18 maggio 2010

L'angolo del calcio - CAMPIONATO SERIE A, HANNO VINTO GLI ALLENATORI?


Voglio subito riproporvi quanto avevo scritto un anno fa in merito all'elegante coppia Ranieri & Ancelotti, cliccate qui .
E vi chiedo, ma vi piace quando scrivo di calcio? Emerge la passione che ho per lo sport? Anch'io ho una squadra del cuore, anche se non riesco ad avere la stessa passione di una volta, ma non ce l'ho nemmeno per il gioco del calcio di oggi. Dal mio punto di vista da Italia '90 in poi si è visto il tramonto, in senso generale.
In ogni caso, non sono mai riuscito ad essere veramente attaccato ad una maglia, fedele nei secoli dei secoli eda ancora mi chiedo il perchè... la squadra per cui tifo è legata ad un solo giocatore, è stato quello a farmi innamorare, come per me i L.A. Lakers sono Magic (ed un po' Jabbar) così vale per questa squadra di calcio. In verità fin da bambino, quando ancora compravo il leggendario (ai tempi) Guerrin Sportivo, avevo una squadra preferita per ogni stato Europeo. Ero alla strenua ricerca del calcio internazionale, oggi mi rendo conto che in tempo reale può sapere tutto, dal gossip, alle squadre dilettanti del calcio estone. Una saturazione!
Quest'anno calcistico è stato caratterizzato (grazie all'avvento di Mourinho) dell'esaltazione e del protagonismo (e se vogliamo della sopravvalutazione) della figura dell'allenatore. Nel nostro gergo potremmo definirla una bolla speculativa;-)
Mi è piaciuto Leonardo, il suo professionismo, la sua solita pacatezza, ma anche una rottura della sua indole diplomatica, riuscendo a far rispettare sia la sua persona che il suo incarico, schiena dritta. Un grande Ranieri, ma chissà perchè in Italia per essere grande e per diventare una persona stimata e rispettata bisogna vincere qualcosa, non importa come, basta vincere. La signorilità, le capacità, la grande volontà, la sobrietà, lo stile valgono poco se non vinci, perchè sei etichetato come perdente. Gladiatore!
Ma sul primo gradino del podio metto Delneri, indiscusso. Il suo valore si capisce dai numeri, l'anno scorso era all'Atalanta, quest'anno alla Sampdoria. L'anno scorso l'Atalanta si salvò e la Sampdoria finì in bassa classifica. Quest'anno l'Atalanta è retrocessa e la Samp è ritornata dopo anni in Coppa Campioni. Ma è il coraggio che innalza l'uomo, ha saputo togliere in un momento delicato un rabbioso ed inconcludente Cassano, rigenerando prima la squadra e poi il ragazzo. Ha rischiato la testa. La storia ci insegna che il popolo, tra Gesù e Barabba, scelse il secondo.
Questa volta è andata diversamente, il coraggio l'ha premiato. Braveheart!
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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