15 luglio 2012

PANINO E LISTINO - L'originale BUDDY FOX e solo su LIBERO (e su Trafficantevolpino)

Come scritto più in basso, per quanto riguarda il BLOG, mi prendo qualche giorno di pausa... anche in vista del mio compleanno!;-)))
Per non lasciarvi soli e senza pensieri, vi riporto qui un po' di materiale, prima di ogni cosa, alcuni articoli scritti su LIBERO, per chi non ha avuto voglia di leggere il cartaceo.
Come fatto per Panorama Economy, vi riporto in ordine cronologico, pezzo per pezzo... Una lettura per l'Estate.
Ovviamente, anche in mia assenza, i commenti sono sempre aperti e liberi.
A presto!

La collaborazione con LIBERO (il quotidiano) è iniziata il 29 Maggio 2012, e questo è il primo pezzo:
“Il denaro c'è ma non si vede. Qualcuno vince, qualcuno perde. Il denaro, di per sè, non si vince e non si perde. Semplicemente si trasferisce da un'intuizione all'altra. Magicamente. Quel quadro lì lo comprai dieci anni fa per sessantamila dollari. Oggi potrei venderlo a seicentomila. L'illusione è diventata realtà. E più reale lei diventa, più accanitamente la voglio. Il capitalismo, al suo meglio”.  Questo è uno dei tanti monologhi che il finanziere Gordon Gekko recita nel film culto Wall Street, una lezione di vita per l’alievo Buddy, una lezione di mercato per tutti quelli che hanno intenzione di cimentarsi nel magico mondo dei mercati finanziari.  Credo che si possa imparare molto di più leggendo e approfondendo queste poche righe, o rivedendo il film Wall Street, piuttosto che leggendo fumosi e ipotetici libri di teoria finanziaria. Gekko  sarà avido e cinico, ma ha una capacità di addestramento unica, come quando ci indica che in Borsa quello che conta non è ciò che la realtà ci presenta, ma il desiderio di quello che potrà diventare. La Borsa non è fantasia, spesso sfora nel surrealismo, prima di raggiungere un equilibrio. Se bastasse guardare la realtà, con l’attuale situazione economica e il dramma della disoccupazione, dovremmo vedere gli indici dell’Occidente, tutti posizionati (chi più e chi meno) verso il basso. Ed è invece, proprio per i motivi citati sopra, che non deve stupire se il Dax, nonostante la Crisi Europea, si trovi sui massimi dell’anno scorso e  Wall Street, con il Dow Jones si trovi su massimi di periodo, e il Nasdaq sia tornato ai livelli di 10 anni fa, posizioni ben superiori a quelli precedenti al fallimento della Lehman Brothers.  Poca cosa? Se confrontiamo tutto ciò con Piazza Affari, possiamo capire quanto sia grave la crisi in Italia e quanto invece sia alte le speranze di crescita economica negli altri paesi indicati.
La saggezza di Borsa non è solo nelle parole di Gekko, spesso la si può trovare anche nella semplicità, spesso dimentichiamo questo particolare importante e lo si vede nelle scelte scriteriate di molti risparmiatori, e non solo loro, ma anche in chi, come stampa specializzata e professionisti del settore, dovrebbero agire e consigliare verso scelte più sensate.  Ed è per questo che colpisce l’eccessivo pessimismo del Finacial Times nella scorsa settimana, titolo in prima pagina: “la morte delle azioni”. Subito la mente vola al 1979, quando un altro big della stampa finanziaria mise in prima pagina il titolo lo stesso titolo. Dov’è l’assurdità?  Solo qualche mese dopo, partì uno dei più grandi e poderosi rialzi generazionali, quei prezzi forse non erano l’epigrafe di uno degli strumenti di mercato più diffusi,  era invece il terreno spianato per le future e solide costruzioni. Compra basso e vendi alto, è il sogno di ogni investitore, peccato che ce ne dimentichiamo nel momento in cui l’occasione si presenta davanti ai nostri occhi.


CHL: parte l’ennesimo aumento di capitale per un’azienda che prometteva un futuro  di utili e che nella realtà ha dispensato solo perdite. Ora si cambia pelle, un programma di rilancio e cambio di direzione, non più computer, settore troppo competitivo, ma farmaci e consulenza nel benessere. Forse è un rischio, ma questa richiesta di denaro, merita almeno una riflessione. 0,06 è livello discriminante.
FINMECCANICA: sembra nella classica situazione di fortuna in cui, anche se cadi, cadi in piedi. Possibili commesse dagli USA o entrata della Cassa Depositi e Prestiti e dei giapponesi di Hitachi, a questi prezzi, ne fanno una preda succulenta.  Il supporto principale è a 2,50 mentre sopra 2,95 aprirà la strada verso le buone notizie.




