, era un obiettivo esistenziale, sia per la società umana, che per quella finanziaria, solo quell’evento, avrebbe potuto invertire la traiettoria ribassista imperante. Non accadde, le borse ed i mercati in generale, come un fiume, arrivarono alla loro foce, compiendo il loro destino che era quello di un profondo ribasso, volto ad eliminare il marcio che si era formato nell’era della “Bolla Internet”. Un altro caso eclatante fu quello del Dollaro, quando fu catturato nel Dicembre 2003, il biglietto verde si risvegliò da una profonda caduta, ma fu solo un rimbalzo di ore, perché la sua “Traiettoria Ottimale” era diretta verso un profondo ribasso, il suo Destino era nella svalutazione. Ed oggi, qual è il Destino e la “Traiettoria Ottimale” dei mercati e delle borse?
Come diceva il Sergente Cassady, “talvolta gli eventi della vita danno degli indizi sul destino”, abbiamo quindi capito che Bin Laden e la geopolitica hanno poca valenza sull’attuale ciclo, i punti fondamentali sono: gli andamenti degli utili societari, la liquidità che sostiene il sistema, il livello dei tassi d’interesse e la Speculazione sul Carry Trade.
Come abbiamo potuto constatare, le notizie negative ed il costante bombardamento contro banche e gli stati finanziariamente più deboli, fanno vacillare i mercati, ma non li fanno crollare, segno che le difese dei Tori sono molto alte e bastano minuscoli segni positivi per alimentare la carica al rialzo.
La “Traiettoria Ottimale” sarà anche questa volta la filosofia giusta? Se avremmo individuato il Destino giusto, senza nessuno fatica, sarà il fiume rialzista a portarci agli obiettivi di questo Super Rimbalzone.
BOILER ROOM: SOPAF, finalmente nuova vita? Potrebbe essere la settimana giusta. La paura fa 90, in questo caso 0,90 è il livello da superare per sconfiggerla ed iniziare a correre spensierati; GEOX, sale, consolida, ripiega appena e poi risale. Qui ci sta un’opera certosina di accumulo, l’obiettivo minimo è 5; BUONGIORNO, rimane un ottimo titolo, mi aspettavo un allungo immediato, ed invece torna a tergiversare. Superiamo il massimo 1,45, e sarà veramente un buongiorno!"

22 MAGGIO 2011: "Per il vino ci sono annate speciali, ed altre in cui lo stesso vino cambia sapore perdendo la sua eccezionalità. Così va anche in borsa, annate in cui alcuni titoli esplodono diventando irresistibili, ed altre, in cui gli stessi titoli, fanno flop!
Mi è successo con Geox, nei 2 anni in cui la borsa aveva recuperato quasi interamente il crollo della Lehman, il titolo era rimasto fermo, quasi che il suo prodotto innovativo, fosse equiparato alla carta straccia dei paesi “maialini”. Geox è sempre stato sinonimo di qualità e prima o poi doveva dimostrarlo. Il 2011 poteva essere l’anno della moda, e quindi ho deciso di puntare su chi era rimasto più indietro. Compro Geox a a 3,50, compro Geox sotto 4, compro Geox tutte le volte che corregge, in 4 mesi è sempre andata bene. In quest’anno avrei potuto operare solo su un titolo e pagarmi tutto l’anno. Può essere questo un metodo valido? E se non lo fosse, esiste il “metodo giusto”? Questo si chiede la marea di piccoli azionisti, trader, curiosi, risparmiatori che sta affluendo al Trading Forum di Rimini giunto alla dodicesima edizione. Un fiume, che mi ricorda tanto l’esercito di topolini nella favola del “Pifferaio Magico”, la melodia di quel piffero, mi fa pensare alla formula magica che tanto incanta i sognatori del metodo infallibile, che diventa poi l’incubo di chi è costretto a chiudere a causa delle continue perdite.
La rivoluzione tecnologica del 2000, ci ha regalato un inganno: lo slogan “un computer per ogni risparmiatore” è stato confuso con l’allucinazione che il computer potesse darti una posizione di comando sui mercati. La “democrazia finanziaria” è la più grande bufala, non esiste! Chi ha il potere ed i soldi, sarà sempre una spanna avanti al pubblico di traders e risparmiatori, se prima il vantaggio erano i computer, oggi sono i "“flash traders”, ovvero programmi e software che permettono di anticipare i movimenti di mercato e di effettuare guadagni immediati.
Se bastasse l’It Forum di Rimini e tutti i prodotti, programmi e metodi che li vengono venduti, per diventare un operatore finanziario, com’è possibile che le statistiche indicano nel 92% i risparmiatori che chiudono l’anno in perdita? O peggio chiudono nell’anno l’intera attività?!
La realtà è che essere sui mercati finanziari, è paragonabile all’essere in trincea, una guerra costante, ed alla minima distrazione puoi essere colpito, non esistono barriere o schermi magici protettivi, esistono solo le tue capacità, le cicatrici e gli errori che hanno aumentato il tuo bagaglio di esperienza. Essere un operatore di borsa, vuol dire essere un maratoneta, la vittoria non è nello scatto, ma nell’arrivare al traguardo, che corrisponde alla sopravvivenza di ogni giorno.
Warren Buffet, l’unico investitore che è partito facendo soldi con i soldi, e che tutt’ora resiste, non ha mai insegnato regole sofisticate o metodi invincibili, ma solo buon senso, regole base di disarmante banalità, ma grande efficacia e soprattutto avere grande pazienza. Invece ai traders capita il contrario, gonfiare le commissioni delle banche quando le borse sono unidirezionali, e la staticità quando invece la volatilità aumenta. Negli ultimi 2 anni, le borse sono salite del 100%, alzi la mano chi è riuscito ad eguagliare quella performance.
Il “pifferaio magico” portava i topi al lago, non per abbeverarli, ma per affogarli. Quest’anno al Trading Forum di Rimini, l’affluenza sarà record, contiamoci, fra un anno, forse due, alla prossima crisi, vedremo quanti saranno i superstiti e non affogati.
BOILER ROOM: BANCA PROFILO, inspiegabilmente il titolo non reagisce, rimane sui minimi, ma è anche vero che ci ha abituato a reazioni sorprendenti, ed io me le aspetto, 0,41 è il primo limite, sopra rientrerà nel desiderio di molti; GENERALI dopo lo sbuffo Geronzi, è tornata tra i trascurati, dopo la pausa potrebbe ridiventare interessante, 16,50 è il limite da superare; SOPAF, come si è capito, adoro le ristrutturazioni, e qui siamo in piena fase evolutiva, il bello è lì da venire"...

