25 giugno 2014

Panino e Listino (Mundial 2014): fuori la Nazionale di Prandelli, ci resta la nazionale di Panino e Listino (Oggi in edicola su Libero)



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 





"E un momento difficile, sosterrò la squadra con tutte le mie forze. I convocati dal ct Peckerman, per indossare la maglia della Colombia ai Mondiali, sono grandi calciatori, che hanno fatto bene durante la stagione. Non volevo togliere il posto a un compagno le cui condizioni sono al cento per cento" sono le dichiarazioni di Falcao, il grande campione e cannoniere della Colombia, un assenza di lusso. Lui a casa a tifare per la propria nazione e la Colombia in campo gioca e si diverte anche per lui.
Succede in Colombia, un abisso rispetto al comportamento qui in Italia, dove come consuetudine si fa la caccia al colpevole e dove i migliori sono sempre quelli rimasti a casa (con rabbia e polemiche) o che non hanno giocato.
Qualcuno potrà rimproverare Prandelli con l'esempio di Suarez, l'hanno portato in nazionale nonostante l'infortunio, è guarito, entrato in campo ha salvato la nazionale. Peccato che la malattia di Suarez non riguardasse il ginocchio, ma la testa e a causa di questa, tornerà a casa in anticipo. Uruguay prima salvata, e ora condannata.
E' una questione di stile, in Italia ce n'è sempre meno, si spera sempre di aver trovato il fondo per ripartire, ma dove lo metti il piacere di continuare a scavare per trovare e stupirsi del marcio che emerge.
Vent'anni di economia che si sgretola, vent'anni di politica mediocre che si sollazza davanti al cittadino ignavo e ora vent'anni di calcio violento, scadente, frustrato e senza futuro. Il calendario corre, è solo il tempo che passa, per raggiunti limiti di età che si effettuano i cambiamenti, non certo per responsabilità o per autocritica.
E arrivò la luce, Prandelli annuncia le dimissioni, da il buon esempio, chissà perchè in Italia a pagare sono sempre gli onesti, le persone capaci e con qualità, e poi ci sono le dimissioni di Abete, l'eccezione che conferma la regola.
Quando sentirò un politico ripetere le stesse parole pronunciate da Prandelli "non voglio sentirmi dire di rubare i soldi del contribuente" allora sarò sicuro che l'Italia sta cambiando, basta furbizia, vinca l'onestà.
L'editoriale di Sconcerti oggi sul Corriere della Sera a titolo "Basta alibi è un calcio da cambiare" è la fotografia del nostro calcio, è insieme l'epigrafe di quello che è stato e il certificato di nascita di quello che potrebbe diventare.
E' un vero peccato che questa nazionale si uscita in modo così pietoso, quasi da far rimpiangere l'Italia di Lippi del 2010 in Sud Africa. Questo gruppo, a parte qualche recidivo all'immaturità, meritava, Prandelli e Albertini in testa, ma è stato tutto buttato a mare, quasi peggio di un barcone di immigrati, forse troppo abituati al degrado.
Ha ragione Buffon, basta aggrapparsi alla moviola di un morso, basta lamentarsi dell'arbitraggio, se non tiri in porta, non segni e per vincere una partita bisogna segnare.
La gloriosa e miracolosa Grecia, campione d'Europa nel 2004, giocava con una difesa quasi a 9, ma almeno un tiro e un goal a partita, lo faceva, e così ha vinto. Noi no, nemmeno ci abbiamo provato. Tra l'altro la Grecia questa notte si è qualificata all'ultimo minuto, ci ha messo l'anima, "una faccia, una razza", non è più vero.

Fuori la Nazionale di Prandelli, in campo resta solo la nazionale di "Panino e Listino", a noi se ci danno un morso non ci fanno male, anzi è quasi un piacere. La nazionale di "Panino e Listino" in campo per vincere, per vincere il campionato di Piazza Affari.
Per chi si fosse perso la scorsa settimana l'elenco dei convocati, eccolo a voi qui sotto riproposta.
Ora in campo, e come diceva Menotti prima di entrare in campo "tirate fuori tutti i vostri sogni"...
Colonna sonora "Acquarello" di Toquinho



