20 dicembre 2010

TOMMASO PADOA SCHIOPPA (1940 - 2010) - Rispetto per i morti e apologia dei vivi


Quando ho visto la sua foto, domenica mattina sul SOLE24ORE, non ho dato molta importanza, ero concentrato su altre notizie, ma un lembo del mio cervello si arrovellava chiedendosi: "chissà perchè hanno messo la sua foto"... ma continuavo a leggere i contorni preso com'ero dal mio futuro appeso ad un filo... Ma quella foto, come una tarma, continuava a rosicchiare chiedendo la mia attenzione, finchè mi arresi: "Tommaso Padoa Schioppa è deceduto ieri sera per un attacco cardiaco".
Alla notizia diffusa dal telegiornale, mia nonna esclama: "che bella morte, fortunato!" Lui, credo di si, nel senso di morte immediata e forse indolore, ma per chi è vicino a lui è stata una fortuna? Nelle mia assurbe obnubilazioni mi sono sempre chiesto, se dovessi scegliere tra perdere una persona all'istante o dopo una malattia, in quale proverei meno dolore?
E' una domanda da non porsi, dovremmo fare la stessa domanda a chi prova la malattia...
A Tommaso Padoa Schioppa sono sempre stato particolarmente affezionato, per pura fantasia, quel suo aspetto sobrio, gli occhialini, la sua rigidità, ma anche le improvvise risate, il suo viso severo, tutti aspetti che lo portavano a molte somiglianze, anche puramente estetiche con mio padre.
Tommaso Padoa Schioppa, "ci lascia un grande economista", "un ottimo ministro", "uno dei padri dell'Euro" etc etc... Queste sono le dichiarazioni di facciata di gran parte della politica, un comiato bipartisan, da destra a sinistra, ma ricordate cosa dicevano del Padoa Schioppa vivente, soprattutto dopo le dichiarazioni sui "bamboccioni" e dopo la frase "pagare le tasse è bello"?! Le ricordate?
Non ricordo eloqui e nemmeno frasi concilianti e rispettose verso l'uomo. Ricordo solo una serie di offese, e non credo che quel clima abbia fatto bene allo stato d'animo ed alla salute, non del ministro, ma dell'essere umano.
Continua la processione liturgica di questa ipocrisia sociale: l'elogio dei defunti ed il disprezzo, denigrazione e acredine verso i vivi. Io invece continuo a pensarla diversamente, e forse il cretino sono io che continuo ad avere si rispetto per chi non c'è più ma soprattutto ammirazione, collaborazione, condivisione, sentimento verso chi è ancora vivo e può dare, insegnare, amare, parlare, fare e quindi vivere...
Forse perchè nell'ultimo periodo ho una convivenza con una persona anziana, mi viene sempre il pensiero che quando una persona ci lascia, con lei se ne va un patrimonio di sapere, esperienze, conoscenze, insegnamenti che possono essere tramandati solo da chi con quella persona ha vissuto, oppure rimangono attraverso le opere...
Apologia dei vivi, mettiamo sempre gli impegni e le cose davanti alle persone, forse per non avere rimpianti dovremmo iniziare ad agire in modo inverso...
Natale potrebbe essere un buon momento per riflettere.
Ps. Questa mi sembrava una colonna sonora appropriata, che ne dite?

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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