29 ottobre 2008
On the floor - DOW JONES - YEN - VOLKSWAGEN
Buongiorno cari lettori! Che spettacolo ieri sera vero? Piedi per terra però, in queste particolari fasi di mercato, anzi oserei dire in questa particolare fase, viviamo un momento unico, irripetibile, che anche i giovani (come il sottoscritto) difficilmente riviveranno, si perde la percezione della realtà. Ci rendiamo conto che Wally in un solo giorno ha realizzato la performance di un discreto anno di mercato toro? Ci rendiamo conto che Honk Kong in un solo giorno ha realizzato la performance brillante di un'intera annata? Fino a qualche mese fa per portare a casa il pane si doveva sudare, quotazioni imballate, ed ora l'inferno, montagne russe, in un solo giorno corri il rischio di realizzare il profitto (o la perdita) di un anno di lavoro. E proprio in questi momenti emerge l'assurdità che contraddistingue analisti ed operatori di borsa, una caratteristiche dovuto all'ambiente che li (ci) circonda. Ieri tutto male, tragedia, oggi splende il sole, si rifiata e si apre alla speranza. Domani il PIL sarà brutto, e soprendentemente salirà, ma come? Solo fino all'altro giorno al solo pensiero si saliva ed oggi? Così è il mercato, è l'umore che tira il carro, il sentiment si deve fiutare. Per 4 anni abbiamo avuto un trend di blando ed irresistibile rialzo, ed invece di lasciar correre le posizioni, senza spinta e senza fatica, andava da sole, sentivi dire: "vendi, compra, stop loss, compra su rottura etc etc.". Inutili stress nervosi, con un mercato che saliva con il pilota automatico, blandamente, con una struttura solida. E poi ci avvertivano dei pericoli: "è in arrivo la volatilità, al prossimo crollo quando i media urleranno al panico bisognerà comprare". Cazzate galattiche! Vi rendete conto quanto erano nulli quei discorsi se confrontati ad oggi, quando vediamo il vero panico, la volatilità nella vera etimologia del termine, i crolli. Ed oggi, quando i movimenti sono ampi viene vietato il trading? Ma stiamo scherzando? Sono conscio dei pericoli, ma chi lo fa per professione se non prova a portare a casa il pane oggi quando lo farà? Domani? Quando moriremo di noia? Oggi con la immane occasione che si è creata di acquisto ti ripetono il solito detto: "è pericoloso afferrare il coltello mentre cade". Non esiste detto di borsa più assurdo, soprattutto per chi fa posizione, per chi cerca le occasioni. Per il sottoscritto che è costretto a fare posizioni in valute questo detto si adatta, se sforo mi chiudono, senza nemmeno chiedermi il permesso, ma non per chi compra azioni da mettere in portafoglio per vedere ritorni futuri. Seguendo queste metodologie dettate dallo stato d'animo del momento finiremo sempre per comprare sui massimi o nei pressi, vendendo sui minimi o lì vicino, Lorenzo Marconi docet. Nessuno ha la formula giusta per guadagnare, anzi, abbiamo potuto testare con questa crisi che non esistono (ed io l'ho scritto fino alla noia) metodi esatti, infallibili, tutti hanno un punto debole ed il cigno nero può arrivare ovunque, ma almeno possiamo tentare di capire come trovare la via del guadagno. Lo YEN ieri ha fatto il suo dovere, a dimostrazione dell'affidabilità come indicatore anticipatore. Pensate che anche Barisoni (Radio24Ore) dopo che lo YEN si è fatto in meno di 3 mesi quasi 50 figure sull'EURO, dicevo si è accorto, di questo meccanismo e della correlazione tra il ribasso delle borse ed il rafforzamento della moneta giapponese. Ieri guardando il movimento del Dollaro contro YEN, mi sembrava di immaginare un bambino alle prime in bici (il DOLLARO) accompagnato dalla mano della mamma (la Bank of Jappan), una risalita dai minimi di ben 7 figure tutto in 24 ore! La mamma con calma avanzava a passetti con il suo bambino e vicino all'immaginabile traguardo gli dà quella dolce spintarella, cioè quota 100. Ora arriva il difficile visto che questa