12 novembre 2010
FALO' DI VANITA' - SELEZIONE - DEMOCRAZIA FINANZIARIA
Buonsera, sto raccogliendo tutti i libri di analisi tecnica del mondo e con quanto guadagnato oggi comprerò anche un grande caminetto, uno dei più capienti, non mi serve un salotto, lo metterò nel mio giardino. Ho bisogno di grande spazio, ho voglia di fuoco, farò una grande falò, per una notte sarò il piromane della cultura, del sapere, delle analisi previsionali, dei SE, dei MA, delle mille direzioni, dei quintali di carta sperperati per quantificare la volatilità, dell'inflazione e della deflazione (che non ci sono) e di tutto quanto sulla carta e sui libri (perchè questi possono bruciare) fanno analisi di borsa. Oltre al caminetto ho anche bisogno di una grande griglia, ho molta carne nel congelatore e se non bastasse chiamerò il mio Vanni, macellaio di lusso. Stopperò la dieta, devo sfamare la mia pancia da troppo tempo semivuota, devo sfamare il mio ego ed inviterò anche i miei amici. Con tutta quella carta, il fuoco non mancherà e nemmeno la carne, scuoieremo l'Orso, ne faremo una pelliccia per le belle donne e con la carne banchetteremo.
L'Orso soffia, arriva il vento del ribasso, vuole alimentare l'incedio, spaventare il mercato, eccitare la fuga, ma l'unico fuoco che si accenderà sarà quello del banchetto nel mio giardino. Effetto nullo del DUBAI crack, poco più quello della Grecia e nemmeno le ipotesi Celtiche o Lusitane sono riuscite ad appiccare il fuoco della catastrofe, gli elicotteri di Bernanke, carichi di liquidi(tà), sono sempre stati puntuali e previdenziali spegnendoli e sopprimendoli sul nascere.
Quanti analisi si sono lette dall'inizio del 2010? Stupido Buddy Fox, ostinato e testardo, mi sono sentito mille rimproveri sulla mia cocciutaggine nel continuare a credere che il Super Rimbalzone non era finito. Dall'altra parte si oscillava tra una fine del rimbalzo, all'inizio di una nuova immensa discesa. In verità che il rimbalzo era finito lo sento da Aprile 2009, con punte tra Giugno e Luglio 2009. Così sembra non essere, anzi negli ultimi giorni molti Orsi hanno riposto i loro artigli ed adirittura hanno indossato il cappello con le corna del Toro. Un timing perfetto, perchè mentre negli ultimi mesi i mercati mondiali correvano (tranne Piazza Affari ovviamente) rompendo i massimi della scorsa Primavera e quindi i massimi di questo Super Rimbalzone, nel preciso momento del cambio di casacca, le borse arrivano a prendersi un pugno in faccia dal riaccendersi della paura del debito. Come da copione partono le smentite, perdere la faccia? Meglio mentire, anche a se stessi, anche davanti all'oggettività, alla verità palese, meglio confondere, spaventare, meglio incolpare chi, aspetta, chi posso incolpare? Dopo Greenspan, ora tocca a Bernanke, no la colpa è della speculazione, no troppo qualunquista, diamo la colpa a chi non può replicare, diamo colpa alla Luna, doveva essere piena ed invece è Luna nera.
Pensate che nell'ultima apparizione vocale dell'astrologa Grazia Mirti da Barisoni fece più o meno queste previsioni: per il mese di Novembre è prevista crisi per il Dollaro, per la Borsa Americana... ma quella italiana riuscirà a resistere. In questo manifestai (nel pezzo "SEBASTIAN CONTRARIO) le mie perplessità sulla possibile realizzazione di questo incastro. Com'è andata? Grazia Mirti può ancora permettersi di campare sulla previsione del 2008, come lo stesso Roubini può fare, ma fino a quando?
Questa mattina sentivo alla radio che in una fase così difficile di mercato, fare previsioni è impossibile. Sembra di sentire le dichiarazioni di politici e calciatori, un disco che negli anni cambia solo a causa delle mode di espressione che la televisione ci "insegna". Parlare di coraggio è ridicolo, ognuno dice e scrive quello che pensa e poi se va bene si guarda allo specchio, si rade, dopobarba, profumo, gel ed il completo gessato coi gemelli per mettersi in mostra. E se va male? Laviamoci le mani, la colpa è di... beh a seconda del momento, ma di certo la colpa non è mia. Quindi non è coraggio, diciamo che non mi sono mai sottratto a scrivere quello che penso e se sbaglio, la colpa è della mia incapacità.
Anche questa volta sembra che la catastrofe sia stata evitata, tralasciando le allegorie iniziali, spero che quello che ho scritto in questi giorni sia stato utile. Però, c'è un però, siccome la democrazia e la libertà di pensiero in questo blog avranno sempre un fortino dove trovare rifugio e siccome ho un'indole e vocazione all'autolesionismo in continua evoluzione, una volontà a pormi degli ostacoli anche davanti ad un rettilineo, vi ripropongo qui sotto uno degli indicatori più esoterici, ma che è molto seguito dagli operatori, quasi come la Stella Cometa per i Re Magi: il siderografo di Bradley 2010. Secondo questo indicatore, una delle date più importanti per assistere ad un'inversione di tendenza è quella compresa tra il 15-16 Novembre, quindi Lunedì o Martedì prossimo, ovviamente con qualche giorno di lasco. La linea del siderografo non ha nessun effetto in termini di tendenza, sono le date il vero contenuto. Quindi secondo questo indicatore, visto che fin qui siamo saliti (escludendo sempre Piazza Affari) da qui in poi inizia il crollo, anzi potrebbe già essere iniziato nelle giornate di Giovedì 11. Non ci resta che attendere, continua la gara tra il mio Super Rimbalzone ed il nuovo concorrente il Siderografo di Bradley.
