14 gennaio 2011

REFERENDUM FIAT: Marchionne dittatore o liberatore? (Guelfo o Ghibellino?) - JANNACCI "uomo a metà"


Ricatto è una parola che non mi piace, anzi la odio, ricordi del passato, probabilmente un retaggio infantile. Era il metodo usato da mia mamma per farmi ubbidire, "se non fai questo non esci", oppure "se non fai quello non vai alla partita" e cose di questo genere, oltre ovviamente ad una lunga sequela di castighi di ogni genere. In verità quel metodo era usato anche da mia nonna, qualcosa in comune con mia mamma deve pur avercelo, o forse ero io ad essere talmente capriccioso e dispettoso, da far diventare questo l'unico metodo di ubbidienza. Eppure sono cresciuto bene, a modo, così dicevano, o forse si sarebbero ottenuti risultati identici o migliori ma con metodi meno estremi, chi lo sa...
Di Marchionne si può dire qualsiasi cosa, può risultare simpatico o antipatico, capace o incapace, abile o meno, ma nessuno può negare che sia una persona estremamente pragmatica e forse ha finalmente capito che in questo paese per prendere una chiara decisione bisogna avere le spalle contro il muro. Non è certo un sistema democratico, però ho visto in uno spot (anche molto carino) due persone giocare a scacchi, uno sport adatto a persone dotate di notevole pazienza, in un Paese che la pazienza la sta perdendo e soprattutto un Paese che non ha più tempo per fermarsi a decidere la prossima mossa. Mi riferisco allo spot delle centrali nucleari, quando la partita sarà finita e noi piazzeremo la prima pietra delle nuove centrali, probabilmente il mondo sarà già in un'altra direzione, avrà scoperto nuove fonti e noi lì ad inseguire, con i soliti politici che si accusano degli altrui errori, giocando con il nostro futuro e con il nostro tempo. Forse, per una volta, è venuto il momento di provare una strada alternativa e di provare ad anticipare noi per primi le mosse del futuro, ma non giocando a scacchi, al punto che siamo andrebbe bene anche la tombola, lanciando proposte come fossero numeri, ed il primo che riempie la propria tabella e fa la proposta più sensata e lungimirante, vince!!!
Siamo lenti nelle scelte, ma esigiamo velocità nei risultati, pretendiamo che Marchionne porti risultati, quando dimentichiamo i disastri delle precedenti gestioni FIAT, momenti in cui si cambiavano più Amministratori al Lingotto, che allenatori all'Inter. Quando prendi la responsabilità di un luogo, ed intorno a te vedi solo macerie, credo che la ricostruzione non si possa fare da un giorno all'altro. In questi giorni ho sentito esperti, giornalisti che si riempivano la bocca di parole come "commodity", "stock options", parlando di andamenti di borsa e di tante altre cose di cui non conoscono nemmeno il significato, evidentemente le parole non sono importanti, ma oggetti che possano occupare gli spazi vuoti della comunicazione.
Ho sentito dire che Marchionne non ha centrato i suoi obiettivi, ma ho sentito anche che il suo compenso non è alto, e che un manager che mantiene quello che promette, tutti quei soldi li merita. Non sono d'accordo, nè su una e nè sull'altra affermazione. Il centro del problema è proprio lo squilibrio, o per meglio dire la mancanza di equilibrio societaria ed economica. E' giusto che se una società non funziona, si debbano trovare delle soluzioni, anche parzialmente estreme, per tentare un'inversione, ma non è giusto che ci sia una tale divaricazione di reddito tra un capo ed i propri dipendenti. E' questa la madre delle nostre ultime bolle, lo sapete vero? Squilibri che si evidenziano negli individui, nelle aziende e negli stati, sempre più persone (poche) con un reddito sempre maggiore, e sempre più persone (molte) con un reddito sempre minore. Così negli stati, nazioni (poche) con Surplus che continuano a crescere, e nazioni (tante) con un Debito che si autoalimenta e si gonfia.
Il Capitale sembra sempre più ingigantirsi, così da oscurare l'Uomo, inteso come essere umano, capace di pensare, amare, decidere, agire. La condizione dell'Uomo è alla stregua dei numeri delle banconote, perchè questo? La colpa è della Globalizzazione? Di Marchionne? O di noi stessi? La responsabilità è un optional...
Non mi permetto di andare oltre, perchè questi sono argomenti che non conosco in prima persona, l'unico giornalista che mi ha colpito in questi giorni, ed ha catturato la mia attenzione è Oscar Giannino, ed è strano, perchè non è uno dei miei preferiti, troppo complicato per il sottoscritto, forse troppo elevato per la mia cultura allo stato brado.
Fare l'operaio sarà da domani, ancor più pesante e stressante, ma questo è il nuovo mondo e (come in borsa) solo se rimani in piedi, può combattere e credere che il futuro possa regalare sviluppi positivi, come Marchionne ha promesso, ma se ti arrendi, potrai recriminare in tutti modi, ma avrai comunque perso.
Chi ha ragione e chi ha torto, non lo so, credo che siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo rendercene conto, questo continua ad essere un paese di Guelfi e Ghibellini, dove per forza devi essere da una parte, dove ad ogni costo devi essere contro e mai pro, ma se falliamo, questa volta cadiamo tutti.
La politica è la vera assente e la colpevole di quanto sta accadendo, i sindacati stanno cercando di amplificare il caso per arginare l'emorragia di iscritti, la realtà sembra essere quella che anni fa mi descrisse il mio capo: "Fox, l'Italia rischia sempre di più di fare la fine dell'Argentina", me lo disse anni e anni fa.
La politica, con i suoi continui tentennamenti, le partite a scacchi ed i dibattiti da teatrino, ha messo il paese nelle sabbie mobili, ed ora chi vuole correre, deve trovare mezzi estremi per recuperare il terreno perduto.
Possiamo anche questa volta fermarci al bar, discutere, perdere tempo in chiacchere per non arrivare (come sempre) a nessuna conclusione e soluzione. Questa volta i soldi per pagare ci sono, ma alla prossima fermata, siamo sicuri che avremo il denaro per pagare il conto, fosse anche un caffè?

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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