17 dicembre 2012

Letterina di Natale - DOPO BERLUSCONI E MONTI? MONTI E BERLUSCONI


Berlusconi con la chitarra, suona e canta la propria dichiarazione d'amore per Monti, ma il Monti giudice sembra rispondergli: "per me è no".
Sul web continuano a girare i disegni complottistici su come Monti e i "Poteri Forti" avrebbero estromesso da potere Berlusconi, e poi si viene a sapere che già nel 1994 Monti si era offerto a Berlusconi per traghettare la crisi di governo. Berlusconi rispose no, e poi arrivò Dini e la storia la conosciamo tutti.
Dietrologismi, sempre gli stessi e sempre più spesso, assurdi quanto insensati e forse inventati.
Perdite di tempo, ma le cose stanno cambiando.
Lunedì gran serata, una volta c'era il cinema in prima visione, oggi invece si sono gli spettacoli: Benigni contro Berlusconi, l'imbarazzo della scelta e sai le risate!;-)
Notizia dell'ultima ora, sembra pronto alla candidatura anche Ingroia. Saranno le elezioni del cambiamento? O le elezioni del "dentro tutti", veramente, non se ne può più, sembrano tanto quelle squadre tipo Real Madrid fatte di mille star e figurine, e poi manca chi corre, chi si sacrifica, chi fa gioco e porta la croce, e sappiamo bene come vanno a finire. Adesso come candidati di governo mancano solo i calciatori, se non fosse ancora in attività, avrei già visto Buffon.

Intanto la borsa tiene la rotta, sia Piazza Affari, sia il resto del mondo. Il Giappone corre, e qui possono esserci grandi sorprese per il 2013, io lo avevo già segnalato su Libero, dietro tutto c'è sempre l'ombra delle scadenze tecniche di Venerdì, questa volta sembra che le sorprese siano eslcuse.
Oggi è andato tutto bene, nonostante sia stato il 17, mi sono tagliato un dito, il pollice, fortunatamente scrivo con l'indice e il medio. Ma è stata veramente una fortuna? Intendo, che io possa continuare a scrivere?;-)
Qui sotto vi riporto un pezzo che è stato pubblicato da altre parti. Voglio precisare per i maligni, è stato scritto Martedì mattina, quando ancora si scendeva...
Natale è sempre più vicino, e sotto l'albero ci sono sempre più doni. Non è poi così triste come ce lo dipingevano, non trovate?


Dove non riuscì il fiscal cliff, riuscì la politica italiana

Martedì, 11 dicembre 2012 - 12:29:00
Di Buddy Fox
Un pallone abbandonato in area di rigore. Un pallone fino a pochi minuti prima conteso da tutti e ora, improvvisamente orfano. Succede nel maggio del 1982, ultima giornata di campionato, lo scudetto è ancora incerto e per la Juventus, che gioca in trasferta a Catanzaro, si apre improvvisamente la via per raggiungere il titolo. Calcio di rigore, il pallone viene appoggiato sul dischetto, ma in quel momento così delicato e decisivo, tutti si allontanano, gli voltano le spalle e scappano lentamente. Tutti, tranne uno: Liam Brady. Il campione appena tradito, Liam Brady sa già che il prossimo anno dovrà andarsene (arriverà un certo Michel Platini), ma gli viene chiesto l'ultimo, importante gesto e lui con grande dignità, non si tira indietro. Brady sa benissimo che quel rigore per lui è solo una gravosa responsabilità senza ritorno, senza nessuna gratitudine, se il rigore verrà segnato quello sarà ricordato come lo scudetto della Juventus, se invece verrà sbagliato, l'irlandese sarà macchiato per sempre, etichettato come il giocatore che ha fatto perdere lo scudetto. Monti come Brady, signori accomunati da una responsabilità che comporta solo rischi, doveri, senza nessun piacere, onorificenza e gratitudine. Monti come Brady, entrambi con un obbligo a tempo, poco tempo per realizzare un'opera delicata.

Brady è stato "cacciato" dalla Juventus e non c'è stato nessun mugugno, Platini ha subito cancellato ogni ricordo. Monti se ne va sbattendo, sempre con signorilità, la porta e subito germogliano i primi malumori tra la gente, sorprendente (quasi), meno lo è invece la reazione violenta dei mercati che puniscono l'ennesimo atto di irresponsabilità italiana. Rivogliamo Monti, e se non la smettete di essere così infantili, vi sculacceremo, questo sembra essere il messaggio degli investitori internazionali.

