14 agosto 2005

ARROSTO DI FERRAGOSTO?
"Berlusconi come Nerone, che suonava la cetra mentre Roma bruciava?
Siamo alla vigilia di ferragosto (l'estate l'adoro, ma questa festa proprio non mi tocca, quindi invece della bolgia, preferisco il lavoro, anche perche', il lavoro certo non manca), un agosto per nulla caldo a livello di temperature, bollente invece quello della finanza e della politica italiana, per non parlare delle temperature elevate sul Petrolio.
Il nostro Paese e' in preda allo scandalo finanziario piu' grave dopo il tracollo di Parmalat, e se in quella vicenda la poltrona di Fazio mitemente traballava, ora rischia di rovesciarsi facendo capitombolare il re e la sua corona.
Molti si chiederanno: "perche' con la caduta di Cirio e Parmalat la borsa Italiana prendeva sberle a destra ed a manca, ed ora con questi scandali che coinvolgono gran parte del sistema finanziario la borsa adirittura sale?"
La risposta potrebbe essere racchiusa in una parola: SENTIMENT.
L'elemento che considero sempre come il piu' importante, le cose bisogna sentirle, certo l'analisi economica e' importante, l'analisi tecnica altrettanto, ma il fiuto il sentiment devono essere nelle vene, spero sempre di avere questo dono, ma a volte mi accorgo che forse e' una pia illusione.
Mi ero ripromesso di non parlare di politica di non esprimere opinioni personali forti, ma dopo le enormi sciocchezze lette in alcuni giornali proprio non riesco a tacere.
Ho iniziato a parlare dell'emersione del fenomeno Ricucci con la rubrica "Ricucci il superphonato" credendo di vedere nel personaggio qualcosa che avrebbe potuto sconvolgere la foresta pietrificata, qualcosa che avrebbe potuto scatenare l'esplosione della finanza racchiusa nelle roccaforti di RCS-GENERALI-MEDIOBANCA, e non certo per ammirazione personale nel personaggio. Simpatico, si certo puo' sembrarlo, bonaccione, ma non provo simpatia per una persona che si erge a paladino della trasparenza, dell'etica e dell'onesta quando invece le ultime sue speculazioni hanno dimostrato di essere un plateale evasore. Qui non si parla di piccole entrate da duro lavoro, ma di alta speculazione, milioni di euro realizzati in poco tempo, chissa' con quali soldi sono stati effettuati gli investimenti, poco mi importa, ma le plusvalenze realizzate devono essere tassate, devono entrare nelle casse dello stato che in questo momento ne ha gran bisogno. L'evasione in questo caso e' intollerabile!
In questi momenti si grida allo scandalo per intercettazioni telefoniche private, forse abbiamo totalmente dimenticato di cosa e' successo all'epoca dei Sindona, dei Calvi, quando Cuccia vivaddio imperava. Sono passate crisi petrolifere, l'euforia tecnologica, recessioni, boom economici, ma lo stile made in italy non e' affatto cambiato.
Lo devo ammettere un po' non mi dispiace, le spy story sono sempre di gran fascino ed io mi nutro di questo, ma esiste stile e stile, personaggio e personaggio.
C'e' chi ha voluto alzare troppo la testa, ha voluto sgallettare, ha peccato di presunzione, qualche elefante si e' offesso ed ha deciso di muoversi creando un terremoto.
Chi? Io credo che uno dei maggiori fautori dell'opera sia Geronzi. Ricordo solo due anni fa, quando il caro amico Duca puntava con fermezza sul tramonto del personaggio, le ragioni erano a suo favore, indagini giudizarie con il titolo Capitalia che traballava sui 2 euro. Anche il mio Maestro con una certa decisione puntava al target di 1,5.
Bud Fox timidamente, cercava di mitigare la foga: "Geronzi e' una volpe (altro che il sottoscritto), Geronzi e' duro a morire, non credo che il titolo cadra'".
Oggi siamo quasi al target di 5 euro, e non e' detto che l'imperatore Geronzi, con la sua Capitalia non si pappi in un sol boccone quel brutto anatroccolo mai diventato cigno, la Banca Pop Italiana di Fiorani.
Ora la partita Antonveneta e' tutta da rigiocare, ma credo che quelli di ABN rimarranno a bocca asciutta, e allora dove potranno dirigersi per rivalersi? Tenendo presente che gli olandesi sono grossi azionisti di Capitalia e' facile capire quale sara' il bersaglio d'autunno. Ma e' altrettanto facile capire che anche li' avranno vita dura, visto il curriculum sopra esposto dell'imperatore Geronzi. In ogni caso, credo che Capitalia sara' un titolo su cui puntare prossimamente.
Su RCS e' difficile capire quello che succedera', la partita sara' dura, ed uno scontro stile resa dei conti e' possibile, con ripercussioni (come abbiamo gia' potuto assaggiare) su Mediobanca e Generali.
