13 ottobre 2008
CRISI BORSE - Segnali di fiducia?
Venerdì in trasferta, tra un incontro e l'altro, arriva la telefonata di mio padre, però, erano settimane che non lo sentivo e che non mi rivolgeva la parola! Chiama per informazioni, come al solito sempre fermo, poche emozioni, ma meno brusco del solito, mi chiede se siamo al baratro, se c'è il peggio oltre questo peggio. "Vuoi uscire? Sei pazzo?" Un super segnale rialzista? Mio padre vuole vendere, anche "l'ultimo dei mohicani" cede? Evidentemente 30 anni di borsa non sono sufficienti, non ne hai mai abbastanza. Gli dico di non vendere, "e se peggiora?" Non vendere! La borsa è così, ti fa spesso fare quello che nella vita reale mai faresti. Poi ho pensato, ma io chi sono per dire con tale sicurezza che è meglio non vendere? Allora mi è venuta in mente la predica (paternalistica) che mi fece un talento della borsa, un operatore (fin dai tempi delle grida) con grande esperienza, che qualche anno fa mi disse: "chi sei tu per avere la certezza di dire che l'Euro salirà sopra 1,40 contro il Dollaro? Chi sei tu per dire questo?" E' successo, ma questo poco conta, chi sono io per fare questa previsione? Io? Nessuno, l'ho fatto perchè l'ho studiato, avevo le mie motivazioni, avevo le mie previsioni e me lo diceva l'intuito e l'Animal Spirit, tutte cose che il mercato poteva negare e travolgere anche in pochi giorni. Oggi la borsa rimbalza, e mio padre certo non mi da nessun merito, ma se fosse scesa? Mi avrebbe richiamato portandomi altre pressioni. Ma a che serve? La borsa, in Italia è ancora una cosa poco seria, da "bar dello sport", tutte le analisi, anche se serie, possono essere smontate da chiunque, con qualsiasi scusa, pettegolezzo, o un "sentito dire". Della serie se Lippi inseriva Cassano poteva vincere. Giusto per fare un esempio, chissà perchè dal tavolo del bar siamo tutti CT della Nazionale, e dallo stesso tavolo siamo tutti Warren Buffet. Usciti da quel bar, il CT della nazionale rimane Lippi, e se ci mettiamo davanti al monitor, sono in pochi a fare affari. Questa tradizione è sempre molto folkloristica e divertente, ma nei momenti importanti sarebbe il caso, per il bene di tutti, prendere le cose seriamente, ritornare ad un analisi più attenta, preparata, senza conflitti d'interesse, che non ha nulla a che vedere con la semplice segnalazione di un titolo. Domani (inteso fra un po' di tempo), probabilmente, le borse saranno più alte, credete che mio padre si ricorderà del mio essere pronto, sicuro e presente nel momento più difficile? Ma figuriamoci! Ed allora ha senso fare delle previsioni per il medio lungo termine? Un esempio? Giorni fa a Piazza Affari, mi è capitato di vedere nel mega schermo il grafico della borsa di Shanghai, picco e caduta stile New Economy! Ora l'indice vale poco più di 1/3 rispetto ai massimi di 1 anno fa. Non mi interessa se qualcuno ha ascoltato le segnalazioni di Steve (ognuno fa quello che vuole, interpreta a suo modo e decide con la sua testa), a me interessa se qualcuno ricorda quella previsione, che dopo questa caduta, assume il ruolo di previsione di grande sostanza. Qualcuno lo ricorda? Se nessuno alza la mano è desolante, perchè allora non c'è differenza, siamo tutti alla stessa stregua, sballottati dagli andamenti e dagli umori del mercato, un giorno guru e un giorno scarsi, un giorno competenti e un giorno incapaci, un giorno bravi e un giorno pirla . E poi non ci lamentiamo se quel prodotto o quella banca ci ha deluso, forse siamo solo noi, che senza ragionare ci siamo aggrappati ad un treno diretto verso un (illusorio) facile guadagno...
Pubblicato da Buddy Fox | Blog friends: leggi anche Fuorimercato
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