Solo pochi giorni fa, la Corea del Nord ha annunciato il lancio di altri missili, in Egitto la rivoluzione non è mai stata domata, la Primavera Araba è una stagione infinita, solo qualche mese fa, notizie del genere, avrebbero fatto tremare le borse di tutto il mondo, oggi no. Dove non sono riusciti il tiro alla fune greco, la partita a poker del fiscal cliff USA e le corride spagnole, ha potuto la politica italiana, solo lei con tutta la sua irresponsabilità è riuscita a produrre il ribasso. Lo spread Btp/Bund che con grande baldanza era riuscito a forare (anche se solo per qualche ora) il livello dei 300, dopo le recenti scaramucce, in un attimo, si è riportato a 350, in pochi minuti, milioni di euro buttati, o meglio, non risparmiati. Ma è tutta colpa della politica, o solo una scusa per vendere?

Questo è quello, potrebbe essere la risposta, ricordiamo che solo qualche giorno fa, c'era la fila tra le banche d'affari nel caldeggiare l'acquisto del debito italiano, un po' anomalo e strano come entusiasmo, visto che negli ultimi anni c'era la ressa all'uscita di sicurezza per tentare la fuga. Non credo di essere così lontano dalla realtà, pensando che prima di quei consigli, da parte delle banche americane ci fossero stati copiosi acquisti, e che dopo i suggerimenti, qualcuno ha pensato di monetizzare sullo slancio. Compra sulle voci e vendi alla notizia, anche perché, se c'è una cosa che i mercati veramente odiano è l'incertezza, e non è tanto l'annuncio delle elezioni a spaventare (le date più o meno erano già note) ma il punto di domanda è sul chi le vincerà.
I mercati ieri sono caduti, ma non tanto, nel pomeriggio c'è stato un corposo recupero, anche grazie alla buona intonazione delle borse internazionali, questo è certamente un buon segno, infatti è molto probabile che (anche grazie a Draghi) sotto Piazza Affari e il BTP ci sia una rete di protezione, una ragnatela che nei mesi scorsi Draghi ha attentamente tessuto.

Non siamo in un mercato a senso unico direzionale, siamo (a mio avviso) in una fase di costruzione, il mercato sta testando livelli, mettendo le fondamenta per il prossimo ciclo rialzista, e quindi ora sono probabili i falsi segnali (vedi ieri) che destabilizzano le decisioni degli investitori più deboli, accentuandone l'emotività. Meno investitori salgono sulla mongolfiera rialzista, più in alto si potrà andare. Lo spread BTP/Bund è tornato sul campo magnetico dei 350/360 e da qui non si deve allontanare, probabile che ci sia una fase di assestamento, mentre il FTSEMIB non deve scendere sotto i 15,000 per non vanificare l'opera di costruzione.

Chi vincerà le elezioni? Questa è la domanda che si porranno i mercati. Liam Brady, in quel pomeriggio caldo di Maggio, con una pallone pesante e rovente, quel rigore decisivo lo segnò con scioltezza e disinvoltura, ora tocca all'Italia richiamare Monti per concedergli quel tiro, almeno questo è quanto i mercati ci stanno suggerendo. Chiunque decida di tirare, sarà anche per l'Italia un rigore importante, per Piazza Affari, per lo spread e per la nostra quotidianità e serenità.



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox

2 commenti:

Buddy Fox ha detto...

Buongiorno
x Luca: ho cercato sul web il nuovo shampoo L'Oreal, ma non lo trovo... eppure sono convinto di aver visto la pubblicità e che la confezione sia verde fluo e nera. Me la sono sognata anche questa?;-)
I ns capelli sono ancora in pericolo ;-)
ciao

the doctor ha detto...

Buddy non puoi ricordarmi quel rigore e quello scudetto.. l'anno del famosissimo "meglio secondi che ladri"!
Noi eravamo a Cagliari e a Graziani veniva annullato un goal mentre la Juve con "rigorino" andava ad aumentare i titoli sul campo..
Comunque l'articolo è bello, diciamo che abbiamo eroi diversi...