2005 2^ parte
...la vera sfida dell'anno appena iniziato e' il rientro degli squilibri.
Il problema non e' la presenza di queste anomalie negli USA, sono la conseguenza dell'ancora irruente crescita, bensi' la loro insostenibilita'.
Il corpaccio americano non ha ancora smaltito gli eccessi del 2000, anzi, grazie alle portentose manovre di politica economica (prima ) e di bilancio (poi), la crescita ha subito solo una pausa, ma un corpo per guarire non ha necessita' vitaminica, questa puo' ridare nuova energia ma di breve durata, effimera, sono invece necessari degli antibiotici. Quello che mi chiedo, e' l'effetto che questi avranno quando colpiranno?
Recessione? Svalutazione? O blanda convalescenza?
Quello che io spero, e che piu' volte ho ripetuto, e' che la crescita USA non si debba fermare, ma rallentare, e che entri in campo una ripresa veritiera giapponese, ma soprattutto un deciso contributo europeo, perche' avvenga sono necessarie pero' delle serie riforme.
I mercati azionari inziano a dare i primi segnali, l'Europa al sorpasso degli USA, decoupling? L'obbligazionario pero' segna ancora debolezza, i tassi sono ai minimi storici e' certo questo non e' un segnale di prossima ripresa economica.
Potrebbe pero' esserci una sorpresa, chi mi conosce ricorda benissimo le critiche dalla fine del 2000 verso l'atteggiamento tedesco, nonostante i dati, allora, e le opinioni del tempo, mi davano contro, abbiamo visto tutti cos'e' successo. Oggi pero' la situazione sembra mutare, la ristrutturazione potrebbe dare i suoi frutti, e la Germania potrebbe essere l'asso nella manica europeo, e quindi l'indice DAX potrebbe regalare grandi soddisfazioni ai risparmiatori. DT, SIEMENS & c. lustrati, pronti al rilancio delle quotazioni.
Ed il DOLLARO?
Alla fine del 2004 sembrava caput mundi, ed invece con lo scoccare del nuovo anno le cose sono improvvisamente cambiate. La mia previsione rimane immutata, il DOLLARO rischia la debolezza per ancora molto tempo, ma potrebbe limitare la sua caduta.
Greenspan e' (purtroppo) sempre piu' vicino alla scadenza del suo mandato, nelle sue mani si trova il testimone dell'equilibrio, l'inflazione ancora non e' una minaccia, e la risalita blanda dei tassi sembra con una crescita rallentata ma stabilizzata sembra il traguardo da raggiungere, ma cosa accadra' nel fatal momento del passagio di testimone? Quale porta si spalanchera' di fronte a noi?
Si spera sempre che prevalga il buon senso, e che l'ansia del nuovo incarico non pervada il nuovo timoniere, anche perche' il gioco potrebbe farsi molto piu' duro....
buddy
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