email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox
21 Settembre, Estate bruciata dal Sole, è già scomparsa.
Cadono le foglie, è l'autunno che bussa, ma a Milano sembra un fiorire di rialzi. E' finalmente arrivata la Primavera della finanza?
2016, in un anno turbolento, tutto sommato è stata un'Estate tranquilla. Niente catastrofi, niente crolli dei mercati, niente uragani, si è vero c'è stato un forte terremoto, un evento tragico, eccome, che purtroppo in Italia per i motivi che conosciamo si amplifica sempre più. Ma per quanto riguarda i nostri temi, niente di quanto era stato previsto dalle cassandre che fanno terroriso ininterrotto, nulla di nulla si è verificato.
Fine del mondo, sarà per la prossima volta.
Per me è stata un'Estate un po' meno tranquilla. Come vi sarete accorti, non mi riesce più di aggiornare con costanza questo storico blog, poco male, anche i fedelissimi si sono stancati. Nessuno più commenta, pochi leggono e anche come email non c'è male, forse una alla settimana. Meglio così nessuno piangerà, nessuno soffrirà, l'addio sarà più dolce, un tramonto delicato.
Il terremoto l'ho sentito, fortunatamente solo di striscio, peggio è andata a uno dei miei cani che ora è ammalato, speriamo di risolvere, è forte, ce la faremo.
E poi, tra le tante grane, c'è anche quella di Facebook, ringrazio pubblicamente chi mi ha fatto bloccare. Oggi il mondo va così, si alza la voce da dietro lo schermo, così si è più forti. Purtroppo il mondo è sempre più dei vigliacchi, di chi per ostacolare l'altro invece di provare ad essere migliore, pensa sia più facile e onesto, azzoppare il prossimo.
Sai cosa dico, senza Facebook si sta molto meglio. Si va avanti lo stesso.
Non ho altro da aggiungere, se non le cose che scrivo ogni settimana, avanti senza paura per nessun catastrofismo, nessuna paura dalla Yellen, nè da Draghi, nè dal referendum di Renzi e nemmeno di Trump, anche se conosco molte persone che lo danno già per vincitore.
Che altro? Invece di aggiungere ulteriori sciocchezze, vi lascio con qualche pezzo di "Panino e Listino" e con la solita grande colonna sonora. Anche Barisoni vi fa ascoltare pezzi così?
Ps. domani su "Panino e Listino", il ritorno di "HOTEL CALIFORNIA" e tante altre chicche. Siamo in rampa di lancio.
LIBERO 15 settembre 2016
Il più astuto tra i mortali, un dannato nell’oltretomba.
Questo per la mitologia era Sisifo, condannato per l’eternità a rotolare un
macigno sulla china di una collina e una volta arrivato in cima, ricade giù a
valle. Detto in parole semplici un fa e disfa, una fatica immane per non
ottenere nessun risultato. Questo sembra essere il destino dell’Italia e del
suo indice di Borsa il FTSE MIB. Sono infatti ormai più di 6 anni che l’economia
tenta di riagganciare la ripresa ritrovandosi in pugno solo una manciata di
decimali. Sono ormai 7 anni che Piazza Affari tenta di prendere la rincorsa per
riavvicinare i prezzi dell’era Lehman (prezzi che alcune borse hanno già
riacciuffato) e ogni volta, raggiunta la metà della vetta, si ritorna a valle.
Qualcuno l’ha definita la “sindrome giapponese” o “nikkeizzazione” ovvero, un’Italia
che economicamente assomiglia sempre più al Giappone: deflazione, Pil anemico,
debito pubblico stellare e la borsa di Milano che sta ricalcando il solco
lasciato dall’indice di Tokyo: 20 anni tra discesa e estenuante laterale prima
di rivedere una ripresa concreta.
