23 novembre 2007

NELLA TANA DELLA VOLPE: Buddy Fox incontra... Alessandro Pazzaglia


Per quest'intervista ho voluto fare un esperimento. Ho cercato in un ambito molto tecnico di rispondere alcune esigenze che si sono palesate sia via email, che rispetto alla stretta attualita' finanziaria, sempre con lo scopo di una pura utilita' e supporto verso il lettore ed al viandante internauta che avra' l'occasione di passare da queste parti. Il tutto e' stato confezionato grazie alla disponibilita' di una persona che ho avuto la fortuna di conoscere durante i viaggi dell'estate appena trascorsa. Alessandro Pazzaglia ( a.pazzaglia2@virgilio.it ) e' un giovane emergente della nuova consulenza indipendente. Iscritto all'albo dei promotori finanziari, sceglie la strada della consulenza finanziaria indipendente per una maggiore obiettivita' negli investimenti senza conflitti d'interesse. Un traghettatore tra il risparmiatore ed il mercato. La sua bandiera e' tricolore: efficienza, trasparenza e competenza professionale. Laureato in economia e commercio, dopo le esperienze in Mediolanum ed AWD, per lui deludenti, decide che la strada migliore e' nella consulenza indipendente, scelta coraggiosa che premia sia nei risultati che nei rapporti con la clientela. E' stato uno dei primi iscritti alla NAFOP ( www.nafop.org )

1) Leggo in questi giorni che il Tesoro italiano sta riscrivendo il regolamento dei consulenti indipendenti, cioe' la nuova MIFID. Tra le novita' piu' importanti troviamo l'annullamento dell'obbligo della laurea per l'accesso all'albo. Inanzitutto possiamo spiegare sinteticamente ai nostri lettori in cosa consiste la MIFID? Secondo Lei finalmente anche l'Italia si potra' dotare di un sistema di consulenza indipendente, cioe' totalmente slegato dalle Istituzioni Finanziarie? In pratica e' veramente nata una nuova categoria?
Se devo darLe una definizione sintetica del testo della Mifid possiamo dire: la Mifid e' la nuova direttiva sui servizi d'investimento 2004/39/CE che sostituisce quella precedente cioe' la ISD (Investiment Services Directive). Questa nuova direttiva comunitaria introduce per la prima volta in Italia la consulenza finanziaria regolamentata. Mentre prima chiunque poteva esercitare la professione, era sufficiente una targhetta ed un ufficio (e forse nemmeno quello), oggi la categoria viene regolamentata: non con una semplice legge italiana, bensi' sotto lo stemma comunitario europeo. Verra' istituito un albo professionale dotato di una propria autonomia economica, statutaria ed organizzativa. Il testo e' ancora nella fase elaborativa, ma ormai alle battute finali. Il nuovo personaggio che emerge da questa direttiva e' un professionista che non opera sui mercati come puo' essere un trader, ne' fa ricerca generalizzata come ad esempio fa Lei, ma si occupa delle specifiche esigenze della singola clientela, quasi come un sarto nella preparazione di abiti su misura. La consulenza e' quindi personalizzata ed ha come oggetto l'acquisto di uno o piu' strumenti finanziari.