LIBERO 15 Giugno 2014
Quel dito puntato verso il cielo che lo fa assomigliare a un supereroe, chiama la palla Van Persie, la chiama con sicurezza e coraggio, un po’ come fece Pelè nel film “fuga per la vittoria”, quando disse: “risolvo io la partita” e poi salì in bicicletta verso il cielo e ficcò la palla in rete. Van Persie ha fatto una cosa ancor più difficile, in cielo è salito senza bici, si è librato in aria con un gesto che ha stupito il mondo. Erano le ali di Van Basten a sostenerlo, il cigno ha passato il testimone. Ci vogliono capacità e coraggio per compiere un simile gesto, le stesse doti che servono per scovare e puntare su un titolo come Cobra. Sembra una partita impossibile, Cobra galleggia da mesi appena sopra lo zero, a fine 2011 si effettua un aumento di capitale, uno di quelli a cui il pubblico non partecipa (perché troppo conveniente e poco pubblicizzato), 2 anni di purgatorio, quando mi accorgo di un piccolo scatto e quel dito puntato in alto che richiama la mia attenzione. Siamo a 0,38, compro e lo segnalo. Il primo obiettivo a 0,80 sembrava un abbaglio e una spacconeria. Ci siamo arrivati. Era solo l’inizio della scalata, seguì la vendita della Octo di Montezemolo ai russi, il business delle scatole nere che anche Cobra stava sviluppando, fino al passaggio finale, l’Opa di Vodafone: goal!
Certo, non basta un grande goal per costruire un portafoglio, un giardino pieno di fiori, bisogna saper fare anche quelli semplici ma efficaci, alla Thomas Muller, tanto impegno e costanza, e poi arriva anche la ciliegina sulla torta. Perché la fortuna, se la cerchi, prima o poi arriva, chiedete a Cobra.
PIAZZA AFFARI: l’arrampicata verso 24,000 continua. In occasione dei Mondiali in Brasile, ecco la formazione della nazionale di Piazza Affari:
ENI (Buffon): una saracinesca contro i tiri degli orsi;
BIESSE e KINEXIA (Darmian e De Sciglio): giovani e pieni di energia, hanno molto fiato per correre veloci;
FINTECNICA (Barzagli): solidità ed estetica portano a casa il risultato. Ipo da sottoscrivere.
TELECOM (Chiellini): anche con un (ex) titolo difensivo si va in goal, e vedrete quanti.
MPS (De Rossi): sembra pronto a esplodere, poi affonda, ma rinasce sempre dalle proprie ceneri. Ora è maturo, vuole lo scettro di Piazza Affari.
FIAT (Pirlo): più volte dato per finito, ha sempre stupito con le sue magie. Prestigiatore.
ESPRINET (Candreva): grazie alle sue bordate si faranno molti goal. Vedrete sopra 9.
BET (Verratti): è il gioiellino da svezzare. Siamo solo all’inizio di una grande carriera. Bisogna solo avere pazienza.
ELICA (Marchisio): non si nota, finchè non fa goal, e allora ti penti per non aver puntato su di lui. Affidabilità.
TISCALI (Balotelli): tanti goal e tanti errori. La maturazione sembra arrivare, è il momento di puntare al pallone d’oro. Quota 1 euro per la consacrazione.
NOKIA (Thiago Motta): il nostro oriundo, straniero, ma quotato anche in Italia. Sembra svanire, ma è sempre lì, inamovibile.
CHL (Cassano): talento sopravvalutato o sacrificato? 2014 è l’anno della risposta.
La nazionale è fatta, giochiamo il nostro Mondiale.

24 giugno 2014

BRAZIL 2014: dal Tiqui-Taca, al TiquItalia, al Tiquino e Listino, tutto quanto fa tendenza




email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 



Eccoci qua, sarà il clima estivo (eh sì è arrivata l'Estate), sarà il clima Mundial, oppure l'avvicinarsi delle vacanze, ma da Lunedì (ieri) persino il sacro santuario della Rai, di Radio Rai si è spinta verso uno stile pop, si osa: musica + finanza, vi ricorda nulla?
Siamo partiti da qui con l'esperimento, bello o brutto, bene o male è comunque riuscito, con i nostri modesti mezzi ha fatto tendenza. Ci ha seguiti Barisoni con il suo Focus Economia su Radio24 e oggi, persino RadioRai con "Questioni di Borsa".
Ma non è finito qui, sarà pure una coincidenza, e io credo sia solo questo, ma dopo che Milano Finanza ha tentato di inserire un "Buddy Fox" (quello sì un clone) in una rubrica che con la Borsa e la Finanza non aveva nessuna affinità, ora ci riprova in Class CNBC con "THE FLOOR".
E allora? E allora, non vi dice nulla "The Floor"? Antica rubrica di questo blog "on the floor" tutto quanto fa mercato, direttamente dal pavimento di Borsa.
Assurdo pensare a un collegamente, ovviamente trattasi solo di una coincidenza, fa specie però che le analogie aumentino. Ma noi siamo andati oltre, siamo passati alla Finanza spiegata con il calcio, proviamo anche questo, la cosa più importante non è renderlo famoso, ma farlo bene, con passione. Io ci provo.
E sarà così, visto il clima Mundial Brazil 2014, anche domani, in edicola su "Panino e Listino" quello di Buddy Fox, l'originale ;-)))