05 Giugno 2012 
“…Ogni invenzione era considerata impossibile. Ogni innovazione artistica è stata definita un’impostura o una follia. Tutto quello che è cultura e progresso è la prova concreta che qualcuno non si è sottomesso all’Autorità. Se non fosse per i ribelli, i recalcitranti e gli intransigenti, non saremmo molto diversi dai primi ominidi”.  Ispirati a Robert A. Wilson, questo è quanto chiedo a Mario Draghi, e questo è quanto i padri fondatori dell’Euro sarebbero disposti a esortare, pur di vedere l’Euro vivere. Siamo ormai tra la vita e la morte, la rigidità europea (tedesca) rischia ora di essere spezzata, è venuto il momento della flessibilità, di dare spazio allo spirito animale che si ribella contro il dogmatismo dell’Autorità Bundesbank, ben venga il libero sfogo all’esperimento finanziario, se vogliamo comprare il tempo per vedere nuovo progresso. Oggi si riunirà il consiglio della BCE, è il momento di osare, subito un taglio dei tassi e poi un messaggio forte a sostegno di banche e moneta. Le economie mondiali sono in guerra contro la crisi finanziaria e la recessione usando cannoni e bazooka, e noi europei abbiamo in mano solo arco e frecce, non può continuare così. L’Euro è ora paragonato a uno yoghurt. Al Festival dell’Economia di Trento, George Soros (uno dei più famosi speculatori al mondo) ci ha persino indicato (imposto) la data di scadenza: 100 giorni, un’Estate  il tempo limite per salvare l’Euro.  E’ sconcertante l’attenzione che viene data a Soros, colui che 20 anni fa affondò con enormi guadagni la nostra Lira, e che solo 2 anni fa, era il direttore d’orchestra a un concerto che era pronto a suonare la marcia funebre dell’Euro.
Nel 2009 Taleb disse: “Siamo in un sistema che premia i cattivi comportamenti… Troppe persone incompetenti si trovano al comando”. Sono passati 3 anni e poco o nulla è cambiato.


FTSEMIB: impressionante vedere il livello toccato da alcuni titoli, minimi (apparentemente) inimmaginabili, ma ancor più impressionante notare l’andamento della seduta di Venerdì 1 Giugno, su 280 titoli quotati che compongono il listino, ben 39 non hanno fatto prezzo, il 10% della Borsa di Milano è rimasto in silenzio, Piazza Affari ha l’encefalogramma piatto.  Qui è necessaria una scossa, una terapia d’urto, e Giugno, visto il calendario degli appuntamenti, sembra essere il mese adatto. Giriamo sempre attorno ai fatidici 12,800, se questo livello verrà rotto al ribasso con forza, il mio incubo della “4 cifre” (ovvero l’indice che scende sotto 10,000) si materializzerà, una salita sopra 13,500 invece non solo farà tirare un sospiro di sollievo, ma regalerà anche ambizioni al rialzo notevoli!
FINMECCANICA: è sempre questo il titolo che mi piace di più, dobbiamo solo rompere 2,95. In 16 anni di Borsa non l’avevo mai toccata, qualcosa vorrà pur dire…
BANCHE: ovviamente sarà il settore che più beneficerà dell’eventuale generosità della BCE. MPS la meglio impostata, Banco di Desio la più sacrificata.


12 Giugno 2012 
Un De Rossi a difesa di Piazza Affari. Domenica 10 Giugno, è pomeriggio, sono da poco cominciati gli Europei di calcio, in Polonia è tutto pronto, l’attesa partita tra Italia e Spagna sta per cominciare, dall’altra parte, a Bruxelles è in corso un altro incontro, quello tra i ministri d’Europa, il piano per aiutare le banche spagnole è quasi fatto. Da una parte si gioca per l’Europa, dall’altra si combatte per salvare l’Europa. Si scende in campo, da una parte la gloriosa difesa italiana, dall’altro il temibile gioco d’attacco delle furie rosse. Ed è proprio l’eccesso offensivista che ha portato la Spagna nell’attuale crisi, un tempo, quando indebitarsi era una virtù, tra le costellazioni di cantieri spagnoli e i valori immobiliari stellari, la Spagna era arrivata a brillare nel firmamento economico europeo. Oggi quell’attacco paga gli eccessi, guarda Torres ieri soprannominato “el nino”, oggi spreca le occasioni più facili, nessun goal. Dall’altra parte l’Italia, difesa granitica, ma senza attacco, tagliamo (poco) le spese, aumentiamo (tanto) le tasse, ma di crescita non se ne vede, e senza aumento del PIL il Debito non cala! Fischio finale, 1 a 1, è un pareggio, in campo sono tutti soddisfatti, ma sui mercati? E’ lunedì e inizia un’altra partita, l’Europa fa un eurogoal da 100 miliardi, ma le partite non si vincono sempre con 1 goal, serve il gioco. Le Borse salgono in apertura, ma dura poco, nel pomeriggio è di nuovo l’inferno, e dopo la Spagna, parte l’attacco all’Italia, risultato: Piazza Affari peggior listino, forse con De Rossi in difesa sarebbe andata meglio.

