28 novembre 2009

BYE BYE DUBAI? NO, IO RESTO! (Aggiornato e completato)


Non ho nessuna voglia di scrivere, sono stanco, un po' demotivato e con poca ispirazione. Ma devo farlo, anche se iniziare un pensiero con una negazione non è di buon auspicio, ma lasciare una corda penzolante al vento, pronta ad essere tagliata da chi è contro, o a cui aggrapparsi per disperazione da chi è pro, tacere nel momento del bisogno non è un atteggiamento che fa parte della mia indole. Non sono tanto i mercati a turbarmi, quanto la vita privata, una vita sociale che riprende il segno negativo pieno! Sarà solo una correzione o una caduta prologo di una nuova inversione ribassista? Non lo so, nonostante io cerchi di scavare nel mio intimo, il percorso è ancora lungo e piuttosto buio. Ieri, l'imprevisto! Dopo una partita del giovedì sera, stancante, distruttiva, ma allo stesso tempo creativa, perchè placa i nervi e ricostruisce una nuova attività celebrale più fluida e scorrevole, mi preparo ad un venerdì mattina con la mente più lucida, pronto a ricevere e parare le bordate dei ribassisti di professioni e di quelli che avevano comprato sulle good news from USA, senza sapere il perchè, e subito si accalcavano verso la porta per monetizzare la perdita istantanea, una perdita panicata. Io sono lì all'uscio, sfrontato, folle, ottimista/rialzista, pronto a raccogliere tutta la carta buttata al vento. Suona la campana, e subito mi metto a comprare, sono gli ultimi spiccioli, perchè, come sapete, rialzista per la fine d'anno lo sono già da qualche giorno, e finalmente si realizza un sogno, l'apertura sui minimi e subito la reazione di chi fiuta l'occasione. Giovedì, in chiusura, avevamo tenuto con le unghie ed i denti il livello che vi segnalavo, i 21,900 limite di sicurezza, venerdì mattina invece si apriva sotto con il baratro, ma come sapete io guardo le chiusure e soprattutto guardo le mie convinzioni. Si reagisce, ed il mio ego cresce, guardo i cambi, e nella notte vedo movimenti pesanti, lo YEN finalmente viene venduto ed io qui ci vedo la mano della Banca Giapponese che con una Deflazione cronica, un incubo che perseguita i consumatori samurai, non si può permettere una moneta pesante che rischia di stroncare anche l'export. Il Dollaro invece viene comprato come nei brutti momenti del 2008 come attracco verso un porto sicuro, ma con il passare delle ore l'Euro riprende vigore, tutti elementi che cercano con il passare dei minuti di dissolvere il trauma Dubai. I gufi non vedevano l'ora e si trasformano magicamente in avvoltoi, pronti a banchettare con il loro verbo del "Ve l'avevamo detto" sui cadaveri di chi fino a poche ore prima era pronto al pranzo di Natale, fiducioso di continuare l'abbondanza che li accompagnava da Marzo. Ma quanta bravura, da soli 8 mesi ad ogni rialzo continuavano a ripetere che prima o poi si crollava, ed ora, dopo "soli" 8 mesi e l'80% si Super Rimbalzone, riuscivano finalmente a spuntarla. Ma chissà perchè doveva essere l'america a sprofondare sotto il peso della sua economia, ed invece spunta il cigno nero (espressione che sarà sempre più di moda) a picconare tutti, con la sorpresa Dubai, a dimostrare che i mercati sono e sempre saranno imprevedibili, questa è l'unica certezza che rimarrà nei tempi, qualsiasi teconologia, trading room, sistema algoritmico o nuova diavoleria che l'uomo partorirà, l'imprevedibilità sui mercati rimarrà eterna. Ma quanto veramente è pericolosa la crisi dell'Emirato. A vedere le prime reazioni sembrava di assistere a quanto era accaduto nel 1998 in Russia e sui paesi asiatici, cioè una salita continua ed inarrestabile dei listini fino al brusco risveglio, che assomiglia più ad uno scippo della tranquillità conquistata e ad un improvviso ritorno alla normalità e cioè all'incertezza ed alla paura che lo spauracchio della crisi, com'è nella realtà, non è per nulla sconfitto. Ma se guardiamo alle cifre, quanto è accaduto nel 1998 aveva un peso massiccio di Dollari, mentre in questa crisi, se le stime si possono avvicinare alla realtà, i 60 miliardi di dollari di Dubai World possono essere paragonate a meno della metà di tutte le svalutazioni effettuate da Citigroup. Se pensiamo a quanto è successo solo pochi mesi fa, frenando l'emotività, possiamo renderci conto di quanto sia stato ingigantito il fatto, la solita esponenzialità mediatiche che invece di aiutare il pubblico risparmiatore, lo ricaccia nella confusione, nell'errore e nell'emozione che turba la quotidianità. Arriva il pranzo, e come spesso accade in quest'ultimo periodo, non è per me un momento di rilassamento, mi confortano i mercati che insistono nella resistenza e nel contrattacco, spuntano i primi segni verdi, una reazione così in poche ore non solo offre coraggio agli impavidi, ma regala anche momenti di riflessione più di testa che di pancia. Arriva improvvisamente una telefonata, l'imprevisto, un'amica ha avuto un incidente, l'elicottero è pronto a trasportarla d'urgenza, abituato al panico cerco di tranquilizzare la mamma dell'amica e subito si parte destinazione pronto soccorso. Una giornata poco tranquilla sui mercati ed un imprevisto turbolento nella vita... e se fossi stato trader di razza, come mi sarei comportato? Prima le posizioni che mi mantegono o prima la la vita del