02 novembre 2007
BANCHE: PROFITTI IN FIAMME!
Buon inizio di settimana! Anche la finanza ha il suo gossip pepato, infatti sembra che Jamnes Cayne (ad di Bear Stearns) nei giorni del tracollo dei due hedge funds (la miccia di questa crisi finanziaria) stesse partecipando ad un torneo di golf nel New Jersey, senza cellulare, non rintracciabile! E che in quel periodo, tra un torneo di bridge e l'altro, tra una re ed un due di picche, passasse anche qualche tiro di marijuana. A vedere l'andamento della banca da lui controllata, i crack degli hedge e le fantasie finanziarie ora crollate, si potrebbe pensare che la "marja" circolasse anche durante le riunioni del consiglio di amministrazione. Ormai a Wall Street manca solo la sua testa. Infatti nel weekend anche il "reuccio" di Citigoup, Chuck Prince, ha dovuto abdicare, dopo l'addio di O'Neill in Merril Lynch, altre dimissioni importanti sono attese dal mercato - Rientro solo ora, siamo in chiusura di Piazza Affari, cerchiamo di riprendere il discorso con gli ultimi aggiornamenti di giornata. Piazza Affari abbassa il capino, ma meno di quanto fanno i cugini europei, Londra in testa per ovvi motivi qui piu' volte ripetuti. In USA gli indici partono in negativo dopo l'ingannevole passo di venerdi', ma se guardiamo i capitomboli dei colossi bancari (Citigroup -4%, Goldman -3%, Merril -2%, Bear -4%) tutto sommato tiene, grazie soprattutto alla TECNOLOGIA, un settore ritornato in grande spolvero, ora presente e pubblicizzato in tutte le testate finanziarie nazionali, quando qui nel volpino se n'e' parlato con ostinata positivita' fin dall'inizio dell'estate! (cliccate qui per rileggere un passaggio su Nokia, datato!) . In Usa sembra quasi di essere ritornati nel bel mezzo degli scandali del 2001/2002, una crisi di stampo finanziario ma soprattutto morale. Questo volta pero' le cose potrebbero andare diversamente. In quella stagione le banche si nascosero dietro il paravento delle manipolazioni contabili delle societa' indagate, le banche si salvarono solo con qualche multa, gli amministratori societari finirono invece in gabbia. Questa volta, "l'intoccabile" finanza in Wall Street potrebbe pagare un conto molto salato. Il Superfondo creato per tamponare una falla di cui ancora non si conoscono le esatte dimensioni, non e' piaciuto per niente al mercato. I prezzi in borsa sono piu' che un indizio, si deve fare di piu'. Se guardiamo i grafici, le discese sono paurose, alcuni titoli hanno dimezzato i massimi, e tra poco i prezzi potrebbero diventare allettanti. Hank Paulson non potra' tentennare o provare misure salva falle, dovra' usare il pugno di ferro, perche' il mercato deve essere spurgato. In Europa per il momento paga il conto Londra, il sistema anglosassone che ha creato il castello di carta e' il primo ad essere colpito, se vogliamo possiamo dire "a causa" della maggiore trasparenza, cosa che non si scorge ancora nella nebbia europea. Nell'Europa continentale ancora si parla poco, i riferimenti sono vaghi, e non e' detto che le cose possano essere peggiori. In Italia si continua a dichiarare che di mutui tarocchi non c'e' traccia, ma le banche nostrane continuano a capitolare, se guardiamo i precedenti massimi, possiamo notare che le quotazioni sono in sensibile ribasso, forse eccessivo. Come dire a rimanere immobili si rischia solo di non sbagliare. Ma mentre nel mondo anglossassone impareranno da questi errori, pagheranno, e ripartiranno come e piu' di prima. Qui in Italia si rimane, fermi, non si paga mai, o almeno non si paga ai piani alti, non ci si scusa e si continua forse peggio di prima...
pubblicato da Buddy Fox
blog links: leggi anche Fuorimercato
Etichette:
Banche,
Bear Stearns,
Citigroup,
Paulson,
Tecnologia,
Wall Street
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento