20 ottobre 2010

APPLE - Una mela al giorno leva la recessione di torno...


Era partito così, geniale sbarazzino, dal solito garage americano, jeans, felpa e tante idee e fantasia. Oggi guida il secondo gruppo a Wall Street per capitalizzazione dietro ad Exxon Mobile. Chi l'avrebbe immaginato? Credo pochi, se è vero che a 200$, a 300 dollari sono in molti a volere la mela (ora proibita), ma erano ben pochi ad avere lo stesso appetito 7 anni fa, meno ancora all'inizio della bolla internet. Vi basterà guardare il grafico qui sotto che riporta i prezzi dagli anni '80 ad oggi. Pensate che in piena bolla internet, quando tutto saliva con il lievito istantaneo, il titolo sfiorò i 50$ e poi scese nel post bolla fino a 10$. Oggi ne vale 300$ e se la matematica non è un'opinione, questo vuol dire che Apple in 7 anni è volata ad un +3000%. Contate bene gli zeri. Questi sono gli affari della vita, bisogna avere pazienza, coraggio, lungimiranza, perchè in questi 7 anni di cose ne sono accadute, se pensate che nel mezzo ci sta quella piccola "crisuccia";-) da molti paragonata ad una nuova Depressione anni 30. Ed invece Apple è lì, sulla vetta. E pensare che quando la famiglia Fossati (già azionista in Telecom) nel 2008 comprò una partecipazione dello 0,4% del capitale a 130$ circa, si pensava che il prezzo fosse già caro. E chissà quante risate dall'analisi tecnica quando il titolo successivamente crollò fino a valere poco più della metà... ma oggi è lì e chi ha avuto nervi saldi, ora gioisce. E' tutta una questione di metodi, di tempi e di esigenze. APPLE è la dimostrazione chiara, limpida e palese che ogni titolo ha vita propria, certo è influenzato dall'andamento del mercato, ma capita anche che si sganci e possa sovraperformare sfruttando i momenti toro e sappia difendersi scendendo meno nei momenti orso.
Chiarisco subito che di APPLE non ne ho nemmeno una, nemmeno il torsolo ho assaggiato. Una cosa del genere mi sarebbe riuscita con ABB, l'ho già raccontata, ma sono ancora giovane e di opportunità ne capiteranno ancora, l'importante è trovare la fiducia nel cliente e la pazienza.
APPLE l'altra sera ha pubblicato una trimestrale ottima ed i prezzi sono lì a rappresentare quel boom di profitti, ma il titolo è sceso. Il motivo? A me appare semplice, non si è mai visto un titolo che sfondi al rialzo dopo un trend rialzista ininterrotto. Uno dei gerghi più noti e semplici è: "compra sulle voci e vendi alla notizia", adattabile ad ogni storia. Ma con le sofisticazioni di oggi si tende sempre più a dimenticare l'antico gergo, il più classico e semplice ed a volte il più efficace.
Che poi gli analisti e la stampa abbia voluto giustificare la discesa causa di una diminuzione degli ordini di I-pad, o delusione di alcuni numeri o un'incertezza sui profitti futuri, per me è solo fuffa. Il titolo aveva corso e per di più aveva lasciato un gap-up aperto in zona 300$ e doveva chiuderlo, quale migliore occasione se non l'uscita della trimestrale.
Ora dal mio punto di vista il titolo ha fatto un top di periodo, sembra molto chiaro, se dovesse superare 320$ si annullerebbe il segnale, ma siccome io non vado a braccetto con i SE, credo che qui per un po' si ferma e magari possa lievemente indebolirsi. Ora, quali saranno i motori del Nasdaq?
INTEL che ha recuperato i 19$ ed è ben impostato? Trascinerà i semiconduttori? (Tra l'altro domani uscirà la trimestrale di NOKIA) Oppure guardando il mercato generale toccherà alle banche, trainate dalla ritrovata GOLDMAN SACHS?
Per chi è ribassista questo potrebbe essere un buon motivo per credere alla discesa, per chi come me rimane ostinatamente, coerentemente e fortemente rialzista, pensa che altri cavalli daranno staffetta ad un mela ormai matura...

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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