BPI
...oggi altra bufera in casa Lodi. Dopo aver vissuto un estate caliente tra scalate vere e artificiali, intercettazioni telefoniche, fantasmi dietro le chiome superphonate, un governatore incollato alla poltrona deriso in Italia e nel mondo e un settembre di fuoco nella banca degli scandali un vaso di Pandora che ha fatto emergere tutto quello che delle banche e della finanza italiana si immaginava e che per comodo molti tacevano, ora si e' tornati (come dice Steve) al giustizionalismo forcaiolo. Tintinnano le manette in casa Fiorani, l'ex Ad della Lodi finisce quindi in galera. Forse anche Fazio potrebbe cadere dalla sua sedia (io ci credo poco), pero' ricordino bene tutte le banche italiane che ora lo attaccano e lo evitano come la peste, quando Fazio non ci sara' piu' allora si che vedremo i veri attacchi dall'estero, ed allora si che ci sara' il saccheggio.
Il caso BPI e' certo scandaloso e indifendibile, pero' mi sembra che ormai siamo giunti ad un ostinazione e forse esagerazione, e' doveroso che ognuno abbia il suo pensiero, ma gli sforzi compiuti nell'ultimo tempo dal nuovo management mi sembrano lodevoli. Mi sono rimaste impresse le parole scritte questa mattina su Finanza&Mercati: "...dopo che e' successo quello che e' successo, che senso ha mantenere il provvedimento di sequestro sul pacchetto di azioni Antonveneta di proprieta' BPI, che peraltro ha gia' un compratore nell'ABN? Inspiegabile. Ma anche pericoloso. Dare il colpo di grazia alla banca e al titolo reca ormai danno soltanto ai dipendendi (e qualcuno di perbene ci sara' anche tra loro) e ai piccoli azionisti. Per i quali di solito esiste una vasta solidarieta', ma solo a disastro avvenuto".
Si, leggete bene queste ultime righe, a distanza di 2 anni dallo scandalo Parmalat ancora non e' stata votata una legge sul risparmio, e sembra che in ogni modo e in ogni tempo non si fermi questa caccia al parco buoi, facendo sempre dei risparmiatori carne da macello, senza nessun rispetto se non a parole, e tante condoglianze solo a morte avvenuta.
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