29 MAGGIO 2011: "Nel Febbraio del 2000 accade un fatto storico per Piazza Affari, la matricola Tiscali, figlia di una nuova era, dopo una salita del 1800% dal prezzo del collocamento, arriva a capitalizzare oltre i 14 miliardi di euro, superando il nostro colosso FIAT. Quello che fino a qualche mese prima, poteva sembrare una follia, ora viene accettata come una realtà possibile, per molti Tiscali è il mezzo per tentare una nuova vita, un nuovo lavoro, per altri, quel titolo è il biglietto vincente della lotteria che ti cambia la vita. Solo qualche mese dopo, quella pepita d’oro si trasforma in carbone, quell’elegante carrozza che doveva portarti al successo, si tramuta in una zucca. Tiscali crolla, Fiat risorge, il mondo è tornato normale? Anche questo non è del tutto vero, il mondo dell’economia è attraversato da numerosi mutamenti e rivoluzioni industriali, ma queste si distendono in un ampio spazio temporale, in borsa no, tutto deve essere anticipato, fagocitato, vissuto ed amplificato, fino all’inverosimile, per poi esplodere e ridefinirsi in una dimensione più razionale. Eravamo tutti consapevoli che il sogno Tiscali non potesse valere quanto la realtà FIAT, ma il rialzo e l’euforia di borsa, hanno lo stesso effetto del buon vino, e se ne bevi troppo, l’ebbrezza ti fa perdere il contatto con la realtà. Oggi, dopo 11 anni, l’internet mania sta ritornando, con un’altra pelle, con vecchi e nuovi protagonisti, ma con la stesso grande desiderio: guadagnare cifre folli, in poco tempo. Così è accaduto nel giorno del debutto di LINKEDIN, + 100% , il botto. Segue YANDEX, “la Google russa”, primo giorno di quotazione ed è subito +58%, l’euforia prende forma e sostanza. Le ferite del passato sono ancora vive tra i grandi gestori, tanto che sono in molti ad etichettare la nuova mania, come una pericolosissima bolla. Intanto LINKEDIN si mantiene in quota, ed una vecchia conoscenza come Henry Blodget, il “re mida” delle punto com (a volte ritornano), dichiara apertamente il suo amore verso il titolo in questione. Si sta gonfiando una nuova bolla? Il termine bolla, a mio avviso e fin troppo abusato e male interpretato, ma a parte queste sottigliezze, a mio avviso siamo entrati in una nuova corrente, una moda che dovrà tirare la volata alle quotazioni delle big: TWITTER e FACEBOOK, con tanto di fanfara e fuochi d’artificio.
Per chi non vuole attraversare l’Atlantico, in Italia può trovare qualcosa di simile alle top model del Nasdaq, si chiama BUONGIORNO, forse poco conosciuta, ma con un business in crescita, con una buona fetta di mercato americano e con azionariato diffuso, quindi scalabile, ma soprattutto, con una quotazione molto inferiore ai titoli citati in precedenza.
Entro un anno, avremo anche FACEBOOK arriverà in borsa, se tutto andrà bene, quel giorno, anche solo per un momento, rivivremo l’ebbrezza capace di cancellare i brutti ricordi del passato. Quel giorno, pensatemi anche solo per un attimo, ritrovate sobrietà, perché sarà meglio rinunciare a qualche guadagno, per salvarsi dall’ennesima cocente delusione.
BOILER ROOM: BUONGIORNO, grazie all’euforia del Nasdaq può rinascere come la Fenice, sopra 1,45 il semaforo verde; UNICREDIT, se le borse europee devono salire, dalle banche si deve partire, sopra 1,70 siamo salvi; CELL THERAPEUTIC, la danno sempre per spacciata, ma lei ogni volta si salva, come una gatta ha sette vite, ma ora siamo alla prova decisiva"...