La polita ormai e' dentro con tutte e due le scarpe e la vicinanza delle elezioni porta una maggiore pressione. Ho iniziato ad interessarmi di RCS e dei suoi protagonisti quando il titolo viaggiava poco sotto i 5 e quando ancora poco inchiostro si sprecava sui giornali nazionali, la mia idea era che dietro Ricucci ci fosse qualche testa pensante e qualche tasca pesante.
Oggi quando l'inchiostro scorre a fiume e come sempre accade anche straparlando, o meglio "strascrivendo", tutto diventa brodo buono per questo minestrone che scotta ormai sempre di piu'.
L'Italia non e' cambiata come dimostrano questi scandali finanziaria, ne' dimostra di essere cambiata quando pensa alle soluzioni economiche per affrontare le nostre crisi sempre piu' strutturali.
Irresponsabili i politici che parlano di ritorno alla Lira, irresponsabili, pigri, passivi quelli che pensano che la soluzione dei nostri mali sia una concorrenza svalutativa.
E' di qualche giorno fa l'ennesima bocciatura del nostro debito da parte delle societa' internazionali di rating. Se l'Euro e' stato un male ed un'occasione per sciacalli in tanti aspetti, e' una rete di sicurezza nei casi sopra citati. Cosa pensate sarebbe successo se invece dell'Euro avessimo ancora la Lira, come minimo i tassi salirebbero all'istante su posizioni a due cifre.
Come pensate si troverebbero le tante famiglie che hanno stipulato mutui sulla casa a tasso variabile? Allora si, il rapporto Italia=Argentina, che Amato tanti anni fa aveva prospettato, avrebbe molti motivi per manifestarsi a realta'.
Ne' da destra ne' da sinistra ho sentito motivazioni, progetti, idee plausibili per uscire da questo tunnel strutturale, infinito. Certo, devono essere portate molte regole ad una globalizzazione a volte benefica a volte ancora acerba e ancora in molti aspetti maleducata, ma ci vuole maggiore disciplina, maggiore sacrificio, buona volonta' senza creare illusioni e false speranze.
Perche' come e' accaduto a molti, chi viaggia sopra le proprie disponibilita', prima o poi paga... sempre, i nodi si sa, prima o poi vengono al pettine.
Dopo essermi tolto questo peso dallo stomaco, sperando di non averlo, per telecinesi, spostato nel vostro, cerchiamo di parlare di Borsa.
Il Petrolio ormai sembra diretto verso la quota 70$ e quel target provocatorio che ho esposto l'anno scorso, 80$, non sembra piu' ormai una chimera.
Attenzione pero', come ho detto piu' volte, il rialzo sempre piu' ostentato, dei titoli petroliferi o pseudo tali non puo' durare all'infinito, solo nelle menti degli incauti/avidi risparmiatori abita questa prospettiva. Una bolla petrolifera? Difficile da dire. Trovare un target di picco delle quotazioni petrolifere e del Petrolio e' un esercizio inutile quanto possibile di derisione pubblica.
Certo e' che un Petrolio in continua e prima o poi ansimante salita (con l'aggiunta di tassi d'interesse crescenti) ha un'oscura faccia della medaglia, quella di una possibile Recessione che a sua volta porterebbe ad un brusco raffreddamento delle quotazioni petrolifere, insomma un cane che si morde la coda. Forse e' proprio per questo che le compagnie petrolifere sono ancora caute nell'accelerare sugli investimenti per gli ammodernamenti degli impianti e per una maggiore efficienza.
Prima o poi la corsa si fermera', questo mio pensiero l'ho gia' espresso, nuovi giacimenti possono essere scoperti (il Canada' e' ricco di opportunita') e le maggiori preoccupazioni portano ad una accelerazione nello sviluppo delle nuove fonti, sicuramente necessarie per la nostra qualita' della vita e per il nostro ambiente.
Pero' dobbiamo guardare al presente, le pressioni rialziste sul Petrolio non sembrano finite, le variabili a sfavore sono pressanti: possibili attentati in Arabia Saudita, preoccupazioni metereologiche nel Golfo Messicano etc etc.
In piu' dobbiamo aggiungere la forza dell'Oro che e' pronto a raggiungere nuovi massimi.
Gli scandali interni al nostro Paese potrebbero essere un altro freno.
E non per ultimo, lo storico avvenimento che sta avvenendo in Israele, su cui voglio essere molto ottimista.
Qui stiamo parlando di possibile correzione, vedremo quale sara' la reazione del mercato ai prossimi picchi (se ci saranno) petroliferi. Continuo a considerare il mese clou OTTOBRE, sia dal punto di vista finanziario, sia da quello economico.
I miei target sugli indici sono gia' noti.
Lunedi' 15 e Martedi 16, come da "Calendario del Volpino" saranno giorni molto importanti per le evoluzioni delle BORSE/VALUTE/TASSI.
Nessuno ha la sfera magica, ma io credo che i massimi non siano stati ancora visti.

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