12 maggio 2013

I miei Idoli - ALEX FERGUSON, IL WARREN BUFFETT DEL CALCIO



Da piccolo, quando ero ancora un divoratore del Guerrin Sportivo, all'epoca l'unica enciclopedia settimanale per chi come me adorava il calcio, nazionale, europeo e anche mondiale, mi piaceva fare un gioco, per ogni campionato scegliere la mia squadra preferita, per simpatia, o per un giocatore che in particolare mi piaceva, o per l'immagine e il gioco che la squadra esprimeva. Un gioco che è proseguito negli anni, nonostante l'amore per il calcio sia stato in parte accantonato, la fiammella è sempre accesa, è un fuoco magico che mai si spegne, è solo in disparte, e in questo gioco la mia squadra preferita inglese è sempre stata il Manchester United, per un motivo in particolare, anzi per due motivi, il primo la bandiera in campo un certo Brian Robson, cervello del centrocampo inglese anni '80. E il secondo motivo, la figura che sedeva in panchina: Alex Ferguson, con il tempo diventato il Warren Buffett del calcio.
Alex Ferguson ha lasciato, così all'improvviso, un colpo di scena, ammetto che ci sono rimasto molto male, anche perchè uno come il Trap, nonostante i 70 anni abbondantemente superati, è ancora lì in campo che continua a fischiare, sono scelte e qui si nota la classe dell'uomo, come sucessore Ferguson non ha scelto Mourinho (nonostante il suo smanioso corteggiamento), Ferguson non l'ha considerato l'uomo giusto per sedere nella gloriosa panchina, come Buffett ha scelto occulatamente e cercando non nello spettacolo, ma nel metodo e nel lavoro.
Tra le 9 regole di vita descritte da Warren Buffett la numero 2 recita così: "SCEGLIERE GLI EROI GIUSTI": "se mi dici chi sono i tuoi eroi, io ti dirò come andrai a finire. E' veramente importante nella vita scegliere gli eroi giusti", spiega Buffett, definendosi fortunato per aver preso a modello una decina di persone che non lo hanno mai deluso.
Uno dei miei eroi è appunto Warren Buffett, e  un altro, ovviamente è Alex Ferguson, non so come andrà a finire, ma sono convinto che mai mi deluderanno.
E' una questione di scelte, è una questione di persone, perchè per me le singole persone hanno ancora un grande valore.



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ha mollato perché il ManU é sommerso dai debiti e dovrà vendere qualcuno dei suoi gioielli.
Il vecchio Ferguson non avendo garanzie (facile essere grandi quando le disponibilità ci sono!) ha preferito mollare.
Vista da questo punto di vista non mi é sembrato un gran signore, anzi.
Carlo

Buddy Fox ha detto...

E' sempre il solito dietrologismo, ognuno è giusto che abbia la sua opinione, ma io non la condivido.
Ferguson, una storia che viene da lontano, riconfermato nonostante i flop iniziali, cose che oggi vengono considerate assurde.
Vittorie ottenute anche senza stars, e lo si vede nel panorama di oggi, tanti allenatori che fanno collezioni di figurine e non vincono nulla.
I conti, almeno nel calcio, prima o poi tornano sempre

Anonimo ha detto...

Non é dietrologismo: é fatto noto agli esperti della finanza (lei forse non lo é?) che il ManU nonostante la deludente quotazione al Nyse dovrà ripianare i crescenti debiti.
I ricavi sono crollati del 25% ed il monte ingaggi va diminuito...come? Si vende qualche alfiere e cavalli, magari pensando di far fuori anche la regina.
Puoi essere un mago ma senza i pezzi pregiati non puoi fare niente in Europa che é il palcoscenico che conta a livello di lustro anche economico.
Vista da questa latitudine Fergy ha pensato bene di togliere il disturbo, ci sta, ne esce bene.
È come dice lei i conti anche nel calcio prima o poi tornano sempre ma quasi sempre, alla fine, i risultati sono negativi.
Saluti
Carlo