09 novembre 2007
NELLA TANA DELLA VOLPE: Buddy Fox incontra... Duca autore del blog FINANZA E POLITICA
Siamo arrivati all'appuntamento con l'intervista, l'ospite di questa settimana, per la regola dell'alternanza, e' un personaggio, un illustre personaggio della blogosfera, si tratta di Duca autore del blog FINANZA E POLITICA . Un imprenditore, e soprattutto una persona dotata di grande umanita', sensibilita' ed intelligenza globale. Dalle sue riflessione, dalle sue esperienze e dai suoi testi c'e' sempre molto da imparare. Nel suo blog la passione trasuda dall'inchiostro telematico, un mix di racconti di vita vissuta imprenditoriale e di vita vissuta sui mercati finanziari, una completezza profonda, flessibile e rara, molto rara. Leggetevi l'intervista. I commenti sono sempre ben accetti.
1) Duca, un caso originale in Italia, un imprenditore con la passione della finanza. In Italia, dove la borsa viene considerata un gioco, dove l'imprenditoria della piccola/media impresa vive l'industria e non la finanza, lei e' una splendida eccezione. Da dove nasce la passione per il complicato mondo della borsa e come riesce a sposare questi due mondi cosi' diversi? Le rimane un po' di tempo libero e per la famiglia?
La passione me l’ha trasmessa mio padre che già a meta' degli anni 70 operava in borsa: era un altro mondo, c’erano solo i quotidiani e al massimo si prendeva il giornale di Milano che usciva alle 6 di sera per avere informazioni sui prezzi delle chiusure. Io ero un ragazzino ma quel mondo mi affascinava. Mio padre da buon imprenditore mi ha insegnato la gestione dello stress. Ricordo una volta che aveva fatto un premio (allora si chiamavano dont) e dopo un paio di giorni stava triplicando la somma investita. Io, che ero un adolescente, tutti i giorni gli chiedevo il prezzo e poi dicevo: vendi, vendi. A un certo punto avendo raggiunto un gain ragguardevole (molti milioni di lire) ricordo che lo supplicai di vendere... e non ci dormii una notte. Fini' che mio padre vendette l’ultimo giorno utile con un gain di 15 volte l’importo investito (allora erano netti, perché non c’erano tasse), addirittura dovette ritirare i titoli e venderli sul mercato perché nessuno comprava più quel “Premio” a quel prezzo. Aveva avuto ragione lui. Imparai la prima regola: lascia correre i profitti e taglia le perdite. Poi negli anni successivi la vera passione è nata nel vedere che i mercati anticipano sempre cio' che accade nell’economia reale, ed io che sono sempre orientato al futuro, al nuovo, ho iniziato a studiare i mercati con più assiduita' cercando di trovare anche le ragioni politico/economiche che sottostanno al divenire dei prezzi. Oggi i mercati mi affascinano ancora di piu', ma mi rimane tempo anche per il mio lavoro e per la famiglia. Anzi devo dire che ultimamente il tempo per la famiglia e' aumentato. Lo studio sui mercati lo faccio di notte, leggendo qualche buon libro o con internet.
2) Lei e' stato uno dei primi blogger a criticare con motivazioni concrete la precaria struttura finanziara americana. Facciamo un giochino, da oggi Lei e' il nuovo presidente della Fed, anzi Lei da oggi e' Bernanke, quali sono le critiche sul recente operato, e cosa farebbe ora per tamponare le falle?
Se fossi Bernanke scapperei in un’isola dove non arrivano giornali e TV. Scherzo, ma nemmeno tanto. Credo che il megapresidentegalattico sia una delle persone al mondo che, in questo periodo, passa più notti insonni. Non ho critiche da fargli, se non eventualmente di comunicazione, ma non sostanziali. Il problema e' che Ben si trova con le spalle al muro, e con pochissima liberta' di manovra. Come ho scritto piu' volte gli USA sono come una persona di 50 anni con tutti i valori fisiologici sballati: colesterolo altissimo, glicemia fuori controllo, globuli rossi ridotti e globuli bianchi quasi inesistenti. Come le persone devono rimanere in movimento, ma se corrono troppo rischiano un ictus o un arresto cardiaco. In altre parole, Ben si trova con il consumatore indebitatissimo, il dollaro svalutato, il deficit federale in aumento, etccc. Per me l’unica cosa che puo' fare e' temporeggiare, sperando che il tempo consenta di riparare i danni maggiori. Ecco Bernanke ha bisogno di tempo. I mercati hanno bisogno di tempo per digerire gli eccessi di un’economia troppo basata sul debito. L’ideale sarebbe una lunga fase di distribuzione, ma si sa, nella storia dei mercati gli eccessi si sono sempre pagati con crisi velocissime e terribili. Temo che succedera' cosi' anche questa volta, con un elemento aggravante: in crisi oggi c’e' il paese leader mondiale, non le tigri asiatiche o l’Argentina.
