02 agosto 2006

DOLLARO $ studio personale$


Nella prima puntata, ho fatto una cronistoria delle mie operazioni sul Dollaro. Di come e' iniziato questo studio, cosa mi ha ispirato, quali erano le tendenze negli anni, ed i pensieri e le previsioni che mi spingevano ad agire in un certo modo.
E' il caso ora di entrare nei dettagli specifici, nelle motivazioni che (sempre secondo me, e lo specifico) mi spingono a pensare che il momento giusto sia vicino, sempre piu' vicino, tanto da farmi esporre una scadenza, per la mia attivita', e per la riuscita dello studio: fine 2007. Premetto, non voglio essere catastrofista come l'economista Prestowitz, il quale prevede una caduta del Biglietto verde in stile Impero Romano. Cioe', una caduta della valuta, dovuta alla fine dell'egomonia mondiale della potenza economica degli Stati Uniti, all'arembaggio delle sempre piu' potenti Cina ed India, agli squilibri che dominano l'economia USA, insomma ad uno di quei normali avvicendamenti che si sono letti sui libri di storia. Cindia (Cina ed India) sara' il nuovo Impero che dominera' il mondo? Gli Stati Uniti affonderanno nell'inchiostro rosso che sempre piu' tende ad aumentare verso soglie di allarme? Sono molti gli economisti e non che prefigurano scenari apocalittici per l'Impero Americano e la sua economia, la mia mente non puo' arrampicarsi su quelle vette, ed anche se sono stato definito un Visionario (nel senso buono del termine), non voglio cadere nel ridicolo con previsioni catastrofiche da fine del mondo o simili. Atteniamoci a delle conoscenze basilari, a definire scenari di "breve" termine, gia' essi piu' che complicati. Chi mi conosce, sa benissimo che uno degli indicatori finanziari principali che osservo, e' quello relativo ai FLUSSI DI CAPITALE. Un dato che, credo, diventera' di moda nei prossimi mesi. Gli Stati Uniti necessitano di notevoli entrate di capitali quotidiane che servono al sostenimento dell'enorme Deficit Commerciale. La teoria che ormai tutti conoscono, il Consumatore USA compra la merce d'importazione asiatica/cinese (quindi allargango il deficit commerciale) e la Cina lo sostiene comprando titoli di stato USA che finanziano il debito. In parole povere la Cina concede il credito per gli acquisti americani (sembra quasi una bestemmia). Negli ultimi mesi si sono notate le prime crepe preoccupanti. Tra le righe dei flussi finanziari entranti in America si e' notata sempre piu' debole la mano pubblica asiatica. In pratica, le banche centrali di Cina e Giappone stanno effettuando sempre minori acquisti di titoli di stato USA. Cosa vuol dire? Si puo' azzardare la tanto acclamata diversificazione valutaria, il risparmio del ricco surplus asiatico non ha piu' un unica direzione, cioe' l'altra sponda del Pacifico, ma ora si dirige verso la meno robomaente (in fatto di crescita) ma piu' solida (in fatto di bilanci) economia Europea. C'e' un altro punto che mi sta molto a cuore, ed e' quello relativo al Consumatore Americano, che negli anni passati io ho tanto glorificato. Tutti avranno notato la sensibile frenata dell'economia a stelle e strisce, resa pubblica dall'ultima rilevazione del PIL. Puo' sembra azzardato parlare di prossima recessione, se non adirittura mettera al rischio di gogna pubblica, potrebbe infatti rivelarsi l'ennesimo falso segnale. Io mi limito a parlare di normale rallentamento ciclico. Pero', c'e' un grande PERO', da inizio anno, mi sono fissato sul fatto che proprio quest'anno (per molti ragioni che spiegheremo prossimamente) il glorioso Consumatore USA, la colonna principale della struttura economica Americana possa cedere, se non adirittura piegarsi. Ed e' proprio questo il dilemma che affolla le notti del Professorotto Bernanke. Continuare la stretta amentando lo scricchiolio delle colonne, o fermarsi con il rischio che l'inflazione da Petrolio galoppante rovini l'equilibrio accademico?

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