19 dicembre 2011

MARIO DRAGHI E IL FUTURO DELL'EURO


"Non ho dubbi sulla forza e sull'irreversibilità dell'euro". Lo ha dichiarato Mario Draghi, presidente della Bce, nel corso dell'audizione che si sta svolgendo al Parlamento europeo. E ha aggiunto "Molti, soprattutto fuori dall'eurozona, passano il tempo in speculazioni morbose e continuano a delineare scenari catastrofici, ma noi continuiamo a sostenere che non accadrà mai". Tra le tante cose dette da Draghi nella conferenza stampa del pomeriggio, questo è stato il passaggio che più mi ha colpito, soprattutto la parte riguardante "L'EURO FORTE", che tradotto potrebbe voler dire: "voglio un Euro forte". Così avrebbero parafrasato i precedenti governatori della BCE, ma Mario Draghi non è Duisenberg, e nemmeno Trichet, nè tantomeno è la Bundesbank. Mario Draghi è di scuola americana, e assomiglia, o tenterà di assomigliare sempre più, non tanto ai governatori della Fed, quanto ai segretari del Tesoro americano. Quel semplificato "voglio un Euro forte", richiama tanto le affermazioni dei vari O'Neill, Snow e Paulson. Di che si tratta? E' l'elenco della perfetta successione temporale dei Segretari al Tesoro americano, che tanto volevano il "dollaro forte", ma che al tempo stesso, con le loro politiche, hanno contrubuito a svalutare. Probabilmente, a dodici anni dalla sua quotazione, questo è il destino che spetta all'Euro. Da una parte, sembra inevitabile la caduta contro lo YEN, prima o poi accadrà che finiremo sotto quota 100. Dall'altra, contro il Dollaro, il mio pensiero folle è di rivedere la parità, meno folle scendere fino a 1,10. In passato, queste quotazioni non hanno portato scenari drammatici, ma a quel tempo non c'era la "CRISI DEL DEBITO EUROPEA". E se anche questa volta fosse una salvezza? Un Euro debole potrebbe annientare il "Carry Trade", certo farà molto bene alle esportazioni europee, non solo verso gli USA e il Giappone, quanto soprattutto verso la Cina...
email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato e FinanzaPolitica

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