email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox
"E un momento difficile, sosterrò la
squadra con tutte le mie forze. I convocati dal ct Peckerman, per
indossare la maglia della Colombia ai Mondiali, sono grandi calciatori,
che hanno fatto bene durante la stagione. Non volevo togliere il posto a
un compagno le cui condizioni sono al cento per cento" sono le dichiarazioni di Falcao, il grande campione e cannoniere della Colombia, un assenza di lusso. Lui a casa a tifare per la propria nazione e la Colombia in campo gioca e si diverte anche per lui.
Succede in Colombia, un abisso rispetto al comportamento qui in Italia, dove come consuetudine si fa la caccia al colpevole e dove i migliori sono sempre quelli rimasti a casa (con rabbia e polemiche) o che non hanno giocato.
Qualcuno potrà rimproverare Prandelli con l'esempio di Suarez, l'hanno portato in nazionale nonostante l'infortunio, è guarito, entrato in campo ha salvato la nazionale. Peccato che la malattia di Suarez non riguardasse il ginocchio, ma la testa e a causa di questa, tornerà a casa in anticipo. Uruguay prima salvata, e ora condannata.
Qualcuno potrà rimproverare Prandelli con l'esempio di Suarez, l'hanno portato in nazionale nonostante l'infortunio, è guarito, entrato in campo ha salvato la nazionale. Peccato che la malattia di Suarez non riguardasse il ginocchio, ma la testa e a causa di questa, tornerà a casa in anticipo. Uruguay prima salvata, e ora condannata.
E' una questione di stile, in Italia ce n'è sempre meno, si spera sempre di aver trovato il fondo per ripartire, ma dove lo metti il piacere di continuare a scavare per trovare e stupirsi del marcio che emerge.
Vent'anni di economia che si sgretola, vent'anni di politica mediocre che si sollazza davanti al cittadino ignavo e ora vent'anni di calcio violento, scadente, frustrato e senza futuro. Il calendario corre, è solo il tempo che passa, per raggiunti limiti di età che si effettuano i cambiamenti, non certo per responsabilità o per autocritica.
E arrivò la luce, Prandelli annuncia le dimissioni, da il buon esempio, chissà perchè in Italia a pagare sono sempre gli onesti, le persone capaci e con qualità, e poi ci sono le dimissioni di Abete, l'eccezione che conferma la regola.
Quando sentirò un politico ripetere le stesse parole pronunciate da Prandelli "non voglio sentirmi dire di rubare i soldi del contribuente" allora sarò sicuro che l'Italia sta cambiando, basta furbizia, vinca l'onestà.
L'editoriale di Sconcerti oggi sul Corriere della Sera a titolo "Basta alibi è un calcio da cambiare" è la fotografia del nostro calcio, è insieme l'epigrafe di quello che è stato e il certificato di nascita di quello che potrebbe diventare.
E' un vero peccato che questa nazionale si uscita in modo così pietoso, quasi da far rimpiangere l'Italia di Lippi del 2010 in Sud Africa. Questo gruppo, a parte qualche recidivo all'immaturità, meritava, Prandelli e Albertini in testa, ma è stato tutto buttato a mare, quasi peggio di un barcone di immigrati, forse troppo abituati al degrado.
Ha ragione Buffon, basta aggrapparsi alla moviola di un morso, basta lamentarsi dell'arbitraggio, se non tiri in porta, non segni e per vincere una partita bisogna segnare.
La gloriosa e miracolosa Grecia, campione d'Europa nel 2004, giocava con una difesa quasi a 9, ma almeno un tiro e un goal a partita, lo faceva, e così ha vinto. Noi no, nemmeno ci abbiamo provato. Tra l'altro la Grecia questa notte si è qualificata all'ultimo minuto, ci ha messo l'anima, "una faccia, una razza", non è più vero.
Fuori la Nazionale di Prandelli, in campo resta solo la nazionale di "Panino e Listino", a noi se ci danno un morso non ci fanno male, anzi è quasi un piacere. La nazionale di "Panino e Listino" in campo per vincere, per vincere il campionato di Piazza Affari.