05 GIUGNO 2011: "Era il 9 Maggio del 2010, più o meno un anno fa, quando all’ingresso del palazzo dell’Unione Europea, alla domanda di una giornalista “la Grecia farà fallire l’Euro”, Christine Lagarde, la Giovanna d’Arco dell’Unione Monetaria, corazzata con il solito elegantissimo tailleur, con il fascino che ipnotizza e spiazza e con la grinta che colpisce, rispondeva convinta: “Never say never”. Un anno dopo, Christine Lagarde è in corsa per diventare la prima donna alla guida del FMI; l’Euro non è disintegrato, anzi a vedere le quotazioni è più forte di prima; la Grecia seppur sempre vacillante sul ciglio del burrone di un fallimento, è ancora aggrappata ad una (ingannevole) ricostruzione e le borse, più volte graffiate dalle unghie ormai fragili, di un orso sfinito da uno stato di esaurimento nervoso, tentavano l’ennesimo tuffo verso i minimi del Marzo 2009, ma un nuovo Tsunami creditizio formatosi grazie all’apertura simultanea dei rubinetti di BCE, FED e Boj, travolgevano e definitivamente affogavano l’animale del ribasso. Nel Maggio del 2010, grazie anche alla grinta della Lagarde e dei colleghi europei, sulle borse internazionali (ed in particolare su Piazza Affari) si disegnava un segnale di resistenza al ribasso e successiva ripartenza. Sul nostro indice il ritratto rialzista era particolarmente evidente, il quadro prendeva il nome di “isola”, ovvero una figura tecnica che si delinea alla fine di una direzione e che sta ad indicare l’inversione. In questo caso, dopo un accentuato ribasso, abbiamo visto la formazione di un’Isola che in questo caso viene accompagnato dall’indicazione decisa rialzista. Sebbene nei mesi successivi, prima del trend definitivo, abbiamo assistito ad una lateralizzazione, è oggettivo ed indiscutibile che quello sia stato il minimo dell’anno e che tutt’ora resiste.
Le Unioni, di qualsiasi natura esse siano, sentimentali, di amicizia, d’affari, monetarie, non procedono mai in maniera lineare, più spesso a strattoni, alternandosi a momenti lieti e di crescita, ad altri di sofferenza e crisi, un sentiero irto di pericoli e trappole, che servono a forgiare, a migliorarsi ed a rendere l’unione sempre più solida e matura. E’ di qualche giorno fa l’idea di Trichet: un ministro unico europeo per l’economia. Le difficoltà e le recessioni, creano idee ed innovazione.
La Germania, spauracchio costante dell’allarme debitorio, non avrà mai intenzione di far fallire veramente l’Euro, un ritorno al Marco, una moneta nazionale che schizzerebbe in orbita il giorno dopo la sua reintroduzione, sarebbe un flagello per il sistema industriale tedesco. Le minacce tedesche sono colpi a salve che non feriscono l’economia, ma a quanto pare dalle percentuali elettorali, colpiscono la Merkel.
Ad un anno di distanza dalle parole della Lagarde, la Grecia rimane uno dei problemi dell’Europa e del credito internazionale, continuamente esposto al rischio. Ad un anno di distanza le borse si trovano su livelli ben più alti, vivendo sempre con il timore di una prossima correzione, ma quando arriverà?
Quel che mi sembra chiaro, nel velo scuro che ci avvolge di paura, che il rischio maggiore lo corrano sempre gli obbligazionisti, anche quelli da tripla A, assuefatti da un brodo di finta certezza e che senza accorgersene continua a bollire, con il rischio di finire lessi. Rimane l’azionario l’unica alcova dove poter trovare valore e protezione".

