25 agosto 2005


Oggi e' un brutto giorno, un giorno triste per le persone che hanno un cuore e lo sanno usare , per le persone che hanno un animo, dei valori, dei sentimenti, degli ideali e che sanno anche sognare.
Oggi e' morto Ambrogio Fogar, io la ammiravo, come Zanardi e' uno che ci ha messo sempre passione in quello che faceva, ma soprattutto amava la vita, la mordeva senza mai mollarla... fino all'ultimo.
Non ho altro da aggiungere, vi lascio con alcuni suoi pensieri, da non dimenticare mai...

"All'inizio ho pensato molte volte di morire, ho pregato le mie sorelle di portarmi in Olanda per farla finita. È difficile accettarsi quando non sei più quello di prima: ogni impulso è una frustata, ogni desiderio una ferita, nelle mie condizioni devi chiedere aiuto anche per grattarti il naso", dice in un'intervista al Corriere della Sera.Ma se il suo spirito indomito sembrava fiaccato, pure Fogar trova,con il tempo, forze sconosciute alle quali aggrapparsi. E così inizia la sua battaglia,solitaria, anche se aiutato dalla famiglia, ad un male terribile e crudele.Racconta ancora: ""È la forza della vita che ti insegna a non mollare mai, anche quando sei sul punto di dire basta - spiega -. Ci sono cose che si scelgono e altre che si subiscono. Nell'oceano ero io a scegliere, e la solitudine diventava una compagnia. In questo letto sono costretto a subire, ma ho imparato a gestire le emozioni e non mi faccio più schiacciare dai ricordi. Non mi arrendo, non voglio perdere..."."Le parole di una tempra indomita, non piegabile."C'è una vita che continua e non posso dire che la mia sia noiosa o monotona".Sono le parole di un uomo che nonostante tutto non molla.E così decide di partecipare ad un giro d'Italia in barca a vela, dimostrando che nulla è impossibile, nemmeno per un ammalato nelle sue condizioni. Scrive libri, detta articoli, diventa attivista di Greenpeace nella difesa delle balene.""Quando sei così, non hai alternative. Più del coraggio serve la speranza, la fede in Dio, la forza che ti dà una persona amica"
Non arrendersi, mai.

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