28 novembre 2008

DALL'AVIDITA' (o Insoddisfazione) ALLA SFIDUCIA

Cristo, che periodo difficile! Combatto con me stesso, ed allo stesso tempo cerco di trovare in me stesso nuova forza di volontà! Non è facile fare ricerca ed analisi, ed al tempo stesso non è facile trovare qualcosa di interessante da scrivere. L'esperienza che mi è capitata in questi giorni, dovrebbe fare al caso nostro. Un uomo e una donna, uniti da un minimo comune denominatore: l'investimento finanziario e da un sentimento che in questo periodo accomuna molti, incertezza e paura del futuro. L'uomo è un mio cliente, anzi meglio, una persona che ho deciso di aiutare perchè in perenne difficoltà con gli investimenti, ed appesantita da un grave handicap: la confusione, danger! Mi chiamava ogni giorno ed a me le sfide piacciono, decisi di accettare. Mi presenta il portafoglio, una parte obbligazionaria e molti ETF esposti sull'azionario globale, Europa, Giappone ed USA. Si parte, facciamo qualche operazione, non grandi cose, ma si guadagna. Arriviamo all'inizio del 2007, e coerentemente con quanto scritto in questo blog, inizia ad accennarli una graduale uscita dagli ETF. Lui, giustamente, mi fa qualche domanda, chiede, è curioso, e va bene così, poi però arriva la frase diabolica: "...vendiamo e se poi salgono ancora?" La classica frase di chi "fa borsa con il gratta e vinci", senza strategia, ne' idee e con una continua ed insaziabile insoddisfazione. Si rischia di guadagnare molto, non tollerando le perdite, e poi arriva l'aspirapolvere che aspira tutti i guadagni accumulati ed oltre. Ho impiegato settimane per convincerlo, non della realtà, perchè le borse avrebbe potuto anche salire molto, ma della mia idea. Ogni volta gli dicevo: "io non so se le borse saliranno ancora, io sono convinto che c'è un grande pericolo e che in ogni caso potrà ricomprare più in basso". Le stesse cose che sono andato ripetendo tra dicembre/febbraio 1999/2000. Alla fine si convinse vendendo tutta la quota relativa agli indici, contento? Per niente, il grazie era un optional, anzi durante i ribassi successivi nasceva la moda della paura, prima non si accontentava dei rialzi, ora aveva il terrore dei ribassi. In quanti si sono sentiti nella stessa situazione? In portafoglio avevamo qualche titolo, per la cronaca, dei 5 della lista 3 sono stati delistati. In questi mesi, sempre in coerenza a quanto scritto insistevo: "mediamo questo e quel titolo, perchè se per caso dovesse arrivare un delisting, Lei sarà costretto a chiudere in perdita". Niente da fare, se prima era assalito dall'assurda fobia della perdita del guadagno, ora che i prezzi erano scesi, diventando convenienti (considerazione soggettiva), la paura era la perdita. Niente non si media. La cronaca porterà alla sequenza di delisting, con le conseguenti telefonate del senno di poi: "...se l'avessi fatto..." etc etc... La cosa che mi ha fatto arrabbiare è stata la telefonata dell'altro giorno: "Buonasera Sig....." (solite fomalità di rito), che ne pensa di questo e di quello... e poi la sorpresona finale: "che ne dice del titolo Juventus?" Non credevo alle mie orecchie, per mediare i titoli solidi ed a sconto aveva paura e per comprare la Juventus? Forse mi sbaglio, dall'altra parte c'era Lapo Elkann e non il solito signore. Incomincia ad elencarmi i motivi per cui ha comprato quel titolo e ciliegina finale, mi fa l'esempio di quello che è successo alla Roma e mi ripete: "che ne pensa?" Non sapevo se ridere, mandarlo a quel paese (ma per educazione non ne sono capace) o incazzarmi. "Si è un ottimo titolo per perdere soldi! Con le squadre di calcio si perdono sicuri, senza dubbi". I mercati sono difficili, se poi ti mettono questi ostacoli, e si dilapidano i risparmi con i tentativi al lotto, allora è una tragedia. Non ci si improvvisa gestori, investitori o analisti, e soprattutto non si fanno i lavori a quattro mani, troppe mani in un portafoglio portano solo confusione e scompiglio. Il gioco di squadra non è questo. La Signora, mi chiama, ha dei problemi con i suoi risparmi. Qualche anno fa, aveva acquistato uno di quei prodotti labirinto (sai quando entri, ma non sai se ne uscirai... con il malloppo), ed ora, non capendo di cosa si tratta, arriva il panico. Ora ha bisogno di liquidità e mi dice che se vende in questo momento rischia di perdere molto. Detto in breve, in una delle clausole c'è scritto che se il prodotto viene venduto prima della naturale scadenza, ci sono delle penalità. La situazione è difficile, ed i suoi nervi non tengono, inizia ad inveire contro le banche: "mi hanno truffato... questo non me l'aveva detto... io tolgo i soldi etc etc...". Comprendo tutto, lo capisco benissimo, ma abbiamo bisogno della razionalità. Perchè non si chiede come mai ha sottoscritto quel prodotto? Come mai non si è informata prima di firmare? Come mai non ha chiesto un parere o una consulenza? Gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo, ma questa non è un alibi per camminare alla cieca. Ora c'è un problema da risolvere però, una volta fatto, è necessaria una seria autocritica. Non si può sempre colpevolizzare il prossimo, bisogna anche ammettere che l'ignoranza in materia, diciamo la scarsa preparazione (ad ognuno il suo mestiere) e la faciloneria sono una cattiva semina, e naturalmente nel momento del raccolto arriverà la delusione. Gli errori si compiono a monte, quando si decide e non alla fine, anzi quando ci rendiamo conto di cosa abbiamo fatto, la delusione e la rabbia ci portano a commettere un doppio errore. Questi due esempi possono essere considerati come la testa e la coda di questa crisi. Eravamo in un'autostrada, correvamo oltre il limite, noncurandoci dei tabelloni elettronici che lampeggiavano la parola avidità, o peggio insoddisfazione, poi arrivò il tunnel, all'entrata il cartello non segnalava la lunghezza ma la parola confusione, e all'uscita (perchè un uscita c'è sempre) il tabellone lampeggerà la parola "SFIDUCIA". Avremo il timore di ogni cosa, ed i libri in pubblicazione in questi mesi non aiutano, una nuova generazione maturerà con il timore o peggio il miraggio di un nuovo cigno nero. Chissà perchè la mente umana ad ogni catastrofe ne deve percepire subito un'altra, a catena, infinite, ed invece, non accade più nulla, o meglio, siccome gli allarmi sono elevati e la nostra mente è attenta ad ogni minimo movimento, non accade nulla di così grave. Spesso la soluzione è nella semplicità, essere attenti, critici, prudenti quanto tutto va bene, troppo bene, trovare le notizie positive, le possibilità, le occasioni quando la malattia sta facendo il suo corso. Il corpo umano assume i bacilli quando funziona e non quando si sta curando. Il corpo economico ritonerà in forma, e ci sarà una nuova bolla, e gli ultimi ad entrare, a farsi del male, saranno proprio quelli che hanno maledetto la borsa, se ne dimenticaranno, dimostrando di non aver imparato la lezione. A volte è più semplice di quello che sembra e perchè, per una volta, non rompiamo le solite tradizione, iniziando ad agire in controdenza, con prudenza, con pazienza, facendo il contrario degli errori fino ad ora commessi. Magari è la volta buona che rischiamo di fare un affare, di realizzare un sogno o semplicemente di fare la cosa giusta...

Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato

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