12 GIUGNO 2011: "La martora è un animale snello ed agile, adattabile ad una vita ricca di imprevisti ed a qualsiasi tipo di cibo, la stessa adattabilità è insita nei geni dell’azienda di telecomunicazione Nokia. Nome che deriva dal fiume filandese, in riva al quale nel 1865 l’ingegnere minerario Idestam creò la segheria, il seme che diede origine ad un frutto ai tempi impensabile, ovvero il colosso della telefonia mobile.
Se solo pensiamo che l’origine di Nokia è prima il legno, e successivamente la gomma (fornitrice di stivali di gomma per l’esercito nella Prima Guerra Mondiale), possiamo capire quanto flessibile ed adattabile ai tempi sia questo gigante con l’agilità e la snellezza di una martora. Questi particolari oggi vengono dimenticati, perché se ai tempi del glorioso comandante Jorma Ollila (presidente del gruppo dal 1992 al 2006) Nokia diventò quasi un monopolista nel nascente mondo della telefonia mobile, oggi, con l’avvento dell’Iphone, e del sistema Android di Google, la Nokia (appesantita dal sistema Symbian) sembra relegata alla rottamazione.
Come per Fiat in Italia, Nokia aveva nel mondo un monopolio di vendita, perché i suoi cellulari erano meccanicamente i più affidabili, oggi come Fiat, Nokia subisce passivamente la debolezza in un sistema volto alla ricerca di qualità ed estetica.
Il paragone con Fiat non stona, perché al timone dell’azienda filandese ora c’è Stephen Elop, che con il comandante Marchionne (ad di FIAT) ha più di una cosa in comune: entrambi hanno respirato l’aria fresca dell’Ontario, ambedue hanno frequentato la McMaster University di Hamilton, tutti e due sprigionano carisma e grinta, e Stephen Elop ora, come Marchionne qualche anno fa è chiamato ad un’apparente “mission impossible”. Nokia, in caduta industriale e finanziaria ormai conclamata, ha subito nelle ultime settimane un bombardamento di negatività. Come ben sappiamo, sui mercati le belle stagioni non esistono, se piove in borsa un ombrello non basta, perché spesso è un temporale. Il titolo è crollato, facendo un viaggio nel passato di 13 anni, quotazioni bruciate, valore distrutto ed una storia da ricostruire. Com’è di moda in questo periodo, le agenzie di rating, come iene si sono avventate sulla carcassa inerme, ferendola una sequela di giudizi negativi, dando l’impressione di un futuro senza speranza.
Mi viene in mente caso simile, anche Motorola solo 3 anni fa sembrava disperata, le quotazioni crollarono, sfiorando il pavimento dei 5$, oggi è resuscitata a 45$.
La borsa insegna che non sempre le cose si ripetono, al tempo stesso però esistono occasioni che si rivelano irripetibili, e Nokia a mio avviso è una di queste.
Secondo la tradizione, il fiume Nokia prende il nome dal ritrovamento di una piccola martora nera nelle vicinanze del corso d’acqua. La martora è si un animale capace di adattarsi, ma è anche un solitario, hanno però una particolarità, l’incontro con i propri simili avviene solo per l’accoppiamento. Questo mi fa pensare che l’alleanza con Microsoft possa essere più di un semplice accordo commerciale, il fidanzamento che anticipi una celebrazione sfavillante"...

19 GIUGNO 2011: "“Non giudicate e non sarete giudicati”, parola di Gesù. La clemenza non è però presente nel vocabolario delle agenzie di rating, che da un po’ di tempo hanno assunto le sembianze di giudici severi ed intransigenti. Alla sacralità dell’animo del popolo, la finanza preferisce il profano denaro. Con il nuovo avvertimento di Moody’s all’Italia, una nuova scure si abbatte sull’Unione Europea e sull’Euro, nel tentativo di disgregare un’unità all’apparenza instabile e fragile. “Fate fallire la Grecia” è l’urlo della finanza (anglosassone) per nulla disinteressata. Solo un anno fa l’economista Zingales, enfant prodige, si lanciava in una previsione: “la soluzione è un Euro di serie A ed uno di Serie B”. Altri invece vedono nell’atteggiamento riottoso della Merkel, una prossima uscita della Germania ed uno sgretolamento dell’Euro. Fortunatamente questa deriva populista si scontra con le idee del popolo germanico, infatti alle ultime votazioni, sono i Verdi ad essere cresciuti, l’unico partito che non ha partecipato al festival anti Meridionale. Lo sapete quale sarebbe la prima reazione, da un fallimento dell’Euro ed un ritorno alle monete nazionali? Un Marco immediatamente proiettato verso quotazioni stratosferiche. Questa soluzione non è nei desideri né della Germania, tantomeno in quella della potente industria esportatrice tedesca. La Grecia è un paese che non cresce, e che non ha il potenziale per industriale per ripianare il Debito. Ma questa crisi non è la fine dell’Euro, né dell’Europa, sarà anzi un’occasione per un miglioramento del sistema. Un ministro unico dell’Economia ed una riorganizzazione geografica dell’economia, possono essere le prime soluzione. L’urgenza è in un maggiore attivismo e decisionismo della politca, che non presti il fianco, né tentennamenti di cui la Speculazione è spesso vorace. Quello che però mi sembra più esecrabile, è il continuo accanimento verso i titoli bancari, un’assuefazione di negatività, che potrebbe distogliere da quello che invece si potrebbe rivelare come l’ultima occasione dai tempi della grande crisi. Soprattutto nelle banche italiane, che regalano nell’aumento di capitale, il miglior biglietto d’ingresso".