prossimo? Fortunatamente io non sono trader e soprattutto ho la continua presunzione di ascoltare, capire ed interpretare il respiro del mercato e di saper immaginare il suo futuro, altrimenti la vita che faccio, continuamente appesa ad un filo, camminando in equilibrio, mi avrebbe già annientato! Intanto prosegue il viaggio verso il pronto soccorso, due donne da tranquillizzare in auto, un orecchio appoggiato alle umane paure di quel che sarà, ed uno proteso a quel che invece sta accadendo, alla radio infatti si sente la trombetta del settimo cavalleggeri che suonano la riscossa! Little big horn sembra scongiurata. Arriviamo a destinazione e sono due le buone notizie che chiudono la giornata satura di tensione, la mia amica, dopo qualche ora di attesa al pronto soccorso contornata di scene abbastanza drammatiche, arriva il responso della tac, molte ammaccature, occhi salvi ed anche la materia grigia, si torna a casa in serata. Dall'altra, la chiusura dei mercati, il baratro finale è stato evitato, ci siamo appesi al ramo sotto il ciglio del burrone ed abbiamo saputo, con slancio, ritornare sulla terra, il vuoto è dietro di noi. Ora bisogna capire se l'incidente ha lasciato ferite profonde o, appunto, solo ammaccature. Come ho scritto sopra, nei numeri, la crisi è circoscritta, non sfiora nemmeno le banche italiane, ed i salvagenti sono già in acqua per salvare chi stava annegando nel debito, ma se i mercati hanno una volontà ancora inespressa di correggere di andare al ribasso, si appiglieranno ai numerosi eventi della prossima settimana, per sfogare il proprio desiderio. Se cerchiamo di risalire a qualche fatto recente per trovare delle similitudini, mi viene in mente l'attacco alle torri gemelle che dopo qualche settimana innescò un violento rally rialzista che durò circa fino a Natale, stroncato dallo scandalo Enron, a cui fu data poca importanza nei primi dati, ma che scatenò una caduta violenta nel 2002 con l'emersione del marciume nella contabilità aziendale americana. Come sappiamo, quando spunta uno scarafaggio, dobbiamo subito temere che non sarà solo, ma dietro di lui c'è uno squadra scalpitante. Quanto accaduto in questi giorni, dal mio punto di vista, assomiglia più all'episodio dell'attentato di Londra, un evento assolutamente imprevisto (come Dubai) dall'informazione che scatena un panico violento ma circoscritto. Una caduta travolgente delle borse, seguita ad un'immediata resurrezione. Sarà come penso? Lo vedremo sicuramente nelle prossime ore. Quello che però non solo non mi piace, ma adirittura mi infastidisce, è questa corsa ormai cronica e continua al catastrofismo, quasi godendo ed alimentando una confusione che si espande sul territorio. Non mi sembra costruttivo, ma non solo, è come se gioissi vedendo bruciare la mia città, inconsciamente non rendendomi conto che nell'incendio, brucerà anche la mai casa. Autolesionismo o allarmismo propagandistico? Per me solo fastidio, sarà anche causa del tempo, sono ormai 13 giorni che qui, in questa terra dimenticata dal Sole, non si vede un raggio di luce, una terra dove le nuvole parcheggiano anche abusivamente ed a tempo indeterminato. Non la trovate anche voi inutile questa nuova moda del moralismo sul "denaro come male assoluto del mondo"? Dopo il buonismo di facciata, ora il moralismo del denaro. Ma si, forse sono io che esagero! Però ricordatevi che il monetarismo è nato intorno al 1977 con il premio Nobel a Milton Friedman, non è una novità dell'ultimo crack finanziario. Dopo aver lodato per anni la speculazione dei Milken, dei Soros, dei Kerkorian, delle leverage alla Nabisco che hanno sotterrato l'industria elevando la finanziarizzazione del sistema, distribuendo a piramide rovesciata, profitti in maniera esagerata, ora si fa il moralismo sul denaro come sterco del demonio! In una società fatta di vincenti di fatto e di facciata, è ormai costume salire sul carro del vicente di turno, dai Nouriel Roubini che predica disgrazia, ai catastrofisti alla Pretcher ed a tutti quelli che da fine Marzo 2009 invocano e prevedono una nuova correzione, perchè solo così il mondo si potrà pulire di ogni male. Io non solo confermo quanto scritto da Marzo fino ad oggi, ma rimango per il breve rialzista e soprattutto, fedele alla mia controtendenza, ai vincenti, preferisco senza dubbio il carro dei perdenti, dove si sta più comodi, meno persone quindi l'aria è pulita e più respirabile, dove non manca lo spazio e soprattutto, viste le facce di certi vincenti, non ho dubbi di trovare, di qua, gente più simpatica che mi permetterà di voltare serenamente le spalle senza il timore di un golpe morale.
Per finire, voglio ricordarvi sempre il personaggio qui sotto, solo qualche anno fa, l'intero sistema finanziario si prostrava dinnanzi al suo verbo ed alla sua mimica, in modo quasi carnale e morboso. Qualunque suo gesto, era magia, se non miracolo. Oggi viene sbattuto al vento, allontanato, come l'untore di ogni male dell'economia odierna. Ha tenuto i tassi troppo bassi per troppo tempo, è lui il padre di ogni bolla! Non mi pare che Bernanke stia agendo in modo tanto diverso, sarà malizia, o solo l'anticipazione di una prossima lapidazione?!... verbale, s'intende;-)


Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

Nessun commento: