12 gennaio 2016

E' TORNATO SULLA LUNA, CIAO DAVID BOWIE




email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 


Forse la mia preferita.
Per il resto c'è tempo, tanto sta andando tutto nel verso giusto.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

«Vendere tutto, in una stanza affollata, le porte di uscita sono piccole». Così si è espressa RBS (la Royal Bank of Scotland) in un

che ne pensi???


report destinato ai suoi clienti e prontamente ripresa dalla pagina economica del tabloid inglese The Telegraph.

Per le banche d’affari è prassi, a inizio anno, mandare ai propri clienti finanziari dei report nei quali gli analisti esprimono alcune previsioni sulle prospettive dei mercati per l’anno a seguire. Quest’anno RBS ha consigliato ai clienti di prepararsi ad un “anno catastrofico” e a una crisi deflazionistica globale, avvertendo che i principali mercati azionari potrebbero perdere fino al 20% e il petrolio potrebbe precipitare a 16 dollari al barile.

Secondo Andrew Roberts, capo economista RBS, a causare la crisi dei mercati sarebbe la contrazione mondiale sul commercio e sui prestiti sommata all’indebitamento mondiale giunto oramai a livelli record. Come effetti, alla RBS prevedono un’ulteriore discesa dei tassi di interesse tedeschi e americani, con un possibile clamoroso dietrofront da parte della Federal Reserve sulla decisione di rialzare i tassi di interesse presa a fine 2015.

Come epicentro della crisi globale è indicata la Cina che nonostante la recente ammissione tra le valute di riserva mondiali da parte del Fondo Monetario Internazionale dovrà affrontare un aumento della fuga di capitali e una svalutazione importante della moneta. Fattore questo che potrebbe esportare deflazione e contagio di crisi in tutto il mondo.

In questi ultimi giorni sono molte le banche d’affari che hanno prodotto report e previsioni; tra queste molte hanno una visione critica verso il 2016, ma RBS si è distinta dalle altre per la durezza della previsione. Vendere tutto e concentrarsi sull’obbligazionario di alta qualità. Un sostanziale invito a rimanere liquidi.

A favore di RBS c’è il precedente non proprio incoraggiante della crisi del 2008, prevista in anticipo dai loro analisti, e l’inizio di un anno decisamente pesante per i mercati.
È presto per capire se tale allarme sia fondato e quanto, ma è sicuramente un’analisi da non sottovalutare data l’autorevolezza della fonte.
saluti gg

Anonimo ha detto...

boo che dire nulla chi vivrà vedrà gg

Anonimo ha detto...

Bud..credi che 19000 di indice possa bastare?

Anonimo ha detto...

«Vendere tutto, in una stanza affollata, le porte di uscita sono piccole». Così si è espressa RBS (la Royal Bank of Scotland) in un report destinato ai suoi clienti e prontamente ripresa dalla pagina economica del tabloid inglese The Telegraph.

Per le banche d’affari è prassi, a inizio anno, mandare ai propri clienti finanziari dei report nei quali gli analisti esprimono alcune previsioni sulle prospettive dei mercati per l’anno a seguire. Quest’anno RBS ha consigliato ai clienti di prepararsi ad un “anno catastrofico” e a una crisi deflazionistica globale, avvertendo che i principali mercati azionari potrebbero perdere fino al 20% e il petrolio potrebbe precipitare a 16 dollari al barile.

Secondo Andrew Roberts, capo economista RBS, a causare la crisi dei mercati sarebbe la contrazione mondiale sul commercio e sui prestiti sommata all’indebitamento mondiale giunto oramai a livelli record. Come effetti, alla RBS prevedono un’ulteriore discesa dei tassi di interesse tedeschi e americani, con un possibile clamoroso dietrofront da parte della Federal Reserve sulla decisione di rialzare i tassi di interesse presa a fine 2015.

Come epicentro della crisi globale è indicata la Cina che nonostante la recente ammissione tra le valute di riserva mondiali da parte del Fondo Monetario Internazionale dovrà affrontare un aumento della fuga di capitali e una svalutazione importante della moneta. Fattore questo che potrebbe esportare deflazione e contagio di crisi in tutto il mondo.

In questi ultimi giorni sono molte le banche d’affari che hanno prodotto report e previsioni; tra queste molte hanno una visione critica verso il 2016, ma RBS si è distinta dalle altre per la durezza della previsione. Vendere tutto e concentrarsi sull’obbligazionario di alta qualità. Un sostanziale invito a rimanere liquidi.

A favore di RBS c’è il precedente non proprio incoraggiante della crisi del 2008, prevista in anticipo dai loro analisti, e l’inizio di un anno decisamente pesante per i mercati.
È presto per capire se tale allarme sia fondato e quanto, ma è sicuramente un’analisi da non sottovalutare data l’autorevolezza della fonte.

Anonimo ha detto...

«Vendere tutto, in una stanza affollata, le porte di uscita sono piccole». Così si è espressa RBS (la Royal Bank of Scotland) in un report destinato ai suoi clienti e prontamente ripresa dalla pagina economica del tabloid inglese The Telegraph.

Per le banche d’affari è prassi, a inizio anno, mandare ai propri clienti finanziari dei report nei quali gli analisti esprimono alcune previsioni sulle prospettive dei mercati per l’anno a seguire. Quest’anno RBS ha consigliato ai clienti di prepararsi ad un “anno catastrofico” e a una crisi deflazionistica globale, avvertendo che i principali mercati azionari potrebbero perdere fino al 20% e il petrolio potrebbe precipitare a 16 dollari al barile.

Secondo Andrew Roberts, capo economista RBS, a causare la crisi dei mercati sarebbe la contrazione mondiale sul commercio e sui prestiti sommata all’indebitamento mondiale giunto oramai a livelli record. Come effetti, alla RBS prevedono un’ulteriore discesa dei tassi di interesse tedeschi e americani, con un possibile clamoroso dietrofront da parte della Federal Reserve sulla decisione di rialzare i tassi di interesse presa a fine 2015.

Come epicentro della crisi globale è indicata la Cina che nonostante la recente ammissione tra le valute di riserva mondiali da parte del Fondo Monetario Internazionale dovrà affrontare un aumento della fuga di capitali e una svalutazione importante della moneta. Fattore questo che potrebbe esportare deflazione e contagio di crisi in tutto il mondo.

In questi ultimi giorni sono molte le banche d’affari che hanno prodotto report e previsioni; tra queste molte hanno una visione critica verso il 2016, ma RBS si è distinta dalle altre per la durezza della previsione. Vendere tutto e concentrarsi sull’obbligazionario di alta qualità. Un sostanziale invito a rimanere liquidi.

A favore di RBS c’è il precedente non proprio incoraggiante della crisi del 2008, prevista in anticipo dai loro analisti, e l’inizio di un anno decisamente pesante per i mercati.
È presto per capire se tale allarme sia fondato e quanto, ma è sicuramente un’analisi da non sottovalutare data l’autorevolezza della fonte.