17 giugno 2014

Panino e Listino (Mudial 2014): VODAFONE COBRA, E' IL PINGUINO A MORDERE (Novembre 2013, Aprile e Maggio 2014 numeri da collezione)




email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 




Prima Cobra e poi MPS, 16 Giugno 2014, uno di quei giorni da segnare sul calendario o sul grafico (il calendario di chi opera in Borsa), il Maestro insegna: a volte i Mercati sono come una slot machine, muovi la leva, e tutto vien da se.
Vodafone lancia l'Opa su Cobra e poi le fiammate di MPS (i rialzi che "ti pagano" l'aumento di capitale) e subito scatta il celebre e liberatorio urlo di Maradona. Ricordate quell'azione, altro che "tiki taka", tocchi vellutati e veloci tra le nubi dell'attacco argentino, fino all'eplosione del tuono dai piedi di Maradona e sopra la Nigeria inizia il temporale.
Per chi avesse tempo e voglia, rileggetevi la storia di Cobra su "Panino e Listino", prima segnalazione (lo ricorderanno anche gli amici de "Il Dolce e l'Amaro") in zona 0,40. Non è tanto il prezzo e la successiva rivalutazione (quasi il 400%) ma il tempo, solo 8 mesi!
E' andata bene, io dico molta fortuna, d'altronde ci vuole anche quella. Quel giorno Maradona la mise nel sette, bucando la ragnatela, ora speriamo che non facciano anche a me l'esame delle urine.

LIBERO 06 Novembre 2013
“You can check out any time you like but you can never leave” che tradotto suona come: “puoi lasciare libera la stanza quando vuoi ma non potrai andartene mai”, sembrava il semplice ritornello della più celebre canzone degli Eagles, e invece sembra diventare la perfetta colonna sonora del tempo finanziario che stiamo vivendo.
Era Richard Fisher ( Fed di Dallas) nel Dicembre 2012 a manifestare le prime preoccupazioni per la spirale viziosa in cui la Fed  si stava infilando da qui “politica monetaria Hotel California” aggiungendo che “sarà difficile uscire da questa vortice monetario, come nella canzone degli Eagles è difficile lasciare quell’hotel”. Siamo orgogliosi di essere stati pionieri, fin dall’inizio in questa rubrica abbiamo cavalcato quella che sembrava un’assurda provocazione,  e che invece un anno dopo “la sindrome Hotel California” viene ripresa e usata da molti per spiegare l’attuale situazione: siti di Borsa, analisti finanziari e persino dal Sole24Ore, “Hotel California” era in testa nella hit parade di fine anni ’70 e sembra esserlo anche oggi, quasi 40 anni dopo.
La preoccupazione è dilagante, molti critici sostengono che la causa degli attuali vizi di mercato sia dovuto all’atteggiamento della Fed che “incoraggia” e consente investimenti speculativi in leva e quindi esagerati, che è un po’ come se il CIO incentivasse l’utilizzo del doping nello sport, che ne sarebbe della salute degli atleti? Un bel problema per la Yellen, prossimo governatore della Fed, che si troverà non solo la problematica eredità che Bernanke le consegnerà, ma anche Fisher (considerato un falco, quindi favorevole alla conclusione degli stimoli monetari) come membro votante del consiglio e quindi a Lei ostile. Quale sarà il finale della canzone “Hotel California”? Il “soft landing”, l’atterraggio morbido, il lieto fine, è il sogno di ogni banchiere centrale, un sogno, appunto. Aiuterà la Yellen sapere che per gli Eagles, il messaggio di “Hotel California” era una critica verso l’oscura vulnerabilità del sogno americano, e soprattutto una metafora della schiavitù da stupefacenti. Gli stessi stupefacenti da cui la finanza sembra non riuscire a fare a meno, e la Fed continua a fare da pusher.
FTSEMIB: “Boom di ordinativi” il ritornello nei notiziari è per tutti lo stesso, purtroppo non si tratta di economia e posti di lavoro, ma di finanza, il Btp va a ruba. “Hotel California” per molti una preoccupazioni, per noi fin dall’inizio il “Bengodi finanziario”, ma con la finanza non si mangia. E se grazie alla finanza si uscisse dalla crisi? Piazza Affari fa una pausa, pronta a riprendere la galoppata, già pregustando i botti di fine anno. Sopra 19,500 prepariamo la letterina per Babbo Natale.
COBRA: esce da una lunga crisi, ma ne esce bene. Compriamo sui minimi.
CHL: un macchinario per l’ossigenoterapia sembra la novità in casa Chl. Lo stesso ossigeno che servirebbe alle casse sfinite della società e degli azionisti. In soccorso sembra arrivare l’emissione di un prestito obbligazionario. Ci siamo?
3D: la nuova rivoluzione industriale? Anche la Gabanelli di Report sembra crederci. DDD, SSYS sono cresciute molto, ma se questo fosse solo l’inizio?
TELECOM: voglio ricordare che l’azionista Fossati è lo stesso che nel 2008 investì circa 540 ml di $ in APPLE, sappiamo com’è finita.

