10 ottobre 2005

September to October
Settembre, mese di grandi promesse, di ritorni e di buoni auspici. Settembre negli ultimi anni si dimostra mese nefasto per gli Stati Uniti.
Settembre se n'e' ormai andato, lasciando spazio al cupo Ottobre, mese nero per i mercati.
In Italia ha inaugurato la tradizione ottombrina il caro Tremonti con la famosa tassa del/sul tubo, a seconda della preposizione che intendete usare. Ma eravamo a quota 35000 e qualche "magia" doveva essere fatta per non infrangere (almeno nell'immediato) quella fatidica soglia. La tassa ha quindi colpito i cavalli di razza del nostro indice, quelli che ci hanno permesso di arrivare verso le vette: ENI -ENEL - TERNA -SNAM. Si nota senza difficolta', basta confrontare l'andamento di questa settimana del nostro indice con i cugini europei, la dicotonia e' notevole. Probabilmente un aggiustamento del tiro, da parte del nostro Tremonti, riportera' almeno un po' di sollievo.
Nel quadro internazionale, Settembre ha colpito anche la Germania. L'ingolfamento elettorale e' stato causa di temporali di incertezza, ma tutto sembra risolversi, seguendo la mappa degli aggiustamenti che e' nel dna di questo 2005.
Nell'America sempre traballante ci ha pensato King George a dare la spintarella per far cadere anche quella minima speranza di rivedere gli indici verso i massimi, ha deciso di riutilizzare la vecchia arma, l'unica che gli puo' permettere di far risalire quella fiducia popolare che ormai sta crollando verso gli abissi classici del secondo mandato.
L'altro giorno, in una delle sue classiche uscite pubbliche, ha affermato che gli USA sono riusciti a sventare ben dieci attentati, senza naturalmente specificare i perche', i per come, i modi utilizzati. Dieci attentati sventati, peccato che nell'Iraq, dichiarato libero, in una guerra dichiarata vinta da parecchio tempo, la liberta', la tranquillita' ed il controllo non esistano. Gli attentati sono all'ordine del giorno, sempre piu' pesanti, sempre piu' tragici. I soldati americani morti sul campo stanno raggiungendo cifre pesanti, cifre che possono sconvolgere il popolo americano.
Forse le tragedie irachene non fanno piu' notizia perche' sono all'ordine del giorno, e' nella qualita' umana la capacita' di adattamento. Un nuovo terribile attentato in territorio americano fa invece tremare i polsi. E' li' che puo' colpire Bush, rievocando l'11 settembre, rievocando i motivi di queste sue guerre, la difesa del territorio e del popolo americano.

Bush ha nuovamente richiamato l'attenzione sui progressi in Iraq, sulle cifre relative alle unita' locali sotto controllo, cifre che non trovano mai numeri stabili ed anzi sempre lontane dalle sue stime ottimistiche.
Bush e' ormai sempre piu' concentrato verso i suoi problemi interni, la maggioranza che lo ha acclamato King George alle recenti elezioni si sta ormai sfaldando, non solo quella elettorale ma anche quella governativa, lo dimostra la vittoria in senato del suo piu' grande nemico, il senatore John McCain, senatore Repubblicano e non Democratico.
In un sistema politico parlamentare sarebbe lecito immaginare un voto di sfiducia, dopo lo smacco effettuato dal rude McCain, ma qui regna il Presidenzialismo, ed e' alle elezioni mid-term del prossimo anno che ci si deve preparare. Proprio per questo, Bush, ha gia' messo in campo, le uniche armi di persuasione che gli sono rimaste.
Attacco al popolo con l'arma della PAURA, l'unico modo che ancora gli e' rimasto per giustificare le sconfitte sul campo di battaglia, l'unico modo che gli e' rimasto per dimostrare che e' sempre lui il Comandante in campo dell'Impero Americano... (continua)

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