sera ci sarà Bernanke e domani il PIL USA. Vi dicevo che il livello importante era 96/96,50 (quello che avevo segnalato anche ad MF), per ora siamo sopra, quello è il barometro. Cosa penso, già lo sapete, mi trovo in difficoltà a scrivere perchè devo anche lavorare e non è facile distaccare l'obiettività dell'articolo dall'operatività. Dovrebbe esserci volatilità, ma in ogni caso il pensiero è positivo, spero ci siano altre chance per effettuare gli ultimi acquisti. Per finire il caso di ieri: il titolo Volkswagen. Su questo titolo ho già scritto in Settembre, raccontando qualche anedoto. Certo è un dispiacere non averlo in portafoglio, ma non si possono nemmeno avere mille occhi. Quello che ho notato è che in giro non ho trovato uno straccio di commento o analisi previsionale sul titolo, un consiglio di acquisto, nulla! Forse non l'ho trovato io, forse è una mia mancanza, però si vedono sempre mille consigli per lo più su cose banali, e mai delle gemme. Questo per dire che trovare valore non è facile, e che una perla come questa può superare molti errori. Tutti su TISCALI (sottoscritto compreso), molti dicevano arriva l'OPA. Non è successo nulla, a dimostrazione che quando una cosa viene troppo pubblicizzata, non accade nulla, ed il contrario . Il rialzo imperioso di Volkswagen oltre che gioie per gli azionisti ha anche creato parecchi problemi, chi stava vendendo il titolo allo scoperto ha dovuto chiudere incassando pesanti perdite. Questo conferma un'altra teoria, sebbene a Piazza Affari le vendite allo scoperto sui titoli siano bloccate, esistono molti strumenti per guadagnare sui ribassi, e quando uno strumento diventa di uso comune perde le sue qualità come fonte di guadagno, ed assume quelle di possibile pericolo e facile perdita. La storia insegna, quanto più un prodotto diventa di dominio pubblico, tanto più aumenta le possibilità di rischio, le bolle sono lì a dimostrarlo. La salita imperiosa di Volkswagen ha portato il titolo ad essere, anche se solo per qualche minuto, a superare la capitalizzazione del colosso EXXON MOBILE. I fondi indicizzati sono stati costretti a comprare, a causa dell'aumento del peso del titolo sull'indice, il DAX sale in modo impetuoso "drogato" dalla performance della causa automolistica, e così succede anche all'indice Stoxx ed ai sottoindici relativi al settore auto. Ma le assurdità ed i paradossi non si limitano a questo, questi movimenti improvvisi e senza controllo creano problemi ai milioni di investitori che gestiscono fondi o ne possiedono quote, ai tantissimi operatori che comperano o vendono future sugli indici e ai broker che di conseguenza devono coprirsi con i titoli fisici. Considerate le partecipazioni in Volkswagen (74,1% di Porsche grazie anche alle opzioni, ed il 20,1% di propietà del Lander della Bassa Sassonia) il flottante del titolo è attualmente del 5%, esattamente la quantità scambiata ieri sul mercato. Nei prossimi giorni dovremmo avere maggiori dettagli su chi si è bruciato sullo scoperto, probabilmente emergeranno nuovi grattacapi per qualche banca internazionale. Un buon motivo per rimanere ancora alla larga dal settore? Non è detto, sicuramente c'è anche qualcuno che ha realizzato enormi plusvalenze. Il caso Volkswagen ci ha insegnato che non esistono solo abissi che possono sembrare infiniti, ma che anche verso l'alto si può arrivare a livelli impensabili, senza però illudersi, mi raccomando...
ps. Ogni tanto cerco di segnalare i titoli che mi interessano e le posizioni accumulate, in ogni caso chi mi ha scritto ha ricevuto più o meno la situazione dettagliata. Ricordate che se il mercato mi darà ragione si vedranno cose esplosive, e ricordate anche che se ci saranno forti rimbalzi io non sarò più compratore, quello che è fatto è fatto...
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato
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