29 ottobre 2010

BILL GROSS - Quantitative easing, una bolla per i bond?


Buonasera, si sta chiudendo un'altra settimana positiva sui mercati. Poco o tanto, siamo sempre in positivo ed a contatto con i massimi di periodo, ultimamente non era mai accaduto di tenere questi livelli per più giornate e questo potrebbe essere un segnale incoraggiante. Sabato scorso Milano Finanza elogiava e decantava la bellezza delle nostre banche, "ma quanto sono belle", "ma quanto sono buone"... gustose e piacenti, specchio specchio delle mie brame... chi è la più bella del reame? Peccato che già lunedì l'incantesimo si sia rotto! Ripeto, si chiude un'altra settimana positiva di borsa, per tutti, tranne per le nostre banche, che chiudono l'ottava (non tragica) ma in pesante ribasso. A livello di timing, non c'è che dire, una bella facciata!
Oggi al TRADING ONLINE EXPO si inaugurava un nuovo tema il "BOND TIME", si parlerà di obbligazioni, con varie spiegazioni sullo strumento, quali i migliori, cosa scegliere e bla bla bla. Che sia anche questo un timing giusto per... una nuova facciata?
Recentemente PIMCO, il più grande gestore di BOND al mondo, che come più volte ho immaginato e fantasticato, vedesse nella scrivania del boss Bill Gross un telefono rosso (stile Batman) per le chiamate d'emergenza alla Fed, ha sentenziato la fine della trentennale dominazione del mercato obbligazionario.
Cosa vuol dire?
Il mercato dei Titoli di Stato ha trovato il suo abisso con la mega inflazione dei primi anni Ottanta, eredità degli anni Settanta e dei picchi petroliferi, un'inflazione combattuta ed abbattuta a colpi di tassi dal gigante Volcker, una vittoria storica che portò ad un successivo e lento declino dei tassi d'interesse con ovviamente il relativo aumento del prezzo delle obbligazioni. Tra alti e bassi, qualche bufera e piccole tempeste, il pianeta ha vissuto con un clima di bassi tassi d'interesse, l'era del denaro facile. Bill Gross dice che ora è finita! I tassi riprenderanno a salire e chi avrà i Bond si farà del male.
Sinceramente queste previsioni le ho sentite pronunciare da vari gestori più e più volte in quindici anni e mai si è avverata, più o meno come la previsione sul recupero del Giappone.
Però è anche vero che lo strumento obbligazionario non è immune alle forti perdite, siamo noi ad essere viziosamente abituati al concetto che l'obbligazione garantisce l'investimento e se un giorno ci svegliassimo con un improvviso e brusco rialzo dei tassi? Non parlo di default, con l'Argentina l'abbiamo vissuto, intendo i grandi titoli di stato, quelli dei paesi marchiati A o tripla A.
Negli ultimi anni, alle persone che seguivo ho sempre preferito consigliare pochi Bond, o almeno solo a breve scadenze. Per ora sto sbagliando, perchè le obbligazioni crescono e perchè i tassi dovrebbero salire? Tassi più alti significano interessi debitori maggiori per paesi che già affogano nel debito. Questo è vero, sarebbe un danno per tutti, ma è anche vero che il clima e l'era del "denaro facile" non può durare in eterno. Forse il Quantitative Easing potrà regalarci maggiori indizi...

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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