Per chi si fosse perso la scorsa settimana l'elenco dei convocati, eccolo a voi qui sotto riproposta.
Ora in campo, e come diceva Menotti prima di entrare in campo "tirate fuori tutti i vostri sogni"...
LIBERO 15 Giugno 2014
Quel dito puntato verso il cielo che lo fa
assomigliare a un supereroe, chiama la palla Van Persie, la chiama con
sicurezza e coraggio, un po’ come fece Pelè nel film “fuga per la vittoria”,
quando disse: “risolvo io la partita” e poi salì in bicicletta verso il cielo e
ficcò la palla in rete. Van Persie ha fatto una cosa ancor più difficile, in
cielo è salito senza bici, si è librato in aria con un gesto che ha stupito il
mondo. Erano le ali di Van Basten a sostenerlo, il cigno ha passato il
testimone. Ci vogliono capacità e coraggio per compiere un simile gesto, le
stesse doti che servono per scovare e puntare su un titolo come Cobra. Sembra
una partita impossibile, Cobra galleggia da mesi appena sopra lo zero, a fine
2011 si effettua un aumento di capitale, uno di quelli a cui il pubblico non
partecipa (perché troppo conveniente e poco pubblicizzato), 2 anni di
purgatorio, quando mi accorgo di un piccolo scatto e quel dito puntato in alto
che richiama la mia attenzione. Siamo a 0,38, compro e lo segnalo. Il primo
obiettivo a 0,80 sembrava un abbaglio e una spacconeria. Ci siamo arrivati. Era
solo l’inizio della scalata, seguì la vendita della Octo di Montezemolo ai
russi, il business delle scatole nere che anche Cobra stava sviluppando, fino
al passaggio finale, l’Opa di Vodafone: goal!
Certo, non basta un grande goal per costruire un
portafoglio, un giardino pieno di fiori, bisogna saper fare anche quelli
semplici ma efficaci, alla Thomas Muller, tanto impegno e costanza, e poi
arriva anche la ciliegina sulla torta. Perché la fortuna, se la cerchi, prima o
poi arriva, chiedete a Cobra.
PIAZZA AFFARI: l’arrampicata verso 24,000 continua.
In occasione dei Mondiali in Brasile, ecco la formazione della nazionale di
Piazza Affari:
ENI (Buffon): una saracinesca contro i tiri degli
orsi;
BIESSE e KINEXIA (Darmian e De Sciglio): giovani e
pieni di energia, hanno molto fiato per correre veloci;
FINTECNICA (Barzagli): solidità ed estetica portano
a casa il risultato. Ipo da sottoscrivere.
TELECOM (Chiellini): anche con un (ex) titolo
difensivo si va in goal, e vedrete quanti.
MPS (De Rossi): sembra pronto a esplodere, poi
affonda, ma rinasce sempre dalle proprie ceneri. Ora è maturo, vuole lo scettro
di Piazza Affari.
FIAT (Pirlo): più volte dato per finito, ha sempre
stupito con le sue magie. Prestigiatore.
ESPRINET (Candreva): grazie alle sue bordate si
faranno molti goal. Vedrete sopra 9.
BET (Verratti): è il gioiellino da svezzare. Siamo
solo all’inizio di una grande carriera. Bisogna solo avere pazienza.
ELICA (Marchisio): non si nota, finchè non fa goal,
e allora ti penti per non aver puntato su di lui. Affidabilità.
TISCALI (Balotelli): tanti goal e tanti errori. La
maturazione sembra arrivare, è il momento di puntare al pallone d’oro. Quota 1
euro per la consacrazione.
NOKIA (Thiago Motta): il nostro oriundo, straniero,
ma quotato anche in Italia. Sembra svanire, ma è sempre lì, inamovibile.
CHL (Cassano): talento sopravvalutato o sacrificato?
2014 è l’anno della risposta.
La nazionale è fatta, giochiamo il nostro Mondiale.