 


LIBERO 23 Aprile 2014
“Noi siamo nani sulle spalle di giganti, per questo riusciamo a guardare lontano”: ama le citazioni Colucci per raccontare e spiegare in modo semplice cos’è e cosa vuol diventare Kinexia, un nano oggi, che vuole diventare un gigante domani.
“Avere gli occhi verdi non è un fatto ereditario”, è una delle frasi  che come capitelli e come segnaletica, illuminano la strada che porta a Kinexia: siamo a Palazzo Clerici, Colucci ha scelto una gemma di Milano per presentare la sua società agli investitori, tiene al bello, lo si capisce subito, tanto che non solo lo vuole mostrare, ma anche pulire, affinché lo si veda ancora meglio. Trasformare i rifiuti in energia e prodotti per arrivare a rinunciare alle discariche, questo è più di un sogno, è un processo che fa la differenza: recupero materiali e non lo smaltimento.  Se in California è nata la Silicon Valley, perché in Italia non si può creare una “Green Valley”?
Un luogo o una valle che può essere rappresentato come un corpo umano, diviso in vari settori: l’entrata del cibo (rifiuti raccolti con la differenziata) che vengono smistati nei vari organi (zone di recupero e conversione) e, dopo un percorso virtuoso e di riciclo, il residuale, come appunto nel corpo umano, espulso nelle discariche. Si chiama “Wastend” l’officina del futuro.
“Energia da tutti e per tutti”, parte la terza rivoluzione industriale, ed è quella che può salvare il pianeta, rendendolo più vivibile. L’Italia ne ha un gran bisogno, siamo un Paese sempre più inquinato, varie le cause, ma Kinexia può essere una delle società capaci di ripulire, depurando e rendendo nuovamente visibili e luccicanti le nostre bellezze agli occhi di tutto il mondo.
Basta con il catastrofismo ambientale, l’inquinamento deve essere combattuto con messaggi positivi, si deve sapere che un’azienda che rispetta e investe nell’ambiente è un’azienda sana e fa bene anche all’economia.
Colucci spinge su questa nuova rivoluzione dipingendo l’aspetto industriale, ma ha un occhio anche per la prosa della finanza: i numeri, sa molto bene che non si possono fare troppi voli pindarici e che il “debito” oggi per il mercato è una parola orrenda. Decide quindi di sacrificare il biogas (un lusso troppo grande) per abbellire i conti. “Così saremo più sexi” dice, e anche il mercato rimarrà affascinato.
PIAZZA AFFARI: la Borsa è l’unica donna che ti da sempre una seconda possibilità, ma devi avere coraggio e provarci. Così come dopo il ribasso di Martedì 15, ma la devi saper cogliere, altrimenti rimani con un portafoglio pieno di “se” e quella donna, la Borsa, se la sposa qualcun altro. Rimbalzo da 21,000 riuscito, riprende la marcia verso 23,000.
KINEXIA: vuole diventare una “Star”, ma una stella verde per contraddistinguersi. In effetti già l’anno scorso in borsa ha brillato, ma è una stella dalla vita molto lunga. Sopra 2,70 c’è una prateria, dubito però che sarà una cosa di breve.
BE: non aprite quel cassetto.  Non è il titolo di un film, ma la commedia che ha come protagonista la nostra amata Be, e sarà con lieto fine.
COBRA: dopo aver sistemato il debito, ora si cerca marito. Sarà Vodafone?  



