08 maggio 2010
AGENZIE DI RATING - BASTA LA PAROLA?
Buongiorno, ma voi sapete perchè le agenzie di rating sono così ascoltate ed hanno quest'alto potere di giudicare tutto e tutti? Bisogna ritornare al secolo scorso, nel 1909 John Moody inventa i primi rating con un'applicazione limitata, il suo "Manual of Railroad Securities" è un annuario delle 200 compagnie ferroviarie americane, a ciascuna delle quali corrisponde un giudizio sulla solidità di bilancio. Una guida per i risparmiatori americani del primo Novecento che vogliono investire in obbligazioni ferroviarie. L'idea piace, la imita nel 1916 Standard Company (poi fusa con Poor's), quindi Fitch negli anni Venti. Viene allargata ad altre categorie di obbligazioni. Dopo il crack di Wall Street del 1929, l'authority americana di vigilanza sulle banche (Comptroller of the Currency) nel 1936 per limitare la speculazione ordina che gli istituti di credito comprino solo obbligazioni dotate di un "voto d'investimento". Cioè un rating. E' il timbro ufficiale di un regolatore sul potere delle tre sorelle. Che aumenta ulteriormente negli anni Settanta quando l'organo di controllo della Borsa americana, la Sec, riconosce le tre agenzie come "Nationally Recognized Statistical Rating Organizations". Ne fa gli arbitri della salute finanziaria. Da quel momento per la loro influenza è un crescendo irresistibile. Via via che si sviluppano i mercati finanziari globali, qualsiasi azienda che voglia piazzare sul mercato un'obbligazione per finanziarsi, va in cerca di quel "voto" magico. Perchè molte categorie di investitori per legge possono comprare solo titoli che abbiano un rating. E' vero per le banche: dai rating dei titoli che possiedono in bilancio, dipende quanto capitale devono accantonare per sicurezza. E' vero per compagnie assicurative, fondi pensione. Tutti gli investitori istituzionali che manovrano grandi volumi di capitali, nell'acquistare obbligazioni si tutelano verso la legge esibendo "l'etichetta" che Moody's, Standard&Poor's e Fitch incollano su quei titoli. Compresi i titoli del debito pubblico. Così le tre sorelle diventano di fatto la massima autorità nel giudicare pergino gli Stati sovrani, misurano la fiducia che bisogna avere nella loro capacità di ripagare i debiti. Pochi sanno cosa accade "in cucina", finchè le email segrete e le confessioni degli ex manager pentiti disvelano un panorama di incompetenze, collusione, conflitto di interessi.
Capite come le cose vadano sempre allo stesso modo, la finanza, la Speculazione (che molti pensano sia il male il Diavolo solo per ignoranza) spinge, scopre le falle ed i difetti, la politica ricuce a suo modo e poi colpevolizza. E' stata la politica a suo tempo a creare questo sistema per frenare la finanza ed oggi quel sistema si rivolta contro. La solita propaganda e demagogia che vuole cancellare il passato, alimentare la folla e creare ignoranza, invece che spiegare ed educare. Tutto quanto accade oggi non è piovuto dal nulla, ma ha origine nel passato, in scelte giuste o sbagliate ma non è un fulmine a ciel sereno, non è opera dello Spirito Santo.
La cosa che più mi innervosisce è che dopo Parmalat, Enron, Worldcom e soprattutto Lehman Brothers (una ferita freschissima!) ancora non si era capito che il sistema doveva essere cambiato e da qui si doveva partire. Mi chiedo, ma dopo tutti questi errori, come si fa a dare ancora credibilità a questi giudizi? Quanti errori e manipolazioni dovranno essere fatti prima di aprire gli occhi?
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato
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