26 GIUGNO 2011: "-Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano-, così scriveva Garcia Marquez nella “Lettera agli amici” prima della morte. Le stesse parole che avrebbe scritto Cuccia, se fosse ancora vivo, nel vedere La Fondiaria (“il suo gioiellino”) affondare come un qualsiasi cimicioso della periferia europea. La Fondiaria capitola a 4, esattamente un decimo dal picco del 2007. Cuccia si sta rivoltando nella tomba. E non è solo l’assicurativo a soffrire, ma tutto il sistema finanziaria italiano. Venerdì 24 Giugno 2011, una giornata che sarà ricordata nella storia per il “Mezzogiorno di fuoco” a Piazza Affari, duello da Far West, all’ora di pranzo, nella rarefazione degli scambi, dall’estero arriva il bombardamento, viene sganciato un pacco pesantissimo composto da titoli bancari (in gergo tecnico “basket”) che scaraventa i big italiani in sospensione al ribasso. E pensare che proprio in quel momento, il “gran capo” delle Banche Italiane, Mario Draghi, raggiungeva la vetta delle istituzioni finanziarie europee come governatore della BCE. Tutto questo ha del paradossale, se pensiamo che per mesi ci hanno ripetuto che le banche italiane era uno escluse dalla tossicità del sistema, in più, rispetto alle cugine europee, gli istituti italiani sono stati i primi ad annunciare le ricapitalizzazioni, una sorta di virtuosismo, provocato dal rigore di Mario Draghi. E pensare che solo un anno fa, proprio Moody’s (l’agenzia che ci ha “affossato” con un giudizio negativo), usava parole deliziose nei nostri confronti: “in oltre 10 anni l’Italia è riuscita a stabilizzare il debito pubblico…”. Oggi Moody’s (domani Standard&Poor’s?) ci muove contro. Complotto? Attacco speculativo? La realtà è forse più semplice di qualsiasi congettura, come dopo lo scoppio della “Bolla 2000” i titoli delle TLC ed Internet sono stati i preferiti dei ribassisti HF, oggi lo sono le banche ed i finanziari, i protagonisti dell’ultima bolla. E’ questo l’inizio di un nuovo crollo? Sul nostro indice, la porta dell’inferno è a quota 18,000, sotto si rivede Marzo 2009, tra i bancari il più rappresentativo mi sembra IntesaSanPaolo, non si deve scendere sotto 1,50. Io ancora non credo che questo rialzo sia finito, anzi, esagero ed inizio ad accumulare l’ETF MSCI Greece, perché se le obbligazioni in Grecia (e nel mondo) sono un rischio, le azioni sono sempre più una ghiotta opportunità"...

10 LUGLIO 2011: "A volte la lingua può essere tagliente e ferire quanto e più di una scure. Succede nell’Europa unita sotto l’ombrello dell’Euro, ma divisa nella babele delle dichiarazioni. Possiamo lamentarci degli interventi (più o meno discutibili) delle agenzie di rating, che con la loro mannaia seminano il panico, ma nemmeno la lingua di Juncker, della Merkel, di Stark sono utili ad alleviare i problemi di una situazione delicata, anzi tendono a complicarla. Dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, la speculazione sembra aver fatto il salto di qualità attaccando l’Italia, perché? Siamo veramente in pericolo? Immaginate un’immensa sala giochi, luogo in cui viene superficialmente semplificata l’attività borsistica (da qui il termine “giocare in borsa”), tra i tanti divertimenti scoviamo l’angolo delle freccette, supponiamo una parete rivestita di bersagli, ecco, tra quelli ce n’è uno larghissimo, sopra di lui, la targhetta Italia. Ecco, questo è il motivo più semplice, l’Italia ha il centro più grande e più semplice da colpire, perché il nostro è il debito più grande d’Europa e quindi il più liquido. Se poi aggiungiamo le nostre difficoltà economiche, le frizioni politiche, abbiamo completato il puzzle. Ma non erano i paesi sopra citati i più in difficoltà? E la Spagna non era prima di noi? Quei paesi sono già stati massacrati, ed il mercato italiano è più liquido di quello spagnolo, come le banche italiane a Piazza Affari, sono più liquide di quelle spagnole alla Bolsa de Madrid. Ricordate la crisi del 2008? In quei momenti di panico, indiscriminatamente, si andava vendere tutto ciò che era facilmente liquidabile, così accade per piazza affari, facile preda di guadagni.
E’ la fine? Ricordo che ad inizio anno ho fondato le mie previsioni sul 2011, in una riscossa dei finanziari, ed ora la ribadisco senza vergogna. C’è chi pensa che, piuttosto a un recupero delle banche italiane, ci sarà un affossamento delle spagnole. Non credo, MPS, Intesa San Paolo, Banco Popolare, magari porteranno altri breve sofferenze, ma ai miei occhi sono un’inestimabile occasione, di breve e non di lungo. Se la storia delle bolle si ripete, è nel Nasdaq e nella tecnologia in generale, l’investimento di lungo più esplosivo e che potrà regalare maggiori soddisfazioni".

17 LUGLIO 2011: "Per qualcuno che vende, c’è sempre qualcuno che compra. O meglio, spesso accade che per tanti piccoli venditori, c’è un unico grande compratore. Questo dice la regola del buonsenso, soprattutto quando il panico indiscriminato ci assale in giornate come quelle dell’11 e 12 Luglio. Sono giornate bollenti per l’Italia, non solo per banche e finanza, ma anche la nostra politica inizia a sentire l’assalto della speculazione internazionale, talmente è forte la pressione, che l’ultima manovra viene approvata in pochi giorni. Un Parlamento bollente, tanto che persino il ghiacciolo Tremonti si scioglie in un attimo di commozione, in quella che sarà ricordata la torrida Estate del Debito. Tanti venditori si diceva, ma se lunedì la pioggia sembrava avere una ragion d’essere, il giorno dopo si scopre che tra i compratori del debito italiano del giorno prima, vi era un gigante dell’obbligazionario, PIMCO, non un nome qualunque, ma il primo gestore al mondo del settore. La motivazione è l’eccessivo sell-off sui titoli di stato italiani. Detto in parole semplici: il 6% di rendimento dei BTP a dieci anni, per chi non crede (come il sottoscritto) al fallimento dello stato italiano, sono un piatto succulento a cui è difficile rinunciare. Ma non sono solo le obbligazioni ad essere attraenti, anche i titoli bancari stanno raggiungendo livelli assurdi. Keynes amava dire che l’irrazionalità in borsa, poteva essere lunga quanto e oltre le tue disponibilità di portafoglio. Ovvero puoi comprare un titolo perché ti pare sottovalutato, ma a questi livelli se non peggiori, potrebbe rimanerci per mesi. I titoli bancari italiani, lo sono ormai da mesi, ed anche se gli stress test non daranno le reazioni sperate, questo attacco unilaterale dagli USA, sembra fin troppo forzato ed esasperato. Comprare Intesa San Paolo a questi prezzi, mi sembra un’azione irragionevole solo per chi si lascia trasportare dall’emotività, basta avere un po’ di pazienza, per capire che questo è una buona semina. Secondo l’ultimo sondaggio tra gli economisti USA, l’economia italiana e spagnola sono in grave pericolo, nonostante gli aggiustamenti di bilancio, noncuranti di quanto sta accadendo in casa loro. Tremonti ha avvertito che stiamo ballando sul Titanic e se affonderemo, non esisterà distinzione di classe. Nel momento che l’Europa smetterà di litigare sui dettagli ed agirà con decisione, allora sì assisteremo ad un’azione, vigorosa e portentosa delle borse, Piazza Affari compresa".

24 LUGLIO 2011: "“E' dalla crisi che nasce l'inventiva così come le scoperte e le grandi strategie. E’ dalla crisi che affiora il meglio di ciascuno poiché senza crisi ogni vento è una carezza”. Con questo illuminato pensiero, Albert Einstein esorta a non lamentarsi della crisi, ma di vedere in essa un’opportunità, non lamentarsi, reagire per superarla. Nei “saloni azzeccagabulgici”sembrano aver studiato la filosofia dello scienziato, e finalmente hanno deciso di aggredire la crisi. Giovedì scorso, a Bruxelles, sono state prese decisioni importanti, la Grecia sarà salvata ad ogni costo, e così si alzeranno anche gli argini per non far dilagare le crisi degli altri paesi in difficoltà. Stop agli attacchi cattivi. All’apparenza, nulla sembra essere cambiato, sono passati solo due giorni, e la scelleratezza ricade tra di noi, le immagini della paura, stormi di ghigliottine che cadono come fulmini in un temporale estivo. Le agenzie di rating non si arrendono, e ricominciano a tagliare e a bocciare, come si tende a colpire e a calpestare un ferito grave steso a terra. Ma da oggi in poi, in sua difesa, interverrà la polizia con i manganelli, ed il ferito godrà di maggiori tutele e protezioni.
Se la scorsa settimana, Piazza Affari, sembrava essersi trasformata in una fenice incendiaria, pronta per una volata rialzista, oggi tutto sembra scemare in un nuovo decadentismo che ripropone il disco rotto e stonato: banche che scapicollano e FTSE Mib che sottoperforma le altre borse.
Non disperate, l’ultimo rimbalzo ha solo bisogno di essere digerito, una corsa sul posto, prologo per una crescita rigenerativa, ma solo sopra 21,000 il nostro indice potrà sentirsi libero di volare, mentre sotto 18,500 (ipotesi poco probabile) la situazione tornerebbe deprecabile.
Ma è il Nasdaq, l’indice che a mio avviso potrebbe trainare la volata per il resto del gruppo, Piazza Affari arranca a causa del peso dei finanziari, che seppur a prezzi irresistibile, restano ancora troppo inaffidabili e capricciosi, il resto del mondo corre con gli industriali, titoli come BMW che flirtano con nuovi massimi, o Intel che stimola l’euforia, APPLE ed IBM che strapazzano la crisi e persino CISCO sembra aver creato un pavimento per iniziare un nuovo ciclo di crescita. A casa nostra, si è costretti a selezionare, rischiando e facendo trading con le banche, ma se vogliamo un barlume di certezza, Fiat è il nostro faro e con lei a traino l’affidabile Brembo, meccanica, ma anche energia, anche Eni potrebbe nuovamente ricominciare a dare soddisfazioni, ma più di lei, la giovane Tenaris, uno strumento a leva rispetto al cane a sei zampe. Fortunatamente Piazza Affari possiede anche un “mercato delle stelle”, il negozio dei dolci dove possiamo trovare le golosità; Amplifon, Buongiorno e De Longhi, sono un tris che permette di vincere la partita a poker con i mercati.
A volte, è saggio riposare il risparmio nella bacinella della liquidità, altre, nonostante le minacce del Debito Americano e le preoccupazioni europee, vale la pena osare una semina nella tempesta.
I BTP al 6% non è l’estuario verso paura, ma il delta verso le infinite occasioni.
Se il coraggio non vi manca, questo è il vostro momento, questo è anche il mio momento".

31 LUGLIO 2011: "-Il nostro debito pubblico è abbastanza grande da badare a se stesso-. Il carisma di Ronald Reagan, in uno dei suoi affascinanti discorsi, audaci e ringhianti, non temeva il debito, anzi, il suo allargamento era una banale procedura. Oggi, nella profonda crisi d’Occidenti che affonda nell’inchiostro rosso dei conti, il Debito sembra essere il masso che al collo degli USA, porta a fondo le borse del mondo. Ma è veramente la “questione del debito”, il dilemma che affligge il mondo dell’azionario? Da una lunga ricerca nella rete, nella concretezza dell’analisi di borsa, raccolgo analisi agghiaccianti, anche senza la pietra al collo, il macigno del Debito, il rischio di affogare è una concreta possibilità. Guardi il cielo, e come nell’estate del 2010, un’ombra minacciosa sembra oscurare le luci del rialzo, macchiando l’orizzonte, quest’ombra è quella dell’Hindenburg Omen, il dirigibile della paura, la figura tecnica che preannuncia catastrofi. Un anno fa, gli stessi di oggi, profetizzavano nuovi minimi storici per gli indici mondiali, e quell’immagine che sembrava prendere le sembianze di un terribile e feroce animale, si è rivelato un’innocua ombra cinese, totalmente inoffensiva. Oggi si replica con argomenti nuovi e vecchi: Grecia, Italia, Debito USA, nuova recessione economica. Il toro è definitivamente matato? Come ogni turbolenza, anche questa scemerà, prima o poi l’Orso mollerà la presa, ritirerà gli artigli e finalmente ci accorgeremo che molti titolo sono sensibilmente sottovalutati. A guardare attentamente il nostro listino, ci si accorge che sono molti i titoli di peso (ad esempio Popolare di Milano) a quotare sotto il valore nominale, ovvero il valore “teorico” ( o prezzo “cartaceo”) del titolo, un aspetto che nelle fasi negative viene (volutamente?) trascurato. Nel caso della Banca Popolare di Milano il prezzo nominale è di 4, mentre la mia beniamina SOPAF ha un nominale di 0,5, fate un po’ voi i conti. Il mercato ora è concentrato sulla paura e sull’incertezza, dobbiamo solo sterzare il sentiment e cercare un catalizzatore di fiducia. Una volta che la belva avrà mollato la presa, quello della sottovalutazione potrà essere un ottimo argomento di rivalutazione. Agosto 2011, non sarà certo un mese da spiaggia, a meno che siate già attrezzati con I-Pad, occhio alle scottature".

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato e FinanzaPolitica

15 commenti:

rol ha detto...

io penso che i minimi li abbiano toccati,sono ottimista...
sono pieno di banche ubi,intesa,uni che voglio mollare
velocemente per un possibile aumento di capitale in autunno

sto'soffrendo con pinin.so' di essere in buona compagnia....o.no
cosa ne pensi ciao i trader non vanno mai in ferie

rol

PP ha detto...

Sarà anche per la stanchezza di un anno difficile, o forse solo per l'artiglieria pesante spiegata dai media... io vado, Fox, al riparo dalle continue raffiche di crisi, dagli agguati del Colle, dagli assalti delle manovre estive, prima che mi crivellino a sangue, io vado in vacanza
PP

blackmagic ha detto...

Bell'articolo Buddy quello della crescita è l'unica cosa che questo governo non ha ancora capito. Con questa manovra forse si mettono i conti a posto ma a quale prezzo?? tutte tasse e tagli e niente x la crescita pare di essere diventati come la vecchia unione sovietica.

Anonimo ha detto...

Buddy che ne pensi di questo articolo trovato in rete?? fantasie o scenario reale? http://www.antipaticx.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Ho trovato un articolo interessante che dipinge l'italia come terra di conquista sarà vero o tutta una montatura?che ne pensi buddy? lascio il link http://antipaticx.blogspot.com/2011/08/rapina-storica-con-la-scusa-del.html. Pietro

Anonimo ha detto...

sto guardando unicredit che si puo dire che non è rimbalzata in confronto alle altre banche .
Qua non vedo grandi soluzioni ..o si accorgono che le banche hanno prezzi ridicoli oppure si continua a scendere e basta
ciao
ciop

Anonimo ha detto...

se va avanti cosi qua mi compro intesa a 1,10
ciao
ciop

Anonimo ha detto...

URGE INTERVENTO DEL MAESTRO !

Anonimo ha detto...

Stanno vendendo tonnellate di fuffa....oramai credo sia evidente che siamo di fronte ad eventi eccezionali....solo chi vivrà vedrà....:D

Marco B.

Anonimo ha detto...

tutti i grandi che hanno fatto i soldi dicono si compra nel panico
io resto della satessa idea
ciao
ciop

Anonimo ha detto...

con i prezzi attuali e piu a sconto intesa o unicredit ?
ciao
ciop

Anonimo ha detto...

Io mi sono buttato su tod... Vedo un bel rimbalzo tecnico a 80-82 a breve...

Nel panico di un aereo sotto l'effetto di turbolenze le scelte son 2: lanciarsi col paracadute e perdere la valigia, oppure ancorarsi al sedile e sperare in bene. Io vado per la seconda.

Mk

luca b. ha detto...

accendo adesso il pc,ragazzi che legnata!
caldo torrido ed inferno in borsa...ma poi ci saranno forti cambiamenti?La storia insegna e i cicli della vita continueranno ad esserci oppure è finito tutto.ma secondo voi i ricchi e potenti possono permettersi di perdere tutto?

Buddy Fox ha detto...

Ciao amici,
nulla di nuovo, pensavate a una ripresa a razzo? Non ditemi che credavate a questa illusione? Stiamo semplicemente ritornando a testare il precedente minimo... E poi volevo lasciarvi digerire la lunga serie di articoli, anche se vecchi, per nulla fuori luogo... almeno a me pare così...
A presto,
Buddy

Buddy Fox ha detto...

Magari questo è un piccolo blog, "di provincia", un nano rispetto ai giganti del web... io voglio considerarlo un'elite, una nicchia... si scrive poco? Ma si scrive "pesante", si scrive con testa e lungirmiranza, si pensa prima di scrivere e a volte si scrive di getto, con grande umanità e passione. Grazie!
Leggo ex silenti, o nuovi lettori, black magic è fantastico, e quasi un onore per me avere un letto così curato.
-L'Italia terra di conquista? Lo sarà.
-Prezzi bassi delle banche per futuri aumenti di capitale? Non è da escludere, nel tal caso, dovremmo indebitarci per comprare e aderire.
-Pininfarina? E' da tenere, e aspettare, nuovi movimenti all'orizzonte come in Mediobanca. Passi silenziosi, qualcuno si muove.
Luca, alcuni ricchi perdono, ma altri guadagnano. Tra ricchi non ci sono amicizie, magari alleanze, ma non c'è solidarietà.
-Eventi eccezionali?
La Vita è un evento eccezionale, la borsa, talvolta, li enfatizza.
A presto,
Buddy