3) La terza domanda, come tradizione, e' dedicata ai titoli ed all'operativita'. Poteva capitare un momento migliore per questa intervista? I mercati ritornano in difficolta', la debolezza e' evidente. Lei si e' sempre trovato a suo agio nelle fasi ribassiste, quali strumenti e strategie si sentirebbe di consigliare in quella che potrebbe tramutarsi in una burrasca? E soprattutto, c'e' qualche titolo che ancora le piace?
Vorrei precisare che non sono un ribassista, per lunghi periodi sono stato ottimista ed ho cavalcato rialzi. Anzi i guadagni piu' grossi in valore assoluto li ho fatti cavalcando titoli con rialzi di anni. Pero' sono un contrarian. Non mi piace mai mettermi in fila e seguire in ritardo il trend. Se c’e' una cosa che odio e' stare in fila in autostrada, preferisco le partenze intelligenti, e come nella vita cerco di partire di notte, o viaggiare un giorno prima, cosi' cerco di fare sui mercati. Anche perche' come in autostrada, se vi trovate ingabbiati in 20 km di fila tra Bologna e Firenze non avete piu' nessuna possibilita' di fare itinerari alternativi, cosi' e' nella finanza, i grandi ribassi, se non vengono anticipati, colgono di sorpresa e quando si e' dentro uscirne procura danni enormi. Ecco perché predico prudenza. Faccio un esempio, alla fine del 1999 sono uscito dai mercati, ho fatto investimenti monetari a breve. Certo per molti mesi quando vedevo Tiscali o STM correre con rialzi stellari mi sono mangiato le dita, ma ho applicato la regola di Buffet: l’ultimo 10% (di guadagno) lascialo agli altri. Poi ho affinato gli strumenti, e oggi in una situazione che rispecchia il 1999/2000 non sono completamente fuori dai mercati ma opero soprattutto con Option (call e put) che mi permettono di investire quote ridotte di patrimonio, e quindi di evitare di rimanere bloccato nell’ingorgo, qualora qualche incidente di percorso blocchi completamente il traffico dei mercati (leggi forte ribasso). Per questo consiglio agli amici di esser prudenti e di rimanere investiti con quote limitatissime di capitale e di operare con derivati per limitare sempre il rischio. Su titoli o settori, faccio molta fatica, l’unica cosa che mi sento di consigliare a un cassettista, sono i titoli legati alle biotecnologie e alla energie alternative. Ma in ogni caso non li comprerei ora, prima aspetterei un forte ribasso, ma proprio forte (20 o 30% degli indici) e poi ricomprerei piano piano. Un titolo: direi, a pelle, STM perché è una delle poche aziende italiane che fa veramente ricerca e credo abbia tante cose pronte da far entrare in produzione. Con una speranza: che STM non faccia come la Xerox che aveva inventato il sistema operativo a finestre, ma che non ne capi' mai le applicazioni e dovette passare di li' Steve Job per acquistarne il brevetto per quattro dollari e fondare la Apple. Ho fatto quest’ultimo esempio perche' vorrei ribadire che i mercati non sono solo analisi tecnica, non sono solo analisi fondamentale, ma sono anche aziende, innovazione, e politica (perché comunque non possono prescindere dal contesto economico e sociale in cui sono inseriti).
Infine un grazie a Buddy, e alle persone come lui che garantiscono sempre la pluralita' delle informazioni e delle idee.
pubblicato da Buddy Fox
blog links: leggi anche Fuorimercato
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento