25 giugno 2010

FIDUCIA E CREDIBILITA' SONO LA STESSA COSA?


Buongiorno, avrei voluto pubblicare un articolo sullo YUAN e sulle mosse della Banca Popolare Cinese, vista anche la gentile citazione che Debora Rosciani ha fatto nel suo programma SALVADANAIO, "pubblcizzando" il mio blog... ma la cronaca sportiva incombe e merita la precedenza. Bye Bye Azzurri, fuori si ma non in questo modo e così presto. In altri articoli mi ero espresso in modo negativo sul futuro della Nazionale (anche dispetto ai Blues Francesi), ma ieri non avevo preso in minima considerazione una sconfitta e meno ancora un pareggio con i mediocri slovacchi. Il risultato è lo specchio dell'attuale situazione del calcio italiano. Un declino sociale, di gioco, di struttura e di giocatori. Quest'anno una squadra italiana ha vinto la Coppa dei campioni, ma vi ricordate i nomi di chi ha giocato quella finale. Una signora con una candida ingenuità si chiedeva "ma come mai Lippi non ha convocato nessun giocatore dell'Inter?" Una domanda che strappa un sorriso. In campo quella sera c'erano 12 stranieri! In ogni caso, non voglio fare nessun processo nè ai giocatori, nè a Lippi, di aule di tribunali ce ne sono fin troppe dalle piazze alle televisione, i saltimbanchi abbandonano le nacchere per indossare la toga, a me non interessa. Lippi non mi è mai stato simpatico, non tanto come persona ma per il suo gioco e come allenatore, quello che più mi infastidisce è il suo atteggiamento o meglio, la disparità di trattamento tra lui ed alcuni suoi colleghi. Lippi ha sempre usato la Nazionale come un pied a terre, una porta girevole, un andata e ritorno a suo piacimento. Questo gliel'ha sicuramente permesso il suo atteggiamento, i suoi risultati, d'altronde viviamo in un paese in cui il comportamento ha poca importanza, conta vincere, non come si gioca, non conta il percorso, conta solo il risultato e che arrivi in fretta. A me quello che fa rabbia è la disparità di comportamento. Io ricordo Donadoni, dopo il maltrattamento livornese, venne esonerato dopo un decoroso Campionato Europeo senza nemmeno la possibilità di esprimersi, di creare un progetto che avrebbe condotto al Mondiale. Abbiamo avuto Lippi, un personaggio accompagnato fedelmente dalla fortuna e che di questa ha fin troppo abusato. Nel 2004, oltre al carattere ed alla voglia di riscossa dei giocatori dopo il disonore di casa nostra, ebbe la buona sorte degli avvenimenti e del calendario. Coppa vinta, eroe per la stampa, per la federazione e per il popolo. 4 anni dopo il ritorno, con la solita arroganza e senza un minimo segno di saggezza e di lungimiranza. Uno schiaffo alla fortuna che fino a quel momento lo aveva protetto e gli era stata fedele. Come poteva ripetere il trionfo con una squadra stanca, logora, priva di motivazione? Come minimo poteva solo scendere e peggiorare. Vi sembra intelligenza questa? Ma la domanda più importante, che faccio perchè mi riguarda in prima persona: secondo voi, se Lippi fosse rimasto in Nazionale, dopo questo fallimento, sarebbe stato riconfermato?
Fiducia e credibilità a volte si incrociano, a volte una precede l'altra e spesso accade che la seconda è garanzia della prima. Lippi ha conquistato credibilità con i successi e così la fiducia non è mai stata in dubbio. Donadoni con fatica conquistò la credibilità, ma la fiducia fu solo apparente.
Ma cos'è veramente la fiducia e la credibilità? Più volte qui vi ho scritto che con le mie previsioni buone non avrei aumentato la mia bravura o infallibilità, ma solo la credibilità, che rimane sempre a termine, perchè al primo errore, questa svanisce. La fiducia è un'altra cosa, se hai fiducia in una persona, le perdoni anche gli errori, hai la pazienza di aspettare, leggi i suo testi ed ascolti le sue motivazioni sempre filtrando con benevolenza, perchè credi in ciò che fa, credi nella persona. Ma è giusto dare e togliere la fiducia? Fino a dove bisogna avere tolleranza? E quando si è conquistata la fiducia?
Credo sempre di più che anche in questo siamo dei tifosi, finchè le cose vanno bene, riponiamo fiducia, nel momento che cambia il vento, ritiriamo l'amo e torniamo a casa sconsolati.
Per me la fiducia è importante, e con me non si conquista istantaneamente, ma una volta data, non si toglie facilmente. E per voi? In chi avete veramente fiducia?
Ora la nazionale va a Prandelli, giustizia divina è fatta. Prandelli sembra un personaggio dotato di grande buon senso ed a cui la vita ha tolto molto (la moglie per una grave malattia), la vita professionale non potrà mai colmare quel dolore, ma la promozione in nazionale, dopo un disastro, può essere una gratificazione (in prospettiva) che sicuramente aiuta a superare il passato, a vivere meglio ed a sperare in risultati, inevitabilmente migliori.

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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