A tutto questo si aggiungono le parole e i giudizi
“interessati” e non richiesti degli amici americani, che su una cosa però hanno
ragione: il referendum sarà l’ago della bilancia tra una fine d’anno sprint e
uno sprofondo rosso natalizio. Piaccia o non piaccia questo governo, sappiate
che le cose sui mercati stanno così. Ma gli amici americani, vorrei dare
anch’io un consiglio, ed è quello di guardare attentamente alle cose di casa
loro, nello specifico alla traballante corsa (ad ostacoli) alla Casa Bianca,
che ai mercati fa più paura di un infimo rialzo dei tassi. Ricordiamoci cosa ha
prodotto l’esperienza del 2000 tra Bush e Gore, pochi forellini nelle tessere
crearono una voragine nelle borse. Però se ci pensiamo bene, nonostante tutti i
traumi vissuti in un 2016 sciagurato, e se ripensiamo a come stavamo nel 2008
quando il fallimento di Lehman fece pensare a molti all’estinzione del sistema
finanziario mondiale, tutto sommato oggi non stiamo così male. Abbiamo
resistito all’attacco di un esercito di cigni neri (animale simbolo della
catastrofe), i mercati tengono il ring e non vanno ko. Se continua così il 2016
si può trasformare da anno della paura, alla più grande farsa ribassista,
ovvero l’occasione d’acquisto prima del grande rialzo. Sisifo spingi più su.
PIAZZA AFFARI: con paura ma si torna su. Supporto
16.000, ma anche 16.500 potrebbe bastare.
MPS: più che del Morelli banchiere, per capire
questa banca ci sarebbe bisogno di Raffaele Morelli lo psichiatra. Battute a
parte, la “benedizione” sul nome è arrivata da JP Morgan, dunque la sentenza è
emessa, la banca sarà venduta a una big, credo a prezzi molto superiori agli
attuali. Ultimi sacrifici.
SAES GETTERS: superstar nel 2015, ottimo titolo
anche per quest’anno. Confermo che i semiconduttori sono molto caldi, e la Saes
può essere inserita nella categoria. Considerate anche le risparmio.
BET: ormai questo titolo è il mio biglietto da
visita, quando mi chiedono cosa comprare, BET è la risposta. Siamo sempre in
rampa di lancio, ogni momento è buono.
STM: insisto, che bel titolo.
WALLY: 8 anni dopo LEHMAN BROTHERS, sembrava
l’apocalisse della finanza, e invece siamo ancora qui. Stiamo meglio, stiamo
peggio? Non lo so, quello che vedo è un Dow Jones che vale il 40% in più
rispetto alla vigilia del 15 settembre 2008. Cari catastrofisti la fine del
mondo è rinviata, ancora una volta. Nel breve ancora un po’ di volatilità.
LIBERO 8 settembre 2016
Volatilità e rischio sono sinonimi?
Se c’è una cosa positiva che portano le crisi
finanziarie, oltre a ripulire da tutta la tossicità che inevitabilmente la fase
espansiva porta con se, è l’insegnamento e la comprensione della materia.
Sembra un paradosso ma è così, perché la crisi paralizza l’entusiasmo, ferma e
permette di riflettere e conoscere ciò di cui prima forse non conoscevamo il
vero significato.
L’economia e la finanza negli ultimi anni sono
entrati in maniera preponderante nella nostra quotidianità, provate a pensare a
tutti i termini nuovi che avete imparato. E’ vero, non tutti sono stati
spiegati in modo corretto, lo SPREAD ad esempio, per semplificare è stato
associato al BTP/BUND, quando in verità il termine spread è tecnicamente la
differenza di prezzo tra due diversi prodotti in concorrenza, in questo caso il
titolo di stato italiano e quello tedesco. Ma non è l’unico caso inesatto, un
altro è di uso più comune tra le gestione e riguarda il significato di due
termini che spesso, sbagliando vengono accomunati. Quante volte vi è capitato
di sentir dire: in questo momento c’è il rischio volatilità? Ma la volatilità è
un rischio?