FTSEMIB: ho partecipato all’ultimo convegno di  Caruso, analista tecnico pluripremiato, le sue previsioni sono allarmanti. Dice lapidariamente: “siamo sull’orlo del baratro, i mercati stanno per precipitare tutti insieme e  molto pesantemente. Non si salverà praticamente nulla, forse solo le obbligazioni a lungo termine e il cash”.  Il sistema creato da Caruso indica che ci troviamo nel momento peggiore degli ultimi 100 anni. “Ci troviamo in un momentum di medio termine negativo all'interno di un momentum di lungo termine negativo = allarme rosso! La caduta corale avrà inizio tra la metà di Giugno e la metà di Luglio, come a dire: ci siamo!
Difficile essere positivi quando tutto va male, ma ancora non è detta l’ultima per i Tori,  le scadenze tecniche in calendario venerdì 15 potrebbero rivelarsi lo sfogo finale del ribasso.  I rialzi migliori di solito arrivano con un falso segnale in discesa per poi prendere in contropiede e salire in verticale. Per ora bisogna resistere, in gergo calcistico si traduce in temporeggiare.
TELECOM: ecco un esempio, Telecom è ai minimi dal 1997, e fino a ora è uno dei pochi titoli che ha dato segnali di inversione al rialzo, se si è in cerca delle pepite d’oro, forse una è stata trovata.
NOKIA: Samsung ha appena smentito l’interesse per l’ex colosso filandese, e il titolo torna ai minimi. Secondo voi se uno vuole fare un buon affare, rimane in silenzio e smentisce o lo sventola ai quattro venti? A 2 euro è irresistibile, anche se ci vorrà tempo.


19 Giugno 2012 
La Grecia rimane nell’Euro? Le avvisaglie c’erano già state un mese fa. E’ il 13 Maggio del 2012 e si sta svolgendo la finale di Eurolega di basket, di fronte l’Olimpiacos e il CSKA, quest’ultimo ultra favorito. In Grecia, il basket è un arte e una religione, si spende per rendere le squadre competitive, ma c’è la crisi e il sintomo più inequivocabile è che l’austerity ha colpito anche il santuario. Poco importa, cuore, fantasia ed energia vengono buttati in campo e per un punto, i Greci strappano la Coppa agli increduli russi. C’è chi pensa che sia sempre tutta una questione di soldi, ecco, forse proprio a loro è dedicata questa vittoria, dove un  gruppo di giovani, con gli stipendi da operai del basket, batte gli oligarchi del canestro. E siamo a domenica 17 Giugno, “Euro o Dracma” questo lo slogan elettorale. La sera prima un’altra sorpresa, la Grecia fa il bis, e batte nuovamente la Russia, questa volta succede nel calcio. Sembra già tutto deciso, la Grecia è ancora dentro nell’Euro, perlomeno nell’Euro calcistico. Domenica sera vince Samaras di Neo Democratia, il partito “Pro Euro”, si tira un sospiro di sollievo? Nello sport non è sempre una questione di soldi, nella finanza sì. Il giorno dopo ritorna la tempesta, i ribassisti riprendono in mano il gioco. I mercati si comportano sempre più come un  bambino viziato, lo accontenti una volta salvando le banche ed è finita, dovrai accontentarlo sempre, altrimenti farà i capricci e porterà gli spread a livelli allarmistici, un Paese dopo l’altro. Ora il turno della Spagna, a questo punto sarebbe meglio salvarla subito, evitando l’agonia di una tragedia che continua a ripetersi. Mi chiedo se non avesse avuto ragione Papandreu, quando a Novembre, per provocare la Merkel, indisse un referendum per i Greci: “dentro o fuori l’Euro?” Forse ci saremo risparmiati qualche punto di Spread, un po’ di tasse e magari anche qualche ribasso di Borsa.

FTSEMIB: lunedì 18 Giugno, il copione si ripete, ma se per il salvataggio delle banche spagnole il rialzo era durato più di 2 ore, per l’esito elettorale Greco si è consumato in poco più di mezz’ora. Si parte alti e si chiude bassi e questo per i rialzisti non è certo un bel segnale. Tutto sommato la quota 12,600 tiene. Credo ci sarà ancora da soffrire, qualche frattura, qualche occhio nero, ma usciremo a cavallo del toro.
FINMECCANICA: di slacio sopra 2,95, poi di nuovo sotto, poi si risale. Si scomoda persino Warren Buffet per sostenerla, e si torna sopra 2,95. Non c’è che dire, basta accompagnarla e Lei va da sola.
ENI: il fondo Aberdeen ha selezionato una top11 di titoli, una squadra molto difensivista. Solo un italiano nella rosa, il titolo ENI. Solido, un acquisto che si può definire sicuro. Per chi invece ama un po’ di rischio, rimanendo nel settore, può orientarsi su Tenaris, sopra 15 può rivedere antichi splendori.












I successivi li pubblicherò via via che saranno pubblicati nel giornale, ovviamente le repliche avranno un ritardo rispetto all'originale sul cartaceo. 
A presto!

 

email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Only the horses" questa poteva essere la canzone giusta per la stagione del sole 2012.

Un po' tirato, ma il titolo, per come viene pronunciato, fa venire in mente un altro animale... per me "only the Bull";-)
ciao
Buddy Fox