"Within our mandate, the ECB is ready to do whatever it takes to preserve the euro. And believe me, it will be enough" era il 26 Luglio 2012, 5 anni fa esatti, Mario Draghi pronunciava le parole che resuscitavano il continente Europa. Euro, Italia, Btp, Spread, Borse, è come se Mario Draghi (poi diventato Super Mario) avesse detto: alzatevi e camminate, anzi, iniziate a correre. Così è stato, da allora Milano è quasi raddoppiata, e anche allora, come oggi, le voci di un fallimento del sistema erano ricorrenti, ma allora come oggi, non è successo nulla, se non un susseguirsi a ripetizione di occasioni mancate. Mario Draghi è per i mercati il nuovo Alan Greenspan, l'ho sempre scritto e nessuno me lo toglierà dalla testa, e come 20 anni fa pensavo che finchè c'era Alan Greenspan ogni correzione era da comprare a occhi chiusi, così oggi lo penso con Mario Draghi. Nel 2012 Milano viaggiava in zona 12.000 con il rischio di finire su livelli visti solo nei momenti peggiori della Lira, oggi siamo a 22.000, quasi il doppio in 5 anni, ma ancora la metà rispetto a 10 anni fa esatti. Ritorneremo lassù? Finchè c'è Super Mario Draghi c'è speranza. In quell'Estate, mentre Mario Draghi pronunciava quelle magiche parole rianimando il malato Europa, Giorgia scalava le classifiche cantando questa canzone, e come al solito qui su Panino e Listino, qualche punto in comune tra Musica e Mercati Finanziari, siamo riusciti a trovarlo. Domani in edicola "Panino e Listino" tutto operativo, contenti?
Buonasera, avete visto la foto? Come avrebbe detto il povero Paolo Villaggio, l'investimento in Chl è stato una cagata pazzesca!
Dopo Sopaf e Mps un altro scheletro si aggiunge al mio armadio, ma
mentre nei due casi precedenti non si trattava di inadempienza o scarsa
preparazione bensì di colossale inganno, in quest'ultimo caso la colpa è
mia e solo mia e della mia testardaggine. Mia colpa mia colpa mia
grandissima colpa. Per come vedo io i mercati, sbagliano quelli che
dicono di non innamorarsi di nulla, non siamo robot, per me la Borsa è
anche romanticismo, un contorno che avvolge tutto quanto di lecito o
illecito succede dentro la grande foresta incantata, tutti quelli che
entrano nel labirinto sanno già che potrebbero uscire vincitori come non
uscire mai. Ognuno di noi si innamora di qualcosa, negli anni novanta
mi capitò con CIGA Hotels,Sopaf, Bipop e mi andò bene, così all'inizio
della bolla andò benissimo con Seat e Tiscali, anche se ad essere
sinceri in quel periodo chi sbagliava? Come andò molto bene con
tanti altri amori ora dimenticati, ma come sapete bene le guerre, anche
quelle trionfali, non sono fatte di sole battaglie vinte. Prima di
Vittorio Veneto ricordate sempre che ci fu Caporetto. Su Chl che era
una Caporetto o peggio un accerchiamento nello stile della battaglia di
Maratona con conseguente fuga dei piccoli investitori spaventati,
l'avevo capito quando andai alla presentazione di FarmaChl e dei nuovi
prodotti, dopo aver assistito alla conferenza e alla prova del prodotto
(una grande farsa preparata ad arte, probabilmente con l'uso di
comparse) mi dissi, ma davvero può avere successo l'ossigeno terapia?
Peggio ancora dopo aver intervistato il presidente del gruppo il cui
nome non voglio nemmeno pronunciare, la mia estrema sensibilità mi mise
subito in guardia da una persona dall'aspetto e dallo sguardo poco
affidabile, mi sentii come Pinocchio circondato dal gatto e la volpe, ma
impersonati da un solo uomo. Il mercato è fatto anche di queste
frequentazioni, non è la Caritas, bisogna essere capaci ad evitare le
trappole lungo il percorso degli investimenti, purtroppo questa volta
sono caduto. Avrei dovuto ascoltare quella voce, una volta ancora mi
illusi, pensando alla piattaforma della società, mi illusi che potesse
essere un oggetto di contesa per i grandi gruppi, e la distribuzione
sparsa in tutta Italia che poteva fare comodo a qualche nuovo operatore
non dotato di struttura fisica. Un deal, era questa la mia
illusione, Chl, una delle poche creature del Numtel capaci di
sopravvivere allo sboom, sarebbe dovuta finire con un'Opa tra le braccia
robuste di qualche Big capace di valorizzarla. Ora è arrivata la
notizia, sembra che la parola data dai soci di maggioranza non sarà
mantenuta, il pensiero corre alla rabbia e alla delusione degli
azionisti e di quelli che hanno creduto a quanto scrivevo. Gli errori
fanno parte del mestiere, però sono duri da digerire. Ora è da vedere cosa succederà, non è detto che finalmente qualcuno possa prendersi tutta la torta a prezzi stracciati.
Per quanto può valere mi scuso per questo grave errore, ben sapendo che
tutto è sempre rimediabile, perché come diceva il grande Peter Lynch
andare al ribasso ti permette di fare al massimo il 90% di guadagno
mentre al rialzo il potenziale è infinito. Così è negli investimenti,
bisogna essere consapevoli che non tutti gli investimenti possono andare
bene, capitano anche i "cigni neri" o la collezione di scheletri
nell'armadio, ma mentre in un eventuale fallimento si perde il 100% di
quanto investito, sulle operazioni a buon fine come dimostrano i casi
Clabo, Be e altri, il moltiplicatore è infinito. Ci riscatteremo.
Domani su Panino e Listino, sempre che a qualcuno ancora interessi, visto che secondo il Corsera i blog sono morti, troverete il consueto aggiornamento trimestrale delle "10 di Buddy Fox 2017".