28 settembre 2016

IL RITORNO DEI ROTTAMATI: TRA TRUMP E CLINTON, SCELGO CORBYN



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 




1980, c'era una volta Reagan, e con lui l'inizio di una nuova epoca, grandi speranze e grande energia. Di la dell'Oceano Atlantico, perchè di qua, soprattutto in Italia eravamo impegnati in altri delicati impicci. Del personaggio ce ne siamo accorti qualche anno dopo, con Craxi, ma erano forme diverse, lo stampino giusto è arrivato 15 anni dopo con Berlusconi, ma erano passati 15 anni appunto, un po' tardino.
Poi è stato il momento di Clinton e Blair, i comunisti belli e liberali, hanno liberato un po' tutto, anche le cose che dovevano rimanere regolamentate, troppi soldi e troppa avidità hanno portato una purga all'anima, una purga morale. E' arrivato Obama, l'uomo della speranza, la riscossa di chi ha subito per anni e che ora ha l'occasione di prendersi una rivincita. E' andata come andata, lo sappiamo, per alcuni bene, per altri un fallimento.
Noi in Italia la nostra rivoluzione, la nostra purga l'abbiamo attuata con la rottamazione, termine che trovo orribile se accostato all'essere umano, ma tanto oggi che importa i termini si collocano a piacimento, un po' come i vestiti, ci si mette quello che piace, è la liberalizzazione infinita, ma non vera libertà.
E cosa ha portato la rottamazione? 
All'estero ha portato casi clamorosi, ovvero la risurrezione di quelle che possono essere considerate delle cariatidi della politica, perchè ad esempio negli Stati Uniti, l'avamposto di ogni rivoluzione moderna è emerso Sanders, un senatore di 80 anni che è stato votato e osannato non da un elettorato di coetanei pensionati, ma dai giovani, schiere di giovani che volevano fosse lui il nuovo presidente degli Stati Uniti dopo Obama. E poi c'è l'Inghilterra, altro posto di frontiera che non tramonta mai, dove si vede vincere e riconfermare Corbyn un politico considerato antico e tutt'ora criticato, ma che dalla gente viene votato e riconfermato, e non da gente comune, ma dai giovani del partito laburista.
Io sono di sinistra, tu di destra, slogan che sembrano morti, in molti posti del mondo, sono ancora vivi e vivaci.
Sta a vedere che noi con i nuovi Grillo e Renzi, forse siamo già di nuovo vecchi e sorpassati.

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