email: paninoelistino@gmail.com Pubblicato da Buddy Fox
09/03/2009, ci sono date che rimangono indelebili nella vita di ogni persona, voi ricordate ancora dove eravate e cosa stavate facendo quel giorno?
Un giorno come un altro, all'apparenza, un giorno di ribasso come tanti altri in quel momento, eppure, nonostante non fosse successo nulla di eclatante, quello è il giorno che segna il minimo dei mercati della nostra generazione. Minimo per Wall Street, da quel giorno, sono passati 7 anni (la crisi del settimo anno?), gli indici americani si sono più che triplicati. Da quel momento a oggi, non si è verificata nessuna delle catastrofi che i ribassisti, portati in gloria dopo la crisi del 2008 avevano paventato e previsto.
Oggi, in una delle tante fasi di turbolenza che ciclicamente si creano in un ciclo rialzista, si ricomincia da Mario Draghi, l'eroe dei nostri tempi, il salvatore della patria per l'Italia.
Cosa farà domani? Cosa verrà estratto dal cilindro per appagare l'attesa fin troppo angosciante che si è creata sui mercati?
Domani su Panino e Listino troverete alcune ipotesi, più i soliti temi operativi.
E il ricordo torna al 2009, a Brembo e a cosa vuol dire veramente cogliere le occasioni.
Come promesso, qui sotto uno dei vecchi articoli, ovviamente senza i temi operativi.
A domani
LIBERO 18 Febbraio 2016
Dicevano i vecchi saggi di borsa: “le tendenze si
assomigliano fino a quando qualcuno lo scopre”. Le similitudini esistono,
finché la massa non se ne accorge e il gioco finisce. Non siamo così ingenui da
credere che tutto, nel tempo, si ripeta meccanicamente, sarebbe troppo facile,
ma quello che sta accadendo in questo inizio d’anno ha le fattezze di un mostro
inquietante e già visto: l’Euro grizzly.
Ve la ricordate la crisi dell’Euro?
Nel 2011 le borse subirono un forte tracollo, Piazza Affari
scese da quota 22.000 a 14.000, in termini percentuali fu peggio di quanto
visto fino a ora, in pericolo era l’Europa,
e nonostante questo la moneta unica si rivalutava, più o meno come oggi, la
differenza è nello strumento usato per attaccare: cinque anni fa si colpirono i
Btp e tutti i titoli di stato dei paesi periferici, oggi invece sotto attacco
sono le banche. Nel 2011 l’obiettivo era affondare l’Euro, oggi il bottino sono
gli NPL, i famosi crediti inesigibili
che tanta gola fanno alla speculazione internazionale.
Gli NPL, croce per qualcuno, delizia per
altri. Le banche si trovano in pancia qualcosa come circa 200 miliardi di crediti
incagliati, impacchettati come lo furono i titoli tossici delle banche Usa,
verranno offerti al mercato a un prezzo, scontato, che è già stato messo a
bilancio. Ma per la speculazione
internazionale quel prezzo è troppo alto, vuole strappare più sconto, e sa che
il tempo gioca a suo favore. Le banche italiane non possono attendere, devono
liberarsi il prima possibile della loro tossicità, e qui ritorna la manovra
affondamento, più i titoli calano in borsa e più si costringe a vendere gli NPL
con precipitosità e con prezzo ancor più svalutati.
La salvezza? Mario Draghi. Nel 2012 gli
bastò parlare, la formula magica “whatever we takes” spazzò via le nuvole e
tornò il sole, oggi si dovrà fare molto di più. Si dice che le Banche Centrali
abbiano finito le munizioni, questa è una sciocchezza sesquipedale. Frasi
ripetute prima dei “tassi zero” e anche dopo il primo “QE”: le vie delle Banche
Centrali sono infinite, come le loro munizioni e anche gli arsenali. Ciò che mi
preoccupa è che nonostante gli sforzi di Draghi e l’artiglieria usata (e
potenziale), al netto dei mercati finanziari, non si vedono ancora risultati strutturali.
La guerra di Draghi, Yellen e Kuroda, rischia di trasformarsi in un nuovo
Vietnam.
PIAZZA AFFARI: carnevale è finito e
dunque abbiamo scherzato? Pronti a ripartire? Siamo già partiti. Comprare era
la cosa giusta, ma se nel 2011 ci sono voluti 6 mesi per cadere del 35%, qui ci
sono volute poche settimane per fare quasi altrettanto. Questo ribasso è troppo
cattivo e violento per non avere un significato. Attenzione a 18.000.
BOLZONI: avete capito a cos’è servito
questo ribasso? A comprare i gioielli
sacrificati. Avevo appena analizzato il titolo, ero pronto a segnalarlo quando,
è arrivata l’OPA. Peccato! I segnali c’erano. Ricordate sempre, quando c’è
chiasso su un titolo, o è già tutto fatto o non succederà nulla. Quando invece un
rialzo passa sotto traccia, bisogna comprare. D’altronde questo era un titolo
“DOT” (denominazione di origine tamburiana) una certificazione di assoluta
qualità.
7 commenti:
DOMANDA: non leggo da tempo i commenti..c'è stato il trasferimento ad altro sito?..se si, quale? Grazie. Arturo.
Nessun commento all' intervento di Draghi? Mi sembra che non vi sia + nessuno?
Meglio tornare al CB che avere la rete!
7351
Andrea
CB???
Cos'è?
Buddy sembra preferire facebooke twitter al blog. E a forza di lamentarsi dei lettori che "criticano" il suo operato qui non viene quasi più nessuno a scrivere e commentare.
CB allias Baracchino Citizen Band 27Mhz chiedi ai camionisti ancora qualcuno li usa, ( grazie a Marconi )
Ma oggi c'e' la Rete :)
Saluti
Andrea
tutti a scommettere sui bianconeri, è lì che si fanno i soldi, non sulla borsa
Michele
beh, io sinceramente preferisco il silenzio al chiasso delle sciocchezze.
Meno commenti? Nessun commento? Tanto meglio, i lettori che restano, e sono sicuro che noi fedeli siamo sempre molti, avranno ora meno dolore ai timpani.
Tempo fa qualcuno paragonò Buddy a Toscanini.
Bene, ora godiamoci la buona musica.
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