11 agosto 2005

WEEKEND'S STORY: non si finisce mai di imparare
Qualcuno in questi giorni di pausa agostana avra' sicuramente dato una piccola occhiata al cambio e, quale sorpresa? L'Euro (ma anche la Sterlina e soprattutto lo Yen) sono in ottimo recupero. Ma come?! L'economia USA e' forte, l'occupazione e' in costante miglioramento e soprattutto i tassi Fed sono in costante, misurato, aumento. Come puo' essere allora che il Dollaro, invece di rafforzarsi, cede?!
A volte, bisogna anche viaggiare di immaginazione, o meglio interpretazione, e siccome il pianeta valutario e' uno di quelli che si presta alle piu' disparate giustificazioni, io provo semplicemente a esporre la mia idea, guarda caso, viva la noia, e' piu' o meno sempre la stessa.
L'America vive, cresce, consuma, senza essersi ancora curata.
Ora non voglio parlare delle fluttuazioni di breve del cambio. Siamo partiti da 1,35, scesi fino a 1,19, la risalita ora sta portando alla zona calda di 1,25/1,27 li' si decidera' il da farsi, molti dati potrebbero essere gia' scontati, e poi si avvicina settembre, il mese del ritorno, mese in cui avremo l'ennesimo anniversario della tragedia delle 2 Torri con tutto quello che esso comporta, ma soprattutto le elezioni politiche in Germania ed in Giappone, che sicuramente avranno ripercussioni sui principali rapporti valutari con il Dollaro.
Lasciamo ancora per qualche tempo in disparte le fluttuazioni valutarie, e concentriamoci sull'aspetto economico. Il Petrolio continua instancabile la sua salita, una cavalcata che prima o poi trovera' ansimante la sua sosta, forse troppo tardi, perche' questi aumenti del greggio, uniti ai continui e misurati rialzi da parte della Fed, presto o tardi andranno ad intaccare il portafoglio ormai munto del risparmiatore americano. Finche' il prezzo saliva, ma i tassi d'interesse rimanevano piatti, l'onere per il consumatore non era pesante, il continuo indebitamento, tramite il rifinanziamento dei mutui, era un serbatoio senza fondo, ma ora, sembra entrare sabbia nel motore, ed il meccanismo potrebbe incepparsi.
Nonostante le spinte deflattive provenienti dai muscolosi paesi d'oriente, sembra che l'inflazione possa ora rialzare la testa con maggiore decisione. Inflazione piu' alta, con un'economia (quella USA e cinese) che continua a correre come un locomotore mai domo, richiede tassi piu' alti.
Ed e' proprio quello che Greenspan, certosinamente, sta facendo. Non credo ad un'accelerazione del passo, ma un cosi' costante aumento dei tassi, unito ad un maggiore costo alla pompa, puo' sfiancare da un lato il consumatore e dall'altro lo stato USA.
Lo stato USA??? Eh si, perche' l'aumento dei tassi d'interesse, porta ad un maggiore servizio sul debito. Si proprio il DEBITO, il vero problema americano. Ma e' solo un problema degli Stati Uniti? No, sono molti gli stati con problemi di bilancio, pero' e' bene fare una distinzione... c'e' Debito e debito.
Ritornera' il giorno, in cui gli occhi dei cambisti si rifocalizzeranno sull'inchiostro rosso del debito americano. La voragine dei conti con l'estero e' la ragione principale della debolezza congenita del biglietto verde.
La ragione principale? Si e no. Certamente, una bilancia corrente in deficit alto e costante non aiuta la valuta. Ma perche' allora un altro dollaro, il dollaro australiano, ha guadagnato anch'esso rispetto al DOLLARO Usa e negli ultimi anni ha piu' o meno "tenuto botta" con l'Euro?
La domanda e' legittima perche', per quanto riguarda i deficit esterni, l'Australia non ha nulla da imparare dagli USA. Non solo il deficit corrente (con l'estero) australiano e' elevato, ma e' cronico! E' andato avanti quasi ininterrottamente per tutto il dopoguerra, e ha portato il debito estero australiano a livelli del 60%-70% del Pil, contro il 25-30% degli Usa.
La spiegazione sta nell'altro deficit. Il deficit esterno ha una controparte contabile nei deficit interni. Se un Paese, come suggerisce l'esistenza di un disavanzo corrente, consuma piu' di quel che produce, vuol dire che famiglie, imprese e Stato consumano piu' di quanto producono. Quali dei tre grandi soggetti e' responsabile dello sbilancio esterno? I privati o il pubblico?
La grande differenza tra USA e Australia e' che in America il bilancio pubblico e' in Deficit, in Australia e' in Surplus! Insomma, le decisioni di spesa che portano al disavanzo corrente sono prese in Australia dagli adulti consenzienti del settore privato, mentre in America sono prese dal settore pubblico. Se l'eccesso di spesa e' del settore privato, quelle decisioni sono reversibili e in ogni caso suscettibili di correzione da parte della politica economica (del governo). Ma se e' la stessa politica economica (lo Stato) a creare gli scompensi fondamentali le correzioni sono piu' difficili.
Se il presidente Bush ha introdotto tagli fiscali che i conti pubblici Usa non si possono permettere (purtroppo l'esempio di Bush ha fatto scuola...) e non vuole tornare indietro, le tensioni di uno squilibrio insostenibile si dovranno scaricare da qualche parte, e l'unico "candidato" e' il DOLLARO.
Del meccanismo di correzione della valuta (svalutazione) parleremo un'altra volta, anche perche' questo minestrone economico e' gia' duro da digerire.
Pero' vorrei aggiungere un'altra piccola (grande) differenza tra l'Australia e gli USA.
Il mercato australiano e' libero, le aziende sono sul mercato e difficilmente vengono messi degli ostacoli alle aziende estere che vogliono comprare "pezzi d'Australia", cosa che non succede nel libero (?) mercato Americano (e poi si critica l'Italia!); gli esempi li abbiamo visti qualche tempo fa: le difficolta' nella vendita dei pc IBM alla Lenovo (Cina), il veto posto alla vendita delle Unocal sempre ai cinesi, ed anche nel comparto degli elettrodomestici sono stati posti degli ostacoli insormontabili. A differenza che a casa nostra, negli USA e' intervenuta la politica, che per giustificare i veti posti allo straniero ha definito le aziende americane come strategicamente importanti per la nazione.
Ora, sappiamo benissimo, che nel futuro prossimo gli USA saranno il terreno di conquista della nuova potenza cinese, molte saranno le imprese americane che cambieranno bandiera d'appartenenza, non sara' possibile per il Congresso statunitense porre ulteriori blocchi, questo perche' le munizioni cinesi sono enormi, e soprattutto perche' gran parte del debito americano si trova nelle casse della Banca Centrale Cinese.
In caso di ulteriori, forti barriere, i ricatti saranno all'ordine del giorno.
In settembre, il premier Cinese fara' visita alla Casa Bianca, e' probabile per quella data un nuovo gesto benevolo e distensivo verso il paese ospitante. Una nuova rivalutazione dello Yuan?
Probabile, ma non sara' un dovere...

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