2) Facciamo un esempio di consulenza finanziaria indipendente: in questo momento a livello internazionale i mercati soffrono la crisi dei mutui e del credito dovuti ad una sostanziale mancanza di fiducia. Anche in casa nostra i problemi non mancano, i mutui a tasso variabile pesano sempre piu' sulle famiglie, ma la cosa piu' grave, che colpisce tutti i cittadini, e' la sottoscrizione da parte degli enti locali (comuni, province e regioni) di strumenti derivati. Quali sono le sue riflessioni su questo tipo di investimento che invece di coprire dai rischi sembra amplificarli?
I derivati sono strumenti efficienti, adatti a coprire il rialzo dei tassi d'interesse, ma possono anche produrre forti perdite (anche 100 volte il valore investito); e anche se vengono spacciati dalle Istituzioni Finanziarie come prodotti a costo zero, sono gravati da costi impliciti, che difficilmente il sottoscrittore sa prezzare. Per fare un esempio chiarificatore, se 95 e' il prezzo d'acquisto e 90 il fair value dello strumento, 5 e' il guadagno dell'emittente. Un'informazione che non viene comunicata, per cui io sottoscrittore penso che il valore reale sia 95. Io non critico il derivato in se', uno strumento che utilizzato con opzioni semplici permette la sua naturale funzione: la copertura dall'aumento dei tassi d'interesse. Sono invece critico verso gli strumenti venduti dalle Istituzioni Finanziarie che fanno assumere al sottoscrittore rischi di cui non ha la percezione, e costi impliciti difficilmente quantificabili. Molti tra imprenditori ed enti locali lamentano gia' oggi forti perdite a causa di questi strumenti, pochi purtroppo hanno il coraggio di denunciare le perdite subite, anche perche' queste perdite (nel caso dei comuni) verranno scaricate sulle giunte future e coperte dall'aumento delle tasse comunali, tra queste l'ICI: questa e' la naturale consecutio. Per riassumere in forma sintetica, le soluzioni sono: 1) quantificare le perdite/guadagni potenziali dello strumento finanziario derivato; 2) prezzare lo strumento derivato ed evidenziare i costi impliciti; 3) determinare l'evoluzione dello strumento in base alle prospettive di mercato. E qui vorrei evidenziare che di solito le prospettive del derivato vengono fornite sulla stessa base delle previsioni che l'emittente fornisce, quindi il cliente non ha la possibilita' di sapere se tali previsioni sono obiettive o meno. Per concludere, la soluzione piu' banale e' la sostituzione degli strumenti derivati speculativi con strumenti derivati a copertura dei rischi e quindi efficienti. Per questo motivo, ho messo a disposizione dei Comuni della mia zona tutta la mia buona volonta' e competenza per trovare possibili soluzioni alle diverse problematiche.

3) La terza domanda e' tradizionalmente dedicata alle previsioni, e quale migliore occasione se non quella di mettere alla prova un consulente finanziario, le sue capacita' e la sua obiettivita' di giudizio? Siamo consci delle difficolta' del momento. Si metta in gioco senza timori.
In base alla situazione macroeconomica stilata dal FMI, che vede una lieve revisione al ribasso per le economie dei Paesi industrializzati e anche l'aumento della volatilita' dei mercati finanziari, con l'indice VIX impostato al rialzo, queste sono le mie previsioni: fondi a rendimento assoluto (per qualsiasi profilo di rischio) atti a produrre ritorni slegati alle contingenze di mercato ed a ridurre la volatilita' del portafoglio diversificando al massimo l'universo dell'investimento; Obbligazioni governative a tasso fisso con duration bassa (max scadenza 2009); selezione di fondi comuni d'investimento (con extrarendimento rispetto al benchmark) con gestione attiva, esposti sul mercato americano ma con copertura del rischio cambio; utilizzo di certificati per copertura rischio Paese (personalmente consiglio quello sul Giappone che consente un rendimento positivo in seguito ai cali sull'indice, se invece alla scadenza l'indice e' piu' alto rispetto al valore iniziale, verra' restituito il capitale); strumenti legati alle commodities per beneficiare dell'andamento positivo di alcune materie prime (in particolare le derrate alimentari) e per diversificare il portafoglio; per finire legare la componente cash a strumenti efficienti. In questo caso sono stati quotati da poco due validi prodotti sul MTF: Lyxor ETF cash e Db x Trackers li EONIA Tri, che legano il rendimento al Tasso Overnight. Per concludere, la situazione attuale e' ancora irrisolta, e non sappiamo ancora quali reali effetti l'attuale crisi avra' sui mercati finanziari. Per cui mi sento di consigliare alcuni semplici accorgimenti: diversificazione (per aree geografiche e per strumenti, in base alle varie fasi congiunturali), riduzione dell'azionario e soprattutto, da "buon padre di famiglia", sempre ed ancor di piu' in questo momento, molta prudenza.

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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