16 novembre 2012

LA PROTESTA EUROPEA E LA CRISI ITALIANA, SOLO SLOGAN?



Sto leggendo un bellissimo pezzo su "IL GIORNO", illuminante, voglio farvi da specchio e provare ad accendere anche voi,  riporto letteralmente: "purtroppo è accaduto che l'intera società italiana negli anni scorsi si sia abituata a vivere in un'abbondanza che non era reale. E' duro ammetterlo ma è così. E quindi bisogna fare dei passi indietro..."
Ecco, questo è l'unico punto su cui non sono d'accordo, o meglio, ripensando a quanto si diceva solo qualche anno fa, non mi trovo d'accordo con l'analisi attuale.
Provate, sforzate un attimo la vostra memoria e ricordate quanto si diceva solo qualche anno fa, prima che iniziasse nel 2008 la "Grande Crisi", in Italia si continuava a ripetere che si era fermi, che eravamo un Paese a crescita "ZERO VIRGOLA", che c'era la stagnazione. Senza contare quanto diceva la gente comune, i commercianti, i venditori, crisi, zero vendite, si tirava a campare. Ma come al solito, la memoria tende a cancellare i drammi, e si ritorna al "si stava meglio quando si stava peggio".
La verità è che l'Italia, tranne la breve parentesi di fine millennio (1997-2000), non cresce da più di vent'anni e quando prima si cresceva, era solo grazie alla droga della SVALUTAZIONE COMPETITIVA!

L'ITALIA NON PUO' PIU' SVALUTARE PER ESSERE COMPETITIVA
Alla fine degli anni Novanta abbiamo avuto possibilità e occasioni per ristrutturare la nostra industria, grazie all'avvento dell'era dei tassi calanti. Ma ricordate a che livello erano i tassi a inizio anni Novanta? 

Quell'opportunità non l'abbiamo colta, e con il passare degli anni, prima o poi arriva in cui si paga il conto, e più passa il tempo, più il conto sale. Ora non è più un'occasione, ora è diventato un obbligo. Il meglio deve ancora venire!

Molti Paesi, in primis la Germania, hanno colto quell'occasione, hanno faticato, sofferto, oggi ne godono i frutti, avvalendosi di una maggiore resistenza alla crisi, questa è una realtà indiscutibile, mentre per noi, in ogni momento c'era sempre una scusa: il Debito (sempre stato nel periodo sopra il 100%), c'era il caro Petrolio, c'era l'inflazione, la caduta delle Torri etc etc... Tutte scuse che valevano per noi, come valevano per gli altri paesi, ma per noi e solo per noi, erano ostacoli insormontabili.
Dobbiamo smetterla di lamentarci e guardare solo al presente, veniamo da una ferma cronica, ossidata da anni e per smuoverla, ora, ci vuole tempo e maggiore fatica, ma ce la possiamo fare, come ha detto Monti "è una medicina amara, ma bisogna berla"...
Oggi c'è la disoccupazione, c'è l'evasione, c'è il Debito, non mi pare che sia nulla di nuovo, è un disco che si ripete e questo disco prima o poi bisogna pur romperlo e cambiare musica!
Siamo stati anticipatori nel Debito, la prima Nazione a creare un enorme debito pubblico (gli altri oggi ci stanno copiando), siamo stati i primi a fare debito a leva societario (vedasi come abbiamo rovinato Seat Pagine Gialle), ora vogliamo essere per primi fautori di qualcosa di creativo e positivo?
Quello che manca è l'equilibrio, la crescita tornerà, perchè con più o meno fatica, il cammino è iniziato, trovare un equilibrio sarà un po' più difficile, soprattutto se la violenza diventerà fattore preponderante...

ps. Proposte per il sondaggione? Da quel che ho capito, le voci da me indicate, vi hanno soddisfatto.

email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox

1 commento:

Buddy Fox ha detto...

Ieri sera ospite a "servizio pubblico" c'era Zingales, l'amico di Giannino. Mi chiedo, ma non hanno fatto già abbastanza danni quelli della scuola monetarista?

ps. certo che Travaglio è proprio uno sciocco, scivolando nella sua naturale superbia è riuscito a rendere simpatico persino Briatore.
Miracoli a Servizio Pubblico;-)
Buon we
Buddy