09 maggio 2006
La Bussola
...uno dei principali difetti dell'uomo e' quello di capire l'importanza delle persone solo quando queste non sono piu' con noi.
Il Maestro Greenspan fortunatamente e' ancora vivo, purtroppo pero' non e' piu' il faro di noi poveri adepti investitori.
Questa volta io l'errore non l'ho commesso. Greenspan, fin dall'inizio e' stata la mia guida, tanto da mandare in crisi la mia permanenza borsistica nel momento del suo addio. Fin dall'inizio ho sempre detto e pensato, finche' ci sara' Greenspan, nonostante tutto, ci salveremo sempre! Questo grazie anche al fido alleato Bob Rubin.
Il mio unico rimpianto rimane quello di non averlo potuto vedere dal vivo in una delle sue entrate operative alla Fed (problemi personali hanno bloccato il viaggio), rimango sempre con il sogno di poterlo incontrare in borghese, perche' al viaggio in USA, al viaggio a New York certo non rinuncio, e' in ballo la scommessa sul Dollaro, scommessa che potra' portare alla stampa del biglietto aereo.
Oggi c'e' il Professorotto Bernanke, persona di tutto rispetto, troppo accademico, scarso in malizia. Ancora convinto di essere in cattedra, ancora convinto che ad ogni sua dichiarazione ci siano alunni attenti pronti ad ascoltare, a seguire e magari imparare. Invece sara' lui a dover imparare l'arte della malizia dinnanzi ad investitori fin troppo scaltri, pronti a scoprire ogni sua piccola debolezza, a sfruttare la gaffe, ad accentuare le probabilita' facendole diventare certezze.
Il Maestro Greenspan possedeva una grande qualita': l'elasticita' mentale. Pronto ad affrontare ogni imprevisto, ad agire al momento, senza blocchi mentali, senza inflazioni programmate.
Il suo esosterismo era quasi estremo, era il mercato che doveva temere il suo pensiero, ed ogni qualvolta i "cattivi e dispettosi" tentavano di accendere qualche focolaio nel mondo, lui era pronto, da fiero pompiere newyorkese, a spegnere l'incendio.
I miti si creano anche grazie alla bonta' del tempo, all'arrivare nel posto giusto al momento giusto. E forse Bernanke non e' capitato nel periodo migliore per costruirsi una fama di grande banchiere centrale. Credo che dovra' fare molta gavetta, ed imparare dalla "strada".
Devo ammettere pero' che lo studio delle gesta dei Governatori sta diventando esasperante, le forze possenti che determinano i cambiamenti sono ben altre.
Intanto domani avremo un altro banco di prova per il Professorotto, quasi sicuramente avremo un nuovo aumento del quartino, ma poi, cosa dira'? Le materie prime accelerano, i tassi sui mutui si fanno sempre piu' pressanti sulle tasche ormai vuote dei consumatori (per non dire drammaticamente e storicamente in rosso), il mercato immobiliare si sta raffredando e per ora, l'ultimo vagone della forza economica, l'occupazione, sembra anch'esso prendere fiato.
Quanto potra' ancora alzare i tassi l'amico Bernanke? Credo che la sua strategia potrebbe improntarsi verso un blocco sul pedale dei tassi a breve lasciando delicatamente lievitare i tassi a lunga (pilotati dal mercato) portando cosi' maggiori investitori istuzionali nell'area dollaro con lo scopo di stabilizzare, piuttosto che isterici e scapestradi Hedge pronti a scatenare disequilibrio.
E' dall'anno scorso che rimango alla larga dai Bond governativi (soprattutto made in USA) e continuero' ancora a farlo.
Il DOW e' vicino ai massimi storici, e forse, proprio domani sulla decisione compira' un passo storico.
"Povero Dollaro", cosi' concludevo un articolo di qualche giorno fa, infatti il Biglietto Verde sta accentuando la sua parabola discendente, a me pero' non piace picchiare il moribondo, nemmeno scagliarmi contro la debolezza, soprattutto se esasperata, pero' mi viene da ripetere sempre la solita frase: "Dio non voglia che l'economia americana rallenti vistosamente".
Bernanke, l'estate si avvicina, ho l'impressione che sara' molto calda, e non parlo di temperature atmosferica...
ps. mi raccomando sempre molta prudenza sul nostro listino. Sappiamo che i proverbi vanno sempre presi con le molle, ma quest'anno il motto "sell in may and go away" potrebbe avere le sue ragioni d'esistere. Ricordate i moniti del capitano Steve http://www.fuorimercato.blogspot.com/ . Io rimango fermo sulla mia idea. L'Irrazionalita' e' gia' con noi, ed e' impossibile misurarne la durata. Sto scaricando, tenendo solo la pattuglia dei "titoli intelligenti", e sto anche aprendo posizioni short sugli indici (come al solito, il mio difetto e' di essere troppo anticipatore). I pericoli sono tra noi, e anche se dovessimo salire ancora, rimango con la convinzione: "piu' saliremo, piu' forte sara' la correzione"...
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