20 aprile 2011
LA MAREA NERA - Disastro BP nel Golfo del Messico, un anno dopo
Buonasera, tralasciamo per un attimo i mercati finanziari e ricordiamo quanto è accaduto un anno fa esatto... mentre siamo tutti (giustamente) catturati dalla tragedia di Fukushima e dagli eventuali sviluppi e ripercussioni, ci stiamo dimenticando di cosa è accaduto un anno fa esatto. La politica ci distrae e ci confonde, prima il nucleare era una necessità impellente, imperdibile, un'esigenza vitale, oggi improvvisamente il nucleare è diventato un rischio, un progetto trascurabile e di cui si può fare a meno. Magie della politica?
Un anno fa esatto, la piattaforma Deepwater Horizon esplodeva nel Golfo del Messico, un improvviso incendio, l'inferno nel mare, una macchia oleosa che piano piano avvolge con la sua pellicola sottile e soffocante, tutto quanto di vivo e animato popola la zona. Ti copre, leggera e sottile, e poi lentamente ti soffoca. Una macchia che ha avuto 3 mesi e milioni di litri di petrolio di tempo, per coprire una zona sterminata. Ogni anno una tragedia, il Pianeta Terra non è il giocattolo dell'uomo, ma è il luogo incantato e perfetto che ha deciso di ospitare l'uomo e non di farsi sottomettere. Succede poi che ci lamentiamo, quanto la Natura si ribella, d'altronde siamo fatti così, la colpa è sempre del prossimo, in questo l'attuale politica è un'ottima palestra.
Ma le belle notizie non sono finite qui, sembra che alla British Petroleum, abbiamo deciso di regalarsi un bel bonus, si avete letto bene. D'altronde non è da tutti realizzare simili catastrofi, ci vuole talento, e ci vuole anche coraggio ad accettarli, in questo caso è la Finanza ad essere un'ottima maestra.
Oggi Barisoni ha invece ironizzato su altri bonus, giustamente inorridendo davanti a certe cifre ed a una tale cinicità... Mi riferisco ai bonus che la TRANSOCEAN, la società proprietaria della piattaforma scoppiata nel Golfo del Messico. La società aveva accordato una gratifica ai dirigenti, considerando il 2010 "la migliore annata" dell'azienda sul fronte della sicurezza.
Certo che ci vuole un bel pelo sullo stomaco per fare dichiarazioni di questo genere e soprattutto elargire tali emolumenti. Evidentemente però esiste un limite, infatti la società successivamente ha diffuso un nuovo comunicato: "Presentiamo le nostre più sincere scuse e deploriamo l'impatto che questa vicenda ha provocato sull'insieme della famiglia Transocean", afferma il direttore generale del gruppo, Steven Newman, in un comunicato diffuso ieri sera negli Usa. Cinque dirigenti, fra cui lo stesso Newman, hanno deciso "di donare volontariamente il bonus di sicurezza ricevuto per il 2010 al Deepwater Horizon Memorial Fund". La somma in questione supera i 250'000 dollari.Transocean considera BP - che gestiva la piattaforma di proprietà della società elvetica - come interamente responsabile della tragedia, mentre la compagnia petrolifera britannica ritiene che le "colpe" vadano condivise.Esiste un limite, ma è un limite ormai estremo, una normalità, per quanto possa esistere qualcosa di moralmente misurabile, è già stato oltrepassato da molto tempo, da molti gesti e da innumerevoli errori. E non me ne frega niente di passare da moralista, anche perchè questa storia di non avere una morale, mi sembra un'ipocrisia assurda e deplorevole, un modo per continuare a fare i propri interessi, senza più avere una coscienza per la comunità.
Dimenticavo una cosa, lo sapete a quanto ammontano i costi per l'estrazione di 1 barile di Petrolio? Mi pare 3 Dollari, 3 Dollari al barile, tutto il resto, è guadagno che si spalma sulla filiera. A quanti profitti dovremmo arrivare perchè ci si possa ritenere soddisfatti?!
Se il prezzo non sale, non arriva a livelli stratosferici, non potremmo mai liberarci di questa materia prima, sempre più inquinante e ormai superata o superabile. Oltre 200$, questo è l'obiettivo, un male apparente, per un bene futuro.
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato
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