LIBERO 14 Maggio 2014
“Grazie, terrò duro, anche se non è facile resistere”, l’oggetto dell’email è Bet, il lettore, tentato da un guadagno superiore al 100% soffre ora di incontinenza da profitto, non resiste e deve realizzare, possibile?
“Armi di distruzioni di massa” così Buffett definiva i derivati, non le azioni, perché i derivati sono capaci di aprire una voragine nel conto, le azioni, male che vada, polverizzano “solo” quanto investito. A volte sembra che i risparmiatori abbiano in mano una bomba, un’arma a orologeria, se non vendo, anche se guadagno, rischio che mi esploda in mano e perda tutto.
Pensate a un proprietario di cavalli che li usa per gareggiare, allo stallone del maneggio da la biada e gli zoccoli migliori, non si spende anche per i ronzini. Oppure pensate a una squadra ciclistica, la bici e i confort maggiori si danno al ciclista più in forma, al leader, si punta su di lui per vincere il giro e non si diversificano le vittorie con tutti i componenti della squadra.
Così non accade in Borsa, spesso si tende ad avere troppa fretta  per vendere i titoli in guadagno, troppa calma nel mantenere i titoli in perdita, commettendo un errore doppio, da matita blu dell’operatività nell’usare i guadagni per mediare i titoli deboli, illudendoci di alleviare le ferite, ma se il titolo è un ronzino, possiamo stare tranquilli che non ci farà mai vincere.
"Trovate un buon investimento e restate fedeli a esso, non fatevi condizionare dalle oscillazioni al rialzo o al ribasso, e non ascoltate nessuno": è una delle regole di Buffett, un decalogo che viene inviato annualmente agli azionisti della Berkshire. Buffett usa la pazienza per cercare i titoli buoni, i cavalli vincenti, una volta trovati salta in groppa e parte al galoppo. A volte il cavallo rallenta davanti a un ostacolo, magari arretra, a volte salta con convinzione, ma non si ritira spaventandosi ai primi guadagni. Nella vita ci vuole coraggio ad affrontare le difficoltà, in borsa il coraggio serve per resistere alle tentazioni e alle piacevolezze, perché non riusciamo a fare il contrario? Peccati di gola, si dirà.
“Non abbiate paura di confessarvi” ha detto il Papa, io lo scrivo a voi: non abbiate paura di confessarvi, qui nessuno vi condannerà.
PIAZZA AFFARI: Milano dal sapore amaro, sembra di rivivere giornate d’autunno, mentre le altre borse fioriscono, qui cadono le foglie. Siamo rientrati in una fase delicata, o si scivola fino a 20,000 oppure, superati 22,000 ci arrampichiamo fino a 24,000. Ancora credo alla seconda ipotesi, in ogni caso, Draghi sotto di noi ha preparato un materasso, anche se cadremo non ci faremo male.
CHL: a Giugno andrà in scadenza un quinto del convertibile, gli obbligazionisti decideranno se incassare il cash oppure se reinvestire in azioni “speciali” CHL. Speciali perché verranno scontate del 20% rispetto al prezzo medio del mese di Maggio. Credo che per invogliare gli obbligazionisti l’azione salirà, 0,05 è sempre un punto di ripartenza. Un ronzino che diventerà purosangue?
POP MI: e con questa abbiamo fatto poker! Nuovo ingresso per Blackrock, la mano invisibile che continuerà a sostenere le quotazioni a Piazza Affari? Le mie preferite rimangono Carige e MPS, preparate il portafoglio per l’aumento.
COBRA: sempre in cerca di marito, ma con gusti difficili. 0,90/0,95 può essere una buona base da cui ripartire per un contratto prematrimoniale.
CISCO: il Nasdaq mi fa ancora tremare, ma questa vecchia star sembra scrollarsi la polvere di dosso. Era un cavallo stanco, ora vuol tornare a correre. Pegaso direzione 40$.
DAX: credo che l’indice da osservare ora sia questo. Sarà rottura vera? Dopo tanto appannamento, ora qualcosa si muove. Quota 10,000 mi toglierà ogni dubbio.

16 giugno 2014

BRAZIL 2014: non è il Costa Rica, ma Cobra la grande sorpresa Mundial



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 




"ciao Buddy hai smesso di scrivere le mirabolanti previsioni per BE e COBRA :):) meglio così in quanto erano un po' troppo mirabolanti ma visto che i tuoi lettori sono tanti Buffet :):):) Buona vita Buddy e sparale meno grosse ma oramai chi scrive su un giornale, qls giornale, c'è da stare attenti!!! Buona vita Buddy. Andrea"

Questa è un'email che ho ricevuto a fine Maggio scorso, un lettore di "Panino e Listino", uno di quelli che subito ti innalza sull'altare e poi, altrettanto velocemente, ti fa cadere nella polvere. Ovviamente dopo aver banchettato.
Lo riporto, forse anche stupidamente, forse solo per togliermi qualche sassolino dalla scarpa. Ma lo stesso è stupido, perchè ho sempre ripudiato quelli che esultando vanno contro qualcuno. Si esulta per qualcosa, non contro qualcosa. 
COBRA vola: Opa di VODAFONE, come vaticinato qualche settimana fa proprio su "Panino e Listino", come a dire, qualche volta ci prendo anch'io.
Ma COBRA è molto più di questo, "il Cobra non è un serpente" è stata la colonna sonora di "Panino e Listino", ma è stato anche uno dei primi titoli della newsletter "il Dolce e l'Amaro".
Ma COBRA è anche la risposta a tutte le domande sul perchè continuare a comprare, sul perchè tenere un titolo così tanto tempo, sul perchè non si doveva ancora vendere.
COBRA vola +50% sull'offerta, vola in una giornata lievemente pesante per Piazza Affari, questo è il sintomo di qualcosa.
COBRA è anche la risposta per quante volte ho scritto: "Svendita Italiana" e successivamente l'improvvisa "Voglia di Italia".
Il primo acquisto su Cobra l'abbiamo fatto nell'Autunno 2013 poco sotto 0,40, in poco più di 8 mesi, rispetto al prezzo dell'Opa fa circa +400%
Ne valeva la pena? Valeva la pena tenere e fare cassetto?

Ora, ovviamente le aspettative di tutti, nei miei confronti, saliranno, come le quotazioni del Costa Rica e dell'Olanda sulla vittoria mondiale.
Niente di più sbagliato, preferisco la strategia di Belinelli che piange manifestando tutta la sua gioia per un sogno realizzato, un pianto di sfogo verso tutti quelli che non hanno creduto in lui, perchè alla fine è questa la vera scommessa vinta, avere il coraggio di credere in qualcuno, credere in qualcosa, rischiare saltando a piè pari e non con un piede fuori e uno dentro. Se ci credi, buttati, ci vuole coraggio come ho scritto più volte, questa volta è stato premiato e ne godiamo tutti.

14 giugno 2014

BRAZIL 2014: in attesa di Italia vs Inghilterra, Italia Mundial come Piazza Affari?



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox

In attesa dell'esordio Italia contro Inghilterra, i mercati riposano nell weekend e un po' iniziano a tremare. Prove di ribasso in corso? Alcuni segnali vaticinano cedimento.
E subito gli Orsi riprendono coraggio urlando il FINE CICLO. Dissero le stesse cose nel 2009, dopo aver chiamato la depressione del 1929, lo ripeteremo nel 2010 e poi nel 2011, prima o poi avranno ragione, ma quando?
Prima si deve raddoppiare, credo.

In attesa della riapertura dei mercati con nuove emozioni da Carige, MPS, Tiscali e chissà forse anche da Chl e poi dai titoli segnalati nella nostra saletta de "Il Dolce e l'Amaro", cimentiamoci in qualche pronostico mondiale.
Ieri sera grande scoppola dell'Olanda contro la Spagna, chi di manita ferisce di manita perisce. È tornata l'Arancia Meccanica?
Mah, dubito, anche la Denmark dei panzer Elkjaer, Lerby, Olsen e Laudrup schiacciava gli avversari con le goleade, ma appena si arrivava alle fasi finali, subito uscivano.
Il mio Mundial lo vedo così: Italia campione, Brasile delusione, Portogallo rivelazione e Cristisno Ronaldo capocannoniere anche se questo Van Persie solo nei gironi potrebbe fare sfracelli.
Oggi per la prima volta, sarei contrario per principio, ho fatto delle puntate, una tris: Italia, Germania o Spagna campione del mondo.
E voi? 
Anche in questo blog ci sono gli appassionati di calcio.

11 giugno 2014

Panino e Listino: A MPS IL MOSE NON SERVE, E A VENEZIA? (Oggi in edicola su Libero)



email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox 



"Venezia da città cosmopolita a provinciale. Il Mose è un'opera inutile, anche Cacciari si era opposto" dichiarazioni di Arrigo Cipriani, proprietario dell'Harry's Bar, storico locale veneziano. Forse Cipriani e Cacciari, che Venezia l'hanno respirata e vissuta, ne sanno molto di più dei vari esperti, politici e costruttori, persino più di Calatrava, non credete?
Eppure, dopo lo scempio di Calatrava, il Mose si è deciso di farlo lo stesso, con la consueta liturgia italiana dell'allungamento dei tempi, delle polemiche, delle proteste e dei costi, bianchi e neri. Una liturgia che diventa sempre più una preoccupante abitudine.
Il Mose per salvare Venezia, altrimenti, dicono, Venezia affonga. Non la pensa così Cipriani che contesta: "prendiamo le alluvioni del 1966, anche Venezia soffrì, ci furono giorni d'acqua alta, ma nonostante il giorno dopo il nostro locale aprì. Venezia è nell'acqua e l'acqua sale in verticale, non arriva mai a ondate che spazzano via. E poi non arriverebbe mai a quell'altezza che servirebbe a far intervenire il Mose. Venezia è affondata non a causa dell'acqua, ma a causa delle mazzette".
Venezia protetta dal Mose e poi Venezia violentata dalle grandi navi che al loro passaggio muovono le acque che agitandosi, con il tempo, erodono gli argini della città. Ma senza navi non c'è turismo, contestano commercianti e gli amministratori della città, che non si accontentano delle mazzette, vogliono altri soldi.
E' la teoria degli affari che continua a dominare, lo ripetono anche al Sole24Ore, l'unica cosa è far crescere il Pil, poco importa in che modo, la rivoluzione la faremo poi, oggi conta tappare le falle e spingere i consumi, le costruzioni per fare nuove ricchezza.
La logica dominante, così sembra al sottoscritto, è sempre più quella di rinviare la risoluzione del problema, accantonare gli investimenti di lungo termine, i nodi e i problemi devono essere accantonati o aggirati, mettiamo una toppa e costruiamo altro, se poi lo finiremo o se avrà un'utilità reale, questo non conta, l'importante è iniziare per creare giro d'affari.
Così si costruisce il Mose, non si se arriverà a termine, lo scopo è nobile, proteggere Venezia e creare Pil, e poi dall'altra si perfora la città con le Navi che portano turisti e guadagni.
Ma voi credete che veramente senza navi, Venezia si troverebbe senza turisti?
Questo è quello che fanno credere, niente di più sbagliato, proprio oggi dove per raggiungere la qualità e la bellezza si spende qualsiasi cifra. Allora forse è il caso di chiudere e cambiare tutto ciò che è mediocrità, e nella mediocrità voglio comprendere qualsiasi settore, e dare spazio alla bellezza che si conserva, grazie al rispetto dell'ambiente.
Prendete Cuccinelli, non ha nessun bisogno di deturpare, di fare lavoro intensivo per aumentare la produzione, anzi Cuccinelli crea un ambiente di lavoro piacevole, a misura d'uomo e non fa nemmeno sconti sul prodotto, eppure vende, come mai?
Perchè crea bellezza e qualità.
10 giorni all'inizio dell'Estate e già ci lamentiamo per il caldo, quando solo qualche anno fa l'arrivo della bella stagione (non a caso si usava quest'aggettivo) era motivo di gioia, oggi è sofferenza. Non è difficile immaginare un futuro di gente barricata e avvolta dai condizionatori in auto o in casa, perchè risolvere il problema dell'inquinamento e della produzione di energia è troppo difficile e complicato da affrontare, quindi aggiriamo il problema.
1 giorno all'inizio dei mondiali, un mese di calcio, che bello esclamerà qualcuno. Una volta i mondiali duravano di meno, forse sempre un mese, ma c'erano meno partite e veniva dato più tempo ai giocatori per riposare e ricaricarsi. Poche partite, grandi emozioni, perchè c'erano regole diverse, i giocatori erano meno usurati e c'erano dei bei piedi e delle grandi teste. Oggi, siccome manca molto di tutto questo, e l'usura nei muscoli è elevata, si sopperisce alla scarsa qualità con la quantità, facendo credere che più partite si giocano, maggiori saranno le emozioni e la bellezza.
Si è provato a fare lo stesso con i mercati finanziari, nel 2000, sull'onda dell'euforia, si pensò di creare un sistema borsistico aperto 24 ore su 24, fortunatamente l'esperimento fallì, in Borsa gli stupidi vengono eliminati. E anche la moda dell'after hour abbiamo visto che fine ha fatto, utile sì, ma non elemento che aumenta la spettacolarità dei mercati.
Forse più che a Venezia, un Mose servirebbe a Piazza Affari e in particolare a Mps, per salvaguardare la nazionalità di alcuni dei nostri beni dall'invasione straniera. Poi ci hanno ripensato, e si sono resi conto che più soldi arrivano, meglio è per le casse della Repubblica, si potrà spendere di più. Un bene sì, ma a quali prezzi, non a quelli di una mera svendita. Un Mose per Piazza Affari sì, in attesa di prezzi migliori.