In questi giorni alcuni mi hanno scritto di non aver trovato il giornale in edicola, altri hanno fatto impazzire gli edicolanti nella ricerca, altri ancora hanno rovesciato i locali, tutto vanamente. Sola qualche anno fa, l'edicolante era una figura importante, quasi di riferimento, ci conservava il giornale, le collezioni extra che andavano a ruba, ed a volte sottobanco ci passava le riviste bollenti;-) Oggi non è più così, ma non vorrei che a causa mia si logorasse un rapporto decennale. Essendo passato il periodo di pubblicazione, come promesso, vi ripropongo qui l'articolo in versione integrale, senza i tagli dovuti ai problemi di spazio.
CON LA DEMOCRAZIA FINANZIARIA BISOGNA SAPER SELEZIONARE
"Le grida e le corbeille, per un inguaribile romantico come è il sottoscritto era un’istituzione, un dogma della borsa. I broker alle grida, una specie in via di estinzione, qualcuno li avrà visti nel primo “WALL STREET” o anche nel film “Una poltrona per due”, le giacchette colorate, ogni colore una tribù diversa che animavano il parterre della borsa, con gesti ed urla incomprensibili a noi mortali, perché loro erano considerate delle divinità, un lavoro per pochi, ristretto ad un élite privilegiata. Se vogliamo quella era una dittatura di mercato, oggi, grazie anche alle tecnologie tutti possono diventare dei broker, se vogliamo questa è l’era della democrazia finanziaria. Oggi li chiamano trader, operatori di borsa indipendenti, senza tribù d’appartenenza, tutti con lo stesso minimo comune denominatore: il guadagno. Il trading rende l’uomo libero? Il trading come mezzo per raggiungere la piena indipendenza, ma è veramente possibile? Ricordo nel 2000 all’alba della prima grande bolla (quella che ha aperto la breccia sul portone di Piazza Affari ed ha regalato un computer ad ogni famiglia) era in molti che inebriati dall’euforia ed ubriacati dal facile guadagno erano pronti a chiudere la saracinesca del proprio impiego per gettarsi a tempo pieno nel trading e farne l’attività principale. I decani di borsa che ascoltavano questi discorsi d’impeto dettati dalla frenesia del momento, scuotevano sconsolati il capo. Sappiamo tutti com’è finita quell’epoca, morti sul campo del trading e dello scalping, quanti mouse abbandonati sul ciglio del conto online. La bolla passata ha però lasciato anche molti insegnamenti e ci ha regalato la possibilità di riprovarci avendo molte più armi a disposizione. Oggi ogni trader può operare su qualsiasi mercato, a qualsiasi latitudine e con centinaia di prodotti diversi. Gordon Gekko diceva: “la comodità più importante che conosca è l’informazione”. Negli anni ’80 anche le informazioni, “le dritte” erano un privilegio di pochi, oggi nell’era della globalizzazione dei mercati, le informazioni piovono quotidianamente ed ininterrottamente, tanto da annegarci, la difficoltà oggi non è cercare, ma selezionare. Avere tutto questo materiale a disposizione non è sinonimo di infallibilità sui mercati, questa è quantità, ma noi abbiamo la qualità necessaria per operare? Il fallimento di Lehman Brothers ed il crack finanziario successivo, ci hanno insegnato che nemmeno i machi impomatati in doppiopetto e gemelli, armati dei più sofisticati algoritmi sono immuni all’imprevedibilità dei mercati, può quindi riuscire Davide dove persino Golia ha fallito? Dell’imprevedibilità della finanza Taleb ha costruito la sua notorietà ed il suo successo, il cigno nero è l’emblema della fallibilità, puoi riuscire in migliaia di operazioni, ma ti può anche accadere di trovare sulla tua strada quell’animale che rappresenta l’imprevisto e dietro di lui c’è il buio e la perdita. Scrivo in un blog da ormai 6 anni ed in questo periodo sono stati tanti i siti ad aprire con entusiasmo e con la stessa velocità hanno chiuso, in una gara di velocità arrivano tutti al traguardo, ma in una maratona no, solo pochi sopravvivono. Il trading è si utile, ma solo se accompagnato da un lavoro che possa apportare uno stipendio fisso, la tranquillità e la serenità per un’operatività efficace.
Pensate a quanto accaduto ad Apple, in sette anni è passata da 10$ circa a 300$, nel mezzo la più grande crisi degli ultimi anni. Un rendimento del 3000%, vale la pena tradare tutti i giorni? Personalmente ho fatto di tutto, scalping, trading e posizione, sicuramente l’ultima la più appagante, per me è più importante capire le mode ed adattarmi a queste piuttosto che seguire sempre lo stesso sistema, perché non ne esiste uno vincente, prima o poi il mercato verrà e ti colpirà: affondato.
E’ di questi giorni la notizia che Stanley Druckenmiller, uno dei più grandi gestori di Hedge Fund ed ex braccio destro di Soros si sia ritirato a vita privata, la motivazione? Getto la spugna, sono stanco di questi mercati manipolati e chiudo bottega. Auguri per chi resta, ne avrà bisogno".
Su carta veniva meglio, l'intramontabile fascino del cartaceo, soprattutto per la posizione in cui era posto, sembrava quasi un editoriale;-) Come si dice, meglio di niente...
Qui sotto il Siderografo di Bradley 2010. Buon weekend. BuddyFox
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato
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