24 febbraio 2011

Guasto a Piazza Affari - SONO GLI EVENTI A MUOVERE LE QUOTAZIONI, O LE QUOTAZIONI A DIRIGERE GLI EVENTI?


Una delle proteste più assurde, ma al tempo stesso divertenti (è il folklore borsistico) che ho sentito, in merito alla giornata guastata in Piazza Affari, l'ho sentita alla radio: "Piazza Affari oggi dovrebbe rimanere aperta fino alla chiusura di Wall Street, così potremmo recuperare il tempo perso". Forse è andata meglio così, visto che Wally è andata con il tempo peggiorando, chiudendo sui minimi, quindi per Piazza Affari non ci sarebbe stato nessun recupero, semmai un peggioramento. A parte le battute, l'ascoltatore dimentica che le borse non sono un centro di produzione, dove il tempo è neccessario materialmente per produrre, più è il tempo, maggiore è la possibilità di produzione, le borse invece sono luoghi di scambio, ovviamente, più è il tempo, maggiore è la possibilità di scambiare, ma essendo ormai tutto elettronico e tecnologico, vi è la possibilità di concentrare ordini che altrimenti sarebbero stati dilatati. Dimenticando che in Borsa, non sono anomale giornate in cui gli scambi sono molto carenti.
Il guasto di Piazza Affari è riuscito anche ad alimentare il fenomeno di complottismo, pratica tanto cara a Mourinho, che in Italia, non solo ha fatto proselitismo, ma ha avvelenato un clima già spiacevolmente inclinato verso il dietrologismo.
A questo punto, è lecito chiedersi: ma se Piazza Affari Martedì 22 Febbraio avesse funzionato regolarmente, cosa sarebbe successo?
Molto probabilmente, avremmo vissuto un'apertura in panico, una caduta, ma chi potrebbe contestare un successivo recupero? In fondo, nei giorni successivi, non abbiamo vissuto nessun rimbalzo, anzi, l'apertura di oggi, probabilmente compensa (abbiamo sfiorato l'importante quota dei 21,700 di FTSE MIB), quanto non è accaduto Martedì, la seduta del giallo a Piazza Affari.
Il passato è sempre prodigo di insegnamenti e dispensatore di saggezza, mi vengono in mente i giorni tragici del 2001, la caduta delle due torri, la catastrofe del WTC. In quei giorni di panico, paura, dolore e costernazione, si decise di chiudere WALL STREET per una settimana, si trattava di un'emergenza, un caso totalmente diverso dall'attuale, un paragone assurdo? In apparenza. La chiusura di Wall Street, non fu solo un'emergenza, una precauzione per evitare ulteriori tragedie, una misura di sicurezza, fu deciso anche per placare l'emotività, arginare il panico e attenuare l'istinto irrefrenabile alla fuga dal rischio e da qualsiasi cosa potesse rischiare un apparente fallimento. I giorni successivi alla riapertura del mercato americano, dimostrarono che un processo, qualsiasi esso sia, una volta in cammino, può essere solo rallentato, ma non invertito.
Alcuni si illudono che senza il WTC 2001, non ci sarebbe stata nè la (mini) recessione del 2001/2002, nè i crolli, dovuti soprattutto a trucchi di bilancio, ed a personaggi che con la finanza, se non etica, ma quanto meno legale, avevano pochi elementi in comune. Altri invece si domandano, ma senza il WTC 2001, avremmo potuto vedere un recupero, seppur lento, dalla BOLLA INTERNET?
E' proprio quest'ultimo il problema, la BOLLA INTERNET, la causa scatenante delle tragedie borsistiche successive, ad ogni rigonfiamento, succede un'esplosione, e più è ampia la circonferenza della bolla, e quindi dell'eccesso, più sarà doloroso e devastante la successiva esplosione. Senza il WTC 2001, avremmo avuto una sola differenza, la lentezza dello sgonfiamento, e probabilmente è proprio la tragedia delle Due Torri, la causa delle successive esagerazioni, la diminuzione dei tassi a livelli storicamente bassi, e la conseguente BOLLA IMMOBILIARE.
Capire i corsi principali, sentieri già tracciati, da individuare, comprendere ed interpretare, credo sia questa la più grande sfida.
Quello che è sorto con il 2009 è un SUPER RIMBALZONE che fino ad ora ha superato ed è sopravvissuto a: CRISI ECONOMICA, DEFAULT DUBAI, CRISI DEBITI SOVRANI, ATTACCO ALL'EURO, CRACK GRECIA, CRACK IRLANDA, RIALZO DELL'ORO, SCANDALO GOLDMAN SACHS ed al momento non ricordo il resto...
E nonostante tutto siamo ancora vivi, il Toro non cade, i listini mondiali sono più alti di un anno fa, Piazza Affari arranca ma ci prova, ed alcune borse valgono il doppio rispetto al Marzo 2009, l'arcinota ZONA LEHMAN.
Dopo aver superato la Tunisa, aver accelerato con l'Egitto, sopravviveremo alla Libia?
Una verità non esiste, possiamo solo fare previsioni (per quel che possono valere) ed esprimere delle opinioni. Per quanto ho finora scritto, io ci credo fino in fondo, e queste pause, qualsiasi sia la scusa a cui aggrapparsi, sono imprevedibili e fanno parte degli inciampi di percorso.
Quello che mi fa specie è sentire il lamentarsi per quanto accaduto Martedì in Piazza Affari, un guasto che annega nel sospetto, che porta al complottismo e che rovina l'operatività ed i guadagni accumulati da molti. Anche Mourinho contro il Lione si è lamentato dell'arbitraggio, per lui una consueta abitudine, invece di analizzare la crisi del suo gioco, mettere in discussione il suo operato di allenatore a capo di una squadra un tempo galattica, è più facile trovare un colpevole all'esterno.
Siamo in questo sistema, e dobbiamo essere consapevoli che non ci sono verginelle, che esistono inciampi, leciti o poco leciti che essi siano, nessuno ci obbliga ad operare sui mercati, conosciamo le regole e le non regole che fanno parte di questo oscuro mestiere. E' ovvio che ci sarà chi guadagnerà da questi "vuoti" e chi ci perderà, il "parco buoi" sarà sempre tosato, ma con esperienza è anche possibile limitare la mattanza e molte volte, un attesa non è sempre foriera di cattive notizie, a volte una mancata azione, può diventare una buona azione...

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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