08 febbraio 2012

Calcio d'Angolo (del Volpino) - IL PISTOLERO IBRA E IL SAGGIO LIPPI, IL MILAN SPERA (Compleanno Vasco)




Nel libro autobiografico, Ibra scrive (lui?): "si può togliere il ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo". Può essere vero, può essere anche l'alibi che giustifica ogni atto violento e incivile. Conosco, e mi pare si possano trovare, mille esempi di chi ha vissuto in situazioni difficili e violente, e oggi sia diventata una persona non violenta, capace adirittura di dare il buon esempio. E' domenica pomeriggio, finalmente il calcio ritorna al sorriso antico, nostalgia che vola via, si ritorna alle partite in contemporanea, tutto piacevolmente ingolfato alla radiolina, le partite sono ancora in corso, quando all'improvviso si sente del fattaccio a San Siro. Ecco Ibra avanzare, è senza palla, già è sinonimo di pericolo, si avvicina con la sua solita falcata, gambe larghe, Ibra il cow-boy, per Lui, ogni discussione/rissa, è un buon motivo per imbucarsi, ogni discussione è un possibile duello. Le mani e le gambe, sono le sue pistole, sempre ben armate, si avvicina e con grande vigliaccheria, fincendo di proteggere il compagno e mentre l'arbitro non vede, spara il suo colpo. Ibra il pistolero, amato e odiato, da emulare con la palla al piede, da evitare quando è a piede libero. Probabilmente la colpa non è solo del "ghetto", ma anche l'influenza delle cattive compagnie, che quel ghetto, preferiscono ricordaglielo. Sta di fatto, che se un po' di umanità e "civiltà", grazie soprattutto a Madre Natura, è ritornata (anche se si tratta di un episodio sporadico) nel Campionato Italiano, questa non sembra voler contaggiare i campioni, cioè i protagonisti della masssima Serie. L'educazione, sembra arrivare da oltrefrontiera, ricordo ancora l'ultima intervista di Luis Enrique, o in molti casi Guidolin, poveri agnelli, sarà dura che resistano nel loro candore.
Ricordo l'educazione della mia scuola, e non sono passati così tanti anni, e soprattutto ricordo i colloqui di mia mamma con i professori, 9 volte su 10 la ragione era la loro, e non la mia e ogni volta che rientrava a casa, erano certe, prediche o in qualche caso i castighi. Questo perchè, probabilmente, una volta c'era una maggior severità, e forse anche perchè c'era un maggiore rispetto per le "istituzioni" e le "autorità". E' solo una mia ipotesi. Oggi, accade che (nei casi peggiori) i professori, rischino anche qualche pugno da parte dei genitori, se i primi sono troppo severi con i figli, e quest'ultimi, vengono sempre più tutelati... Oggi, guardandomi indietro, sono contento dell'educazione e del rispetto che mi hanno insegnato i miei genitori, probabilmente ho avuto anche fortuna, e per come ragiono io, se Ibra fosse un giocatore della mia squadra, lo multerei per il danno che il suo comportamento ha portato sia ai compagni, che in generale al Milan. Ma ho il vago sospetto, per quanto scritto sopra, che alla fine si arriverà all'assalto dei giudici, alle ipotesi di complotto, facendo così saltare il famoso "tavolo della pace". Ibra non voleva, Ibra non l'ha fatto apposta e tutte quelle scuse che vengono oggi usate per giustificare, ciò che invece ieri veniva punito. Ibra ha l'ennesima occasione per cambiare, per allontanarsi da quel ghetto. Se volesse essere un esempio, se il calcio volesse diventare veramente un mezzo di educazione e di insegnamento alla sportività, quella squalifica dovrebbe essere accettata, anzi una eventuale (possibile) riduzione, dovrebbe essere rifiutata. Se il Milan ci pensa bene, quella squalifica, non è poi così dolorosa, l'anno scorso, "grazie" all'ennesima squalifica di Ibra, il Milan vinse lo scudetto. Oggi però, per il Milan c'è un ostacolo in più, la previsione del saggio Marcello Lippi, l'estate scorso, la sua preferenza sulla vincitrice del campionato italiano, cadde proprio sulla squadra del Milan. Se pensate che nell'Estate del 2010, Lippi scelse la Juve, capite bene, quanto sia letale il suo tentativo di lungimiranza. Ma la frase più bella, l'ha pronunciata l'altra notte il procuratore di Ibrahimovic, Raiola che alla domanda, "perchè secondo Lei, Ibra ha avuto quella reazione contro Aronica", ha risposto: "perchè, perchè Ibra è un campione..." Per Ibra, il ghetto è ancora troppo vicino...


email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato e FinanzaPolitica

1 commento:

Not_Only ha detto...

Io, ad Aronica, se fossi stato Ibra, gli avrei ammollato una tacchettata sui crociati del ginocchio, altro che ghetto!