L'argomento scotta, interessa e' molto avvincente, ma allo stesso modo complicato e difficile da trattare con obiettivita'. Prendo spunto da quanto ha scritto il Capitano STEVE, con riflessioni sempre molto interessanti (per me rimane un faro), uno spunto molto costruttivo sul ruolo della nostra carta stampata nell'ambito finanziario, con una personale previsione sull'attuale momento difficile dei mercati . Premetto subito che non sono totalmente d'accordo con quanto scrive il nostro Steve, ma questo non e' il punto principale, quello che conta e' il buon senso che emerge dalle sue parole, dalle analisi scarne di banalita' e dal coraggio di rimettersi sempre in gioco con personali idee e con autocritica in un mondo difficile come quello della borsa. Sono nato leggendo i giornali, mi hanno educato verbalmente, mi hanno in buona parte istruito e "affettivamente" mi sento legato ad alcuni giornalisti (i miei preferiti), non potrei quindi rinnegare questa infanzia possiamo dire professionale. Nota e stranota e' la mia indole tradizionalista che preferisce il fruscio cartaceo alle pur utilissime new online, a maggior ragione il cuore pende piu' verso la carta. Enfatizzare le notizie nel bene o nel male fa parte del gioco, e' sempre stato cosi', strumentalizzarle e' cosa ben diversa e molto grave. I titoloni a caratteri cubitali dovrebbe servire ad attirare il lettore, incuriosirlo, forse e' marketing appartenente al passato, ormai obsoleto, pero' credo sia giusto sfogliare ed andare oltre al prima pagina, potremmo incontrare una cronaca stentata, ma anche riflessioni che meritano studio ed interesse. La materia finanziaria in Italia, se paragonata ai Paesi Anglossasoni, e' ricca di lacune, spesso ci capita di sentire al telegiornale un racconto finanziario stentato, condito di pressapochismo e superficialita', e' proprio per questo che ho sempre invitato i lettori ad usare la propria testa, informandosi, studiando, leggendo, internet ha regalato una grande fetta di democrazia informativa, e' quindi cosa buona e giusta farne incetta, selezionando, perche' l'abuso porta con se il rischio opposto e cioe' la confusione. I termini che spesso vengono usati per spiegare certi accadimenti fanno capire quanta superficialita' o voglia di mantenere uno status di arretratezza ci sia nel sistema. Il termine "giocare in borsa" mi manda letteralmente in manicomio!;-) Giocare quando si parla degli investimenti degli altri, o quando si chiacchera al bar, ma e' giocare anche quando la perdita e' vostra (intesa come personale)? Era giocare anche con le azioni Parmalat o con le Finmatica? Una delle difficolta' nel cercare di capire e spiegare i mercati e' la piena opinabilita' degli eventi. Oggi potrei avere ragione io, domani tu. Quante volte vi e' capitato (soprattutto nelle fasi euforiche) davanti al monitor, o al mitico borsino di scambiare un giudizio "venederei questo", "venderei quello", o peggio "hai visto se mi ascoltavi ieri, oggi scende". Uno scambio di opinioni e contrarieta' che non trovera' mai una verita' assoluta, perche' impossibile. Sentiamo gli esperti confrontarsi nell'ultimo ribasso, dal catastrofista Marc Faber, che nei giorni di panico prevedeva per i mercati USA ribassi intorno al 30%, facendo subito retromarcia nella successiva fase di rimbalzo/recupero, mitigando il suo pessimismo, o meglio mascherandolo in una prudenza ricca di ambiguita'. Piu' apprezzabile il Professor Arcucci che dall'inizio del 2004 va profetizzando il crollo delle borse e del Dollaro. Una previsione totalmente sbagliata, ma almeno argomentata con logicita' e spunti interessanti oltre che didattici. Arcucci non ha mai negato quanto detto, anzi piu' volte si e' scusato scrivendo sulla stampa finanziaria evidenziando gli errori di valutazione, pur mantenendo coerenza nelle sue argomentazioni. Allora e' giusto o sbagliato cambiare idea? E qual e' il metro di giudizio e soprattutto di temporalita'? Qui nessuno e' giudice, credo che al di sopra di ogni obiezione possa regnare solo il buon senso. Dal mio punto di vista la cosa peggiore e' la strumetalizzazione degli argomenti, mutare l'opinione a seconda della situazione, sorvolando sulle precedenti (errate) analisi. Qui non si sventola la bandiera dell'assolutezza e dell'infallibilita', in borsa si sbaglia tutti i giorni. Un'operazione andata a buon fine e' un buon motivo per cui gioire. Quello che mi hanno insegnato e' che l'unica cosa che conta e' "poterci essere ogni giorno". Avere la possibilita' di entrare in trincea ed avere le munizioni per lottare, questa e' la cosa che conta. ESSERCI OGNI GIORNO e' la vittoria che piu' conta piu' di ogni previsione azzeccata, piu' grande di ogni verita' o vanto. Pero' a me non basta, perche' il sottoscritto, in questo luogo, si mette in gioco con una certa quotidianita', cercando di capire, apprendere ed aumentare il bagaglio di esperienza, giorno dopo giorno. Le previsioni qui si tentano, a volte con successo a volte errando, il lettore con buon senso conosce le regole, sa benissimo che l'imprevisto e' il nostro nemico, e fa parte della professione. Molte volte ho letto analisi ricche di incoerenza, un momento positive, ed il momento successivo contrarie alle precedenti, con l'unico scopo di inseguire la palma dell'inffalibilita' o peggio la ragione, e quanto detto in precedenza? Studiare, impegnarsi, cercare di capire in anticipo il cambiamento degli scenari, interpretare i movimenti, mi chiedo, ne vale veramente la pena? La risposta probabilmente e' no, ma questa e' la mia indole e la mia passione e finche' non saro' sfiancato continuero' su questa strada...
pubblicato da Buddy Fox
blog links: leggi anche Fuorimercato
Nessun commento:
Posta un commento