Panino e Listino in edicola oggi, e qui sotto, come tradizione il pezzo della scorsa settimana.
 



 LIBERO 04 Giugno 2014
“E’ come il dentifricio, una volta che schizza fuori dal tubetto, non puoi più farlo rientrare”, con questa metafora, economisti allarmati avvisavano dell’imminente pericolo sui prezzi al consumo. Ritorna la minaccia dell’inflazione, un mostro che fa molta paura, i veterani ricordano quanto impegno e fatica ci mise Paul Volcker per domare le fiammate dei prezzi. Nei primi anni 2000 il problema sembrava riproporsi, tassi ai minimi, credito facile e l’impennata delle materie prime  erano gli ingredienti perfetti per rivivere l’incubo. Fu un abbaglio, nemmeno un petrolio a 150$ riuscì a stimolare i prezzi. Fu un abbaglio per molti economisti, ma soprattutto lo fu per Trichet,  l’allora presidente della Bce che subito ricorse all’arma dei tassi togliendo l’ossigeno a una flebile ripresa sopprimendola. Fu un grande abbaglio perché oggi ci troviamo a combattere il male opposto: un tubetto di dentifricio chiuso e sigillato che rimane sugli scaffali di un supermercato, perché oggi nessuno lo comprerà, e forse nemmeno domani, finchè i prezzi scenderanno il consumatore continuerà a posticipare gli acquisti. Si chiama deflazione, un male difficile da sconfiggere perché psicologico: hai potere d’acquisto, ma ti senti ugualmente povero. Immane compito per Draghi che ora dovrà trasformarsi anche in psicanalista, riversando liquidità a banche e imprese per finanziare ed investire, e riportare fiducia nei consumatori. Il denaro come balsamo per lenire ogni ferita.
Per i sabotatori dell’Euro e per i catastrofisti fautori dell’ideologia: “denaro facile” = fine del mondo, questa ulteriore mossa innescherà l’iperinflazione, cioè un aumento smodato e incontrollabile dei prezzi rilanciando l’Oro. Sì proprio l’Oro,  fino a qualche anno fa tanto luccicante da abbagliare e ingannare molti investitori, presto potrebbe tornare di gran moda. Secondo Martin Armstrong (leggendario investitore) potrebbe salvare molti risparmi dall’Armageddon del denaro, quando nel 2032 l’Oro arriverà a quota 24,000$. Agghiacciante!
PIAZZA AFFARI: “garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d’allegrezza pieno…” è il Sabato del villaggio di Leopardi, l’attesa per il dì della festa e poi la delusione. Non vorrei fosse così anche per il “Draghi Day”, grandi aspettative e grandi attese, e poi nel giorno della festa, invece di brindare si ritorni a pensare ai problemi dell’Euro e del debito, rovinando l’atmosfera. Non so dirvi cosa succederà il 5 Giugno, so solo che siamo in una tendenza positiva e che se ci sarà ribasso, non si dovrà aver paura a comprare. Quota 23,500 è lì che ci aspetta.
CTIC: oggi CTI BIOPHARMA, probabilmente la correzione è finita. Si riprende a salire.
ESPRINET: quota 8, sfondata! Perché vendere?
MPS: preparate il portafoglio per l’aumento di capitale, con o senza l’aiuto di Draghi, queste sono le “occasioni secolari”.
INDIA: molti lettori mi chiedono di consigliare degli ETF. Volete raggiungere il Nirvana dei Tori? Allora comprate Amundi Msci India Ucits (CI2)