La confusione e l’associazione dei due termini in
passato è stata foriera di parecchi errori. Il più eclatante fu alla fine del
2011, quando il nostro BTP raggiunse un rendimento intorno al 6%, al
risparmiatore che voleva cogliere l’occasione, spesso veniva detto che il
titolo era rischioso perché troppo volatile.
Caso totalmente inverso per i bond Argentini, che
con rendimenti superiori al 10% erano un rischio, ma siccome non avevano
volatilità venivano venduti con leggerezza e senza cautele anche ai piccoli
investitori.
Ma c’è una caso ancor più eclatante che da alla
volatilità un valore inesatto, ed è quello inebriante delle borse in bolla, un
alternarsi di vistosi rialzi e altrettanti ribassi che per gli investitori
viene considerata un’occasione in luogo di un pericolo. Il problema della
volatilità è che quando entra in campo porta con se anche l’emozione fonte di confusione.
Il sigillo su tutto lo mette Warren Buffett quando
dice che “la volatilità non è un rischio, non nel breve termine. Se i soldi vi
servono entro due anni, lasciate perdere gli strumenti come le azioni, ma se
avete a disposizione 10 anni, la volatilità non dovrebbe nemmeno toccarvi”.
La strada dell’apprendimento finanziario è ancora
molto lunga.
PIAZZA AFFARI: ammetto che gli ultimi su e giù hanno
messo in crisi anche me. Ma ogni volta che succede ricordo sempre la mia
massima “lo scetticismo e la diffidenza sono il miglior carburante per il
rialzo”. Siamo sopra 17.000, e ci siamo tornati senza motivi particolari.
Questo significa che il rialzo può continuare anche senza l’aiuto di san Mario
Draghi.
STM: quelli di Bank of America parevano aver
bocciato il mio giudizio positivo sul titolo. E chissà quanti stop loss saranno
scattati sulla discesa di venerdì. Che peccato! Perché in queste fasi i giudizi
negativi, sono spesso la scusa per le fisiologiche prese di beneficio. Bene ha
fatto chi ha tenuto, meglio ancora chi ha colto l’occasione per accumulare.
UNICREDIT: chiudiamo sempre sopra 2,30. Bene così,
in marcia.
CHL: qualcuno ha commentato “si stanno risvegliando
i titoli ciofeca”. Questo è uno dei miei scheletri nell’armadio, chi non li ha?
Attenzione ai facili entusiasmi, svariati titoli stanno salendo a razzo senza
motivi validi, se non le quotazioni rasoterra.
AEDES: secondo Intermonte il titolo vale molto di
più. Come non essere d’accordo, è nella lista dei miei “magnifici 7”.
7 commenti:
Ciao Buddy, grazie per aver aggiornato il blog :-) Spero che il tuo cane si riprenda presto!
Paola
Io sono sempre qua, sto in silenzio e qusndo scrivi leggo.
Non abbandonarmi magari aggiorna solo quando sei in edicola.
Quello che compro lo compro x quando andro in pensione, quindi anche + di 20 anni posso aspettare, speriamo che la cascina regga con dentro il fieno.
Ciao
Andrea
Non ti perdiamo di vista neanche sul blog.
PAtrizio
Sono stato due ore a scrivere un commento mieloso e poi non lo pubblica...
La sintesi era non mollare!!!!
Appena ti ho dato il mi piace su facebook ti hanno bloccato..azz porto sfiga
Ciao
Ciop
...che sarebbe stata un'estate tranquilla...l'avevi detto!
....stasera venerdì 23 settembre ore 21.09 TWITTER PIU' 21,9%..
l'avedi detto!
Manca solo APPLE all'appello ,-)
A presto
Abigmountain
Quanto pagate di commissioni sugli eseguiti di azioni italiane?...e su quelle straniere?...
Grazie, ciao.
Arturo.
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